Corvi di carattere (Kansas City Chiefs vs Baltimore Ravens 35-36)
In questo Sunday Night è andata in scena una classica della AFC degli ultimi anni, essendo Baltimore e Kansas City regolarmente sul podio delle migliori squadre di questa conference e dunque contendenti a una corsa per il Lombardi Trophy; altro aspetto che hanno in comune Chiefs e Ravens è quello di schierare nella posizione di quarterback i due più elettrificanti giocatori della lega nel ruolo, Mahomes e Jackson, rispettivamente MVP nel 2018 e 2019, ma mentre il primo ha giocato 3 AFC Championship, 2 Super Bowl di cui ne ha vinto uno insieme al premio di MVP, Lamar ha vinto solo una partita di playoff, l’anno scorso contro i Titans, con i Ravens che sembrano rimpicciolirsi nella post season.
Altra kryptonite di Lamar Jackson sono i Kansas City Chiefs, contro cui non ha mai vinto fino alla partita di questa notte, dall’altro lato della barricata Mahomes, prima di questa partita, in settembre è stato perfetto, con un record di 11 vittorie e 0 sconfitte, 35 touchdown e 0 intercetti ed un quarterback rating di 125.
Nell’offseason i Chiefs hanno rivoluzionato l’offensive line, composta da 5 giocatori che hanno preso il campo con la casacca rossa di KC per la prima volta settimana scorsa: hanno acquisito Orlando Brown Jr per un primo giro dagli stessi Ravens, pagato abbondantemente Joe Thuney in free agency, selezionato due rookie alla posizione di centro e guardia destra in Creed Humphrey e Trey Smith, mentre come tackle di destra schierano Lucas Niang, selezionato al terzo giro del draft dell’anno scorso ma che non ha mai giocato avendo fatto opt-out l’anno scorso causa pandemia.
Baltimore invece è perseguitata dagli infortuni, il ricevitore scelto al primo giro per cui hanno grandi aspettative, Rashod Bateman, è finito in IR prima ancora dell’inizio della stagione e di sicuro non ci sarà neanche la settimana prossima. Prima dell’inizio della regular season, questa era già terminata per i primi tre runningback nella depth chart dei Ravens: JK Dobbins e Gus Edwards per strappo del legamento crociato anteriore del ginocchio, Justice Hill per strappo del tendine d’Achille. Oltre a questi la squadra del Maryland ha altri undici giocatori in injured reserve, contro l’unico dei Chiefs. In risposta all’ecatombe verificatasi nel ruolo di runningback, Ty’Son Williams ha visto aumentare le sue portate, e il front office ha chiamato tre veterani quali Latavius Murray, Devonta Freeman e Le’Veon Bell, attualmente nella practice squad.
I Ravens sono stati inesorabilmente all’inseguimento dei Chiefs, visto il pick six lanciato da Jackson alla terza azione della partita, ma proprio per questo la vittoria ha il gusto della conferma della validità di questo coaching staff, roster e della leadership e carattere di Lamar Jackson, che nonostante abbia lanciato due intercetti nella prima parte di partita non si è perso d’animo e ha continuato a condurre i suoi a suon di corse e lanci (vedasi quello per il touchdown di Marquise Brown). Mahomes ha subito la sua prima sconfitta e intercetto nel mese di settembre, quando ha voluto troppo “fare il Mahomes” e con un difensore avvinghiato alle gambe ha lanciato cadendo per Kelce attorniato da due difensori, dei quali è stato Tavon Young ad eseguire l’intercetto. Altra giocata da sottolineare e rivedere è quella che di fatto ha vinto la partita a Baltimore, il fumble forzato con un colpo da cecchino di Odafe Oweh e recuperato dallo stesso; la ciliegina su questo finale di partita è stata la decisione concordata da Lamar e Harbaugh di andare per la conversione di 4th & 1 ed evitare di ridare la palla a Mahomes a 1 minuto dalla fine e con solo 1 punto di vantaggio.
