TOP (& FLOP) della stagione 2015: Kansas City Chiefs

Un inizio da brividi ha lasciato spazio ad una cavalcata vincente interrottasi soltanto al Divisional Playoff. Dopo il grande spavento, ecco la redenzione per i Kansas City Chiefs, sinonimo di vittorie e prestazioni magistrali.

Nei momenti di peggior difficoltà, una guida saggia e accurata come Alex Smith ha fatto le fortune della squadra. Il quarterback, come suo solito, non ha messo insieme dei numeri impressionanti: le sue 3.486 yard di guadagno, per altro un career-high, in 307 completi (7.4 di media) lasciano Kansas City al terz’ultimo posto, davanti soltanto a Vikings e Rams, in termini di passing game, con 203.4 yard a partita.
I 20 touchdown pass, però, permettono di scalare qualche posizione, oltre che di spiegare in parte i ben 405 punti scritti a tabellone (25.3 a partita), ma è soprattutto la precisione di Smith, che ha lanciato con il 65.3%, a ridurre al minimo gli errori, che infatti hanno fruttato appena 7 intercetti in totale ed un differenziale di +14 in termini di turnover ratio. Un quarterback rating di 95.4 non può che essere sinonimo di un’ottima stagione, propiziata anche da ben 498 yard su corsa in 84 portate (5.9 di media), con l’aggiunta di due touchdown.

Alex Smith Kansas City Chiefs

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Questo dato aiuta a spiegare l’incredibile, cioè come i Kansas City Chiefs vengano privati di Jamaal Charles dopo nemmeno cinque partite giocate a causa di un grave infortunio al ginocchio destro, ma riescano comunque a chiudere da sesto miglior running-game della Lega, con 2.044 yard totali, 127.8 a partita e 4.7 a giocata, con la bellezza di 19 touchdown a segno (massimo in NFL) ed appena 5 fumble, di cui soltanto 2 andati poi persi.
Il nativo di Port Arthur aveva già macinato 364 yard e festeggiato 4 viaggi in end zone, ma è stato più che degnamente sostituito dal duo composto da Chacandrick West, capace di 634 yard in 160 portate (4 di media), con 4 touchdown a tabellino, e Spencer Ware, efficacissima arma da 498 yard in 84 portate (5.6 di media) ed in grado di salire a ben 6 touchdown in stagione, senza alcun fumble. Smith ha fatto il resto, a completare un’impresa di squadra a dir poco notevole.

Le sorti dell’attacco dei Kansas City Chiefs non sarebbero state tali senza l’arrivo in offseason di un Jeremy Maclin decisivo: per il receiver, capace di interrompere un digiuno di ben 1.350 minuti senza un touchdown nel ruolo nel corso della Week 3, ecco 1.088 yard di importanza capitale in 87 ricezioni (124 target) e ben 8 viaggi in end zone al seguito, con 14 giocate da oltre 20 yard.
L’altro fenomeno del parco ricevitori è, senza dubbio, Travis Kelce. I suoi numeri sono rimasti più o meno invariati dal meraviglioso anno da rookie, ma il tight-end ha aggiunto alle 875 yard con 5 touchdown in 72 ricezioni, su 100 target, anche 151 yard in 14 ricezioni nei playoff ed in particolare 128 nella vittoria sui Texans, in cui il suo apporto è stato decisivo. Notevole anche il miglioramento di Albert Wilson, salito a 451 yard e 2 touchdown nel suo secondo anno in NFL.

Jeremy Maclin Kansas City Chiefs

Un attacco in grande crescita è stato accompagnato da una difesa a dir poco magnifica sotto tutti gli aspetti. Kansas City si è posizionata al settimo posto assoluto per yard subite a partita (329.3) e ha lasciato agli avversari appena 287 punti (17.9 di media), meno persino dei Broncos, leader statistici e detentori del Vince Lombardi Trophy.
Magnifiche sono state le prestazioni di squadra tanto contro i giochi di corse, quanto contro i quarterback avversari. Sono state 1.571 le yard lasciate ai runningback avversari, 4.1 a portata nei 383 tentativi, con la miseria di 7 touchdown subiti, tanti quanti sono stati i fumble recuperati dalle loro mani. Benissimo anche l’opposizione al passing-game, che ha fruttato la peggior percentuale di completi della Lega (57.5%), oltre a 3.698 yard (231.1 di media) ed un alto numero di 25 touchdown pass, cui però si oppone il secondo maggior numero di intercetti, ben 22 (Panthers, 24).

I Kansas City Chiefs hanno messo a segno 934 tackle, il secondo minor in assoluto dopo dei Cardinals (915), ma non hanno di che lamentarsi con un totale di 47 sack, quarti in NFL. Sono poi primi nelle statistiche che riguardano i pass deflected (112), le yard guadagnate dai 22 intercetti (477) ed i touchdown messi a segno dalla difesa (6), quattro derivanti dai turnover dei quarterback avversari e due dai fumble recuperati.

Tanti i protagonisti degni di nota in una difesa tanto prestante. Tra i linebacker, Derrick Johnson ha messo insieme una stagione fenomenale da 116 tackle, 4 sack, 8 pass deflected, 2 intercetti e 2 fumble forzati, così come il solito Tamba Hali, capace di 48 tackle, 6.5 sack e 2 fumble forzati. Nota assai negativa è il gravissimo infortunio al ginocchio subito da Justin Houston, fino ad allora a quota 7.5 tackle, 6 pass deflected e 2 intercetti, contro i Bills, che prevede tempi di recupero lunghissimi e rischia di fargli saltare tutta la prossima stagione.

