Il barbiere di Las Vegas (Miami Dolphins vs Las Vegas Raiders 28-31)

Pronto prontissimo son come il fulmine:
sono il factotum della città.
della città! della città! della città!
Ah, bravo Figaro! Bravo, bravissimo;
a te fortuna non mancherà.

L’orchestra di Jon Gruden ha steccato qualche nota, ma il pubblico ha gradito l’opera buffa messa in scena all’Allegiant Stadium di Las Vegas.

Quella tra Dolphins e Raiders è stata una partita emozionante, che ha tenuto col fiato sospeso i tifosi fin quasi alla fine del tempo supplementare. Diciamoci la verità, i Raiders avrebbero potuto vincere l’incontro con molta più tranquillità ma sono riusciti in più di una occasione a complicarsi la vita. Tutto sommato è stata la dimostrazione che la squadra è cresciuta, perché negli anni scorsi avrebbe certamente trovato il modo di consegnare la W nelle mani degli avversari.
Derek Carr continua a impressionare positivamente; la partita del QB era iniziata malissimo, con un intercetto causato da una incomprensione con il TE Foster Moreau che era stato riportato per 85 yard dal LB dei Dolphins Elandon Roberts fino alla end zone nero-argento per il TD che aveva sbloccato la partita, ma Carr è riuscito a tenere unito il gruppo ed ha distribuito palloni a nove diversi ricevitori muovendo la catena con convinzione nel momento del bisogno.
Il QB dei Silver & Black ha deciso durante il Training Camp di lasciarsi crescere i capelli e il nuovo look ha fatto storcere il naso a tanti, compreso il suo amico Davante Adams – ex compagno a Fresno State e ora stella dei Packers – che si è offerto di mandargli un barbiere a domicilio per dare una sistemata alla chioma. Che aver lasciato i capelli liberi di crescere abbia dato a Carr dei poteri straordinari come era accaduto a Sansone?

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“Tutti mi chiedono dei capelli perché non li ho mai avuti così lunghi da quando avevo 13 anni.” ha detto recentemente Carr in conferenza stampa. “Tutti stanno andando fuori di testa e mi chiedono ‘Che succede?’. Non c’è nulla di particolare, ho semplicemente deciso di non tagliarmeli onestamente”.

Se il barbiere di Carr deve attendere in panchina il suo turno un altro barbiere, Peyton Barber, dalla panchina si è alzato per diventare il cavallo da tiro per una notte.
I Raiders sono una squadra che deve ancora capire come portare la palla sul terreno, un po’ per i limiti di una offensive line insesperta e rattoppata ed un po’ per l’assenza del RB titolare Josh Jacobs, infortunato e tenuto a riposo per la seconda partita di fila. Anche se a partire titolare al suo posto è stato Kenyan Drake, l’ex Dolphins e Cardinals è stato utilizzato principalmente per il gioco aereo mentre la maggior parte delle corse nero-argento sono state affidate a Barber.

L’inizio non è stato dei migliori, 8 corse per 20 yard e una media di sole 2.5 yard a portata, ma quando la difesa Dolphins ha iniziato ad accusare la stanchezza Barber ha messo a statistica alcune buone corse per chiudere con un 23 per 111 yard (4.8 di media) e 1 TD, con corsa più lunga da 27 yard. Il numero 31 ha anche commesso un fumble ad un passo dalla end zone dei Dolphins, per fortuna recuperato al volo dal FB Alec Ingold che nell’azione successiva è stato anche il bersaglio di Carr per il TD che ha permesso ai Raiders di andare a riposo sotto solo di 2 punti.
I Dolphins erano partiti 14-0, sfruttando il pick-6 e un turnover on downs forzato quando Gruden aveva provato a dare un segnale di sveglia alla squadra cercando di convertire un 4° e 1 dalle proprie 34 nel primo quarto. Che si appoggi o meno la scelta di Gruden in quella fase della partita, la scelta dello schema e l’esecuzione sono certamente da bocciare.
I Raiders hanno dovuto fare i conti con gli snap imprecisi del C Andre James, che non solo costringeva Carr ad aggiustamenti e saltelli per recuperare la palla ad ogni azione, ma che hanno portato anche ad un fumble che ha mandato in malora un drive.

La riscossa nero-argento è però iniziata proprio dal punt che ha chiuso quel drive. L’ottimo P AJ Cole, con la collaborazione del WR Zay Jones, ha costretto i Dolphins a partire con le spalle al muro dalla propria linea di 1 yard e lo screen pass di Jacoby Brissett per il WR Jaylen Waddle è stato letto alla perfezione dall’esperto CB Casey Hayward Jr. che ha placcato il rookie di Miami in end zone per una safety.
Contro una linea rimaneggiata, con il rookie Liam Eichenberg titolare come right tackle e Jesse Davis spostato da right tackle a left guard per sostituire Solomon Kindley, la difesa nero-argento ancora una volta ha messo pressione sul QB avversario, costringendo spesso il sostituto di Tua Tagovailoa ad usare le gambe per sfuggire ai pass rusher. In due occasioni i Raiders sono riusciti a mettere a referto un sack, con Solomon Thomas e Carl Nassib a dividersene uno e con Quinton Jefferson a mettere la sua firma sull’altro (con un aiuto non da poco di Maxx Crosby).

