Championiship 2021: le pagelle
Non ci credo. Dopo l’abbuffata di emozioni di una settimana prima ammetto di essere arrivato scarico ai Championship. Non mi aspettavo molto, ancora sopraffatto da quanto vissuto nei Divisional. E invece. La NFL 2021 è immensa, una volta di più. Per fortuna ora ci sono due settimane di pausa per riprendersi e prepararsi al Super Bowl. Dimenticato l’avvio in sordina delle delle wild card, i play-off nelle ultime due settimane sembrano essere stati ideati a tavolino. Tutte le partite sono finite nel range di un possesso, quasi tutte all’ultimo possesso! Chiederei agli sceneggiatori citati nelle pagelle dei Divisional di continuare così anche per il Super Bowl e di inviare il materiale della NFL Films direttamente alla serata degli Oscar.
LA DOMENICA: VOTO 10
Chiefs – Bengals 24 – 27 OT (10)
Instant classic. Again. Palpitazioni indescrivibili. Sia che tifiate Chiefs. Sia che (soprattutto ovviamente) tifiate Bengals. Sia che siate semplici “disinteressati” spettatori. La storia che si srotola davanti ai nostri occhi. Complice anche un suicidio sportivo inimmaginabile e impronosticabile. Né prima della gara. Né a metà della stessa. È il football, bellezza. La cenerentola che si presenta al ballo stavolta lascerebbe di stucco anche la fatina. Qui la cronaca della partita
Kansas City 4,5
Non c’è niente di peggio per un professore che vedere uno studente intelligente che non si applica abbastanza e finisce per non sviluppare tutto il suo potenziale. Partono a mille, da 10. Poi spariscono. E fare la media tra il primo tempo e il secondo non è corretto. Perché quello che mi aspettavo dai Chiefs era proprio quanto emerso nel primo atto della loro personale tragedia. Quel field goal lasciato sul campo nel finale di prima frazione non toglie solo tre punti dal tabellone (il passaggio in campo a Hill è un controsenso totale), fa a brandelli tutte le certezze di Kansas City. Forse pensano, inebriati dai trenta minuti alle spalle e un po’ superbi, di aver già vinto. Così si ritrovano svuotati quando devono cambiare marcia per rimettere al proprio posto Cincinnati. Non si tratta di sei minuti di follia, come quelli che permisero al Liverpool di ribaltare la finale di Champions League con il Milan. Qui il crollo è più viscerale. Anche se l’impressione è che sia innescato dallo stesso detonatore: la certezza di aver la gara in tasca. Mahomes nella seconda parte dell’incontro è irriconoscibile. I meriti alla difesa Bengals li trovate qui sotto. Ci sono anche dei demeriti però, da distribuire. Kansas City si ritrova senza bussola. Riesce persino a “cancellare” una settimana di discussioni sulla bontà o meno della regola degli over time. Perché il sorteggio lo vincono, ma il finale è amaro.
Cincinnati 10 e lode
Si trovano in una fossa. Scavata in soli tre drive. Eppure mettono un po’ di terra vicino alle pareti, quando ancora non sembra sia possibile uscire dal profondo buco. Punticini di consolazione, in apparenza. Ben più importanti, in realtà. Ma chi dovrebbe ricoprirlo, quel buco, con loro dentro, se ne va. E così… Una difesa enciclopedica toglie ogni bersaglio a Mahomes. Le coperture sono eccellenti e pian piano gli uomini di linea, unici ad andare a caccia del numero 15, diventano opprimenti. E restano addirittura in tre a farlo, con Hubbard in spy a controllarlo da lontano perché non scappi fuori dalla tasca. Non lasciano respirare il prodigio 26enne, gli tolgono aria e sicurezze. Mentre davanti a lui continuano le ottime prestazioni di secondarie e linebacker nel contenere i vari Kelce, Hill e compagnia. Così da quella fossa escono. Si portano avanti. Burrow ribadisce di essere già tra i primi 5 della lega nel ruolo. Leader pazzesco. Alla faccia delle “mani piccole” che qualcuno sottolineò quando arrivo nella NFL. Higgins la smette di farsi pizzicare distratto come a inizio contesa. Anche perché rispetto alla vittoria in regular season, Ja’Marr Chase non ha tutto lo spazio che gli ha permesso di abbattere il record di yard ricevute da un rookie. Poi c’è quel ragazzo monumentale. Prova vivente sul perché vale la pena draftare un kicker se questo ha talento. McPherson consegna ancora. Senza soluzione di continuità. Ma un plauso va ribadito necessariamente alle secondarie: Bates (altra performance stellare) e compagni compiono un’impresa nell’impresa. Sì, i Bengals sono al Super Bowl. Meglio scriverlo ancora. E quanto è stato meritato il 10 durante l’anno!
