Scusate il ritardo. Ma questa settimana, come promesso nelle pagelle ci sono anche i giudizi di metà anno. Quindi potete leggerle con calma anche all’inizio della prossima settimana mentre aspettate quelle di week 10. C’è voluto più tempo per forza. Hanno una data di scadenza un pelino più lunga del consueto. Non ne perdo altro in presentazioni allora e vado subito al sodo.
Qui il link di week 1 per capire come leggere le pagelle e come sono motivati i giudizi. Qui il link per iscriversi alla newsletter dove trovate invece altri commenti più vari sui singoli giocatori. Oltre a moltissimi altri articoli interessanti.
Plays of the week: Keenan Allen catch e il field goal di Dare Ogunbowale
This Keenan Allen catch is ridiculous pic.twitter.com/hyyxDVa59h
Pubblicità— NFL UK (@NFLUK) November 7, 2023
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Match of the week: Philadelphia Eagles-Dallas Cowboys
Pittsburgh Steelers (5-3) Tennessee Titans (3-5) 20-16
Steelers 6,5 (7)
La spuntano con la solita garra charrùa. Di riffa e di raffa quest’anno costruiscono doppie W dove non ci sarebbe proprio margine. Sono il “bombo” della NFL e per chi ricorda le divise a strisce orizzontali gialle e nere, tutto torna. Loro non sanno che con quelle statistiche non dovrebbero vincere mai. E continuano a volare. Un record pazzesco considerata la fatica che continuano a fare in attacco. Canada, oh Canada, cosa ci fai ancora lì?
Titans 6 (5)
Partita onesta. In cui non arriva lo squillo. C’è però il segnale più importante di tutti: Will Levis. Gioca con la “posture”, l’atteggiamento, di un veterano di mille battaglie e piazza passaggi davvero pregevoli. Mi è piaciuto molto. Vediamo se si confermerà. L’anno rimane complesso ma Tennessee deve alzare lo sguardo più in alto. Valutare le carte che ha in mano, capire cosa ha pescato e prepararsi ad aggiungerne altre. E’ il momento di tenerle su, prima di scendere.
Kansas City Chiefs (7-2) – Miami Dolphins (6-3) 21-14
Chiefs 6,5 (8)
A Francoforte fanno e disfano. Dominano, si fermano, consentono di reagire. In generale prima metà di 2023 positiva come record ma in cui non hanno mostrato brillantezza. Certo la difesa è altra cosa rispetto al passato e questo deve inquietare le rivali. Molto. Perché Reid le cose migliori le tiene per l’inverno inoltrato e se qualche giovane WR ancora nel bozzolo decide di diventare farfalla…
Dolphins 5,5 (7)
Primo tempo da brividi in Germania. Poi rientrano con carattere. Perdono ancora uno scontro diretto però (terzo su tre) e deve essere un campanellino d’allarme su cui McDaniels deve lavorare. Forti, sono forti. Quanto, lo scopriremo da dicembre in avanti. Fasciarsi la testa ora non ha alcun senso, anche perché rimangono tra le squadre più attrezzate in assoluto su entrambi i lati della palla e con allenatori elite su entrambi i lati della palla (repetita iuvant).
Cleveland Browns (5-3) – Arizona Cardinals (1-8) 27-0
Browns 8 (7,5)
Partita che obiettivamente si può tralasciare. Segnalo solo che hanno ritrovato Watson e che mi auguro possa iniziare la sua definitiva risalita. Cleveland è una di quelle squadra da tenere d’occhio soprattutto a partire da ora, perché hanno le caratteristiche per frantumare le uova nei panieri altrui nei mesi freddi. Ci fosse Chubb direi che si guadagnerebbero il titolo di Titans 2023: rognosi quanto basta. Potrebbe bastare la difesa di Schwartz.
Cardinals 0 (2)
Mamma mia. Mamma mia. Direi che l’esperimento di lanciare nell’acqua per vedere se il QB rookie Tune sapesse nuotare non è andato benissimo. Proprio nella domenica in cui Dobbs c’entrava un miracolo vero e proprio coi Vikings. Non che quest’ultimo debba essere un rimpianto, figurarsi. Arizona in ogni modo ad oggi è forse la franchigia più “povera” della lega. Sta per tornare Murray: nove partite che sanno di “audizione” per il futuro.
