Cercasi nuovo allenatore a Tennessee

Tennessee ha licenziato Jeremy Pruitt  dopo tre stagioni ed un record di 16 vittorie e 19 sconfitte. Uno scenario difficile da immaginare solamente lo scorso anno quando i Vols finirono la stagione 8-5, con la vittoria nel bowl ed una recruiting class molto importante, che fece guadagnare a Pruitt l’estensione contrattuale.

Poi è arrivato il 2020: dopo una partenza con due vittorie consecutive, sette sconfitte e solo un’altra W per finire l’anno ma, più di tutto, quello che ha probabilmente segnato il destino dell’ ex defensive coordinatore di Georgia ed Alabama è stata l’indagine per possible impermissible benefits and recruiting violations con cui la NCAA ha colpito il programma di football che ha permesso a UT di licenziare Pruitt with cause (in poche parole: senza dargli un centesimo) insieme a praticamente tutto il recruiting department.

Si parla di violazioni di 1° livello ovvero le più gravi:

 “Violations that seriously undermine or threaten the integrity of the NCAA collegiate model as set forth in the Constitution and bylaws, including any violation that provides or is intended to provide a substantial or extensive recruiting, competitive or other advantage, or a substantial or extensive impermissible benefit […]lack of institutional control, academic fraud, individual unethical or dishonest conduct” (Fonte)

Colpevole di tali infrazioni o no (l’indagine è ancora in corso), Pruitt non si è di certo aiutato durante i suoi tre anni a Knoxville. Arrivato dopo una delle coaching search più assurde della storia quando solo un’incredibile sommossa popolare via web aveva impedito ai Vols di ingaggiare Greg Schiano come head coach, Pruitt non è mai riuscito a portare la sua squadra in acque tranquille: nel 2019 la clamorosa sconfitta contro Georgia State e nel 2020 una serie di sei sconfitte consecutive con uno scarto medio superiore alla doppia cifra. Un record inedito per un programma di football attivo dal 1891 (!!). Tennessee non vince la SEC East dal 2007, l’ultimo anno in cui hanno vinto 10 partite, ed il titolo nazionale dal 1998.

Unitamente alla decisione di fare da parte Pruitt, Tennesse dovrà fare i conti anche con la ricerca di un nuovo AD: Phil Fulmer è prossimo al ritiro.

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Questo complica clamorosamente le cose, almeno nel breve periodo, in quanto sono rari gli allenatori che accetterebbero una situazione in cui non è ben chiaro a chi rispondere. E se l’AD che subentra avesse altre idee? E’ lecito pensare che i Vols si muovano prima per trovare un sostituto a Fulmer a cui dare la facoltà ed i poteri di scegliere il nuovo allenatore.

Le tempistiche sono un altro ostacolo che Tennesse dovrà superare: siamo a metà Gennaio, la stagione è finita da poco, ma quella prossima ha già acceso i suoi motori con le recruit già accasate e molte di loro già presenti nei campus delle università. E’ successo molto spesso che qualche candidato abbia rifiutato sideline ben più prestigiose solo a causa di un calendario non ideale. Quanto questo, insieme alle probabili sanzioni dalla NCAA (postseason ban e perdita di borse di studio, se andrà bene) inficerà il lavoro dei Vols nella ricerca delle due persone centrali per il programma di football?

Che tipo di lavoro è?

 Tennessee dovrebbe aspirare a giocare il bowl ogni stagione e a competere per la division molto più spesso di quanto successo negli ultimi 10 anni. Anche le rivali divisionali, Georgia e Florida, hanno avuto le loro annate storte recentemente ma sono state in grado di ricostruire e tornare ai massimi livelli, non ci sono scuse dunque per i Vols che “vantano” un record negativo (4 vittorie e 5 sconfitte negli ultimi 9 incontri) contro i “cugini” di Vanderbilt, un’università che, in teoria, dovrebbe avere il triplo delle difficoltà a costruire squadre competitive rispetto a UT.

Geograficamente e a livello di infrastrutture, i Vols posseggono tutte le carte in regola per attirare le migliori reclute dello stato ed anche nazionali. Di recente sono stati investiti più di 1 milione di dollari per una nuova sala pesi e per un terzo campo da allenamento. Tennessee ha, inoltre, il terzo budget maggiore per il recruiting department, uno staff che ivi lavora(va) di 70 persone e due coordinatori con contratti milionari.

Sebbene il recruiting sia una delle poche cose per la quale Pruitt non può avere rimpianti, i risultati in campo non sono stati all’altezza del talento arrivato a Knoxville e la notizia del licenziamento dell’allenatore, insieme alle probabili sanzioni in arrivo dalla NCAA, hanno convinto alcuni dei migliori giocatori a lasciare Tennessee ed entrare nel transfer portal:

  • Wanya Morris, uno dei migliori offensive tackle della classe 2019, si è già accasato a Oklahoma.
  • Henry To’o To’o, linebacker, miglior giocatore della difesa di UT da almeno due anni nonostante la giovanissima età. Ci sarà sicuramente la fila per assicurarsi le sue prestazioni.
  • Quavaris Crouch, collega di reparto di To’o To’o con il quale formava una coppia temibilissima, anch’egli uno dei migliori prospetti della classe 2019.
  • Eric Gray, running back e leading rusher dell’attacco Vols nell’ultima stagione.
  • Jamir Johnson, offensive lineman, titolare in 17 partite durante le tre stagioni passate a Knoxville.

