Il riassunto di week 3 NFL

Una Week 3 strepitosa, tra record incredibili e vittorie alle scadere, lascia imbattuti Cardinals, Panthers e Rams in NFC, oltre a Broncos e Raiders in AFC. Le 16 partite, però, sono davvero da non perdere. Partiamo!

La più classica vittoria di Pirro per i Panthers (3-0) che superano i Texans (1-2) 24 a 9. La buona notizia è ovviamente la terza vittoria consecutiva, la cattiva è che la lista degli infortunati si è allungata: McCaffrey ha dovuto lasciare la partita al secondo quarto mentre invece Horn e Burris nella ripresa, lasciando decimata la secondaria dei Panthers che però fortunatamente si è scontrata contro un passing game poco efficace. L’esordio di Mills (19/28 per 168 yard e 1 TD) dal primo minuto ha mostrato un quarterback parecchio indietro per gli standard della NFL, a parte un drive prima dell’intervallo; è sembrato impaurito e il coaching staff non lo ha di certo aiutato: i Texans hanno corso spesso sul primo down e questo portava Mills in una situazione scomoda, al punto che hanno convertito solo un terzo tentativo in tutta la serata. L’attacco dei Panthers invece ha mantenuto una buona media di 7 yard ad azione fino a quando CMC è rimasto in campo, dopodichè è inevitabilmente crollata; i meriti vanno a Rhule e Brady che sono riusciti ad aggiustare la situazione nell’intervallo. A prendere il posto di McCaffrey è stato il rookie Hubbard (11×52 yard) che si è mostrato abbastanza solido e che, probabilmente, partirà dall’inizio settimana prossima. Nonostante ciò, il giocatore ad aver segnato due touchdown su corsa è stato proprio Darnold (23/34 per 304 yard, 8 corse per 11 yard e 2 TD) che con un paio di sneak ha varcato la endzone; ha messo in mostra un ottimo gioco sui lanci, la secondaria dei Texans non è sicuramente da top ten, ma ha avuto parecchi problemi con la ball-security subendo 2 strip-sack.

Dopo la vittoria in rimonta sui Chiefs, i Ravens (2-1) avrebbero dovuto giocare una partita meno impegnativa contro i Lions (0-3), presi a pallonate dai Packers. Nonostante la buona partita di Jackson (16/31 per 287 yard, 1 TD e 1 INT) non si può dire lo stesso dei ricevitori, colpevoli di drop sanguinosi, e della copertura rivedibile su Swift che riesce quasi a rovinare la festa. Alla storia passa però il 19 a 17 finale, grazie al field goal di Tucker al termine della partita: la distanza record di 66 yard è figlia però di un mancato “delay of game” che avrebbe spostato la linea 5 yard indietro e probabilmente cambiato le sorti dell’incontro. Le difese sono state protagoniste nel primo tempo costringendo gli attacchi a numerosi punt. Dopo il parziale di 13 a 0, a metà del terzo quarto inizia la partita dei Lions con il touchdown di Swift (14×47 yard e 1 TD, 7 ricezioni per 60 yard). L’ultimo periodo si apre sul 16 a 7 e l’ottimo drive guidato dallo stesso Swift in compagnia di Williams, porta quest’ultimo a varcare la endzone e ridurre lo svantaggio a 2 punti; la pressione esercitata dalla difesa dei Lions porta Jackson a farsi intercettare un pallone pesantissimo, Goff (22/30 per 217 yard) trova il ritmo grazie alle ricezioni di Fells e Raymond che regalano a Santoso un calcio facile dalle 35 per il sorpasso a 1 minuto dal termine. Con zero timeout rimasti, il quarterback dei Ravens estrae il coniglio dal cilindro convertendo un 4° e 19 con un lancio per Watkins: la svista degli arbitri sul play clock a zero non toglie però la bravura di Tucker, anche un po’ fortunato per il rimbalzo favorevole sulla cross bar, che fissa il nuovo record NFL per il calcio più lungo di sempre…probabilmente a fari spenti è corso a dare un bacio ai pali, Pagliuca docet.

