Qualche considerazione sul nuovo contratto di Joe Burrow

Aggiorniamo l’articolo con i dettagli del nuovo contratto di Joe Burrow. L’articolo originale lo potete leggere scorrendo.

Sono usciti i dettagli del contratto di Burrow, ma prima di arrivare ai freddi numeri vorrei far notare alcune curiosità che lo accompagnano. È stata annunciata la chiusura dell’accordo il 7 settembre che è il giorno del compleanno del fondatore dei Cincinnati Bengals, il mitico Paul Brown; è stato firmato il 9 settembre (09/09) come il numero di maglia di Joe Burrow e contiene un altro numero particolare nascosto all’interno delle cifre che andiamo a riassumere:

  • estensione di 5 anni a 275milioni di dollari ci cui 219,01 garantiti

Il dato che incuriosisce: perché il garantito è 219.01? Non poteva fare una cifra tonda? Aveva bisogno di 10.000$ per il vestito per il Super Bowl?

La motivazione sembra risiedere nel fatto che Herbert ha un garantito di 218 milioni, per cui quello di Burrow lo supera di 1,01 milioni, esattamente come la posizione (1 nel giro 01) al draft del 2020 in cui Joe Cool è stato scelto.

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Vediamo la tabella riepilogativa con i dettagli del contratto ricavati da Spotrac:

burrow contratto

Il contratto risulta tutto garantito fino al 2025, diventando condizionato a infortuni e alla presenza a roster entro certe scadenze nel 2026 e 2027, per poi diventare completamente non garantito nel 2028 e 2029.

Pur avendo un impatto annuale medio di 55 milioni sul cap, questo importo è superato solo dopo il 2029, sfruttando anche 3 void year oltre la sua scadenza, a dimostrazione di come sia il giocatore che la società volessero garantire una certa competitività rispetto ai diretti avversari per il titolo nei prossimi anni, confidando poi nel progressivo innalzamento del salary cap.

Un mantra ripetuto da tutti, Burrow in primis, era che l’accordo venisse raggiunto considerando l’importanza per il giocatore di tenere attorno a sé i pezzi pregiati ancora da rinovare (Higgins e Chase), motivo per cui il giocatore è sempre stato coinvolto durante tutto il processo di trattativa.

Questo ovviamente fa ben sperare i tifosi Bengals per il futuro, anche se ad oggi non ci sono novità riguardo al contratto di Higgins per cui si è dichiarato che le trattative riprenderanno a stagione conclusa, probabilmente anche dopo aver taggato il giocatore per il prossimo anno.

La prima conseguenza del rinnovo di Burrow è stato l’innalzamento del cap di circa 8 milioni già quest’anno, che è probabilmente la motivazione alla base del taglio dell’offensive tackle La’el Collins, per girare il cap risparmiato quest’anno sul prossimo, in cui ci saranno alcuni giocatori di rilievo in scadenza.
Infatti, entrando nei tecnicismi, il suo contratto non prevede formalmente un signing bonus, a differenza della maggior parte degli altri contratti, ma una serie di bonus in modo da non essere costretti a una suddivisione proporzionale di quei soldi ma più flessibile a seconda degli anni e estensibile oltre i 5 anni.

I Bengals hanno depositato a garanzia del contratto più di 100 milioni di dollari, a dimostrazione che erano disposti a qualsiasi sforzo pur di tenere Joe Franchise, inoltre hanno previsto un premio di 500.000 dollari per ogni Championship vinto e 1,25 milioni per ogni Super Bowl, anche se sicuramente non serviranno questi incentivi economici per alimentare la voglia di vittoria intrinseca nel DNA del giocatore.


Articolo Originale

E se vi dicessi che potete avere Joe Burrow nella vostra squadra per 7 anni a una media di 45 milioni di dollari l’anno non sareste felici?

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Joe Burrow ha passato tutta la offseason a dichiarare che, nel rinnovo del suo contratto, avrebbe tenuto in considerazione la necessità di firmare un accordo che permettesse ai Cincinnati Bengals di avere uno spazio salariale sufficiente a mantenere il gruppo unito e avere quindi maggiori chance di vittoria.

Personalmente il primo pensiero che mi è venuto in mente è stato: per poter essere competitivo con i Chiefs e con i Bills, deve prendere una cifra simile ai contratti di Mahomes e Allen, quindi rispettivamente 48 e 44 milioni di media, per cui avevo pronosticato un’estensione da circa 45 milioni l’anno.

Immediatamente non mi sono soffermato a ragionare che se all’estensione avessi sommato i due anni di contratto ancora rimanenti del suo accordo da rookie questa cifra sarebbe stata mediamente ancora inferiore, ma quando ho letto dell’accordo di 5 anni per 275 milioni complessivi istintivamente mi sono sembrati tanti, anche se in linea con quelli dati a Herbert qualche settimana fa.

Quando la razionalità ha preso il sopravvento sull’emotività mi son reso immediatamente conto che era l’unica soluzione possibile in termini economici, perché permetteva a Burrow di risultare il QB più pagato della lega, almeno per tutta la stagione visto che non sono all’orizzonte ulteriori rinnovi per quel ruolo, e ai Bengals di avere un quarterback pagato una cifra analoga rispetto a quelle delle sue dirette rivali di conference.

