Il difficile compito di Gus Malzahn a UCF

Reach for the stars. Raggiungere le stelle. Questo è uno dei motti della University of Central Florida, un’università che manda moltissimi dei neo-laureati nel programma di ingegneria a lavorare per la NASA. Cape Canaveral dista infatti meno di un’ora di macchina dal campus di UCF. Reaching for the stars è anche l’ambizione del programma di football dell’Università, cresciuto per importanza in maniera esponenziale negli ultimi anni e finito anche nei dibattiti nazionali per la auto-proclamazione come National Champions nella stagione 2017.

Prima di partire nel suo tentativo di partire alla conquista delle stelle, UCF aveva chiuso la stagione 2015 con un poco invidiavile record di 0-12 sotto l’head coach Danny Barrett, sostituito l’anno successivo da Scott Frost, che già nel 2017 era riuscito nell’impresa di portare UCF ad un record di 13-0 con una perfect season, il titolo di campione della AAC in una partita leggendaria finita al second OT contro Memphis (62-55) e una vittoria contro Auburn nel new year’s six bowl (34-27) a cui francamente in pochi avrebbero creduto ad inizio anno, complice anche una stagione stellare del QB McKenzie Milton. L’esclusione dai playoff del College Football quell’anno, per quanto dibattuta ma probabilmente corretta stando ai criteri di selezione del comitato, ha posto comunque pesantemente il problema della mancanza di meritocrazia nel sistema del College Football come mai accaduto prima. È proprio da qui che è partito quel movimento di riforma ed espansione per il sistema dei playoff che sta dando i suoi frutti in queste settimane.

Scott Frost, attirato da Nebraska con contratto decisamente più remunerativo, lasciava nel frattempo il posto a Josh Heupel come head coach e nel 2018 UCF ripeteva una quasi perfect season, vincendo di nuovo il titolo della AAC per la seconda volta consecutiva (di nuovo contro Memphis, in una spettacolare rimonta, 56-41), ma la striscia di 25 vittorie consecutive era destinata ad arrestarsi nel new year bowl contro LSU (40-32). McKenzie Milton poche settimane prima nel ‘derby’ contro South Florida aveva subito un infortunio gravissimo alla gamba, iniziando un percorso di recupero che è stato completato solo qualche settimana fa (ed è un miracolo che possa tornare a giocare, anche se ha lasciato UCF per Florida State).

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In generale, la fast-paced offense di UCF negli ultimi anni ha continuato a segnare numeri impressionanti di punti e yard (568 yard per game nel 2020, tra i migliori nel College Football), ma la fase difensiva non è stata sempre all’altezza (la sconfitta per 50-49 a Memphis nel 2020 rappresenta questo discorso, con UCF che sbaglia il kick della vittoria allo scadere dell’ultimo quarto). Le penalità per false start nel 2020 sono diventate uno scotto altissimo da pagare per tenere alto il ritmo dell’offense: UCF nel 2020 ha ricevuto 748 yard di penalità per un totale di 92 penalità nella season, posizionandosi al 118° posto su 127 squadre in questa speciale classifica, spesso finendo col vanificare i brillanti sforzi offensivi e dando vita a partite decise sul filo di lana nonostante la netta superiorità dell’attacco dei Knights (per esempio nella sconfitta per 34 a 26 contro Tulsa). Nel primo drive offensivo contro East Carolina, in una partita peraltro stravinta dai Knights per 51-28, l’offense riuscì a realizzare quattro false starts di fila una dietro l’altra. Il coaching staff non è riuscito a sistemare la questione nel resto delle altre partite.

Dalla sconfitta contro LSU è cominciato un lento ma inesorabile declino, con record decenti ma distanti dai lontani fasti (10-3 nel 2019, 6-4 nella stagione ridotta nel 2020), con il team di Cincinnnati incoronato  come il nuovo team da battere nella AAC. Proprio quel’ atteggiamento di reaching for the stars è stato probabilmente alla base della separazione tra Heupl (ora a Tennessee) a l’università alla fine di questo ciclo, complice anche il cambio del rettore e diverse posizioni accademiche interne a UCF. Il nuovo capo delle opeazioni sportive, Terry Mohajir, qualche mese fa ha annunciato quella che sinora è stata una delle principali bombe di questa pre-season, se non la principale: Gus Malzahn, ex head coach di Auburn, veniva annunciato come head coach di UCF.