Rams – 49ers 20-17 (9)
Ennesima partita che si chiude con un margine di un field goal e che resta in bilico fino alle azioni finali. Le imperfezioni ci sono. Entrambe le squadre commettono errori su tutti e due i lati della palla. Questo non compromette lo spettacolo. Una fiera battaglia tra due rivali divisionali guidate da generali e colonnelli di primissima classe. Qui la cronaca della partita
Los Angeles 7,5
Missione compiuta. E doppio mea culpa per me in arrivo. Uno però è ormai prescritto. Partiamo proprio da questo. Stafford è al Super Bowl: io ero tra chi nel 2009 preferiva Bradford. My bad, appunto che mi sono segnato da allora: mai sottostimare l’importanza del braccione. Anche se Stafford mi ha dimostrato di non essere solo quello. Rispetto a Bradford (che, guarda il destino, iniziò la sua carriera proprio come prima scelta dei Rams l’anno dopo l’attuale numero 9 losangelino) il fisico ha inciso enormemente. Dell’ex Lion però va evidenziato secondo me specialmente il carattere. Combattente vero. Con la grande capacità di passare oltre i propri errori. Li togliesse del tutto saremmo di fronte a uno dei migliori del gioco. Secondo mea culpa. A Novembre ero convinto che i Rams fossero davvero sul punto di collassare. Eccellente il lavoro del coaching staff nel ricostruire la chimica giusta. Se si scorre il roster sembra quasi una formalità che il 13 febbraio siano loro a giocarsi in casa il Super Bowl. Nel Championship non riescono a mettere le mani addosso a Garoppolo ma levano ogni varco al running game, vera forza Niners. Fanno quasi scomparire anche George Kittle. In questo modo obbligano i Niners a ricercare soluzioni ben meno collaudate. E permettono a coach McVay (male nei challenge e sospetto in alcune chiamate) di gestire l’orologio. Se avete storto il naso sulla parentesi tenete conto che è il pelo nell’uovo: il secondo Super Bowl in 5 stagioni a 36 anni per il capo allenatore losangelino mi impongono di guardare e ammirare. Le critiche sono sfumature per un prof che ama la perfezione. E in tema di perfezione. Cooper Kupp. Ora, Cooper Kupp. Come si fa a non amare questo giocatore? Altra gara gigantesca per lui. Bene anche il mio pupillo Odell Beckham (ogni professore ha i suoi cocchi, lo sappiamo). Se sul fronte Niners c’è un grosso rammarico per un intercetto fallito, un paio li ha sul groppone anche Jalen Ramsey. L’ultimo appunto è per Weddle. Nove tackle? Quattro solo? E uno con perdita di terreno. Ohi questo signore era ritirato da due anni fino a un mese fa eh!
San Francisco 6
Le loro chance di arrivare al Super Bowl scivolano tra le mani della safety Tartt quando mancano meno di 10 minuti da giocare nel quarto periodo. È vero, c’era ancora parecchio tempo. È vero, è ingiusto ridurre la partita a una sola giocata. Eppure è proprio in quel momento che la contesa si indirizza, secondo me. Il pallone da intercettare è docile e perfettamente calibrato sul corpo del difensore. Erroraccio di Stafford. Senza dubbio. Dalla possibilità di piantare i chiodi sulla bara dei Rams i Niners si ritrovano Los Angeles appiccicata a 17. Poi certo, il possesso per vincerla ce l’hanno avuto e Garoppolo ha mostrato tutti i suoi arcinoti limiti. Vi richiamo a un giochino che ho proposto in una precedente edizione delle pagelle. Scambiamo i quarterback. Come sarebbe finita? In un finale tirato avrei sicuramente preferito avere Stafford anziché il numero 10. Mancano anche stavolta le corse, con Los Angeles che per tutta la prima parte del match tiene per sé il cronometro, solitamente prerogativa di San Francisco. La linea è ineccepibile nel proteggere Jimmy G, ma aprire spazi per Samuel e Mitchell si rivela impossibile. Kittle non è coinvolto quanto dovrebbe in una sfida cruciale come questa. La difesa paga dazio a Kupp. Chi non l’ha fatto del resto quest’anno? Per portarla a casa forse sarebbe bastata una prova da 7,5-8 non necessariamente da 10. Invece i Niners ne producono una solo sufficiente che gli permette di arrivare a giocarsi il Super Bowl fino all’ultimo. Senza centrarlo. C’è mezzo punto di troppo secondo voi? Forse. Mettetelo in conto allo spettacolo che ci siamo goduti. Per me la manica larga è valsa la pena in questo caso.
Qui trovate qualche riflessione in più sui Championship.
Difesa Bengals e WR Cooper Kupp Rams saranno le chiavi di successo di una o dell’altra franchigia. Buon SUPERBOWL!