Houston! A Tampa abbiamo un problema (Tampa Bay Buccaneers vs Houston Texans 37-39)

Il match al NRG Stadium di Houston vedeva di fronte Buccaneers e Texans, due squadre con lo stesso record (3-4) e reduci da sconfitte nella precedente giornata, anche se la situazione di Tampa era maggiormente delicata dopo 3 partite perse consecutive. I padroni di casa dovevano fare a meno di Woods (WR) e di Pierce (RB) mentre gli ospiti lamentavano le defezioni di Feiler (OG) Hall (DL)  e Tucker (RB).

Il primo drive dei Texans si interrompe velocemente in seguito al fumble di Schultz con il pallone recuperato dal sempre attento Winfield sulle 40 yard circa da dove McLaughlin mette un FG che sblocca il risultato (3-0) Il gioco su corsa della franchigia texana non è efficace ma il gioco aereo è temibile e sull’asse Stroud-Collins arriva il primo touchdown (3-7) Il RB White viene più utilizzato come ricevitore dal backfield che come portatore di palla e, grazie anche ad una penalità della difesa di Houston, il drive viene concluso dalla ricezione in end zone di Otton (TE) su lancio di Mayfield (10-7) I rispettivi attacchi fanno sempre più fatica contro gli aggiustamenti delle difese e bisogna attendere il secondo quarto per la nuova segnatura di Tampa con una breve corsa in meta di White (17-7).  Gli ospiti sembrano poter controllare il match anche se la squadra di coach DeMeco Ryans con un calcio accorcia il divario (17-10) prima che si arrivi all’intervallo.

La seconda parte della gara vede i Buccaneers incontrare sempre più difficoltà, soprattutto in difesa, mentre i Texans guidati da un ottimo Stroud prendono pian piano l’inerzia della partita, anche se la prima segnatura della seconda frazione è di McLaughlin che mette a segno un calcio dalle 49 yard (20-10) Nel successivo possesso a Stroud basta un gioco per trovare Brown che guadagna 75 yard (!!) fino al touchdown (20-16) con il kicker Fairbairn indisponibile per un infortunio e il tentativo di trasformazione da 2 punti che non ha successo. Tampa si affida al preciso piede di McLaughlin (55 yard!!) per incrementare il divario (23-16) ma la difesa ospite cede sempre di più e concede ancora un drive lungo e rapido (80 yard in meno di 3 minuti e mezzo) suggellato dalla ricezione di Dell per il touchdown del 23-22, dopo un’altra trasformazione da 2 punti fallita.

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Anche l’attacco della squadra della Florida soffre la buona prestazione della opposta difesa e i padroni di casa, ad inizio quarto quarto, trovano ancora la end zone con Schultz, per il 23-30 dopo la trasformazione da 2 punti riuscita. Mayfield pesca il jolly trovando Evans (fino a quel momento in ombra) con un lancio da 54 yard per portare il proprio attacco a ridosso della end zone avversaria, dove ancora White entra con una breve corsa (30-30) Ma l’ultimo quarto è appena iniziato e il RB Ogunbowale si improvvisa kicker, al posto dell’infortunato Fairbairn, e centra i pali portando lo score sul 30-33. Tampa non ci sta e il drive successivo è a dir poco rocambolesco: Mayfield chiude un quarto down con una corsa personale poi lo stesso QB trova Palmer che commette fumble ma la palla viene recuperata dal compagno di reparto Evans sulle 14 yard, da dove ancora Otton riceve il pallone del 37-33 con 49 secondi sul cronometro. Partita conclusa? Niente affatto! Stroud trova target in Schultz, Brown e Dell con quest’ultimo che riceve in touchdown quando mancano 10 secondi e il match si conclude così a favore dei Texans.

I Texans hanno scoperto in CJ Stroud una formidabile arma nel gioco aereo (30 su 42 per 470 yard e 5 TD con QB Rating di 147.8!!) che ha trovato dei validi terminali in Schultz (10 ricezioni, 130 yard e 1 TD) Brown (6 per 153 e 1 TD) e Dell (6 per 114 e 2 TD di cui l’ultimo decisivo) Il gioco di corse è stato poco prolifico con Singletary che ha totalizzato 26 yard in 13 portate. Il QB rookie da Ohio State ha subito 3 sack ma in complesso ha ben sopportato la pressione avversaria ben aiutato anche da una linea offensiva all’altezza. La difesa texana ha sempre messo sotto pressione Mayfield (2 sack e 5 Hit) non lasciando molto tempo al QB ospite per trovare i suoi bersagli; sicuro protagonista il LB Cashman con 10 tackle totali e 2 TFL; pur concedendo 37 punti all’attacco avversario la difesa ha ben giocato negli episodi cruciali e nei terzi down.