Questo cambio al vertice annuncia che le intenzioni di quest’anno non sono diverse da quelle degli anni passati: mettere UCF al centro della conversazione nazionale. In un momento dove la Big XII è in fase di confusione dopo la questione Texas e Oklahoma co-optate dalla SEC, la American Athletic Conference sta sempre più emergendo come la conference più competitiva al di fuori delle power 5, e la chiara intenzione di Malzahn è quella di portare UCF a compiere di nuovo una stagione sullo stile del 2017 e 2018. L’impresa non sarà facile: Il QB Dillon Gabriel è cresciuto molto in questi anni, ma UCF si è rivelata una fucina di talenti offensivi anche per l’NFL (vedi Gabe Davis nei Buffalo Bills) e una manciata di giocatori viene sempre scelta nel draft della NFL, ponendo dei problemi di rimpiazzo (uno dei wide receiver principali, Tre Nixon, è stato per esempio selezionato nel draft dai New England Patriots).

Il principale ostacolo nell’eventuale raggiungimento dei playoff non dipenderà però da fattori di campo: il calendario è come sempre l’ostacolo principale perchè, come di consueto negli ultimi anni, non prevede incontri contro le powerhouse del College Football che possano convincere il comitato dei playoff della forza della squadra.  UCF sta tentando di aggiungere più squadre di power 5 negli incontri out-of-conference per ovviare a questo problema, ma il calendario del College viene deciso con diversi anni, se non decenni, di anticipo: Alla schedule sono per esempio stati aggiunti nel futuro tre incontri con Florida nel 2024, 2030 e 2033, e due incontri con Maryland nel 2025 e 2028. Stiamo parlando però di un futuro decisamente lontano.

Nella prossima stagione, ad oggi, non sono previste limitazioni di alcun tipo per lo stadio da 45mila posti circa, e la ‘Bounce House sarà probabilmente sold-out per tutte le partite. Nonostante i venti di riforma nei playoff del College Football, per i prossimi anni il format resterà quello che vede il comitato selezionare le quattro migliori squadre. Malzahn è ovviamente favorevole alla riforma e all’espansione dei playoff, che darebbe molte più chance a squadre come UCF (ma pensiamo anche a Coastal Carolina, Cincinnati, Boise State) di poter provare a competere contro giganti come Clemson, Alabama, Ohio State. Il compito del nuovo coaching staff sarà però quello di provare a convincere tutti che la squadra può essere all’altezza, e ad Orlando l’entusiasmo per il nuovo coach è sicuramente molto alto. Il cammino per invertire la rotta e ripartire alla conquista delle stelle passa per un primo importante step, oltre a quello di lavorare sulle penalità: riguadagnare il titolo di campione della AAC, conferenza sempre più importante. Sulla strada di questo compito ci sarà l’ostacolo tutt’altro che agevole di Cincinnati, campione in carica da due anni e senza nessuna intenzione di abbandonare il titolo, e il terzo incomodo Memphis. Il secondo e più complicato step probabilmente implica l’obiettivo di raggiungere un new year’s bowl. L’assenza di avversari di power 5 di rilievo durante la season rende praticamente impossibile essere selezionati per i playoff, visto che il comitato presta un’attenzione particolare alla strength of schedule.

Da questo punto di vista, il primo spartiacque verso la riconquista delle stelle sarà già la prima partita della stagione, quando i Broncos di Boise State presteranno visita al campus di Orlando il 2 settembre, in una partita che si preannuncia particolarmente equilibrata, dato che i Broncos spesso chiudono la stagione tra i migliori team del group of 5. A parte gli incontri chiave della AAC con Cincinnati e Memphis, merita attenzione la terza partita della stagione, in trasferta nella ACC contro la squadra di Louisville in Kentucky. La prima stagione di Malzahn a UCF mette in palio una posta già altissima, una ripartenza ottima darebbe una spinta propulsiva ulteriore per stabilire UCF come una possibile sfidante alle power 5 e cominciare il viaggio alla riconquista delle stelle.

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