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Nonostante la vittoria per 35 a 0 contro i Dolphins, i Bills (2-1) non avevano affatto impressionato settimana scorsa a causa anche della brutta prestazione del quarterback. Il 43 a 21 di questa giornata contro Washington (1-2), invece, è stata una partita dominata dal primo all’ultimo minuto, Allen (32/43 per 358 yard e 4 TD) è stato protagonista di un’ottima prestazione, approfittando della lacunosa secondaria e nonostante la grande pressione della linea difensiva; la difesa, dall’altra parte, ha limitato Heinicke (14/24 per 212 yard, 2 TD e 2 INT) senza grandi affanni. L’Allen visto l’altra sera ci ha ricordato il “candidato MVP” che si era nascosto nelle prime due uscite stagionali: 2 dei suoi touchdown sono arrivati da Sanders (5×94 yard e 2 TD) che è risultato secondo solo a Beasley (13×98 yard). Sicuramente frustrati i possessori al fantasy di Singletary, solo 26 yard su 11 corse, al quale è stato più volte preferito Moss (13×60). Parlando della squadra di Washington, l’unico vero touchdown creato dall’attacco è stato segnato dopo una ricezione di Gibson da 73 yard, gli altri due invece sono figli di un kickoff recuperato in zona, ovviamente, favorevole e del garbage time. A guardare i numeri di Heinicke, la sua partita non sembrerebbe neanche stata così malvagia, ma se si pensa che 73 yard vengono da una sola ricezione e che un potenziale pick-six è stato droppato malamente, allora il peso cambia.

Top giocatori difensivi di week 3

I Cardinals (3-0) vincono 31 a 19 contro i Jaguars (0-3) una partita che per alcuni momenti non è sembrata così scontata: l’apice è stato raggiunto quando, in vantaggio 7-6, decidono di provare un field goal da 68 yard che Prater calcia corto e che viene ritornato in endzone da Agnew, stabilendo il record dell’azione “più lunga” della storia. Era palese che i Cardinals volessero rimettere la partita sui binari il prima possibile ma l’intercetto di Murray (28/34 per 316 yard e 1 INT) nel terzo quarto e un drop sanguinoso di Hopkins hanno fatto si che i Jags, grazie al touchdown di Robinson (15×88 yard e 1 TD), conducessero l’incontro per 19 a 10. Le cose tornano alla realtà poco dopo, probabilmente il match di settimana prossima contro i Rams ha deconcentrato qualche giocatore, fatto sta che dopo la segnatura di Conner (11×43 yard e 2 TD) e il pick-six ai danni di Lawrence (22/33 per 219 yard, 1 TD e 2 INT) i Cardinals tornano prepotentemente in vantaggio: il gap sembra ormai insormontabile per i Jaguars che subiscono un ulteriore turnover nell’ultimo periodo. La rivedibile prestazione di Murray, che non riesce a lanciare in endzone nessuno contro la secondaria dI Jacksonville, è causata probabilmente da un Hopkins fisicamente non al 100%, ma ha potuto comunque contare su Green (5×112) e Kirk (7×104).

Ha sorpreso tutti vedere Wentz (19/37 per 194 yard) in campo per tutta la partita dopo l’infortunio di settimana scorsa, meno sorprendente è il risultato di 25 a 16 per i Titans (2-1). Il quarterback dei Colts (0-3) ha però giocato come se l’infortunio l’avesse appena subito, mancando lanci elementari e completando a malapena il 50%, il resto dell’attacco ne ha risentito riuscendo a convertire solo tre terzi tentativi. Il divario finale di 9 punti non sembra però neanche così terribile, il perché ce lo spiegano Tannehill (18/27 per 197 yard, 3 TD e 2 INT) e Rogers, con quest’ultimo in grado di regalare quasi due intercetti agli avversari: nonostante i turnover, fortunatamente per i Titans, i Colts hanno raccimolato solo 6 punti. Ci ha pensato Henry (28×113 yard) a condurre i suoi alla vittoria, correndo e concedendo al suo quarterback dei completi facili nel secondo tempo. Con Brown fuori dai giochi per un infortunio al braccio, la partita di Jones non è stata ancora degna del suo nome ricevendo solo 3 volte per 47 yard; gli onori vanno a Westbrook che porta a casa 53 yard su 4 lanci e un touchdown, peccato per il fumble in redzone. Sicuramente Wentz non sarebbe dovuto scendere in campo cosi presto, c’è poco da dire, e di certo l’infortunio accorso a Nelson non ha fatto altro che peggiorare la situazione.

