[NFL] Week 2: Colori, episodi ed emozioni
Ancora tutte le formazioni in campo per questa Week 2 e a quota due vittorie c’è già l’imbarazzo della scelta. Qualche conferma pronosticabile, Broncos, Eagles e Bengals, qualche ritorno al vertice, Texans e Cardinals, e qualche sorpresa inaspettata, Panthers e, soprattutto, Bills. Partiamo!
Momento patriottico già in avvio: i Lions, in pre-season, hanno tagliato il nostro Giorgio Tavecchio per selezionare a loro kicker Nate Freese. Già settimana scorsa il suo piede aveva tremato su un facile field goal contro i Giants, mentre questa domenica ha fatto anche peggio, sbagliandone ben due da breve raggio e compromettendo la vittoria di squadra. A Motown si staranno, probabilmente, mangiando le mani per non aver creduto nel prodotto italiano. Nel primo quarto succede poco o nulla, mentre nel secondo è Graham Gano, che i pali li vede e anche molto bene, a sbloccare il punteggio con due field goal da 29 e 53 yard per il 6-0 Panthers all’intervallo. Segnatevi, poi, il drop di Calvin Johnson in end zone su lancio perfetto di un Matthew Stafford comunque meno brillante della scorsa settimana (27/48 per 291 yard con 1 TD pass e 1 INT). Presumibilmente non se ne vedranno molti altri.
Torna in campo Cam Newton (22/34 per 281 yard e 1 TD pass) e, dopo il touchdown del momentaneo vantaggio Lions firmato Jed Collins, ci pensa lui a servire prima Jason Avant per la segnatura da 14 yard e poi a propiziare non solo uno splendido drive per il touchdown su corsa di Jonathan Stewart, ma anche la successiva conversione da due punti, trovando Jerricho Cotchery in end zone. La difesa di Carolina avrà pure perso Greg Hardy, ma se Mario Addison, che lo sostituisce, si permette il lusso di 2.5 sack, allora le cose funzionano comunque a meraviglia. E’ ancora Gano a mettere il punto esclamativo con il field goal da 38 yard del definitivo 24-7 per i padroni di casa.
Incredibile sconfitta per i campioni in carica in casa dei Chargers. I Seahawks, che avevano convinto all’esordio contro i Packers, subiscono l’onda anomala dell’accoppiata Philip Rivers (28/37 per 284 yard e 3 TD pass) – Antonio Gates (7 ricezioni per 96 yard e 3 TDs) e incassano una sconfitta inaspettata quanto meritata. Nel primo quarto la sblocca Nick Novak da 50 yard, ma è Percy Harvin, con una delle sue corse impazzite, a portare Seattle avanti 7-3 con un touchdown da 51 yard palla alla mano. A onore della cronaca va detto che, nonostante tutte le azioni da touchdown vengano riviste, gli arbitri non si accorgono che Harvin ha messo un piede fuori dal campo durante la sua avanzata. Prima dell’intervallo, comunque, si scatena il ciclone Gates, che sigla due segnature, entrambe da 8 yard, di cui una propiziata da un fumble dello stesso Harvin sulle proprie 20 yard, recuperato egregiamente da Darrell Stuckey.
I Falchi Marini rispondono solo parzialmente, poco prima dell’intervallo, grazie ad un drive condotto in maniera perfetta da un solido Russell Wilson (17/25 per 202 yard e 2 TD pass), che trova poi Robert Turbin per la segnatura del 14-20. Seattle è sulla via della rimonta, ma è ancora una volta Gates a trovare, questa volta da 21 yard con una ricezione magistrale, la strada della end zone (e son 90, in carriera..) e San Diego scappa nuovamente. Marshawn Lynch, stranamente su ricezione, trova il touchdown del 21-27, ma nel quarto periodo succede poco o nulla per i suoi, aridi di buone avanzate offensivamente. Il field goal di Novak sigilla la stupenda vittoria per i suoi sul 30-21. Una vittoria e una sconfitta per entrambe le squadre, dunque, dopo le prime due uscite stagionali.
