Le pagelle di week 11 NFL

Altra settimana a dir poco folle, la undicesima. Sorprese incredibili come i Texans che battono i Titans o i Colts che devastano i Bills. Cadono parecchie prime di division e ancora una volta le pagelle vanno a riflettere queste montagne russe di emozioni, il vero ingrediente speciale della NFL. Ecco allora come sono andate le squadre-studenti in Week 11. Per non arrabbiarsi quando leggete i voti, qui trovate spiegato come nascono i giudizi.

E se volete provare a capire da dove nasce questo incredibile equilibrio, questa sfilza apparentemente anomala di capovolgimenti di valori (almeno di domenica in domenica), beh potete ascoltare alcune ipotesi qui.

Falcons – Patriots 0-25

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Atlanta 3,5 (5,5)

Errore mio. Mi sono fidato troppo presto dei Falcons. Il professor Cantù mi ha fatto prestare attenzione alle loro linee e non c’è che dire, sono un problema. Grosso. Senza il jolly Patterson poi non hanno modo di prendere mai in contropiede i Patriots. Prevedibili e previsti in attacco. In difesa subiscono le corse e i giochi corti, ma quanto meno evitano un massacro di proporzioni maggiori. Per la seconda giornata a fila la partita la finisce Rosen. Basta questo.

New England 8 (9)

Perché non di più? Perché finalizzano meno di quanto siano superiori nella partita. Jones rallenta alla distanza, e per fortuna, altrimenti sarebbe un robot. Stevenson e Harris sono lame nel burro. La difesa è un trattato. Vero che di fronte ci sono dei Falcons spuntati, ma resta che in due gare hanno concesso 7 punti. (Approfondimenti ascoltabili qui)

Bears – Ravens 13-16

Chicago 4,5 (4,5)

Occasione sprecata. Se la giocano certo, ci mancherebbe anche che non riuscissero a restare in partita. Ma ci sono chance che non si possono sprecare. E per i Bears una era proprio domenica. Mooney è una nota positiva in una stagione che si fa via via sempre più terribile.

Baltimore 7,5 (7)

Una faticaccia, prevedibile. Perdere Jackson per i Ravens è un colpo tosto da assorbire. Fa parte della categoria “irrimpiazzabili”. Per Baltimore è il motore che tutto muove. Strappare una W, per quanto sporca, è cruciale. E ritrovarsi in cima alla division rimane sempre un valore aggiunto non disprezzabile.

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Vikings – Packers 34-31

Minnesota 8 (6)

L’attacco si è sbloccato. Molto più aggressivo delle prime settimane. E il cambio di paradigma paga. La difesa è ancora in affanno, come testimonia sinteticamente il touchdown del momentaneo pareggio di Valdes-Scandling da oltre 70 yard. Le secondarie soprattutto hanno bisogno di una registrata. (Approfondimenti ascoltabili qui)

Green Bay 6,5 (8)

La partita contava sicuramente di più per Minnesota. E il vantaggio nella corsa al titolo divisionale è praticamente una polizza assicurativa. Però. Stavolta la difesa fatica a trovare le giuste contromisure. Va vicina più volte al cambio di possesso che può regalare la spinta giusta per il successo, eppure non arriva. Rodgers sottolinea quanto faccia male il piede. Inciderà anche nel prosieguo? Il suo comunque è riuscito a farlo. Le corse invece hanno pagato l’assenza di Jones, giocatore sempre troppo sottovalutato, secondo me. (Approfondimenti ascoltabili qui)

Bills – Colts 15-41

Buffalo 3 (5)

Troppo severo il voto stagionale? No. Forse se fossi stato buono, un mezzo punto in più. Ma forse. Sì, il record è ancora positivo. Ma la sensazione di tutti era che dovessero dominare e puntare sicuri al bersaglio grosso. Qui invece si sommano i passaggi a vuoto. E ci si avvicina alla mia bold di inizio anno quando non li vedevo vincitori di division (lasciamo stare che pensavo li superassero i Dolphins…).

