Il riassunto di week 2 NFL

Mille emozioni in una Week 2 di grande spettacolo in NFL. Restano soltanto due squadre senza sconfitte in AFC, Broncos e Raiders, mentre in NFC sono Buccaneers, Cardinals, Niners, Panthers e Rams a festeggiare la seconda vittoria in stagione. Partiamo!

Un antipasto da tre stelle Michelin per questa seconda settimana di football NFL dove Washington (1-1) supera al fotofinish i Giants (0-2) 30 a 29. Con 2:22 rimasti da giocare, la squadra capitolina non doveva fare altro che mangiare secondi per assicurarsi la vittoria ma la inspiegabile scelta di giocare un lancio su un secondo e lungo ha causato l’unico intercetto di Heinicke. Il calcio di Gano è fin troppo facile e i Giants passano davanti a 2 minuti dal termine. Il quarterback di Washington riordina le idee e con un’ottima serie di completi arriva nel range per il field goal: i pochi secondi e la distanza di 48 yard però fanno sbagliare Hopkins. Fortunatamente per il kicker siamo in America, la terra delle opportunità, e un offside della difesa dei Giants regala un secondo tentativo più ravvicinato che finisce in mezzo ai pali. Nonostante l’intercetto sanguinoso, la partita di Heinicke è stata impeccabile (34/46 per 366 yard, 2 TD e 1 INT)e aiutato da un ottimo McLaurin (11×107 e 1 TD) porta a casa la prima vittoria in carriera. Lo stesso non si può dire per la difesa, sulla quale si è investito tanto (e male?) in offseason, che replica la brutta prestazione di settimana scorsa: d’accordo che i Chargers possono vantare un’ottima linea offensiva, ma i Giants assolutamente no. Jones gioca tutto il tempo indisturbato e i suoi numeri lo evidenziano bene perché oltre a lanciare 22/32 per 249 yard e 1 TD, corre anche 95 yard segnano 1 touchdown.

Per tutto ciò che è accaduto prima e durante la partita, non c’è da sorprendersi se gli Steelers (1-1) non sono stati in grado di reggere oltre i due quarti di partita: i Raiders (2-0) approfittano delle tante defezioni affersarie e si impongono 26 a 17. Al gruppo di infortunati formato da Tuitt, Haden e Bush si aggiunge dopo pochi drive Alualu, ma la perdita più importante che ha dato, in negativo, la svolta alla partita è senza dubbio quella di Watt: il dolore all’inguine lo costringe ad uscire e l’attacco dei Raiders non ha fatto prigionieri. Sorprende invece l’enorme difficoltà della linea offensiva che non è stata mai in grado di concedere una buona protezione a Big Ben, che comunque chiude la partita con numeri discreti (27/40 per 295 yard e 1 TD), anche se il momento più prolifico è arrivato nel garbage time. Dall’altra parte il quarterback di Las Vegas, dopo una partenza in sordina, regala ai tifosi una prestazione eccellente surclassando una difesa molto rimaneggiata: la bomba di 61 yard per Ruggs (7×113 e 1 TD) impreziosisce la già ricca partita di Carr (28/37 per 382 yard e 2 TD).

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L’epidemia che ha colpito il coaching staff dei Saints (1-1) si è abbattuta come un vero tornado lasciando la squadra incapace di poter creare un gameplan di qualità, d’altronde avere 8 allenatori indisponibili non è una emergenza a cui sei preparato; inoltre le assenze di Thomas e Lattimore hanno facilitato ancora di più la strada ai Panthers (2-0) che vincono un match mai in discussione 26 a 7. Darnold (26/38 per 305 yard, 2 TD e 1 INT) ha dominato la difesa dei Saints mentre quella dei Panthers ha annullato Winston (11/22 per 111 yard e 2 INT), davvero terribile, e Kamara. Nel drive iniziale il quarterback dei Panthers trova McCaffrey (24×72 yard e 1 TD, 5 rec per 65 yard) per 32 yard, Moore per 20 e lancia Zylstra per il primo touchdown; i problemi nella redzone però persistono ma la slant di Moore permette di chiudere il primo tempo sul 17 a 0. Nella ripresa è Winston che accorcia le distanze correndo, ovviamente, in endzone ma è l’unico sussulto dell’attacco dei Saints, poco dopo infatti è McCaffrey, aiutato dalle tante penalità contro la difesa, a mettere il punto definitivo.

