[NFL] Week 7: Landry Jones nella trappola dei Chiefs (Pittsburgh Steelers vs Kansas City Chiefs 13-23)

I Kansas City Chiefs risorgono dal baratro domando una delle squadre più in forma del momento e interrompendo così una striscia di 5 sconfitte consecutive.
I ragazzi di Andy Reid infatti, dopo l’exploit della prima giornata in casa dei Texans, si erano dovuti arrendere in tutte le 5 gare successive e si presentavano quindi all’incontro con il misero record di 1 vinta e 5 perse.

Completamente opposta la situazione dei Pittsburgh Steelers che, dopo l’impresa casalinga che 7 giorni prima li aveva visti trionfare contro i sorprendenti Arizona Cardinals, approdavano in Missouri con l’intento di conquistare (anche se forse, trattandosi di Pittsburgh, sarebbe più giusto dire “mettere a ferro e fuoco”) l’Arrowhead Stadium e incrementare il loro già rispettabile record di 4 vinte e 2 perse.

Malgrado i favori del pronostico però in Pennsylvania tutti sapevano che i Kansas City Chiefs sono quel tipo di squadra che vende cara la pelle e che proprio nel momento più buio è in grado di sfoderare la prestazione della vita, specialmente nella propria fortezza (chiedere ai campioni in carica che solo un anno fa sono stati annientati, 41-14, in un momento di stagione molto simile a questo)
Quando si parla di Kansas City bisogna considerare più che mai determinante il fattore campo.

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Landry Jones steelers

Quel luogo fonde infatti le due più grandi passioni della gente di questa cittadina del centro America: la musica e il football e, se basta una bella giocata, da sola, per mandare in visibilio i presenti, quando questa viene accompagnata dalle note della TD Pack Band, nelle menti di tutti ritorna prepotente il ricordo del suono della tromba di Tony DiPardo (che dal 1963 al 2008 ha ispirato ogni singolo match casalingo con la sua musica tanto da meritarsi il soprannome di “Mr. Music” e tanto da indurre coach Hank Stram a consegnare personalmente l’anello del Superbowl IV al trombettista) e l’Arrowhead Stadium si trasforma in una vera bolgia.
Non a caso questo santuario del football detiene il Guinness World Record di “stadio più rumoroso” con 142,2 dB (raggiunti guarda caso proprio in quel Monday night contro i Patriots accennato poco sopra).

Un altro fattore sicuramente determinante proveniva dai rapporti dell’infermeria di entrambe le squadre.
I Chiefs, che fanno del gioco di corsa uno degli aspetti fondamentali del proprio attacco, hanno dovuto (e ahimè dovranno fino a fine stagione) fare i conti con l’assenza di Jamaal Charles.
A lui si sono aggiunti anche il DE Mike DeVito e il primo ricevitore Jeremy Maclin (che non hanno superato i protocolli previsti in caso di concussion)
Non tanto migliore la situazione degli Steelers nei quali tutta l’attenzione era rivolta al recupero del DE Stephon Tuitt, che nei primi 6 incontri aveva messo a segno 27 tackles e 3,5 sacks, e soprattutto di “Big Ben” Roethlisberger che però ha dovuto arrendersi ancora una volta al solito ginocchio malandato.

Considerata la risaputa assenza anche di Michael Vick (fuori per problemi al tendine del ginocchio) e l’ottimo spezzone di gara giocato domenica scorsa contro i Cardinals (8/12 per 168 yard e 2 TD), i Pittsburgh Steelers hanno dato fiducia al giovane Landry Jones per guidare l’attacco.
Le aspettative dei Kansas City Chiefs invece sono riposte nel tight end Travis Kelce, considerato uno dei migliori TE in attività, che sotto gli occhi di un certo Tony Gonzalez, ex Chiefs la cui carriera si può riassumere in “miglior TE mai esistito” (basta aprire un libro dei record qualsiasi per leggere i suo nome scritto ovunque), era chiamato alla definitiva consacrazione.