Green Bay Packers (3-5) – Los Angeles Rams (3-6) 20-3
Packers 7,5 (4,5)
Boccata d’aria fresca vitale per i Packers, che hanno tanto, tantissimo bisogno di trovare fiducia. Che i Rams senza Stafford siano un quiz di facile risoluzione è sacrosanto, lasciamo per una volta perdere. Green Bay è dove mi aspettavo potesse essere, forse persino uno scalino più su, grazie all’inettitudine di Chicago. Per sorprendermi gli servirà sicuramente di più. Una vittoria larga e senza patemi ogni tanto aiuta a non deprimersi.
Rams 2 (4,5)
Malissimo. Prova da dimenticare su cui non spreco un secondo di più. Quello che mi stupisce è come si possa pensare di non avere un backup presentabile quando hai il titolare non più nel fiore degli anni e reduce da un infortunio. Hanno pescato dai free agent Wentz di cui ho pochissima stima non tanto per le capacità in campo quanto per quello che può offrire allo spogliatoio. Una di quelle squadre che non capisco cosa voglia fare da grande. Vero che l’anello della stagione 2021 aveva scritto dietro il tagliandino dell’oreficeria esattamente queste controindicazioni.
Baltimore Ravens (7-2) – Seattle Seahawks (5-3) 37-3
Ravens 9 (9)
Gennaio. Lo so che per i tifosi dei Ravens esiste solo un mese. Io sono sul carro. Ci sono pregi e difetti, so pure questo. A Londra ho visto in prima persona tanti dei primi. Eppure mi sembrano la squadra che può stupire nella AFC.
Seahawks 3 (7)
Una lastra di ghiaccio su cui scivolano e battono forte la schiena questa partita per i Seahawks. Ne escono un poco ridimensionati. La Conference di competenza è ben più simile al loro livello di quanto non siano le migliori compagini della AFC. Prima parte di annata comunque ampiamente positiva per Seattle, capace di confermare il buono dello strabiliante 2022 pur con uno Smith meno efficiente.
Minnesota Vikings (5-4) – Atlanta Falcons (4-5) 31-28
Vikings 8 (6,5)
Gara surreale. Questi Vikings hanno poco talento e tanto carattere, perché sopperire alla caterva di infortuni che gli stanno capitando non è da tutti. Per una volta sono dalla parte giusta di una bella storia. E la quarta W consecutiva li proietta virtualmente ai play-off. La difesa di Flores è un’armata di Gremlins. Orsacchiotti per qualità, assatanati mostricciattoli dopo che il DC li ha fatti mangiare passata la mezzanotte. Da una prima anno da 2 a una metà stagione onorevolissima.
Falcons 5 (5,5)
La cazzimma di Heinicke è nota. Quella di Dobbs l’ha sopravanzata domenica. A entrambi manca essere sostenuti da maggiori capacità. Atlanta è nel mezzo di un cammino che ancora non l’ha vista sbocciare. Incompiuta, deve trovare un modo di valorizzare i tanti potenzialmente (perché qualche dubbio alla fine sorge) ottimi giocatori di cui dispone soprattutto in attacco.
Washington Commanders (4-5) New England Patriots (2-7) 20-17
Commanders 6,5 (5)
Due delle deluse dell’est (AFC ed NFC) erano in una escape room con vista sul baratro. Per allontanarsi rimane parecchia strada da fare. Non ho proprio capito la ratio che si cela dietro la scelta di cedere entrambi gli edge. Ma vabbè. Squadra che non riuscirei proprio a promuovere in questo momento.
Patriots 5,5 (2)
Il fatto che si metta in discussione Belichick fa capire la portata del disastro di campionato che stanno vivendo nel New England. Sì, contro Washington non sfigurano. E del resto stiamo parlando dei Commanders, non dei Redskins degli anni Ottanta. Qualche lampo nelle prime 9 partite non ha illuminato un cielo buio come la pece. La bufera pare lontana dalla fine.