I Browns (1-1) sconfiggono i Texans (1-1) 31 a 21, ma la partita sembrava indirizzata completamente all’opposto durante il primo tempo. Mayfield (19/21 per 213 yard, 1 TD e 1 INT) si fa intercettare quando il punteggio era sul 7 pari ed esce con il braccio sinistro dolorante dopo il tentativo di placcaggio; i Texans ne approfittano e ci pensa Taylor (10/11 per 125 yard e 1 TD, 1×15 e 1 TD) a siglare il vantaggio correndo indistubarto in endzone. Fortunatamente i guai dei Browns spariscono dopo lo svantaggio e Mayfield, oltre a tornare in azione, finisce la partita con zero incompleti dopo l’intercetto; Taylor invece deve uscire dal campo anzitempo, probabilmente un infortunio muscolare durante uno scatto per evitare un sack, lasciando il testimone al rookie Mills: un vero peccato per Taylor che stava regalando una prestazione coi fiocchi, animato forse dall’impeto della vendetta. Il rookie, al contrario, non è neanche riuscito a completare la metà dei lanci (8/18 per 102 yard, 1 TD e 1 INT) subendo un intercetto elementare e segnando un touchdown arrivato grazie ad una pass interference chiamata su un terzo down: il ragazzo non ha un braccio potente ed è stato fortunato che due potenziali intercetti sono stati droppati, male anche la mancata lettura del blitz della safety che gli ha fatto perdere il pallone. Non potremo mai sapere come sarebbe finita con Taylor in campo, ma bisogna riconoscere che il running game dei Browns sarebbe comunque stato devastante: Chubb (11×95 e 1 TD) e Hunt (13×51) avrebbero meritato almeno un touchdown in più. Cooks si conferma il miglior ricevitore dei Texans con 78 yard guadagnate su 9 lanci e una segnatura.

Belichick si conferma una bestia nera contro i quarterback rookie e Wilson (19/33 per 210 yard e 4 INT) è stato, senza troppi giri di parole, annientato: i continui turnover hanno spianato la strada ai Patriots (1-1) che trovano la prima vittoria stagionale per 25 a 6 mentre i Jets (0-2) escono con parecchie ossa rotte. Wilson si è fatto intercettare 4 volte, tutte in azioni significative, concedendo all’attacco guidato da Jones (22/30 per 186 yard) svariate occasioni per segnare, prima con White e poi con Harris (16×62 e 1 TD). Sul 19-3 il quarterback dei Jets si è trovato ad avere tanti intercetti quanti erano i lanci completati e la maggior parte delle 210 yard sono state guadagnate a partita chiusa: è stata senza dubbio la sua prestazione peggiore di sempre, viene da chiedersi se potrà andare ancora peggio. Jones, d’altro canto, è sembrato un veterano dominando la, più che rivedibile, difesa dei Jets: non è stata sicuramente una prestazione da fuochi d’artificio, ha cercato il più delle volte lanci semplici ma efficaci per i running back e i tight end, ma gli errori si contano sulle dita di una mano.

Top giocatori difensivi di week 2

Dopo aver battuto i Cowboys l’anno scorso, Dalton (9/11 per 56 yard e 1 TD) era pronto a prendersi la sua seconda “vendetta” contro i Bengals (1-1) ma l’infortunio accorso durante uno scramble lo ha costretto a rimanere in panchina lasciando lo spazio a Fields (6/13 per 60 yard e 1 INT): il backup nonostante i numeri non eccellenti ha fornito una prestazione molto solida e ha portato i Bears (1-1) alla vittora per 20 a 17. Fields ha eseguito alcuni lanci davvero impressionanti come un completo da 20 yard per Mooney e avrebbe avuto migliore fortune se Robinson e lo stesso Mooney non avessero mancato delle ricezioni elementari. L’intercetto sul 20 a 10 è davvero poco comprensibile: da un lato c’è la mancata lettura del quarterback sul linebacker Wilson, dall’altro ci si domanda per quale motivo sia stato scelto un gioco di lancio piuttosto che una corsa che avrebbe mangiato secondi. Tutto ciò ha rinvigorito Burrow (19/30 per 207 yard, 2 TD e 3 INT) che ha accorciato le distanze a 3 punti con il touchdown di Higgins, ma la difesa non è stata in grado di conquistare il pallone per un extra possesso. Burrow può solo incolpare se stesso per la sconfitta, a memoria faccio fatica ad immaginare un momento più complicato di quello che ha avuto: 3 intercetti nei 3 lanci consecutivi non è una cosa che si vede tutti i giorni. Troppi errori per pretendere di evitare una sconfitta.