Mac Jones è stato in grado di non subire alcun intercetto nelle prime due partite, ma purtroppo era un primato destinato a finire; sfortunatamente per lui, i tre intercetti subiti contro i Saints (2-1) sono stati l’ago della bilancia per i suoi Patriots (1-2) nella sconfitta per 28 a 13. Il primo è nato da un lancio mal riuscito a causa di un placcaggio, Winston (13/21 per 128 yard e 2 TD) ha approfittato dell’ottima posizione con un lancio in endzone per Callaway. Nel secondo è stato Jenkins a prendere il drop di Smith e segnare il touchdown del 21 a 3, che di fatto ha chiuso la partita nel terzo periodo. Il quarterback dei Patriots (30/51 per 270 yard, 1 TD e 3 INT), nonostante i turnover, è stato protagonista di una discreta partita: se da una parte è stato molto preciso nel convertire terzi tentativi lunghi con ottimi lanci, dall’altra è stato il leader della sua squadra nelle corse con 6 scramble per 28 yard. Ovviamente la sua prova non è stata esente da sbavature, intercetti in primis e due potenziali touchdown lasciati per strada a causa di lanci imprecisi, ma ho visto un quarterback che sembrava avesse alle spalle ben di più di sue sole partite. Nell’altra sideline si è vissuta una partita simile alla prima giornata, senza i touchdown, a Winston non sono stati chiesti gli straordinari ed è stato bravo a sbagliare il meno possibile. Il migliore in campo è stato senza dubbio, e qualche tifoso magari dirà “finalmente”, Kamara che ha ricevuto 3 lanci per 29 yard (1 TD) e corso 24 volte per 89 yard.

C’era molto hype attorno alla prima partita da titolare per Fields, anche perché lo stadio si sarebbe riempito dei suoi nuovi tifosi ma anche dei vecchi, il campus di Ohio State si trova infatti vicino allo stato dei Browns (2-1): purtroppo le aspettative non vengono mantenute e la prestazione molto deludente del quarterback dei Bears (1-2) contribuisce alla sconfitta per 26 a 6. I numeri di Fields parlano chiaro, 6/20 per 68 yard, ovviamente la rivedibile linea offensiva non è esente da colpe; la difesa dei Browns ha dominato sulla linea di scrimmage portando a casa 9 sack complessivi: menzione speciale a Garrett che è sembrato davvero inarrestabile con i suoi 4,5 sack. Il risultato di quest’ottima prova sono le sole 47 yard totali guadagnate dall’attacco di Chicago. Anche Mayfield (19/31 per 246 yard e 1 TD) ha avuto un inizio in sordina sbagliando lanci semplici nel primo quarto, tra questi un potenziale touchdown per Felton, inoltre ha subito 2 sack sanguinosi provando a convertire dei quarti tentativi, concedendo un possesso a metà campo. Con il quarterback in difficoltà è toccato ai running back prendere le redini della partita e non se lo sono fatti dire due volte, Chubb (22×84 yard) e Hunt (10×81 yard e 1 TD, 6 rec per 74 yard) hanno letteralmente surclassato la difesa dei Bears, orfana del nose tackle Goldman. Infine si è rivisto in campo Beckham Jr. che ci ha messo un po’ a togliere la ruggine ma ha comunque finito la partita con 5 ricezioni per 77 yard, una delle quali davvero incredibile nel terzo quarto.