Houston Texans (4-4) – Tampa Bay Buccaneers (3-5) 39-37
Texans 8 (7,5)
Come si costruisce una grande squadra? Affidandola a un ottimo allenatore e scegliendo un super quarterback. I Texans sembrano esserci riusciti e il presunto suicidio dell’ultima dello scorso campionato sembra meno deleterio di quanto apparisse in gennaio. Stroud fa letteralmente impazzire. Nella mediocrità imperante (e sono molto, molto ma molto buono) di almeno i due-terzi dei quarterback NFL è una gemma che risplende e abbaglia. Confermarsi è durissima, è noto a tutti. Intanto però sta dimostrando di valere parecchio.
Buccaneers 6 (5,5)
Rimangono nel match fino all’ultimo. Così come non sono ancora tagliati fuori dai giochi per un eventuale posticino nei play-off di una modesta NFC. Ma assomigliano sempre di più alla squadra che ci aspettavamo di vedere in estate. Che deve pensare più al futuro che all’immediato.
New Orleans Saints (5-4) – Chicago Bears (2-7) 24-17
Saints 6,5 (6)
Sbarazzarsi degli orsi non è un compito in classe dei più difficili, nonostante ci sia chi si è complicato la vita. New Orleans rimane a metà del guado. Non escludo sia una squadra che con una scintilla possa inanellare un filotto di buone prove. Personale per farlo, tutto sommato, ne hanno sia in difesa che in attacco. Per ora sono a metà del gruppone. Vediamo se stanno aspettando la volata come i velocisti al Giro d’Italia o se semplicemente questo è il loro passo. Resto in camera di consiglio.
Bears 4 (2)
Per me dopo McDaniels tocca a Eberflus. Il suo è il primo nome che ho sulla lista se penso a un head coach che può saltare. Troppe sconfitte. A fronte di pochissimi se non nulli segnali di crescita. Non che la costruzione della squadra sia scevra da critiche, al contrario. Poles non mi sta per nulla piacendo. Non vedo interruttori in zona per accendere la luce in tempi brevi. Bagent è stato una bella storia. Testimonianza che il primo giro lo offre sempre la NFL, poi bisogna aver modo di pagare il conto. Gli auguro il meglio e spero non rientri nella miriade di “quarterback cadenti” che stiamo visionando senza telescopio in questo 2023 “San Lorenzo” della NFL.
Indianapolis Colts (4-5) – Carolina Panthers (1-7) 27-13
Colts 7 (6)
Squadra che lotta. E che con uno dei miei favoriti dietro il centro riesce sempre a intenerirmi. Ce la farà Reich a mostrarmi un sistema che permetta di giocare continuativamente a buon livello e non solo di centrare qualche sporadico successo contro squadre di livello inferiore?
Panthers 5 (2)
Eh, quanti sospiri per questi Panthers. Il più grosso? Ogni volta che passa in televisione un highlight di Stroud. Per le valutazioni è presto, molto. A Young va dato tempo. E magari anche qualche spunto offensivo in più in termini di schemi e materiale umano intorno. Al momento si soffre. E si sospira.
Philadelphia Eagles (8-1) – Dallas Cowboys (5-3) 28-24
Eagles 7,5 (9,5)
Vittoria sudata contro Dallas, con qualche pecca che si ripete ancora e la fatica a muovere l’attacco con armonica solidità. La stagione però pur non avendo lo stesso ritmo del 2022 è sempre da miglior squadra della NFC e probabilmente di tutta la lega.
Cowboys 6,5 (8)
Ci sono, contro Phila e in stagione. E c’è Prescott, che nello scontro divisionale più duro sfoggia una prestazione a mio modo di vedere positiva. Li abbiamo visti anche quest’anno salire spesso e volentieri sulle montagne russe. La domanda è: il coaching staff ce la farà a garantire continuità ad alto livello per un mese intero quando non si potrà più sbagliare?
Las Vegas Raiders (4-5) – New York Giants (2-7) 30-6
Raiders 7 (4,5)
Gara stradominata, segno che una prima reazione ai cambi nello staff tecnico c’è stata. Pierce come head coach lo scopriremo meglio più in là nel prosieguo, ma andare avanti con McDaniels era ormai improponibile. Dopo due scelte sospette è il momento di affidarsi a un allenatore che possa rimettere in sesto l’intera franchigia.