Indianapolis 10 (7,5)

Wow. Quando una settimana fa ho parlato di Taylor-dipendenza non avrei mai immaginato a questi livelli. Alla Henry. Prova Tomlinsoniana, se vogliamo scomodare un mostro sacro di cui ha persino battuto un record. Poi bisogna evidenziare anche quanto di buono mostrato in difesa. Bravi. Mezzo punto in più anche sulla stagione, rispetto a quanto probabilmente varrebbe davvero, per la capacità di reagire.

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Browns – Lions 13-10

Cleveland 6 (5,5)

Non è certo la partita che fa tirare un sospiro di sollievo per la paura passata. Anzi. Troppi acciacchi stanno condizionando Mayfield. E già sapete bene come anche quando sia al 100% non mi convinca. Forse un passo indietro per riprendersi sarebbe più saggio.

Detroit 5,5 (3,5)

Tengono botta con un quarterback che nei primi tre anni di college aveva lanciato un TD e 13 intercetti con poco più del 50% di completi (e l’ultimo anno, trasferitosi, non era andato troppo meglio: 11-13 e 61%). Non voglio accanirmi. Il progetto però è davvero molto molto acerbo.

Panthers – Football Team 21-27

Carolina 5,5 (6)

Newton il suo contributo alla causa continua a darlo, almeno in termini di entusiasmo. I limiti però sono ormai a galla.

Washington 6,5 (5)

Portata a casa. Sprazzi di carattere che fanno ben sperare. Anche se è rimasto solo uno spiraglio piccino, piccino per far resuscitare la stagione.

Titans – Texans 13-22

Tennessee 2 (8,5)

Incredibile. Cos’altro dire. Avevo appena finito di lodarne la capacità di adattarsi per superare le avversità e loro si lasciano sorprendere dalla squadra più scassata della lega. E delle tre sconfitte rimediate finora due sono da ascrivere a Jets e Texans. Loro che hanno battuto una sfilza di avversarie che un anno fa hanno giocato i play-off. Calo di tensione che deve far riflettere coach Vrabel. Io per una settimana non riesco a dar loro il 9 in stagione che vorrei. Troppo pesante questo ko.

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Houston 10 (4)

Un premio al coraggio di Taylor. Il ragazzo non si arrende davvero mai e merita ogni bene. Così come i Texans meritano il massimo dei voti in una stagione complessivamente disgraziata. Ecco come fanno le cose loro non è questione di coraggio, invece. E la situazione in cui si sono ficcati se la sono cercata. 

Jaguars – 49ers 10-30

Jacksonville 4 (4,5)

Eh, poco di buono questa volta. L’avvio di Lawrence è un incubo in piena regola. Positivo che non si sia sciolto come un gelato sul cemento in agosto.

San Francisco 7 (6)

Archiviano senza particolari patemi la pratica. E la buona notizia è proprio la capacità di portarla a casa senza faticare troppo. Anche perché le partite difficili d’ora in avanti non mancano.

Jets – Dolphins 17-24

New York 5 (4)

Flacco sa fare il suo mestiere. Anche se gli anni migliori sono alle spalle. Basta? Assolutamente no. E nemmeno un Moore sempre più coinvolto. C’è bisogno di molto più per sfangarla. E per dare sostanza al futuro.

Miami 6,5 (5)

Terzo successo consecutivo. La difesa si è decisamente rimessa in sesto. La salita davanti a Miami continua ad avere una pendenza rilevante. Se i Dolphins continuano a pedalare però non è escluso che possano anche riaffacciarsi dove sembrava impossibile un mese fa. (Approfondimenti ascoltabili qui)

Eagles – Saints 40-29

Philadelphia 8,5 (6,5)

Voglio salire sul carro degli Eagles. Fatemi spazio. Sono in fila da almeno un paio di settimane. È il mio turno. Da quando hanno smesso di lanciare come pazzi e si sono convertiti alle corse hanno – e sembra un ossimoro – spiccato il volo. Hurts riuscirà ad evolvere in stile Lamar Jackson? Intanto il calendario da qui in avanti è dalla loro parte. Ma vi ricordate cosa si pensava in estate di loro?

