Pass rush indiavolata (Minnesota Vikings – Dallas Cowboys 3-40)

Al primo possesso i Vikings subiscono il primo turnover in seguito al sack di Micah Parsons ai danni di Kirk Cousins, ma nel conseguente drive non vanno oltre un FG di Brett Maher. La replica di Minnesota produce un feld goal che Greg Joseph trasforma da 25 yard. Segue un TD rush di una yard di Zeke Elliott per il 10-3 e all’inizio del secondo periodo un FG da 53 yard di Maher. Negli ultimi due minuti arriva prima il TD di Tony Pollard che riceve da Dak Prescott e corre per 30 yard fino alla end zone, poi, dopo una ricezione funambolica di DeeCee Lamb, Maher mette a segno un field goal da 60 yard per il 23-3 Cowboys all’intervallo.

Nel terzo periodo Dallas segna ancora con Pollard che ancora riceve un passaggio di Prescott e dopo la ricezione copre le 64 yard per entrare in end zone. I Vikings sono alle corde e Elliott va ancora in touchdown con una corsa di una yard. Il quarto periodo é puro “garbage time” in cui entrambe le squadre danno spazio ai rincalzi e Dallas segna gli ultimi tre punti con Maher che centra i pali da 55 yard

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La striscia vincente di sette partite dei Vikings si infrange pesantemente al cospetto della terribile pass-rush dei Cowboys che invece giocano la partita perfetta e si rilanciano nella corsa al titolo della NFC East. Una delle chiavi della vittoria dei texani sta senz’altro nella prestazione mostruosa della difesa e in particolare della pass- rush che ha annichilito il gioco aereo dei Vikings spuntando le armi di Kirk Cousins. Il QB di Minnesota, per la prima volta da tempo immemore ha chiuso una partita senza TD pass, ha fatto solo 23 tentativi di passaggio, completandone solo 12 per sole 105 yard. Tutto questo perché la difesa texana gli ha inflitto ben sette sack e 13 QB Hit. Protagonisti di questa eccellente performance sono stati, su tutti, Micah Parsons e Dorance Armstrong, autori di due sack a testa, ma tutto il front seven ha fatto una partita eccellente, battendo regolarmente la OL di Minnesota.

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Fermato il temibile gioco aereo di Cousins e compagni, Dallas ha completato l’opera grazie ad un efficiente gioco di corsa, affidato alla potenza di Ezekiel Elliott, 42 yard in 15 portate, e alla velocità di Tony Pollard, che oltre alle 80 yard guadagnate con 15 portate, ne ha messe a referto altre 109 con le sei ricezioni su sei target di cui é stato oggetto. Al bottino finale hanno poi contribuito anche DeeCee Lamb 5 su 5 per 45 yard e Michael Gallupp 3 su 4 per 41 yard.

Decisivo, ai fini del risultato finale, é stato il primo tempo, che i Dallas Cowboys hanno chiuso con venti punti di vantaggio che ha poi potuto gestire agevolmente nel terzo periodo, in cui ha chiuso definitivamente il conto segnando altri diciassette punti. Particolarmente significativo é stato anche il contributo di Brett Maher. Il kicker ha contribuito al punteggio finale con quattro field goal su quattro tre dei quali da 50, 53 e 60 yard.

Che dire di Minnesota? Dopo sette vittorie convincenti é arrivata una brutta sconfitta sia nel punteggio che nell’assoluta incapacità di portare avanti la catena. Si é salvato solo Dalvin Cook, che ha guadagnato t2 yard in soli 11 tentativi, giacché il running game é stato accantonato nel secondo tempo nel vano tentativo di recuperare. Una sconfitta non può evidentemente cancellare quanto di buono i Vikings hanno fatto vedere fino a ieri e probabilmente non compromette più di tanto le possibilità di aggiudicarsi il titolo divisionale, ma deve comunque invitare a qualche riflessione, soprattutto sulla tenuta della offensive line che ha mostrato vistose crepe. Intanto nel prossimo turno riceveranno i Patriots e cercheranno di riscattare la brutta prestazione odierna.

I Cowboys, con questa vittoria, ma soprattutto per il gioco messo in mostra, restano una seria candidata alla post season con buone possibilità di aggiudicarsi anche il titolo divisionale per il quale giovedì nel Thanksgiving Game, dovranno cercare di battere i NY Giants.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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