Rookie Watch di week 3 NFL

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Il punteggio finale è stato 30 a 24 per Chargers (2-1), ma nella prima parte della partita è sembrato che i Chiefs (1-2) fossero in pieno controllo come sempre; con i 3 drive iniziali sono sempre arrivati dentro le 30 yard dei Chargers e sarebbero potuti andare in vantaggio 21-0, ma un intercetto e 2 fumble hanno fatto si che il punteggio fosse 14 a 0 per gli ospiti. Nonostante tutti questi errori, avendo il possesso sul 24 pari l’ago della bilancia pendeva dalla parte dei Chiefs; con 2 minuti rimasti da giocare, Mahomes (27/44 per 260 yard, 3 TD e 2 INT) era pronto a dare ai tifosi la seconda vittoria stagionale, ma un brutto lancio profondo caduto senza troppi patemi tra le braccia di Gilman ha regalato ai Chargers un extra possesso per chiudere la partita: Herbert sfrutta l’occasione lanciando Williams in endzone. È stato come assistere ad una classica partita tra Chiefs e Chargers, però con le maglie invertite: la squadra di Reid ha buttato via in continuazione delle ottime opportunità commettendo degli errori banalissimi, dall’altra parte invece il team di Los Angeles è stato più cinico che mai. Per Herbert (26/38 per 281 yard e 4 TD) si tratta della vittoria più importante della sua giovane carriera; era andato molto vicino a battere i Chiefs al suo debutto nella NFL e al secondo tentativo ci è riuscito brillantemente. L’ottima prestazione del quarterback ha illuminato tutti i giocatori dell’attacco, in particolare Williams (7 rec per 122 yard e 2 TD), Ekeler (11×55 yard, 6 rex per 52 yard e 1 TD) e Allen (8 rec per 50 yard e 1 TD). Il migliore in campo dei Chiefs è stato senza dubbio Edwards-Helaire, capace di correre 100 yard con 17 corse e segnare un touchdown con una delle due ricezioni per 9 yard totali, spinto probabilmente dalla voglia di rifarsi dopo la poco convincente prestazione di settimana scorsa. Non si può dire che Mahomes abbia giocato tanto peggio del suo running back, ma i suoi errori hanno avuto un peso specifico molto più importante. Fa specie, infine, leggere di Kelce in grado di guadagnare 104 yard con 7 ricezioni, ma non trovare il suo nome nella lista dei marcatori.

Spettacolare successo per i Rams (3-0) in una sfida al vertice di NFC contro i Buccaneers (2-1). Gran parte del merito è di un Matthew Stafford al limite della perfezione (27/38 per 343 yard e 4 TD pass), capace di regalarsi un poker da sogno contro una super difesa. I suoi touchdown pass finiscono tra le mani rispettivamente di Tyler Higbee, per due volte dell’eccezionale Cooper Kupp (9 ricezioni per 96 yard e 2 TD) e infine di DeSean Jackson, in volo nella end zone avversaria per ben 75 yard. Le sole 35 yard su corsa di Tampa Bay producono due touchdown, da 2 yard di Chris Godwin e da 1 di Tom Brady, ma costringono il quarterback agli straordinari (41/55 per 432 yard con 1 TD pass e 1 fumble), senza particolare successo contro una difesa in gran forma, comandata dal fenomenale Kenny Young (10 tackle, 1 sack, 3 tackle for loss). Dopo il bis di Kupp è Matt Gay ad allargare ulteriormente la forbice con i field goal da 48 e 26 yard, mentre Brady trova una risposta efficace quando è troppo tardi. I Rams portano a casa la vittoria per 34-24 sui Buccaneers.