Che ci crediate o no, è sembrato per larghi tratti che i Colts (0-2) potessero controllare la partita; già dal primo drive dove sono arrivati a una yard dalla endzone ma che poi non sono riusciti a sorpassare in 4 tentativi, subendo anche un sack nell’ultimo. Questo è stato il filo conduttore dell’incontro che ha visto comunque i Rams (2-0) vincere per sole 3 lunghezze 27 a 24. Al termine del primo tempo i Rams erano in vantaggio grazie al touchdown di Kupp (9×163 yard e 2 TD); al rientro dagli spogliatoi è ancora la squadra guidata da Stafford (19/30 per 278 yard 2 TD e 1 INT) a segnare con la corsa di Henderson. I Colts non si perdono d’animo e rispondono con il lancio di Wentz (20/31 per 247 yard, 1 TD e 1 INT) per Pascal riuscendo anche a passare in vantaggio grazie al fumble ricoperto in endzone da Dulin. Il team di Los Angeles si conferma però molto più cinico rispetto agli avversari di Indianapolis e in quattro azioni ritrovano la testa della partita ancora con Kupp. I Colts avrebbero avuto ancora una possibilità ma l’infortunio che ha costretto Wentz a lasciare il campo spegne definitivamente ogni speranza.

Doveva essere una sfida punto a punto tra i due giovani quarterback della AFC East, con i Bills (1-1) favoriti per soli 3,5 punti: sfortunatamente non abbiamo mai avuto la possibilità di vedere questo matchup perché Tua, dopo aver subito un paio di sack nelle prime azioni, è stato messo fuori gioco definitivamente nel secondo drive. I Dolphins (1-1) non segnano neanche un punto mentre i Bills ne mettono 35 sul tabellone. Nonostante il vantaggio iniziale di due touchdown e nonostante gli errori dell’attacco di Miami, la squadra di Buffalo non riesce ad “ammazzare” la partita; il punteggio è rimasto invariato per molti minuti a causa anche del passing game di Allen (17/33 per179 yard, 2TD e 1 INT) insufficiente per larghi tratti della partita: la percentuale di completi è stata sotto il 50 per la maggior parte della serata e deve ritenersi fortunato se ha subito un solo intercetto. Dovrebbe preoccupare molto lo stato di forma di Allen che non riesce mai ad entrare in partita, nonostante abbia tante possibilità, e i primi a risentirne sono i ricevitori; i tifosi possono però consolarsi con l’ottimo running game offerto da Singletary (13×82 e 1 TD) e Moss (8×26, 2 TD e 1 FUM).

Meravigliosa la sfida che i Ravens (1-1) vincono di misura contro i Chiefs (1-1). Fino al terzo quarto inoltrato la partita resta saldamente nelle mani di Kansas City, trascinata dai touchdown pass di Patrick Mahomes (24/31 per 343 yard con 3 TD pass e 1 INT) per Demarcus Robinson, Byron Pringle e il solito Travis Kelce (7 ricezioni per 109 yard e 1 TD). Baltimore resta in partita soprattutto grazie al running-game, mentre Lamar Jackson (18/26 per 239 yard con 1 TD pass e 2 INT) fatica a togliere di dosso la pressione di uno straordinario Tyrann Mathieu (6 tackle, 3 pass deflected e 2 INT). Lo aiuta il prode Marquise Brown (6 ricezioni per 113 yard e 1 TD), che varca la end zone per 42 yard prima del tris di Mahomes tra le mani di Kelce. Sembra tutto scritto, ma incredibilmente la macchina offensiva ospite si arresta e Jackson dà gas al motore: 107 rushing yard in 16 portate per il quarterback, che aggiunge per altro i due touchdown su corsa decisivi da 2 e 1 yard. Clyde Edwards-Helaire perde un fumble decisivo e i Ravens festeggiano la vittoria per 36-35 sui Chiefs.

