NCAA Bowl Preview 2020: Orange Bowl

Pure in questa stagione travagliata ci sono molti Bowl NCAA in programma che ci terranno compagnia fino alla finale nazionale dell’11 gennaio e cercheremo di presentarvene il più possibile. Vi presentiamo l’Orange Bowl tra Texas A&M e North Carolina

INFO

Data: 2 Gennaio
Luogo: Miami, Florida
Stadio: Hard Rock Stadium
Dal: 1935
Conference coinvolte: CFP / ACC, SEC, Notre Dame

STORIA

Il forte successo ottenuto dagli organizzatori del “Tournament of Roses” con il Rose Bowl nel 1926, fece sì che alcune eminenze della città di Miami calcassero la stessa strada con la creazione della “Fiesta of the American Tropics”, un evento a contorno del quale era prevista una partita di football. Tale manifestazione fu dismessa solo un anno dopo la sua nascita, ma la partita di football rimase. Nel 1932 prese il nome di “Festival of the Palms Bowl” e prevedeva la sfida tra i locali, University of Miami, ed un’altra squadra ad invito. Secondo i dettami della NCAA, questa partita, non era considerabile tecnicamente un Bowl a causa della presenza di una squadra fissa, a prescindere dal record di vittorie. Per far fronte a questo problema, nel 1935 fu fatto un completo restyling a partire dal nome “Orange Bowl” (una menzione d’onore al frutto simbolo dello Stato della Florida) fino ad arrivare alle modalità di partecipazione: non più posto garantito per Miami. Un Bowl così importante non può che annoverare tra i suoi avvenimenti alcuni dei migliori momenti in tutta la storia del college football.

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Nel 1982 grazie a William “The Refrigerator” Perry i Clemson Tigers tennero il potente attacco di Nebraska sotto i 20 punti regalando vittoria e titolo nazionale alla squadra della South Carolina. Nel 1984 Miami vinse il suo primo titolo nazionale con una vittoria all’ultima giocata, sempre contro Nebraska per 31-30: Kenny Calhoun deviò il passaggio in endzone che avrebbe dato agli Huskers la conversione da 2 punti decisiva. Nella sfida del 1991 tra Colorado e Notre Dame, il wide receiver degli Irish, Raghib Ismail riportò in metà un punt a 43 secondi dalla fine. Quel touchdown avrebbe consegnato la vittoria a Notre Dame e avrebbe fatto perdere il titolo nazionale a Colorado ma una penalità per un blocco scorretto vanificò la giocata. Nel 1994, Florida State e Nebraska dettero vita ad uno dei momenti più controversi nella storia dell’Orange Bowl. Nebraska arrivò sulle 28 yard dei Seminoles con il cronometro prossimo allo zero, a giudizio dell’arbitro John Soffey, il cronometro era ad un secondo dalla fine quando ricevitore toccava terra. Tuttavia, nonostante l’ultima chance per Nebraska, il field goal della vittoria finì largo sulla sinistra. L’Orange Bowl è stato giocato al Miami Field dal 1935 al 1937, nel glorioso Miami Orange Bowl dal 1938 al 1996 ed infine nell’odierno Hard Rock Stadium, casa dei Miami Dolphins. A partire dal 2006 è stata sancita l’affiliazione esclusiva con la ACC unitamente alla rotazione per la finale del titolo nazionale assieme al Sugar, Fiesta e Rose Bowl.

30 Dicembre 2016 > Florida State vs Michigan 33-32 / 67,432 spettatori
30 Dicembre 2017 > Wisconsin vs Miami (FL) 34-24 / 65,326 spettatori
29 Dicembre 2018 > Alabama vs Oklahoma 45-34 / 66,203 spettatori
30 Dicembre 2019 > Florida vs Virginia 36-28 /65,157 spettatori

CURIOSITA’

L’Orange Bowl del 2006 durò più di 4 ore e fu l’ultimo incontro fra Bobby Bowden e Joe Paterno, Florida State e Penn State. Quest’ultimo ebbe la meglio sul rivale per 26 a 23, con il kicker dei Seminoles che riuscì a sbagliare due field goal in tre overtime.
Nel 2012 furono infranti o pareggiati 9 record differenti nella sfida fra Clemson e West Virginia. I Mountaneers demolirono i Tigers per 70 a 33: è lecito dire che l’odierna dinastia di Clemson e Dabo Swinney nacque dalle ceneri di quella partita.

EDIZIONE 2020

Due programmi in crescita, due head coach che hanno vinto il titolo nazionale, due squadre nella Top 15: Texas A&M vs North Carolina è una sfida sicuramente interessante. I Tar Heels di Coach Mack Brown non partecipano ad un Bowl così importante dal 1949, sfortunatamente saranno privi dei due running back titolari Michael Carter e Javonte Williams, del wide receiver Dyami Brown e del linebacker (ex quarterback) Chazz Surratt. Come sempre, ma in questo caso ancora di più, l’attacco di North Carolina sarà tutto nelle mani di Sam Howell che ha chiuso la stagione con 3,352 yard, 27 touchdown e 6 intercetti, guadagnandosi un posto nel All-ACC second team. Dall’altra parte sarà interessante vedere la reazione degli Aggies che si sentono snobbati dall’esclusione dalle prime 4 e dalle semifinali. A guidare l’attacco di Jimbo Fisher ci sarà l’esperto Kellen Mond che, nonostante la poca pubblicità, ha concluso la sua migliore stagione in carriera con 19 touchdown, solo 3 intercetti e il 63,5% dei passaggi completati. Il supporto di un’ottima linea offensiva è fondamentale sia per Mond che per il running back Isaiah Spiller, anch’egli protagonista di un’ottima stagione.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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