Considerazioni
L’attacco ideato da Greg Roman per i Baltimore Ravens ha le sue fondamenta nel gioco di corse, ed è tramite la potenza e varietà di questo che dopo il sanguinoso pick six lanciato da Lamar al secondo tentativo di passaggio della partita, sono rimasti attaccati ai Chiefs fino a sorpassarli alla fine come Filippo Tortu nella finale della 4 x 100 alle ultime Olimpiadi. Il gioco di corse è vario e mistificatore per gli occhi avversari, si basa su schemi option dove è Jackson a decidere, a seconda del comportamento dell’edge, se lasciare la palla sul petto del runningback o tenerla per correre egli stesso, nella forma di counter bash (di cui potete leggere su The Playbook Vol. 2), ma anche corse più fisiche sull’interno, dove le due guardie Cleveland, Zeitler e il centro Bozeman si sono dimostrati più potenti dei defensive linemen avversari. Qualsiasi sia lo schema chiamato, ci sarà sempre uno o più offensive linemen o tight end di Baltimore in movimento, che andranno in pull, sganciandosi dai propri blocchi di partenza, così che il front seven avversario non sappia né chi lo bloccherà né chi porterà la palla, se il runningback o Lamar, e nel caso di quest’ultimo, se correrà o passerà, che poi anche se si sa cosa farà Jackson un altro conto è fermarlo, sia per la sua evasività e capacità di dribbling sia perché come Mahomes è in grado di lanciare da qualsiasi piattaforma.
I difensori si neutralizzano o bloccandoli fisicamente o bloccandoli mentalmente, costringendoli a fermarsi a riflettere sul da farsi, è questo che l’attacco di Greg Roman provoca nei placcatori, ciò si è visto con Chris Jones, che da quest’anno si allinea nella posizione di defensive end, il quale ha provato sulla sua pelle che è tutta un’altra storia rispetto al giocare sull’interno.
Il reparto difensivo di Baltimore ha giocato una partita perfetta, sono riusciti a portare spesso pressione su Mahomes con tre giocatori mano in terra sulla linea di scrimmage e un altro linebacker che partiva in piedi e che andava in pressione con un leggero ritardo per confondere ulteriormente i compiti di protezione della linea offensiva o si comportava da “spy”, tenendosi a distanza ma davanti a Mahomes, come uno specchio, pronto ad aggredirlo appena fosse andato in scramble. Intelligentemente Martindale ha preparato la partita per annullare Hill e Kelce, raddoppiati finanche triplicati, cosa che i Chiefs hanno saputo sfruttare per ampie fasi della partita, mettendo Hill e Kelce da un lato della formazione e lanciando regolarmente nell’altra direzione a gregari come Hardman, Pringle e Robinson. I rookie Averett e Stephens, subentrato all’infortunato Elliott, hanno performato in maniera eccellente, vedasi un 3rd & 9 annullato da Averett a inizio quarto quarto, quando si trovava su un’isola contro Tyreek Hill.
Dopo aver vinto contro i Chiefs in uno shootout, con questa prestazione difensiva, chi può dire quali siano i limiti per i Ravens, di sicuro l’abnegazione e impegno con cui hanno giocato e preparato la partita dimostrano che i numerosi infortuni non sono stati usati come alibi all’interno dello spogliatoio, anzi Lamar Jackson sembra ancora più voglioso di mettersi la franchigia sulle spalle per condurla alla terra promessa e guadagnarsi un lauto rinnovo contrattuale. Lato Chiefs, niente panico, la difesa di Steve Spagnuolo ha recuperato solo ieri Tyrann Mathieu (e si è visto con i 2 intercetti, passaggi deviati e costante presenza attorno alla palla), e il reparto ci mette sempre qualche settimana ad ingranare arrivando al meglio nei playoff, si sa che non è la base dei successi di Kansas City ma anche un attacco come quello di Patrick Mahomes ha bisogno di una difesa per lo meno di media caratura per ambire alla vittoria del Super Bowl.