Giants 2 (2)
Pesano sicuramente le avversità. Il margine per poterle dribblare era davvero molto risicato. Evidentemente troppo. Altra gara da dimenticare contro i nero-argento, in cui perdono per la stagione Daniel Jones. Oltre le aspettative e il reale valore un anno fa. Al di sotto sicuramente delle prime e fors’anche del secondo in questo disgraziato campionato.
Cincinnati Bengals (6-4) – Buffalo Bills (5-4) 24-18
Bengals 7,5 (7,5)
Cincinnati c’è. Eccome se c’è. Si prende il big match con sicurezza e ora che Burrow sta bene può assolutamente dire la sua nella AFC. Il tribolatissimo avvio di torneo sembra un brutto ricordo. Ready, set, go.
Bills 5 (5,5)
Discorso opposto a quello dei Bengals. Buffalo attraversa un momento complicato. Non tanto per aver perso una partita in cui uscire sconfitti non è una tragedia. Bensì perché si percepisce quel che si temeva in estate: che potesse essere un anno complicato, di regressione. Le scelte in attacco sono sempre nel mirino dei contestatori. Ed è difficile dar loro torto.
Los Angeles Chargers (4-4) – New York Jets (4-4) 27-6
Chargers 7 (6)
Agevolissima vittoria, impreziosita dalla perla di Allen. Dai Chargers però, e lo sapete bene, pretendo di più. Hanno metà stagione davanti per dimostrarmi che possono crescere e diventare un brutto cliente ai play-off. Per il momento è un 6 davvero stiracchiato. Su Moore (offensive coordinator, dimostrami quanto vali!)
Jets 3 (6)
Si sono presentati alla serata di galà in pantaloncini corti. Stavolta nemmeno la loro super difesa è riuscita ad arginare la piena. Devono tenersi in linea di galleggiamento ancora un po’ sperando di ricevere il salvagente-Rodgers e che davvero il futuro Hall of Famer possa già essere in condizione di aiutarli ad accendere i propulsori aggiuntivi e decollare. Il loro 6 è decisamente più convinto di quello dei Chargers. Non può essere di più solo perché davvero hanno limiti offensivi dovuti a Zach Wilson che talvolta li rendono troppo negativi. Ma in generale se fossimo a fine anno loro sarebbero promossi per quanto fatto senza AR12, i Chargers rimandati per non aver reso quanto ci si aspetterebbe.
Bye team
San Francisco 49ers (5-3) 6,5
Tre sconfitte consecutive per una squadra come la loro sono davvero tante. Quella con Cincinnati è particolarmente dolorosa per il mio giudizio di metà anno. Capisco che le assenze facciano male. Non giustifico ugualmente un calo così netto. Il voto è la media tra il 9 netto delle prime giornate e il 3 delle ultime, più un mezzo punto per le attenuanti generiche. Che non sarà confermato a fine anno se si ripresenterà la situazione.
Jacksonville Jaguars (6-2) 7,5
Anche qui un mezzo punto è probabilmente di troppo per come stanno giocando. Il record è dalla loro parte senza ombra di dubbio. L’attacco non mi convince per niente. Etienne è l’unico che sta performando (che parola orripilante, ma volevo evitare la ripetizione) al di sopra di quanto potessi immaginare.
Detroit Lions (9) 6-2
All’alba di questo campionato ho scritto che per quanto andassero bene mi riservavo di rivalutare Detroit. C’era qualcosa che non mi prendeva. Stanno proseguendo sull’ottimo cammino e mi sembrano ancora più convincenti. In questo momento penso che potrebbero anche attentare a un ruolo davvero di primo piano anche quando non si potrà più perdere. Specie considerando la concorrenza.
Denver Broncos (3-5) 4
Diamo tempo a Sean Payton di passare dalle molte uscite infelici al plasmare la squadra come aggrada di più a lui. La prossima offseason sarà molto interessante sulle montagne rocciose, dove intanto non hanno smantellato tutto alla trade deadline. In campo l’affresco ha molti scuri e pochi chiari. E non è tutta colpa solo di Wilson.