Esordio amaro per Jordan Love (Green Bay Packers vs Kansas City Chiefs 7-13)

Love is a losing game, cantava Amy Winehouse.

Giornata di pressioni per il quarterback esordiente in casa Packers. Pressioni di ogni natura: quelle di dover rimpiazzare il regnante MVP della lega (per una domenica oggi, per il futuro domani) e quelle che la difesa dei Chiefs gli scaglia addosso ripetutamente per tutta la partita.

Difficile, per la prima uscita di un giovane come Love, confrontarsi con una squadra talentuosa come quella dei Chiefs al netto delle loro difficoltà quotidiane. Kansas City e la difesa di Steve Spagnuolo fanno sentire il fiato sul collo a Love per tutta la partita, mettendolo in difficoltà su quasi ogni down (quantomeno in tutti i primi tre periodi di gioco).

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Con Aaron Rodgers in campo il trattamento non sarebbe stato affatto lo stesso e, soprattutto, il risultato sarebbe stato diverso. La difesa dei Chiefs non si sarebbe sognata minimamente di giocare così aggressiva sul QB avversario, nè di blizzare con quella continuità. Per quanto visto ieri, con Rodgers a lanciar palloni, i Chiefs non avrebbero mai e poi mai potuto vincere la loro quinta gara casalinga di questo 2021.

Ma Rodgers non c’era e i Chiefs di Mahomes mettono fine alla striscia di sette vittorie consecutive di Green Bay.

A Patrick Mahomes bastano 13 punti nella prima metà di gara, alla quale segue un black out offensivo di una certa rilevanza per far quasi tornare in partita i Pakcs nel finale. Nella parte di campo dei Packers invece, la luce non si accende mai. Dopo 17 anni i tifosi del Wisconsin riscoprono di essere mortali quando Rodgers non gioca e la partita di ieri è un chiaro segnale di come le cose, da qui a breve, possano cambiare e non esattamente per il verso giusto.

Non ci sono processi aperti su Jordan Love e sulla sua prestazione, sarebbe un crimine farglieli così presto. Ieri il QB ha registrato una prova da 19 lanci validi su 34 con 190 yard, 1 TD Pass  per Allen Lazard, 1 intercetto e 1 fumble avvenuto con grande impaccio ma poi recuperato in qualche modo. Il ragazzo era alla sua prima e va compreso in tutto e per tutto. Come alle altre matricole del campionato va concesso il tempo necessario per imparare a stare sui gridiron NFL, di norma luoghi ostici e che non hanno l’abitudine di far sconti o peggio di impietosirsi davanti ai giovani. Anzi, più sei giovane e inesperto e più i colpi sembrano arrivare con gioia. Come nella savana qui nellle griglie della National Football League, i cuccioli indifesi sono sempre le vittime preferite dai feroci predatori.

Love a parte i Packers sprecano anche un paio di field goal con Mason Crosby che sarebbero potuti essere vitali, o quantomeno validi per trovare il punto del pareggio.

Come dicevamo non si possono mettere in croce dei giovani atleti come non si possono (e non si devono) giudicare gli stessi con troppa fretta, ma per quella che sembra essere l’opinione generale Jordan Love non ha le carte in regola per poter ereditare la corona di Aaron Rodgers. Non ancora quantomeno. Magari l’opinione generale, di football, non ci capisce una mazza, però l’idea non cambia. Si passa dal giorno alla notte e non serve essere chissà quali esperti della materia per constatarlo. Love andrà sviluppato minuziosamente, con un lavoro continuo e scrupoloso, che possa metterlo nella condizione di giocare da grande come chi lo ha preceduto per tre generazioni e circa 50 anni di storia gialloverde. La strada è lunga e tortuosa, e le pressioni continueranno a non farsi attendere. Giocare con Rodgers al timone di comando fa dormire sonni sereni a Green Bay, perlomeno fino al Championship Game. Oggi l’ipotesi che questi sonni possano trasformarsi in turbolente nottate si fa viva.

Non ci dimentichiamo che era la prima per Love, ma non ci dimentichiamo nemmeno che i Kansas City Chiefs vantano una delle peggori difese del campionato, un reparto che spesso durante questa stagione li ha traditi o lasciati in braghe di tela. E l’attacco dei Packers, a questa brutta difesa, ha segnato solamente sette punti. Dato poco confortante al di là di tutto.

Perdere ci sta, perdere con Kansas City ci sta altrettanto. Però in questi Chiefs sembra proprio che la luce che brillava ardentemente si sia spenta di colpo. Da quella sera del Super Bowl perso contro Tampa, i Chiefs non sono più gli stessi e domenica dopo domenica pere non ci sia nemmeno la maniera di ritrovarli.

L’ambiente Chiefs è poco sveglio, poco ricettivo. Le attitudini del collettivo sono mutate e nell’insieme i Chiefs sono passati dall’essere dei veri e propri condottieri intraprendenti a dipendenti statali che fanno il loro lavoro al minimo sforzo aspettando di timbrare il cartellino per andare a casa perchè tanto, a loro, lo stipendio viene “garantito” in ogni caso. Mi spiego? Un qualcosa che non dovrebbe essere contemplato a certi livelli e con le ambizioni di riportare un titolo nel Missouri quanto prima.

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Forse anche Mahomes ci dovrà mettere un pò più del suo per trascinare la squadra e rimettere i Chiefs sui binari. A questa formazione continua a mancare l’assistenza di una linea offensiva adeguata a tutela del talento di Patrick e continua a mancare un runing game di certo livello. Domenica contro i Packs, calcolando i negativi di Mahomes e Hill, sulle corse arrivano solamente 77 yard. Troppo poche per competere nella massima categoria.

Spiace sempre dover essere severi nei confronti della marea rossa e del suo organico, ma è un pò come quando la maestra a scuola ti riprende senza sosta perchè crede nelle tue potenzialità e non smette di stimolarti punzecchiandoti in cerca di una reazione, o di un cambiamento. Bisognerà preoccuparsi davvero quando nessuno si solleverà più con delle critiche nei confronti di questo gruppo Chiefs perchè allora vorrà dire che nessuno si aspetterà più niente da loro e che la loro credibilità sarà sotterrata.

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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