Aqib Talib, il CB nato WR che ha fatto decollare Denver

Quando da piccolo cominci a muovere i primi passi verso il football e come idoli ti scegli Deion Sanders e Michael Irvin non puoi non imparare l’arte della ricezione. Se poi la tua evoluzione ti porta a diventare un CB questa arte si tramuta in quella dell’intercetto e Aqib Talib di questi ne ha messi a referto ben 35 in 148 partite giocate di cui ben 10 ritornati in TD.

Aqib Talib nasce in una famiglia di radicate credenze musulmane ultimo di quattro fratelli, tanto che il suo nome Aqib significa proprio questo anche se nella sua carriera dimostrerà di fatto che “ultimo” lo è solo di nome. Al divorzio dei genitori si trasferisce con la madre a Richardson in Texas, nei pressi di Dallas. Questo è un passaggio essenziale che avrà riscontro più avanti nella sua vita. Oltre ad aver giocato ad ottimi livelli a basket e football alla high school, Talib risulta essere particolarmente portato alle gare di atletica leggera cosa che lo eleva ancora di più sotto la lente d’ingrandimento dei reclutatori dei college. Alla fine il giocatore opterà per entrare alla Kansas University e giocare per i Jayhawks. In Kansas continuerà a giocare ad ottimi livelli, all’occorrenza, anche come WR.
Nel 2008 si proclama eleggibile per la classe del Draft di quell’anno e viene dato da molti come uno dei migliori CB disponibili tanto che con la scelta numero 20 sono i Tampa Bay Buccaneers a portarlo in NFL, terzo per ruolo quell’anno, divenendo il primo giocatore dei Jayhawks draftato al primo giro dal 1993.

La carriera NFL di Talib, per via del suo carattere esplosivo che non ha mai mancato di evidenziare durante tutta la sua carriera, non iniziò nel migliore dei modi: pronti via litigò, ad un meeting di rookie, con il compagno di squadra Cory Boyd. Successivamente non si svegliò e perse il volo che l’avrebbe dovuto portare a Canton, in Ohio, sede della Pro Football Hall of Fame per una funzione obbligatoria dei rookie. Fortunatamente questi inciampi non ebbero complicanze successive.
In un team che vive ancora dei fasti della vittoria del SB con Jon Gruden allenatore si ritrova come in un frullatore con ben tre cambi di coach in quattro anni, da Gruden passando per Morris per finire con Schiano, e record che non gli permetteranno di vedere la post season. Nonostante il team non competitivo, Talib diventa starter già dalla seconda stagione imponendosi come uno dei migliori CB della lega siglando ben 18 intercetti nelle sue prime stagioni NFL.

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talib buccaneers

Nel 2012, dopo l’ennesima partenza negativa dei Bucs, si trasferisce ai Patriots dove inizia a masticare l’aria di vertice. I campioni sono tanti, la voglia di vincere pure, ma il Super Bowl non arriva in quelle due annate. La svolta arriva due anni dopo quando dalla sua casa in Texas prende il volo in direzione Denver.

Aqib Talib non risiedeva fisso in Texas ma, essendo cresciuto lì, nel tempo libero passava spesso del tempo nelle sue proprietà dove era cresciuto. Da Dallas si imbarcò già un contratto assolutamente remunerativo in tasca, tra l’altro fortemente criticato dalla stampa per via dell’alto costo sostenuto dalla franchigia, pronto per la sua conferenza stampa di presentazione senza sapere che in quello stesso volo avrebbe aiutato profondamente la costruzione del team che da li a poco sarebbe andato a vincere il Super Bowl 50. Su quel volo infatti era presente Demarcus Ware. L’ex Cowboys era stato appena rilasciato ed era in volo in direzione Denver per un colloquio con il team. Lo stesso giocatore riferì in un secondo momento di non sapere della firma dell’ex Patriots con i Broncos e di come Talib fece di tutto in quel volo per farsi notare dal DE. I due non si conoscevano di persona ma erano ovviamente due profili perfettamente riconosciuti e di alto livello nella lega; quando Ware parlò con Talib, che come detto era già di fatto un giocatore Broncos, si convinse a sua volta a sposare la causa orange capendo quanto importante fosse il progetto che si stava mettendo in piedi in Colorado. Si può dunque dire che Talib fece di fatto decollare l’aereo dei Broncos in direzione Super Bowl.

Nei suoi quattro anni a Denver il rapporto di intercetti per stagione è calato rispetto agli anni precedenti, ma la sua presenta in un reparto che contava Chris Harris Jr e TJ Ward fu fondamentale tanto che questo fu soprannominato “No Fly Zone” rendendo la difesa dei Broncos una delle migliori degli ultimi anni. Come detto, il giocatore è un personaggio esuberante, lo abbiamo visto sia nel suo anno da rookie che nell’episodio con Ware, e dopo la vittoria con il Super Bowl le sue “scenate” iniziato ad essere sempre più evidenti. Durante una partita con i Raiders arrivò a strappare la catenina dal collo del WR Michael Crabtree, giocatore con cui arrivò alle mani nell’incontro successivo, cosa che comportò una squalifica per entrambi. Da li a diventare ancora più un idolo dei tifosi orange non ci volle niente. Meno amato, sicuramente, dai tifosi di altre franchigie.

Dopo un paio di anni in forza a Los Angeles Rams e Miami Dolphins ed in fase oramai calante, Aqib Talib pochi giorni fa ha deciso di ritirarsi perché ritiene di non avere più nulla da dare alla NFL declinando di fatto, al momento dell’annuncio, un’offerta di Belichick per un ritorno ai Patriots. Con molta onestà ha riferito come dopo aver visto la schedule di NE, che lo avrebbe posto con quattro dei più forti TE della lega, ha preferito passare oltre.

Un personaggio dentro e fuori dal campo, un CB nato WR che ha fatto registrare numeri importanti. Un giocatore fondamentale per le sorti di quella cavalcata che fu il Super Bowl 50.

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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