Kansas City Chiefs

I defensive end Jaye Howard e Allen Bailey hanno combinato per 95 tackle e 10 sack, mentre le safety Eric Berry, meraviglioso nel tornare ad altissimi livelli dopo aver sconfitto il cancro, e Ron Parker insieme contano la bellezza di 139 tackle, 5 sack, 22 pass deflected e 5 intercetti. A livello numerico il rookie Marcus Peters ha meritato a mani basse il premio di Defensive Rookie of the Year, avendo collezionato la meravigliosa cifra di 26 pass deflected e 8 intercetti, riportati per ben 280 yard e 2 touchdown, oltre a 60 tackle, 2 fumble forzati ed uno recuperato. Il cornerback, però, dovrà continuare a lavorare per migliorare le 939 yard con 8 touchdown concessi in copertura.

La stagione dei Kansas City Chiefs, come detto, ha una tragica partenza. Fuoco di paglia il successo contro i Texans, propiziato dalla furia di Kelce, perché già la settimana successiva Kansas City getta al vento un successo ampiamente alla portata contro i Broncos, a causa di un sanguinoso fumble di Charles, finito nelle mani e riportato fino alla vittoria per 21 yard da Bradley Roby. Aaron Rodgers e Randall Cobb fanno a pezzi la squadra di Andy Reid, che entra poi in crisi conclamata con la sconfitta contro i Bengals, contro cui non bastano ben 7 field goal a segno di Cairo Santos.

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Charles abbandona la causa contro i Bears, in una partita persa incredibilmente all’ultimo drive per mano di Jay Cutler, ed i Chiefs sembrano pronti a gettare al vento la stagione già la settimana successiva, quando i Vikings passeggiano sulle loro ceneri.
È qui, però, che la fortuna vuole che gli Steelers arrivino al successivo appuntamento senza Ben Roethlisberger e Kansas City mostri i muscoli, tornando alla vittoria grazie ai leader West ed Hali. Una prima metà stagione comunque tragica si chiude a Londra con la vittoria magistrale contro i Lions, demoliti da uno Smith in meravigliosa risalita.

La prestazione da zero assoluto di Peyton Manning non può che significare sconfitta per Denver nel rematch stagionale e Kansas City si riporta in pari superando i Chargers, grazie ai 157 chilogrammi di voglia di vincere di Dontari Poe, autore del touchdown più “pesante” nella storia NFL. Watkins spaventa, ma Smith, con il prezioso aiuto di Ware e, soprattutto, di Maclin, guida i suoi al quinto successo di fila contro i Bills, prima che Johnson e Peters tengano a stecchetto l’attacco dei Raiders, mentre il wide receiver ex Eagles continua a stupire.

Josh Mauga Kansas City Chiefs

Una partita dalle pochissime emozioni regala comunque la seconda gioia contro San Diego, prima che i Ravens si dimostrino troppo poco in forma ed in forze per potersi opporre alle volontà degli uomini di Reid, ormai lanciati a razzo verso i playoff, raggiunti la settimana successiva contro i Browns di un Johnny Manziel sprecone, in una giornata in cui i Kansas City Chiefs non danno il meglio di sé. Per non farsi mancare nulla, la squadra termina un’annata magnifica con la decima vittoria consecutiva, di nuovo contro Oakland. Parker fa da padrone in difesa e l’attacco fa il suo. In attesa del Wild Card Game contro Houston, il Missouri sorride.

Knile Davis apre la post-season dei Kansas City Chiefs come meglio non potrebbe, ritornando per 109 yard il kickoff fino al touchdown. Smith si fa intercettare nei playoff, dopo 119 lanci, per la prima volta in carriera, ma Brian Hoyer costruisce la bellezza di 4 intercetti e 6 palle perse in totale, non lasciando alcuna possibilità ai Texans di restare nel match. Il 77% al lancio del quarterback, i guadagni importanti di Kelce, la precisione di Cairo Santos, ma soprattutto la magnifica prestazione difensiva dell’intero collettivo, permettono a Kansas City di vincere 30-0.

La sfida al Championship contro i Patriots è a dir poco proibitiva, ma la squadra non molla senza lottare. Tom Brady dimostra tutta la propria solidità ed esperienza su certi palcoscenici, mettendo il match sui binari dei padroni di casa, ma Wilson prova a lanciare la rimonta. Hali manca un intercetto al quarterback avversario e, con esso, la chance di donare una speranza ai suoi. L’onorevole sconfitta per 20-27 pone fine alla stagione dei Kansas City Chiefs, autori, però, di una cavalcata da ricordare.

Un’offseason di grandi rinnovi porta da subito un’estensione del contratto per Kelce per i prossimi cinque anni a 46 milioni di dollari, secondo tight-end più pagato della Lega. A questa seguono quelle di Howard e, soprattutto, di Hali, per tre anni e 21 milioni di dollari. L’arrivo di Mitchell Schwartz, tackle ex Browns, è di quelli che contano e precede le pessime notizie riguardanti i 6-12 di stop per Houston ed il ritiro della safety Husain Abdullah, colpito dalla quinta concussion in carriera l’anno passato e spaventato, dopo soli 7 anni in NFL ed a 30 di età, dalle ripercussioni sulla sua salute. Sarà difficile sostituire la sua versatilità ed il suo talento.

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L’arrivo di Rod Streater dai Raiders non cancella la priorità di un buon wide receiver da scegliere al Draft, ma in questi giorni si parla di un possibile interessamento per Paxton Lynch, se fosse ancora disponibile alla numero 28. La difesa dovrà essere puntellata con un innesto in secondaria per ripetere le ottime prestazioni dell’anno scorso.
Annata di gloria, che tutta Kansas City spera di poter ripetere, con gli interessi, anche da settembre in avanti. Sottolineiamo: da settembre, non da fine ottobre.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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