Se vi stavate chiedendo come si sarebbe comportato Matt Ryan dopo l’exploit della scorsa settimana contro i Saints, ne resterete, probabilmente, molto delusi. Ryan (24/44 per 231 yard con 1 TD pass e 3 INT) e, in generale, i Falcons ritrovano Julio Jones in forma (7 ricezioni per 88 yard) e in touchdown, ma le belle notizie, purtroppo per loro, finiscono qui. Tre sono i fattori che determinano la netta vittoria dei Bengals: un buon attacco, guidato precisamente da Andy Dalton (15/23 per 252 yard e 1 TD pass), oltre che da Mohamed Sanu (1/1 per 50 yard! oltre a un TD da 76 yard su ricezione); un Giovani Bernand a livelli stratosferici, che abbina 27 portate per 90 yard e 1 touchdown a 5 ricezioni per 79 yard, concludendo una giornata che lo ha visto protagonista assoluto; una difesa strepitosa, asfissiante, guidata da Leon Hall (6 tackles, 1 INT) e George Iloka (2 INTs), che alla fine concede solo 10 punti ad Atlanta. Brutte notizie, però, anche per Cincinnati, per quanto riguarda la brutta prestazione di Mike Nugent, che ha realizzato solo uno dei quattro field goal tentati, e, soprattutto, l’infortunio di A.J. Green, che ha saltato praticamente l’intero match, ma dovrebbe riuscire a tornare la prossima settimana contro i Titans. Finisce comunque 24-10 per la squadra di casa, che si conferma in testa alla AFC North.
Cowboys e Giants, acerrime rivali in NFC East, concludono la loro domenica con emozioni contrastanti. Dallas vince un’ottima partita contro i Titans, grazie soprattutto a un DeMarco Murray indiavolato (29 portate per 167 yard e 1 TD), che, da solo, mette in cascina quasi quante yard lancia Tony Romo (19/29 per 176 yard e 1 TD pass). Straordinario è anche Dez Bryant che, dopo un esordio per lunghi tratti complicato, riceve per 103 yard e 1 touchdown, tornando a dimostrare una prepotenza da leader offensivo. La difesa, poi, tiene egregiamente contro gli attacchi di uno spento Jake Locker (18/34 per 234 yard con 1 TD pass e 2 INT) e, all’intervallo, i Cowboys sono sotto di 16 lunghezze, senza che Tennessee abbia ancora messo un singolo punto a tabellone.
Il terzo quarto, però, è propenso per loro di 10 punti, grazie al field goal da 47 yard di Ryan Succop e al touchdown su ricezione da 61 yard di uno scatenato Delanie Walker (10 ricezioni per 142 yard e 1 TD). Romo va vicino all’intercetto che potrebbe ribaltare le sorti del match, ma gli avversari non ne approfittano. Non fosse per la segnatura di Bryant, che chiude i quindici minuti dopo la pausa lunga, i Titans avrebbero potuto, forse, ambire ad una rimonta. Rolando McClain, nel quarto periodo, si regala un intercetto da copertina e Tennessee non riesce più a tornare in maniera decisiva nella partita: finisce 26-10 e i Cowboys portano a casa la prima vittoria stagionale.
I Giants, invece, non escono dal tunnel e raccolgono la seconda sconfitta stagionale contro i Cardinals, nonostante l’assenza di Carson Palmer, sostituito da un imbarazzante Drew Stanton (14/29 per 167 yard). Su un controverso drive ricco di flag contro la loro difesa, New York subisce il touchdown su corsa di Jonathan Dwyer, e, successivamente, a seguito del primo intercetto a Eli Manning, un field goal di Chandler Catanzaro da 49 yard. Il primo quarto si chiude sul 10-0 per gli ospiti, che sembrano lanciati verso un facile successo. Stanton, però, stenta in maniera vistosa, aiutato dal solo Andre Ellington (15 portate per 91 yard), e un positivo Manning (26/39 per 277 yard con 2 TD pass e 2 INT) trova con continuità i suoi ricevitori, ribaltando la situazione. Prima Rueben Randle riceve in maniera splendida in end zone a una mano, poi è Daniel Fells a concludere un altro ottimo drive offensivo per i punti del 14-10 Giants.