A proposito di vittorie eccezionali, i Packers (2-1) ne conquistano una allo scadere contro i Niners (2-1). Green Bay si regala una partenza a cannone, sul clamoroso asse tra Aaron Rodgers (23/33 per 261 yard e 2 TD pass) e Davante Adams (12 ricezioni per 132 yard e 1 TD) e grazie alla corsa vincente da 3 yard di Aaron Jones. San Francisco, però, non demorde e si riporta in partita con il rushing touchdown da 1 yard del rookie Trey Lance e con la ricezione in end zone di Brandon Aiyuk su lancio di un incostante Jimmy Garoppolo (25/40 per 257 yard con 2 TD pass, 1 INT e 1 fumble). Rodgers mette nuovamente la freccia con la collaborazione di Marquez Valdes-Scantling, ma i touchdown di Trey Sermon e di Kyle Juszczyk regalano l’inatteso sorpasso ai padroni di casa. Con 37 secondi sul cronometro, però, lo spettro di Rodgers aleggia sul Levi’s Stadium. I peggiori incubi dei Niners prendono vita nelle ricezioni di Adams per 25 e 17 yard, mentre al resto pensa l’infallibile Mason Crosby, che centra i pali da 51 yard e mette fine alle ostilità. Vincono i Packers per 30-28.

I Raiders (3-0) si confermano vincenti grazie al successo in overtime contro i tenaci Dolphins (1-2). La difesa di Miami è un cliente ostico per Derek Carr (26/43 per 386 yard con 2 TD pass e 1 INT) ed Elandon Roberts lo dimostra subito, riportando per 85 yard un intercetto fino alla end zone avversaria. La corsa vincente da 24 yard di Malcom Brown allarga la forbice, poi inizia la scatenata rimonta di Las Vegas. Carr esulta con i touchdown pass per Alec Ingold e Hunter Renfrow, poi è un fantastico Peyton Barber (23 portate per 111 yard e 1 TD) a varcare la end zone da 1 yard. Risultato ribaltato entro il terzo quarto, ma un buon Jacoby Brissett (32/49 per 215 yard e 1 fumble) non si dà per vinto. Il sostituto di Tua Tagovailoa corre in touchdown da 1 yard e pareggia la partita allo scadere con la conversione da due punti tra le mani di Will Fuller. Al supplementare, poi, succede di tutto. Daniel Carlson centra i pali da 38 yard, ma Jason Sanders replica da 50. Carr e Barber, però, hanno ancora un asso nella manica e Carlson a tempo scaduto ha l’occasione per vincere la partita con il field goal da 22 yard. I Raiders sconfiggono così i Dolphins per 31-28.

La Top 10 NFL di week 3

Ancora imbattuti anche i Broncos (3-0), che dominano senza problemi contro i derelitti Jets (0-3). L’attacco ospite produce la miseria di 162 yard in totale, senza che l’atteso rookie Zach Wilson (19/35 per 160 yard e 2 INT) sappia dare una svolta al reparto, e al fischio finale saranno zero i punti a tabellone. Mentre la straordinaria difesa di Denver, guidata dal grande A.J. Johnson (5 tackle, 2 sack, 2 tackle for loss), tiene a bada New York senza ansie, Teddy Bridgewater (19/25 per 235 yard) comanda l’attacco con saggezza, aiutando Javonte Williams prima e Melvin Gordon poi a festeggiare i rushing touchdown da 1 yard. Brandon McManus centra i pali da 45, 47, 21 e 36 yard e il gioco è fatto: vincono i Broncos per 26-0 sui Jets.

Grande vittoria per i Bengals (2-1) in casa degli Steelers (1-2). Dopo l’intercetto iniziale, un ottimo Joe Burrow (14/18 per 172 yard con 3 TD pass e 1 INT) estrae il coniglio Tyler Boyd dal cilindro e lo lancia in touchdown per 17 yard. Un negativo Ben Roethlisberger (38/58 per 318 yard con 1 TD pass e 2 INT) replica trovando Pat Freiermuth in end zone per 4 yard, poi l’attacco di Pittsburgh si ferma, a eccezione di un clamoroso Najee Harris da 40 yard su corsa e ben 102 in 14 ricezioni. Nel frattempo, però, Burrow continua a colpire, sfruttando la meravigliosa connection con Ja’Marr Chase, che sale a quota quattro touchdown in stagione con le ricezioni per 34 e 9 yard. Big Ben sbatte continuamente contro la difesa dei Bengals e gli Steelers devono arrendersi, sconfitti 10-24.