Non che Burrow abbia mai spinto per potersi vantare di essere il più pagato nel ruolo, come agognato da molti giocatori in altri reparti, sentimento confermato da molti suoi compagni di squadra, compresi alcuni in scadenza che sarebbero stati impattati dalla sua scelta, ma ovviamente il suo agente doveva fare il suo mestiere e, per quanto si auspicasse una soluzione team friendly, non si voleva sminuire il valore di un giocatore con un rinnovo inferiore a quello di Daniel Jones, Jalen Hurts, Lamar Jackson e Justin Herbert che hanno tutti rinnovato i rispettivi contratti in questa offeseason per rispettivamente 40, 51, 52, 52,5 milioni annui, perché ricordiamo che nella mentalità statunitense vali quanto guadagni.

L’escalation del salary cap porta di conseguenza l’aumento delle cifre dei rinnovi nei ruoli chiave e l’agente di Burrow sapeva perfettamente che più avesse aspettato e più soldi avrebbe raggranellato, anche perché era perfettamente conscio che i Bengals avrebbero dato a Burrow qualsiasi cifra e storicamente hanno sempre pagato tanto i propri QB, ad esempio rendendo Carson Palmer il giocatore più pagato della lega al momento del rinnovo contrattuale. Questo ha portato a chiudere il contratto a ridosso dell’inizio della stagione regolare, anche se, dalle voci di corridoio, le linee base del rinnovo erano già state definite fin dai primi incontri all’inizio dell’offseason e sia la squadra che il giocatore sono sempre stati molto sereni sull’argomento. La decisione condivisa tra le due parte in causa di non parlare fino alla chiusura dell’accordo e l’annuncio fatto poco prima della partita di esordio della stagione Lions-Chiefs, ha permesso di non far uscire troppo clamore in merito alle cifre in ballo, continuando a preservare l’armonia di uno spogliatoio che fa di quell’aspetto uno dei suoi punti di forza.

Se l’ammontare dei soldi in gioco sembra la cifra più sensata, capace di accontentare tutti anche nell’ottica delle previsioni di un continuo aumento del salary cap, un discorso diverso è la durata del contratto che legherà Joe Burrow ai Bengals fino al 2029, quindi un’estensione di 5 anni oltre ai 2 già in essere.

Praticamente il giocatore diventerà free agent quando avrà 34 anni, e se da un lato i tifosi di Cincinnati avrebbero voluto vederlo legato a vita alla franchigia, così come Mahomes che lo sarà fino a 37 anni, dall’altro è una durata molto razionale che garantirà ad entrambi di poter decidere il da farsi lasciando aperta ogni opzione: un rinnovo, una separazione per poter andare a cercare di vincere da un’altra parte, il ritiro in caso di problemi fisici, l’aggiunta di void years per forzare il salary cap e vincere un anello in caso l’obiettivo non sia stato raggiunto prima di quella data.

Anche in questo caso, sebbene ci fossero state diverse ipotesi di lunghezza che andavano da un’estensione di 4 anni a una di 8, la soluzione individuata sembra quella più equilibrata per tutelare ambo le parti e lasciare sul piatto ogni possibilità futura.

Un dettaglio non trascurabile in tutti i contratti dei giocatori NFL è invece la quantità di soldi garantiti al giocatore e in questo caso parliamo di ben 219 milioni su 275 complessivi, pari all’80%, percentuale, per i contratti del ruolo, seconda solo al completamente garantito di Deshaun Watson.

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Se la cifra può sembrare enorme per il mondo NFL, per l’ambiente dei Cincinnati Bengals non riveste una grande importanza, perché il giocatore è stato soprannominato Joe Franchise e ricopre un ruolo talmente determinante nell’organizzazione che sia la società che i tifosi sono disposti a vivere o morire in funzione delle sue fortune.

Probabilmente tra un anno vedremo Trevor Lawrence ottenere cifre superiori in tutti gli aspetti di un probabile rinnovo, ma questa estensione di Joe Burrow, ad un’analisi approfondita, anche se ad oggi non si conoscono ulteriori dettagli che non siano durata, importo complessivo e ammontare garantito, sembra davvero permettere sia al giocatore che alla franchigia di poter competere alla pari con le dirette concorrenti per tutti i prossimi anni e probabilmente, anche di trovare ancora spazio per l’ultimo rinnovo lasciato in sospeso, dopo quelli chiusi positivamente dei linebacker Pratt e WIlson e del defensive end Hendrickson, ovvero quello di Tee HIggins. I 316 milioni dati a Burrow nei prossimi 7 anni rappresentano una cifra, circa 45 l’anno, che lascia margine per firmare anche il talentuoso ricevitore, qualora voglia restare anteponendo la possibilità di vincere a ottenere i massimi guadagni nel ruolo, così come già avvenuto per tutti gli altri rinnovi di questa offseason in casa Bengals, compreso quello di Burrow, perché in fondo, anche se la cifra finale è importante, la scadenza tra 7 anni consente di far quadrare i conti se davvero si vorrà mantenere insieme il trio Burrow-Chase-Higgins, come tutte le dichiarazioni societarie e dei giocatori sembrano lasciar intendere.

Il business è sicuramente un aspetto importante nella NFL di oggi, ma in casa Cincinnati Bengals, con lo splendido clima che si è creato nello spogliatoio, sembra che non abbia ancora prevalso rispetto alla voglia di giocare insieme e farlo per vincere.

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Giorgio Prunotto

Appassionato da 30 anni di football americano e dei Cincinnati Bengals, stregato dal design del loro casco, dalle magie di Boomer Esiason e dalla Ickey Shuffle.

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