Vantaggio e un attacco finalmente ritrovato sembrano spalancare le porte della vittoria, ma è lo special team, con due errori grossolani, a spingere il successo verso i Cardinals. Dapprima Ted Ginn Jr. trova una prateria su un punt returning, dalle sue 30 yard fino al touchdown, splendido in progressione per 71 yard. New York si ritrova sotto nel punteggio e, a peggiorare irrimediabilmente le cose, ci pensa il fumble, sul successivo kick-off, di Quintin Demps. Stanton non trova la end zone e Jay Feely allunga il vantaggio a sole 8 lunghezze. Manning pare ritrovato e conduce un drive fantastico, ma, un comunque positivo Rashad Jennings, si lascia sfuggire il pallone e la partita, in pratica, si chiude qui. Finale 25-14 per Arizona, che si lancia verso la seconda affermazione consecutiva.
Redskins e Eagles chiudono, con due successi, la quasi completamente fortunata giornata in NFC East. Dopo poco più di cinque minuti di gioco, Robert Griffin ha completato 2 passaggi su 3 tentati per 38 yard e corso per 22 yard su due portate quando, cercando di eludere la difesa dei Jaguars, si torce la caviglia in maniera del tutto innaturale e deve lasciare il match. Non si sanno ancora i tempi di recupero con certezza, ma non ci sono, fortunatamente per lui, fratture. Alla squadra della capitale serve un nuovo eroe e Kirk Cousins si dimostra tale, lanciando per 250 yard e servendo 2 touchdown pass, dapprima a Darrel Young e, successivamente, a un ottimo Niles Paul (8 ricezioni per 99 yard).
Non c’è praticamente partita, perché l’attacco dei padroni di casa, oltre a un Cousins sugli scudi, ha in Alfred Morris (22 portate per 85 yard e 2 TDs) e Silas Redd (8 portate per 41 yard e 1 TD) due alfieri d’eccezione, paladini delle corse. La difesa, però, non è da meno e riduce Chad Henne (14/28 per 193 yard con 1 TD pass e 1 INT) ai minimi termini, oltre a portagli il numero stratosferico di 10 sack, di cui ben quattro a opera dello scatenato Ryan Kerrigan. Jacksonville non trova contromisure e praticamente è in partita solo fino al touchdown da 63 yard su ricezione di Marcedes Lewis. Nonostante gli infortuni a Griffin e DeSean Jackson, i Redskins schiacciano i Jags 41-10.
Ci siamo andati vicini, al ritorno in auge di Trent Richardson. Il runningback, nonostante una partita come ai vecchi tempi (21 portate per 79 yard), accompagnato da un Ahmad Bradshaw che avrà fatto saltare sul divano i suoi ex tifosi Giants (13 portate per 70 yard e 5 portate per 26 yard e 2 TDs), purtroppo, ferma la sua ascesa con un fumble decisivo per le sorti del match, sulle proprie 25 yard, recuperato dall’abile DeMeco Ryans. Andrew Luck, che prima di perdere questo Monday Night era 10-0 a seguito di una sconfitta, guida il suo attacco a un guadagno non straordinario di yard, 172, ma con ben 3 passaggi da touchdown, mentre Nick Foles è una macchina che macina campo (21/37 per 331 yard con 1 TD pass e 1 INT).