Potendo contare su una delle migliori difese della lega contro le corse, fin dal primo drive i Chiefs hanno lasciato trasparire di voler affidare le sorti della partita alla propria difesa. Ovvero contenere Le’Veon Bell per mettere la palla in mano all’inesperto Jones per più giochi possibili e tenerlo costantemente sotto pressione.

Charcandrick West Kansas City Chiefs

La tattica funziona e il primo possesso giallo-nero si conclude con un punt.
Kansas City risponde con un ottimo drive di corsa che porta il kicker Cairo Santos a infilare l’ovale tra i pali gialli segnando i primi punti sul tabellone: 0-3.
Nel drive successivo la difesa dei Kansas City Chiefs continua a dimostrarsi quanto mai solida costringendo gli Steelers a dover convertire costantemente terzi down (il secondo punt consecutivo è evitato solo grazie ad uno spectacular catch del fenomeno Antonio Brown).
Il continuo superamento di questi mette però i “ragazzi delle acciaierie” in fiducia tanto da rischiare un 4th e 1 sulle 15 avversarie; la palla è affidata all’ex Panthers DeAngelo Williams che riesce a portare a casa il primo down con una corsa di pura potenza.

“Affronti” come questi normalmente annientano il morale delle difese ma invece i rossi reagiscono alla grande e fermano nuovamente gli avversari su un 3th e 2 sulle proprie 7 (aiutati da una ricezione clamorosamente mancata dallo stesso Williams). Mike Tomlin saggiamente non se la sente di ritentare la sorte e manda in campo lo special team, palla tra i pali e partita di nuovo pari: 3-3.
Kansas City dimostra però di voler tornare subito al comando e Alex Smith guida i suoi in buona posizione di campo permettendo a Santos di siglare il secondo Field Goal personale: 3-6,

L’attacco di Pittsburgh è la fotocopia del precedente, ed esattamente come prima i Chiefs incastrano gli Steelers su un 4th e 1.
Questa volta la posizione (32 yard di Kansas City) è proibitiva per provare a calciare e quindi il compito di passare quella maledetta yard viene nuovamente assegnato a Williams che però si infrange contro il muro di maglie rosse.
La palla passa a Kansas City e sull’onda dell’entusiasmo il ricevitore Albert Wilson rompe 2 tackles trasformando uno short pass in un guadagno di 40 yard; Smith sale in cattedra e con un drive da 5/6 per 55 yard porta nuovamente i suoi nella red zone dove però la straordinaria difesa della goal line di Pittsburgh obbliga i Chiefs ad accontentarsi di un altro Kick ravvicinato: 3-9.

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Si entra nei 2 minutes warning e, con il tempo che inizia a stringere e Pittsburgh sotto nel punteggio, Jones è costretto a rischiare lanci più profondi.
È esattamente quello che aspetta la difesa dei Kansas City Chiefs: 36 secondi sul cronometro, palla forzata e intercetto del linebacker Derrick Johnson.
La posizione di campo è interessante e solo un sack di Cameron Heyward porta i Chiefs fuori dal FG range.
Santos ci prova lo stesso ma 54 yard sono troppe e si va a riposo sul 9 a 3.

Antonio Brown Steelers

Nel secondo tempo ci si aspetta una reazione degli Steelers che invece continuano a vedere i propri migliori giocatori ingabbiati nella maglie della difesa di Kansas City; Sean Smith vince quasi tutti i duelli aerei con Antonio Brown, Bell continua a sbattere contro i front seven avversari e i primi possessi terminano con un punt.
Perché la partita si accenda bisogna aspettare il secondo errore di Jones; la palla viene sporcata dalla linea e dopo un paio di carambole viene raccolta in tuffo dalla safety Eric Berry che intercetta il primo pallone dopo aver vinto la sua battaglia con il cancro che gli era stato diagnosticato lo scorso dicembre. Dopo un breve consulto gli arbitri convalidano il gioco permettendo a Berry di esternare tutta la frustrazione accumulata nell’ultimo periodo.