I Buccaneers hanno sicuramente ben figurato in attacco con 37 punti segnati e 332 yard conquistate anche se la statistica più allarmante è quella sui terzi down: 3 su 13 veramente troppo scarsa. Mayfield (21 su 30 per 265 yard e 2 TD) non sarà spettacolare ma si sta dimostrando solido, come nel drive che ha portato i suoi al sorpasso sul 37 a 33 andando a conquistare personalmente un quarto down decisivo; sicuramente all’ex prima scelta assoluta non manca il carattere, pur giocando sempre sotto pressione della pass rush avversaria. White (20 portate per 73 yard e 2 TD) ha ben giocato, dando alternative al gioco offensivo di Tampa; purtroppo le potenziali “spalle” Edmonds e Vaughn non sono pervenuti (7 corse per 4 yard in 2!!) e questo può diventare un grosso problema nel caso di guai fisici per White. Otton è stato il miglior ricevitore (6 per 70 yard e 2 TD) segnando il TD che apparentemente sembrava aver deciso il match con meno di 1 minuto da giocare; Evans (4 per 87) ha raddrizzato la sua giornata, altrimenti con più ombre che luci, con la ricezione da 53 yard, mentre Godwin (2 ricezioni su 6 target per 16 yard) ha deluso.

La vera delusione di giornata è stata la prestazione dell’intero reparto difensivo che ha subito ben 496 yard (443 su pass) Anche il veteranissimo David ha fallito diversi importanti placcaggi e il backfield ha subito un vero “naufragio”. Davis ne è stato il simbolo entrando in scena (purtroppo da spettatore) in tutti i touchdown subiti su passaggio (ben 5) e anche la pass rush non ha costantemente messo in difficoltà Stroud concedendo sempre troppo tempo al giovane QB. Gli unici, FORSE, da salvare sono il solito Winfield con un fumble recuperato a inizio partita e Kancey, autore di 1 sack, che si sta ritagliando un ruolo importante in difesa. Anche il coaching staff, con in testa Bowles, ha parecchie responsabilità nella debacle in Texas, con gestione dei timeout e del tempo a dir poco non lucida e con schieramenti difensivi che hanno penalizzato pesantemente il risultato, rendendo vane le buone prestazioni dell’attacco guidato da Dave Canales.

Gli Houston Texans (record 4-4) sanno di poter contare su un QB al suo primo anno in NFL ma con enorme talento e carattere, con statistiche degne di un veterano: 14 TD e 1 intercetto, 102.9 di rating. Ha giocato la sfida contro Tampa senza il suo RB titolare (Pierce) ma soprattutto il suo gioco aereo (quarto nella NFL) rende estremamente pericoloso per chiunque affrontare i Texans, che alla vigilia della stagione erano dati come una delle squadre peggiori; anche con una difesa dalle statistiche mediocri, sia contro che le corse che contro i passaggi, e senza top player la squadra di coach Ryans (anche lui al primo anno nel ruolo) sta disputando un buon campionato sicuramente al di sopra delle attese ed è al secondo posto nella AFC South alle spalle dei Jaguars; nella prossima giornata Houston, senza niente da perdere, volerà a Cincinnati in un difficile match contro i Bengals che, dopo un inizio stentato, hanno una stringa aperta di 4 vittorie.

Tampa riceverà invece i Titans (3-5) che, come la franchigia della Florida, non vivono un buon periodo: 3 sconfitte nelle ultime 4 partite e record uguale ai Bucs. Il team del Tennessee ha schierato nelle ultime 2 gare il QB rookie Levis, con Tannehill ancora in dubbio e può contare su stelle come Henry (RB) e Hopkins (WR) oltre che a Folk (K) con statistiche eccellenti: 19/19 nei FG e 13/13 negli XP! La squadra di coach Bowles (fino a quando??) sembra aver già compromesso una stagione che si preannunciava difficile ma con la previsione di poter dire la propria in una division non impossibile; invece la squadra sembra cedere poco alla volta e la possibilità di una rifondazione completa (questo anno solo rimandata?) sembra prendere piede.

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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