Gli Eagles, oltre a ringraziare Richardson, devono osannare un ritrovato Darren Sproles, vero mattatore di giornata (4 portate per 26 yard e 1 TD oltre a 7 ricezioni per 152 yard). I Colts, avanti 27-20 con cinque minuti da giocare e il pallone nella red zone di Philadelphia, trovano l’intercetto di Fletcher Cox a Luck a complicare le cose. Sproles si fa 51 yard filate e successivamente Foles trova Jeremy Maclin in end zone per il pareggio. Il quarterback di casa non costruisce nulla di buono e gli Eagles si affidano a Zach Ertz e Sproles per arrivare in raggio da field goal. La chiude Cody Parker da 36 yard sul 30-27 e i Colts partono con due sconfitte, opposte alle due vittorie di Philly.
In una serata dalle grandi emozioni e in cui la commozione, nel ricordare l’11 settembre di 13 anni fa, è immensa, i Ravens devono dare una svolta decisa alla loro stagione. Joe Flacco trova finalmente la tranquillità giusta e ritrova precisione ed efficacia (21/29 per 166 yard e 2 TD pass), Owen Daniels sigla due touchdown e ci pensa Bernard Pierce a dare continuità al gioco di corse (22 portate per 96 yard). Al resto pensa una difesa tornata solida ed arcigna, che causa due fumble decisivi a Justin Brown ed Heath Miller oltre al buffo, ma straordinario intercetto del grande (in tutti i sensi) Daryl Smith. Ben poco da segnalare in casa Steelers. Alla fine i punti segnati sono soltanto 6, a firma Shaun Suisham, e i progressi visti nel primo tempo dell’esordio contro i Browns sembrano già essersi perduti. Ben Roethlisberger (22/37 per 217 yard e 1 INT), si trova a sbattere contro il muro di Baltimore e per Pittsburgh arriva la prima sconfitta stagionale.
[jwplayer mediaid=”15806″]La AFC North è più aperta che mai. Soprattutto dopo lo spettacolare successo dei Browns sui Saints. Cleveland apre con 15 minuti di grande livello e si trova a condurre 10-0, grazie al touchdown su ricezione di Miles Austin e al field goal di Bill Cundliff da 32 yard. Il secondo quarto e l’inizio del terzo, però, sono proprietà di un prepotente Jimmy Graham (10 ricezioni per 118 yard e 2 TDs), che entra due volte in end zone e concede il vantaggio per 17-16 ai suoi, dopo che un modesto Drew Brees (27/40 per 237 yard con 2 TD pass e 1 INT) si era fatto intercettare da Tashaun Gibson, il quale aveva riportato il pallone per 62 yard in touchdown. Terrance West ribalta ancora la leadership del match, ma Mark Ingram sembra mettere una seria ipoteca sul confronto, con il touchdown del 24-23.
La faccenda sembra complicarsi irrimediabilmente, ma Brandon Hoyer, con meno di 40 secondi da giocare, posizionato sulle sue 40 yard e pronto a giocare un quarto & 7 decisivo, trova Gary Barnidge sulla linea di metà campo e si guadagna un’opportunità. Gli attimi passano e Austin trova una presa miracolosa sull’out, ma è incompleto. Hoyer si inventa, però, un passaggio per il wide open Andrew Hawkins nella red zone di New Orleans. E’ un gioco da ragazzi per Cundliff chiudere la questione sul 26-24 per i suoi, alla prima vittoria stagionale. Saints, incredibilmente, a quota 0-2.
Chi comanda in AFC East sono, a sorpresa, i Bills, che sconfiggono i Dolphins, anche se i Patriots si ritrovano con un successo importante sui Vikings. Bienvenido en la Lega, Sammy Watkins! Il rookie wide receiver dimostra tutte le sue infinite qualità con una partita da leone (8 ricezioni per 117 yard e 1 TD), aiutando non poco EJ Manuel a tenere salde le briglie dell’attacco di Buffalo (16/26 per 202 yard e 1 TD pass). Nel primo tempo i punti li sigla solo Dan Carpenter, con tre field goal che portano i padroni di casa sul 9-0. C.J. Spiller, oltre a portare palla 12 volte per 69 yard, si permette il lusso di un kick-off return da 102 yard fino alla end zone avversaria e la partita sembra già finita. Mike Wallace la riapre con un touchdown su ricezione, ma è Watkins a mettere la parola fine sull’incontro, mentre ancora Carpenter chiude, con due field goal, i conti sul 29-10 per i suoi. I Dolphins perdono molte delle certezze ottenute la scorsa settimana contro i Pats.
