Luna di miele a Pittsburgh (Las Vegas Raiders vs Pittsburgh Steelers 26-17)

Ogni primavera i giornali di gossip NFL fanno trapelare voci di crisi, ma la coppia Raiders formata dall’head coach Jon Gruden e dal QB Derek Carr sembra sia ogni anno più affiatata. I due si scambiano da sempre dichiarazioni d’amore, ed ora forse qualcuno inizia a credere che non siano solo dichiarazioni di facciata.

Il QB dei Raiders è ben lontano dall’essere perfetto, ma non c’è dubbio che ogni anno sotto Gruden abbia fatto un piccolo passo in avanti in termini di gestione dell’attacco, sicurezza in campo e qualità delle giocate tentate. Da pavido QB sempre pronto al check down, Carr ha pian piano preso confidenza con i compagni, ha riguadagnato un po’ di fiducia in sé stesso – fiducia minata dai due brutti infortuni subiti nel 2016 e 2017 – ed ha iniziato a cercare il lancio lungo. Tutto questo con una offensive line inesperta, rinnovata nella offseason e già rattoppata per via degli infortuni subiti dal LG Richie Incognito, dal RG Denzelle Good ed ora anche dal rookie RT Alex Leatherwood.

La trasferta di Pittsburgh, non certo la tipica destinazione di una luna di miele, ha confermato i progressi dell’attacco aereo nero-argento guidato dall’ex Fresno State ma, soprattutto, ha regalato una seconda prova positiva della difesa di Gus Bradley. Big Ben Roethlisberger ha subito la pressione della linea difensiva avversaria per tutta la partita, e se i pass rusher Yannick Ngakoue e Maxx Crosby sono rimasti all’asciutto, il loro incessante provare a mettere le mani sul QB degli Steelers ha aperto le vie centrali per il DT Solomon Thomas, autore di due sack.

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Il salto di qualità della difesa dipende tanto dalla linea, ma è innegabile che anche i LB e la secondaria stanno rendendo più difficile la vita ai running back e ricevitori avversari rispetto a quanto accadeva nelle stagioni passate. Ci sono stati dei momenti di calo, con alcune lunghe ricezioni concesse e alcuni tackle mancati, ma nel complesso i Raiders hanno trovato dei buoni placcatori (Nate Hobbs) e dove non arriva il singolo ci pensa il gruppo, con diversi gang tackle messi a segno.

 

 
 
 
 
 
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Le due principali note dolenti, per aspetti differenti, sono legate al DE Clelin Ferrell e al CB Damon Arnette. I due giocatori scelti al primo round sono al momento niente più che dei backup per la squadra di Las Vegas. Se per Ferrell sembra evidente che il coaching staff si sia orientato su altri giocatori (inattivo in week 1 nonostante non fosse infortunato e limitato a 12 snap difensivi, solo il 21% di quelli totali della difesa nero-argento, nella sfida contro gli Steelers), per Arnette alle scarse prestazioni si aggiungono dei blackout mentali imperdonabili. Domenica il CB ha concesso una lunga ricezione a Chase Claypool e non si è preoccupato di toccarlo in modo da fermare l’azione quando il WR era a terra, consentendogli di rialzarsi indisturbato e di guadagnare qualche yard in più.

In casa Steelers la delusione per la sconfitta si è mischiata alla preoccupazione per gli infortuni. Già priva del DE Stephon Tuitt, messo momentaneamente in Reserve/Injured list dopo i tagli a 53, la squadra guidata da Mike Tomlin ha dovuto lasciare ai box per la sfida contro i Raiders il LB Devin Bush e il CB Joe Haden, entrambi fermati da problemi all’inguine, ed ha perso dopo pochi snap anche il DL Tyson Alualu per la frattura della caviglia.

Nonostante le difficoltà, la difesa giallonera ha saputo eliminare il gioco di corse dei Raiders ed ha messo pressione su Derek Carr, mettendo a segno anche uno strip-sack con il LB T.J. Watt. Le cose sono andate a picco quando anche Watt è stato costretto a lasciare il campo, anche lui per problemi alla zona inguinale. Per fortuna di Pittsburgh l’infortunio non sembra grave e il pass rusher è considerato recuperabile già per la prossima partita.

Parlavamo delle corse dei Raiders, praticamente inesistenti domenica. Con il RB Josh Jacobs assente per infortunio ed una OL che ha ancora tanto lavoro da fare per diventare efficiente nel run blocking, volente o nolente Jon Gruden ha dovuto optare per il gioco aereo. Quando i Silver & Black hanno corso lo hanno fatto quasi per obbligo, ma i backup Peyton Barber e Kenyan Drake sono stati praticamente sempre colpiti nel backfield dai difensori avversari, tanto che ogni yard guadagnata è stata frutto di estrema fatica. I tre RB, nelle prime due partite della stagione, hanno portato palla in totale 36 volte e pur avendo guadagnato appena 86 yard (2.4 yard/corsa) hanno accumulato già 111 yard dopo il primo contatto secondo PFF. Questa domenica il gioco aereo è stato efficiente e le corse hanno funzionato quel tanto che bastava, nel finale, per portare a casa la partita, ma nel proseguo della stagione i Raiders non potranno permettersi di essere monodimensionali.

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Derek Carr sta giocando forse il miglior football della sua carriera e se saprà distribuire palloni a tutti i ricevitori come ha fatto a Pittsburgh i Silver & Black potranno dare del filo da torcere a molte squadre quest’anno. Gli Steelers hanno fatto il possibile per togliere a Carr la sua arma migliore, il fenomenale TE Darren Waller, e il QB ha reagito cercando i ricevitori Hunter Renfrow, Bryan Edwards e Henry Ruggs, il giovane e promettente TE Foster Moreau e il RB Kenyan Drake. Quando i padroni di casa hanno capito che non potevano concentrarsi su un unico uomo, nel secondo tempo anche Waller ha avuto le sue occasioni.

I Raiders hanno a tutti gli effetti fatto meglio degli Steelers, ma la partita è rimasta combattuta per la costante incapacità della squadra di Gruden di essere incisiva in red zone. Dei tre viaggi dentro alle 20 avversarie, solo una volta i nero-argento sono stati in grado di segnare un TD mentre nelle altre due occasioni si sono dovuti accontentare dei field goal del sempre più affidabile Daniel Carlson. Se non verranno fatti passi avanti in questo aspetto del gioco potrebbero esserci delle amare delusioni nel futuro della squadra, come accaduto lo scorso anno.

E’ giusto non illudersi che tutte le difficoltà siano magicamente scomparse, ma pur rimanendo con i piedi per terra non si può che festeggiare una squadra che dopo due partite contro squadre da playoff è ancora imbattuta ed è prima nella American Football Conference. La settimana è stata anche particolarmente favorevole per Jon Gruden e per la sua ciurma, visto che sia i Chargers che i Chiefs sono stati sconfitti. Ora testa alla prossima partita contro i Miami Dolphins, che stanno tenendo sotto osservazione la situazione del QB Tua Tagovailoa, che ha subito un duro colpo alle costole domenica ed è considerato day to day. La squadra di Miami ha un record di 1-1 ma ha una differenza punti fatti-punti subiti di 17-51 dopo la sconfitta per 0-35 in casa contro i Bills.

Gli Steelers, 1-1 nella AFC North come tutte le altre rivali di Division, dovranno mettere insieme i pezzi e ripartire. All’Heinz Field arriveranno i Bengals di Joe Burrow e Ja’Marr Chase, usciti sconfitti dalla sfida contro i Chicago Bears.

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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