I decibel dello stadio cominciano a salire e nel possesso successivo Kansas City segna il primo TD della partita con una corsa da 1 yard di Charcandrick West. Il sostituto di Charles chiuderà con 22 corse per 122 yard e 1 TD: 3-16
La risposta Steelers è targata Antonio Brown che con una ricezione mozzafiato porta i suoi nella red zone, Jones rischia di chiudere i conti con un passaggio troppo arretrato che Sean Smith intuisce ma una grande opposizione di Martavis Bryant gli nega l’intercetto. La palla successiva vede ancora il duetto Jones-Bryant ma questa volta i 2 connettono perfettamente e il WR può segnare l’11esimo TD in 12 partite disputate: 10-16.

Dopo il punt dei Chiefs sono di nuovo gli Steelers a portarsi in zona punti grazie ad una corsa di Bell (correrà 17 volte guadagnando 121 yard) che sfrutta il buco creatogli dalla linea e accelera per 42 yard prima di essere steso in campo aperto da un provvidenziale recupero del solito Sean Smith che regala una seconda chance alla difesa. Occasione ben sfruttata da Tamba Hali che con un sack sul 3rd e 7 obbliga Pittsburgh a non andare oltre i 3 punti: 13-16.
Dai primi timidi attacchi del drive successivo Kansas City sembra ripiombata sull’orlo del precipizio con la paura di fallire nuovamente, la difesa di Pittsburgh si fa più aggressiva e li obbliga a giocare un 3rd e 4: la palla si stacca dalle mani di Smith e viene catturata da Kelce 26 yard più avanti, lo stadio esulta e “Gonzo” annuisce alle telecamere; non so se diventerà il suo erede come tanti sostengono in Missouri ma nelle giocate importanti il ragazzo lo ricorda molto.

I Chiefs riprendono fiducia, West rompe un tackle e viene placcato sulle 16 yard di Pittsburgh dopo una corsa da 36.
Qualche azione dopo Smith fa volare la palla nelle mani di Chris Conley per una ricezione da 6 yard che vale il +10: 13-23.
Manca ormai poco e l’ultimo attacco degli Steelers assomiglia più ad un arrembaggio disperato che non ad una manovra organizzata; le splendide mani (ancora) di Brown, che chiuderà la sua partita con 6 rec per 124 yard, permettono ai suoi di superare un 4th e 6 ma il possesso seguente Tamba Hali scappa per la seconda volta dal contenimento del Tackle e colpisce Jones dal lato cieco; inevitabile il fumble e la palla recuperata dai Chiefs pone fine al match.

Albert Wilson Chiefs

Kansas City Chiefs che escono sicuramente rigenerati da questa vittoria ma che si trovano con un record inferiore al valore reale della squadra che rischia di estrometterli dalla corsa per una wild card (considerata la schedule non semplicissima e l’assenza di Charles per tutta la stagione).
Pittsburgh invece perde un’occasionissima per restare aggrappata al treno delle migliori.
Il 4-3 li getta nel pentolone di squadre di media fascia che lotteranno fino all’ultimo snap per un posto ai playoff.

La prossima giornata dovranno ospitare quei Bengals che, ancora imbattuti, li stanno relegando allo scomodo ruolo di attori non protagonisti nell’AFC North e che arriveranno freschi di bye week.
Una vittoria contro di loro riaprirebbe uno spiraglio per la lotta al primo posto nella divisione (in vista anche del ritorno ancora da disputarsi) mentre una sconfitta lancerebbe le tigri indisturbate alla conquista di un main spot per i playoff.
Le altre 2 partite sono contro i non irresistibili (ma in netta crescita) Raiders e contro i rivali di Cleveland.

Per capire la dimensione di questi Steelers diventano quindi già fondamentali queste 3 sfide (tutte casalinghe), dimensione che comunque dipenderà principalmente da quando il leader Roethlisberger riuscirà a calcare di nuovo il campo.

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Gabriele Morelli

Ingegnere 26enne di Torino, appassionato cronico di sport trova nel football l'unione perfetta di tutti i suoi interessi. Non chiamatelo di notte... potreste disturbarlo mentre guarda una partita!

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