Proprio New England, grazie a una straordinaria difesa, di cui è improbabile citare un solo componente vista la qualità complessiva del lavoro svolto, sull’ex Matt Cassel (19/36 per 202 yard con 1 TD pass e 4 INTs), si assicura un facile successo su Minnesota. Matt Asiata, in sostituzione di Adrian Peterson, considerate le recenti problematiche e accuse di violenza sul figlio, non sfigura (13 portate per 36 yard e 5 ricezioni per 48 yard e 1 TD), ma è praticamente il solo a produrre qualcosa di buono nell’attacco dei padroni di casa. Con una grande partita di Stevan Ridley (25 portate per 101 yard e 1 TD), Julian Edelman (6 ricezioni per 81 yard e 1 TD) e dell’infallibile kicker Stephen Gostkowski (3/3 ai field goal), i Patriots vincono 30-7 e colgono la prima gioia stagionale.
Perdono, invece, i Jets contro i Packers, che, però, possono festeggiare a metà dato l’incredibile successo dei Bears sui 49ers, raggiunti dai Rams, vittoriosi sui Buccaneers, in testa al secondo posto della NFC West. Partita a due facce per l’altra squadra di New York, che si ritrova subito avanti 21-3, grazie al touchdown su corsa di un sempre discontinuo Geno Smith (16/32 per 176 yard con 1 TD pass e 1 INT), a quello su ricezione di un ritrovato Eric Decker e a quello su corsa di un sempre deciso Chris Ivory. Poi, si svegliano due straordinari protagonisti in casa Green Bay e la partita cambia padrone. Aaron Rodgers deve aver esaurito gli aggettivi per il suo sconfinato talento (25/42 per 346 yard e 3 TD pass), mentre Jordy Nelson è, per lui, un compagno di giochi sempre eccezionale (9 ricezioni per 209 yard e 1 TD). Se poi Randall Cobb si regala due touchdown e Mason Crosby non sbaglia nemmeno un field goal (3/3), il gioco è fatto. I Jets segnano solo 3 punti nella ripresa, per colpa di un attacco asfittico, i Packers ben 15: finisce 31-24 per i padroni di casa.
Una vera e propria impresa è, invece, quella compiuta da Chicago, all’esordio al Levi’s Stadium per i Niners. Colin Kaepernick comincia il match con convinzione e audacia, servendo Michael Crabtree in end zone. Ci pensano poi un field goal di Phil Dawson e un touchdown su corsa di Frank Gore a porre le basi di un facile successo, sul 17-0 San Francisco. E’ qui, però, che comincia lo show della premiata ditta Jay Cutler (23/34 per 176 yard con 4 TD pass) – Brandon Marshall (5 ricezioni per 48 yard e 3 TDs). Il primo touchdown di Marshall è da vedere e rivedere per la straordinaria bellezza della ricezione a una mano in end zone.
Quanti errori per Frisco: le flag lanciate, soprattutto in momenti decisivi, sono innumerevoli e portano avanti i drive dei Bears, mentre, in un quarto periodo in cui gli ospiti segnano ben 21 punti grazie a due segnature di Marshall e una di Martellus Bennett, Kaep perde fiducia e finisce per lanciare due dei suoi tre intercetti nei 15 minuti finali, recuperati splendidamente dal rookie Kyle Fuller. Così, proprio non si può vincere. I Bears vincono 28-20 ed entrambe le compagini sono ora a quota 1-1.