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Vittoria al cardiopalma per i Cardinals (2-0) contro i rivitalizzati Vikings (0-2). Kirk Cousins (22/32 per 244 yard e 3 TD pass) gioca una prima mezz’ora da sogno, lanciando in touchdown nell’ordine K.J. Osborn per 64 yard, Adam Thielen per 7 e Justin Jefferson per 14. La partita sembra indirizzata sul binario ospite, ma un devastante Kyler Murray (29/36 per 400 yard con 3 TD pass e 2 INT) risponde presente, lanciando DeAndre Hopkins e lo scatenato rookie Rondale Moore (7 ricezioni per 114 yard e 1 TD) in end zone per 15 e 77 yard e varcandola lui stesso con la corsa vincente da 12 yard. Matt Prater fa il fenomeno con un pazzesco field goal da 62 yard, ma Greg Joseph replica con due calci da 52 yard e la partita resta in bilico. La spettacolare difesa ospite, guidata da un Danielle Hunter incontenibile (7 tackle, 3 sack, 3 tackle for loss), festeggia un touchdown con l’intercetto di Nick Vigil, riportato per 38 yard, ma Murray si rianima sull’asse con A.J. Green e tutto resta in bilico. Prater centra i pali da 27 yard e il drive decisivo è tra le mani di Cousins, che apparecchia un comodo field goal da 37 yard al proprio kicker per la vittoria allo scadere: Joseph, però, incredibilmente manca i pali e i Cardinals vincono 34-33 sui Vikings.

Rookie Watch di week 2 NFL

I Titans (1-1) si rialzano dopo il tragico esordio e ribaltano i Seahawks (1-1) in rimonta. Seattle inizialmente mette il turbo, grazie alla fantastica connection tra Russell Wilson (22/31 per 343 yard e 2 TD pass) e Tyler Lockett (8 ricezioni per 178 yard e 1 TD) e al doppio touchdown su corsa di Chris Carson, da 2 e 1 yard. Il tutto mentre un astronomico Bobby Wagner (20 tackle, 1 sack, 1 tackle for loss) tiene sotto controllo l’attacco ospite. Dopo l’intervallo, però, sui padroni di casa si abbatte l’inarrestabile ciclone chiamato Derrick Henry: il runningback colleziona ben 182 yard in 35 portate e varca la end zone addirittura tre volte, da 9, 60 e 1 yard. Il pareggio è servito a qualche secondo dall’overtime. Al supplementare Wilson quasi incappa in una clamorosa safety, ma a completare la rimonta dei Titans pensa Bullock, che centra i pali con il field da 36 yard e regala la prima gioia in stagione a Ryan Tannehill e compagni. Sconfitti i Seahawks per 30-33.

Un clamoroso Tom Brady (24/36 per 276 yard con 5 TD pass e 1 fumble) guida i fenomenali Buccaneers (2-0) a una netta vittoria contro i Falcons (0-2). Rob Gronkowski si regala un altro paio di touchdown nel solo primo quarto, poi Mike Evans dimostra di non essere da meno con il bis personale e la partita a inizio terzo quarto sembra già essere chiusa. Lo scatto d’orgoglio di un altalenante Matt Ryan (35/46 per 300 yard con 2 TD pass e 3 INT), però, la riapre a sorpresa grazie ai touchdown pass per Calvin Ridley e Cordarelle Patterson. Brady trova la cinquina personale grazie a Chris Godwin e al resto pensa una difesa straordinaria. L’incredibile Mike Edwards (4 tackle, 3 pass deflected e 2 INT) intercetta Ryan in due drive consecutivi e riporta entrambi i palloni in touchdown, per 31 e 15 yard. Festeggiano i Buccaneers per 48-25 sui Falcons.