La prestazione ha dimostrato ancora una volta che le idee di Gus Bradley e gli investimenti fatti durante l’offseason stanno dando i frutti sperati.

“La D-line, quei ragazzi sono dei mostri” aveva detto il linebacker Denzel Perryman ai cronisti durante la settimana. “I titolari, i backup… le terze linee, non importa”.

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Carr di sack ne ha subiti ben tre, ma nonostante la pressione ha mantenuto la calma e si è mosso in maniera intelligente su e giù per la tasca in attesa che si sviluppasse il gioco. A testimonianza di questo ci sono i 26 passaggi completati per 386 yard e 2 TD, che permettono al QB di restare in testa alla intera NFL per yard lanciate (1203). Si nota sempre di più l’affiatamento con le giovani promesse Henry Ruggs III (4 ricezioni per 78 yard) e Bryan Edwards (3 per 89) oltre che con i soliti Darren Waller (5 per 54) e Hunter Renfrow (5 per 77). I Raiders sono l’unica squadra NFL quest’anno ad avere ben quattro ricevitori con più di 200 yard all’attivo.

Come detto i Silver & Black hanno commesso diversi errori, tra palle regalate e penalità evitabili, ma nonostante tutto hanno segnato 25 punti consecutivi per recuperare lo svantaggio iniziale e ribaltare la situazione. L’affidabilissimo K Daniel Carlson ha sbagliato però l’extra point che avrebbe messo la partita fuori portata e i Dolphins hanno orchestrato la rimonta grazie ad un field goal di Jason Sanders e ad un miracolo di Jacoby Brissett a 2 secondi dalla fine, suggellato da una conversione da due per William Fuller V.
In overtime nessuna delle due squadre è riuscita a segnare un TD ed i due field goal di Daniel Carlson hanno permesso ai tifosi nero-argento di andare a letto più felici, anche se invecchiati di 30 anni. I Raiders sono ora 3-0, con tre importanti vittorie ottenute contro rivali della AFC che la scorsa stagione avevano vinto almeno 10 partite.

E’ stata la giusta conclusione di una giornata di festa. Durante l’intervallo infatti il leggendario coach Tom Flores ha ricevuto l’anello della Hall of Fame, circondato da tanti campioni del passato come Jim Plunkett, Mike Haynes, Jim Otto, Dave Casper, Ron Mix, Tim Brown, Ted Hendricks, Fred Biletnikoff, Raymond Chester, Henry Lawrence, Jeff Barnes, Rich Martini, Mario Celotto, Reggie Kinlaw, Kenny King, Jerry Robinson, Rod Martin, Mike Siani, Morris Bradshaw, Keith Moody, Ira Matthews, Marc Wilson e l’Hall of Famer Ron Wolf.

La prossima sfida sarà in “casa”, a Los Angeles, contro i Chargers, usciti vittoriosi dalla battaglia contro i Kansas City Chiefs. Sarà una partita che dirà tanto non solo sulla tenuta della squadra, ma anche sulla capacità di Gruden di imparare dagli errori commessi contro i Dolphins. Troppo spesso l’head coach diventa prevedibile quando ha la vittoria tra le mani e deve tentare di far scorrere il cronometro e mettere la partita in ghiaccio.

I Dolphins dal canto loro dovranno scuotersi di dosso la delusione per la doppia sconfitta, stringersi intorno a Brissett in attesa del ritorno di Tua e trovare il modo di reagire già dalla prossima sfida contro i Colts. Se contro i Bills era stato un massacro, lo scarto risicato della sconfitta di Las Vegas nasconde una prestazione decisamente non all’altezza della squadra di Brian Flores. Con la sconfitta dei Patriots contro i Saints i Dolphins sono ancora secondi in AFC East dietro ai favoriti Bills e siamo solo agli inizi; la stagione è lunga.

“Abbiamo molti ragazzi in questo team che hanno voglia di combattere”, ha detto il DL Christian Wilkins. “Quando eravamo sotto alla fine del terzo e nel quarto quarto abbiamo continuato a provare a reagire e a fermare i Raiders. I ragazzi non si sono arresi, non hanno chinato il capo, non si sono messi ad accusarsi a vicenda. Siamo rimasti uniti ed abbiamo combattuto per arrivare almeno all’overtime. Non è stato sufficiente ma ogni esperienza acquisita è importante per crescere. Ogni esperienza acquisita sul campo è importante per noi”

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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.

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