I Rams, più che a una franchigia NFL, somigliano a un’infermeria e partono sfiduciati nella sfida contro i Bucs. Josh McCown comincia alla grande, siglando il 7-0 con un touchdown su corsa da 5 yard. Zac Stacy risponde con la medesima arma e Greg Zuerlein fissa il punteggio sul 10-7 per St.Louis con cui si va all’intervallo. McCown, ancora poco decisivo al lancio (16/21 per 179 yard e 1 INT), si regala però la seconda entrata in end zone di giornata e riporta il vantaggio sulle spalle di Tampa Bay. Zuerlein sigla altri due field goal, inframmezzati da un FG bloccato dalla difesa dei Rams a Patrick Murray, rispettivamente da 35 e 46 yard, ma proprio Murray risponde con il calcio del 17-16 da 36 yard che pare decidere il match.
Il kicker degli ospiti ha, però, un’ultima cartuccia da sparare, a 38 secondi dalla fine, e riporta i suoi avanti 19-17. Incredibile ciò che succede nel finale. Con otto secondi da giocare McCown lancia splendidamente Mike Evans oltre la metà campo e regala ai suoi un’ottima posizione per il field goal della vittoria. Evans, però, si infortuna alla spalla e deve lasciare il campo. I Bucs dovrebbero chiamare timeout, ma li hanno terminati, quindi vengono scalati i dieci secondi di norma & “the match is over”. Vincono i Rams, Tampa Bay a quota 0-2.
Mancano soltanto la vittoria dei Texans sui Raiders e quella dei Broncos sui Chiefs. Quanto è mancato Arian Foster lo scorso anno a Houston è ben spiegato dalla sua prestazione di giornata, che comprende 28 portate per 138 yard e 1 touchdown. Partiamo dalla pazzia che apre le marcature: un preciso Ryan Fitzpatrick (14/19 per 139 yard e 2 TD pass) serve J.J. Watt in end zone! Primo touchdown in carriera, ovviamente, per lo straordinario defensive end, seguito a ruota da Foster per il 14-0. Alla fine del terzo quarto, dopo due field goal di Randy Bullock e dopo il touchdown di DeAndre Hopkins, la partita è già su un punteggio più che eloquente: 27-0 per i Texans.
Nell’ultimo quarto la difesa a cassaforte degli ospiti molla un po’ la presa e c’è spazio per la segnatura di Darren McFadden e per qualche buon lancio di un inesperto Derek Carr (27/42 per 263 yard con 1 TD pass e 2 INTs oltre a 4 portate per 58 yard), soprattutto diretti a un fantastico James Jones (9 ricezioni per 112 yard e 1 TD), unico a salvarsi nel disastro di Oakland. Tanti buoni giocatori per i padroni di casa, ma nessun leader e la squadra proprio non c’è. I Texans hanno cominciato con due vittorie anche lo scorso anno, ma hanno fatto seguire 14 sconfitte all’ottima partenza. Difficile che la storia si ripeta, Houston pare pronta a puntare in alto.
Che occasione buttata per i Chiefs contro i Broncos! Denver parte a mille, grazie all’ennesimo touchdown di Julius Thomas su passaggio di un eccellente Peyton Manning (21/26 per 242 yard e 3 TD pass), ma Cairo Santos con un field goal da 45 yard e un super Knile Davis, al touchdown su corsa, ribaltano la situazione. Prima dell’intervallo, però, sono Jacob Tamme e Demaryius Thomas a siglare le due segnature che paiono lanciare, sul 21-10, i Broncos verso un agile successo. Nel terzo periodo non succede praticamente nulla di notevole, ma Davis nel quarto finale trova i punti che riavvicinano le due formazioni. Brandon McManus sigla un field goal da 20 yard e i Broncos sono ancora avanti 24-17. Alex Smith avrebbe nelle mani il drive del pareggio, ma non riesce a deciderlo per il meglio, nonostante arrivi a ridosso della end zone. Finisce così con la seconda sconfitta per Kansas City e la seconda vittoria per i padroni di casa.
Le emozioni non finiscono mai in NFL, si comincia già in nottata con i Bucs ospiti ad Atlanta dei Falcons. Molti scontri straordinari, poi, nel weekend: 49ers @ Cardinals e Broncos @ Seahawks su tutti. Da non perdere!
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