Dopo il disastroso esordio della scorsa settimana, un pazzesco Aaron Rodgers (22/27 per 255 yard e 4 TD pass) serve la propria rivincita in faccia ai Lions (0-2), abbattuti dai Packers (1-1). Detroit riesce a spaventare i padroni di casa con un ottimo primo tempo, chiuso in vantaggio grazie al field goal da 43 yard di Austin Seibert, che fa seguito ai due touchdown pass del discreto Jared Goff (26/36 per 246 yard con 2 TD pass, 1 INT e 2 fumble) per Quintez Cephus e T.J. Hockenson. Il terzo quarto di Rodgers, però, è devastante e Green Bay scrive la parola fine sulla partita. Il merito va senz’altro condiviso con un Aaron Jones superlativo: il runningback varca la end zone addirittura quattro volte, una su corsa da 1 yard e tre su ricezione, per 4, 1 e 11 yard. Al resto pensano le ricezioni di Davante Adams (8 per 121 yard), mentre la difesa dei padroni di casa, guidata da De’Vondre Campbell (13 tackle, 1 pass deflected e 1 INT) mette la museruola a Goff. Vincono i Packers per 35-17 sui Lions.

Vincono allo scadere i Cowboys (1-1) contro i Chargers (1-1). Dak Prescott (23/27 per 237 yard con 1 INT e 1 fumble) non replica l’ottima prestazione dell’esordio, ma le 180 yard combinate tra un grande Tony Pollard (13 portate per 109 yard e 1 TD) ed Ezekiel Elliott trascinano l’attacco di Dallas, a segno con le corse vincenti da 4 e 5 yard dei rispettivi runningback. Justin Herbert, dopo il touchdown pass per 12 yard per Mike Williams, sale sull’altalena (31/41 per 338 yard con 1 TD pass e 2 INT) e sono soltanto i field goal di Tristan Vizcaino, da 46, 32 e 29 yard, a pareggiare la partita. Lo spettro dell’overtime si avvicina, ma Prescott costruisce un ultimo drive importante e Greg Zuerlein è perfetto con il field goal da 56 yard che regala la vittoria ai Cowboys per 20-17 sui delusi Chargers.

Sconfitta consecutiva numero 17 per i Jaguars (0-2), messi al tappeto dai Broncos (2-0). Un negativo Trevor Lawrence (14/33 per 118 yard con 1 TD pass e 2 INT), dopo il touchdown pass iniziale per 25 yard tra le mani di Marvin Jones, resta intrappolato nella morsa di Von Miller (2 tackle, 1 sack, 2 tackle for loss) e della fantastica difesa ospite. Nel frattempo, è un grande Teddy Bridgewater (26/34 per 328 yard e 2 TD pass) a guidare la riscossa, lanciando in end zone Tim Patrick e Noah Fant, mentre Courtland Sutton (9 ricezioni per 159 yard) trova praterie nella secondaria di Jacksonville. Brandon McManus aggiunge i field goal da 32, 46 e 40 yard e il gioco è fatto, nonostante il punto esclamativo finale di Jamal Agnew, che riporta in touchdown un kickoff per ben 102 yard. I Broncos vincono per 23-13 sui Jaguars.

Si confermano i Niners (2-0), che hanno ragione degli Eagles (1-1) in una partita tutt’altro che esaltante. I due touchdown di Jimmy Garoppolo (22/30 per 189 yard con 1 TD pass e 1 fumble), uno al lancio per Jauan Jennings e uno su corsa da 1 yard, sono sufficienti a San Francisco per superare la scarsa resistenza di Jalen Hurts (12/23 per 190 yard e 1 fumble). Il quarterback si concede una bella prestazione da 82 rushing yard in 10 portate, con una corsa da 1 yard compresa nel pacchetto, ma la rimonta si ferma qui. Vincono i 49ers per 17-11 contro gli Eagles.

It’s QB time 2k21: i migliori e peggiori quarterback di week 2

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Una Week 3 da non perdere inizia con il Thursday Night tra Texans e Panthers, mentre domenica a darsi battaglia ci sono, tra gli altri, anche Rams e Buccaneers e 49ers e Packers. Nella notte di lunedì, infine, arriva un atteso derby di NFC East tra Cowboys ed Eagles.

A cura di Massimiliano Poli e Alessio Salerio

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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