I Vikings (1-2) si rialzano e mettono al tappeto i deludenti Seahawks (1-2). E dire che a partire con il turbo è proprio Seattle, grazie al touchdown pass di un buon Russell Wilson (23/32 per 298 yard e 1 TD pass) per lo scatenato DK Metcalf (6 ricezioni per 107 yard e 1 TD) e al rushing touchdown da 30 yard di Chris Carson. Minnesota, però, giova di un primo tempo enorme di Kirk Cousins (30/38 per 323 yard con 3 TD pass e 1 fumble), che lancia in end zone nell’ordine Tyler Conklin per 7 yard, Adam Thielen per 15 e il devastante Justin Jefferson (9 ricezioni per 118 yard e 1 TD) per 3. Una volta sorpassati, gli ospiti si fermano offensivamente, braccati da Eric Kendricks (11 tackle, 1 sack, 2 tackle for loss) e compagni, mentre Cousins chiude la partita con l’aiuto di Greg Joseph, a segno con i field goal da 43, 34 e 20 yard. I Vikings vincono con merito per 30-17 sui Seahawks.

Nella domenica in cui viene ritirato il numero 10 di Eli Manning, i Giants (0-3) toccano il fondo, sconfitti allo scadere dai Falcons (1-2). Un primo quarto positivo per il modesto Daniel Jones (24/35 per 266 yard e 2 fumble) si conclude con i soli field goal di Graham Gano a tabellone, da 25 e 41 yard. Agli ospiti, guidati con qualità da Matt Ryan (27/36 per 243 yard con 2 TD pass e 1 fumble), basta quindi il touchdown di Olamide Zaccheaus per portarsi avanti all’intervallo. Il primo touchdown dal 2019 di Saquon Barkley regala speranze a New York, ma Lee Smith pareggia i conti, sfruttando il bis del suo quarterback. Jones si incarta nel drive decisivo, Ryan no e Younghoe Koo scrive la parola fine sulla partita con il field goal da 40 yard. Vincono i Falcons per 17-14 sui Giants.

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Le pagelle di week 3 NFL

A chiudere la settimana è il Monday Night, in cui i Cowboys (2-1) schiacciano gli Eagles (1-2). Dallas può contare su un Dak Prescott in gran forma (21/26 per 238 yard con 3 TD pass e 2 fumble), abile nel lanciare in touchdown per due volte Dalton Schultz, per 19 e 22 yard, e una volta Ced Wilson, per 2 yard. Un Ezekiel Elliott tornato su altissimi livelli (17 portate per 95 yard e 2 TD) aggiunge i rushing touchdown da 1 e 3 yard e il gioco è fatto. E Philadelphia? Il fumble forzato da un pazzesco Javon Hargrave (6 tackle, 2 sack, 1 tackle for loss, 1 FF) e recuperato da Fletcher Cox in end zone regala speranze, ma un altalenante Jalen Hurts (25/39 per 326 yard con 2 TD pass e 2 INT) scalda i motori quando il divario è troppo ampio e i touchdown pass per Zach Ertz e Greg Ward servono unicamente per le sue statistiche personali. I Cowboys dominano gli Eagles per 41-21.

La Week 4 parte con il Thursday Night dei talenti del futuro tra Bengals e Jaguars, mentre domenica l’atmosfera si scalda con le grandi sfide tra Rams e Cardinals e tra Broncos e Ravens su tutte. A chiudere, invece, sarà lo splendido Monday Night tra le rivelazioni di AFC West, Chargers e Raiders.

a cura di Massimiliano Poli e Alessio Salerio

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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