La brutta notizia per UT è che questa lista crescerà sicuramente nei prossimi giorni.

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In condizioni normali staremmo parlando di un posto di lavoro molto appetibile per i candidati più quotati, ma, per le cause suesposte, queste non sono condizioni normali. Una cosa da tenere bene in mente quando andremo ad analizzare le prossime mosse dei Vols.

I candidati 

Kevin Steele (Defensive assistant – Tennessee): dopo aver tentato, senza successo, il “golpe” ad Auburn meno di un mese fa, Steele ci riprova con la sua alma mater. Il suo arrivo a Knoxville ha fatto alzare più un sopracciglio in quanto, stando ai rumor, fino a quel momento era stato impedito a Pruitt di fare modifiche al suo staff. Steele sarà l’interim head coach per tutto il procedimento di ricerca del nuovo AD ma sono molte le probabilità che, viste le tempistiche, resti nella medesima posizione anche l’anno prossimo.

Hugh Freeze (Head Coach – Liberty): questo è il nome che i fan urlano a gran voce, ma abbiamo visto come sono andate le cose l’ultima volta che gli stessi sono stati ascoltati. Detto questo, è perfettamente comprensibile l’entusiasmo della piazza: la scelta di Freeze sarebbe in totale controtendenza rispetto alla storia recente dei Vols. Bisogna però considerare anche il passato dell’ex allenatore di Ole Miss, che proprio ad Oxford era incappato in una storia decisamente torbida che alla fine gli costò il posto. Non proprio il massimo per un’università sotto indagine.

Jamey Chadwell (Head Coach – Coastal Carolina): Chadwell è del luogo e conosce molto bene lo Stato, viene da una stagione storica a Coastal Carolina che gli è valsa l’estensione contrattuale. La sua sagacia offensiva lo rende un candidato, per quanto più inesperto, molto simile a Freeze ma senza scheletri nell’armadio.

Billy Napier (Head Coach – Louisiana): è stato tirato in ballo per ogni singola sideline che si andava liberando durante questa off-season. Ha rifiutato South Carolina ed Auburn, dimostrandosi molto selettivo, e quindi trovo difficile che accetti di lasciare Louisiana per Tennessee vista la situazione. Per i Vols sarebbe un homerun hire e farebbero bene a farsi dire di no almeno un paio di volte prima di cambiare obiettivo.

 Sul mercato

 Le cose possono sempre cambiare, ma nel caso volessero trovare il nuovo allenatore nel minor tempo possibile, sarà difficile per i Vols strappare un allenatore sotto contratto per tutta la serie di motivazioni alla base di questo articolo. Fortunatamente per UT, la lista di allenatori attualmente senza contratto non manca di nomi “onesti” che potrebbero rappresentare un istantaneo upgrade rispetto a Pruitt. In particolare Tom Herman, licenziato da Texas per non aver raggiunto le aspettative (come tanti altri peraltro) e Gus Malzahn, fuori da Auburn dopo molte stagioni.

Herman è stato offensive coordinator e quarterback coach a Texas State, Rice ed Iowa State prima che Urban Meyer lo portasse a Ohio State nello stesso ruolo. Dopo il titolo del 2014 ebbe la sua grande occasione a Houston prima e a Texas dopo. L’esperienza con i Longhorns è finita male ma Herman ha comunque vinto 54 partite, perdendone 22, in totale da capoallenatore. Tennessee potrebbe fare molto di peggio.

Malzahn è uno dei pochi allenatori attivi che può vantare più di una vittoria contro Nick Saban, un record totale di 68 vittorie e 35 sconfitte, un titolo della SEC ed una partecipazione alla finale per il titolo nazionale. Dovrà ricevere più di 21 milioni di dollari di buy-out dai Tigers e quindi il lato economico del contratto non sarebbe un problema tra lui e i Vols. Sempre per lo stesso motivo è probabile che possa allocare alcune delle risorse monetarie alla costruzione di uno staff di tutto rispetto. Un Malzahn motivato sarebbe anni luce avanti agli ultimi allenatori passati da Knoxville.

La provocazione

A quanto pare e, visto il vuoto di potere attuale, l’ex alunno  e Hall of Famer ,Peyton Manning avrà un ruolo centrale in questa fase di transizione. Si da il caso che uno degli allenatori a lui più vicino, Adam Gase, sia stato appena sollevato dall’incarico di allenatore dei New York Jets. Il suo nome è già circolato per il posto vacante di offensive coordinator di Alabama, se questo fosse un segnale di apertura verso un ritorno al mondo collegiale, chi è Tennessee per scartare a priori un candidato a cui Saban ha pensato e che sarebbe spinto dalla figura più importante nella storia dei Vols?

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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