New Orleans 5,5 (6)

Qualche nodo è venuto al pettine ma rimangono nella contesa. Non ci sono tante squadre in grado di reggere continuativamente senza quarterback titolare e le due stelle più brillanti in attacco. La difesa ha tenuto su la baracca finora, un calo è comprensibile. Stagione dura, ma anche in questo caso: vi ricordate cosa dicevamo in estate? (Approfondimenti ascoltabili qui)

Raiders – Bengals 13-32

Las Vegas 4 (6)

Sembra che alla fine i Raiders siano implosi, travolti dalle tormentate vicende extrasportive. Carr è l’ombra del giocatore ammirato nelle prime settimane. Anche la difesa alla fine deve alzare bandiera bianca non riuscendo a leggere a dovere cosa sarebbe servito per chiudere la strada ai Bengals.

Cincinnati 8,5 (8)

Successo convincente. Mai in pericolo. Sempre in controllo. Dove finiscano i loro meriti e comincino i demeriti dei Raiders è quesito più complicato in cui districarsi. La certezza è che la trasferta a Las Vegas abbia fatto bene. Uscire dal bye con una bella vittoria – specie dopo essere entrati nella settimana di riposo con una batosta – corrobora lo spirito e rilancia le speranze play-off.

Chiefs – Cowboys 19-9

Kansas City 8 (7)

Vittoria con la difesa. Mancava. E ce n’era bisogno. Si rivede Edwards-Helaire. E ce n’era bisogno. Non una gran giornata di Mahomes, al contrario. Evidentemente in molti si sono messi d’accordo per smentirmi la settimana dopo che ne tesso le lodi. Chris Jones mostruoso. Quattro vittorie consecutive sono un avvertimento: se la AFC resta terreno di conquista, i dominatori delle passate due stagioni non intendono lasciarla ad altri senza combattere.

Dallas 4,5 (8)

Secondo passaggio “a liscio” in tre settimane. Non un buon viatico per recitare sul palco principale a gennaio. Prescott appannato. Elliott acciaccato. Troppi drop. Parsons sempre un bel vedere. (Approfondimenti ascoltabili qui)

Seahawks – Cardinals 13-23

Seattle 4 (3,5)

Non si vede luce in fondo al tunnel. Il rientro di Wilson avrebbe dovuto accendere la miccia per i fuochi d’artificio con cui iniziare la rincorsa play-off. O almeno riportare un po’ di chiarore nella galleria. Non è accaduto affatto.

Arizona 9 (9,5)

McCoy si prende un’altra vittoria. Complimenti a lui e al coaching staff capeggiato da Kingsbury, non era banale. Mie personalissime scuse a Conner, non l’ho mai considerato particolarmente interessante e mi sta facendo ricredere. Una sentenza quando si arriva vicini alla goal line. E se fate uno più uno è chiaro che la linea offensiva dei Cardinals stia lavorando estremamente bene. Così come contro Seattle si è disimpegnata alla grande la difesa.

Chargers – Steelers 41-37

Los Angeles 7,5 (7)

In difesa i conti non tornano ancora. Sul fronte offensivo, invece, è tornato il bel tempo. La coppia Herbert-Williams ha ormai il brevetto della “finisher” per terminare avversari e partite. Ekeler da favola, con quattro touchdown. Running game limitato e ringalluzzito da Herbert. La corsa ora si fa sui rinati Chiefs.

Pittsburgh 7 (6,5)

I grandi assenti sono la difesa e il gioco di corsa. Va meglio, invece, quando si tratta di mettere aria sotto la pelle marchiata Wilson. Per poter far strada però è urgente rimettere in riga almeno una delle prime due voci. 

Buccaneers – Giants 30-10

Tampa Bay 7,5 (8,5)

Con la division in cassaforte si può pensare di gestire le partite abbordabili senza rischi particolari. Quando poi si vede un 44enne ancora una volta favorito per l’MVP stagionale che corre per un down e si esalta come avesse ancora vent’anni… si capisce che i Bucs sono sul pezzo.

New York 4 (3,5)

La partita costa il posto all’OC Garrett (al momento dell’ingaggio ci si chiese come mai l’avessero scelto…). Jones è nelle partite in cui pure lui fa tornare alla mente lo sconcerto di quando fu pescato a inizio primo giro. E ve lo dice uno che ne ha tessuto le lodi quando ha potuto. Ma i mali sono diffusi nei Giants.

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