Preview della finale NCAA: Alabama vs Georgia
Solite squadre, storie diverse. Potremmo dare questo titolo virtuale alla finale di NCAA che verrà giocata questa notte tra Alabama e Georgia a Indianapolis (ore 2:00 italiane su ESPN Player). Due squadre indissolubilmente legate l’una all’altra dallo stesso modus operandi passato di mano dal maestro, Nick Saban, all’allievo, Kirby Smart, che si sono già affrontate in finale nel 2017 producendo una delle partite più emozionanti di sempre (vittoria dei Tide per 26-23 in overtime).
Alabama è alla ricerca del quarto titolo dall’introduzione del “formato playoff” e il diciannovesimo della loro storia, invece a Georgia l’ambito premio finale manca dal 1980.
Per quanto riguarda il riassunto della stagione delle nostre protagoniste, vi rimando con questi due link (Alabama e Georgia) ai nostri articoli pubblicati prima delle semifinali.
In questa particolare occasione parleremo solo delle chiavi della partita: riuscirà Alabama a ripetere la prestazione della finale della SEC? Troveremo una Georgia diversa?
Chiavi della partita
In una partita secca, quando più o meno tutti i valori si equivalgono, tendiamo sempre a ridurre la sfida a chi, tra le contendenti, ha il giocatore più forte nel ruolo più importante: il quarterback.
In questo caso il vantaggio è evidentemente a favore della squadra di Nick Saban che in Bryce Young ha un talento potenzialmente generazionale. Nella finale della SEC, con la linea difensiva di Georgia che faticava a far collassare la tasca sul vincitore dell’Heisman Trophy, Young ha letteralmente fatto a pezzi la secondaria dei Bulldogs (421 yard e 4 touchdown). Nei rari casi in cui la pressione di Kirby Smart è riuscita in qualche modo a farsi sentire dalle parti del QB di Alabama, questi l’ha evasa riuscendo molto spesso a trovare i propri compagni con giocate straordinarie.
Per avere successo contro l’esplosivo attacco guidato dalle chiamate di Bill O’Brien, Georgia dovrà il più possibile mettere in difficoltà Young tenendolo nella tasca senza lasciargli troppo tempo per “scannerizzare” il campo. Riuscire a fermare completamente questo ragazzo sarà un’impresa ma sicuramente la difesa dei Bulldogs, statisticamente la migliore della nazione, ha le armi per poterlo anche solo rallentare e rendere il movimento della palla più difficoltoso per Alabama.
Dall’altra parte, perché l’attacco di Saban funzioni in maniera perfetta, c’è bisogno che la linea offensiva faccia il proprio dovere come avvenuto nella suddetta finale della SEC. Questo, però, non è stato sempre il caso: il reparto allenato da Doug Marrone ha subito molte critiche durante la regular season e a loro sono imputate le maggiori difficoltà incontrate dall’attacco in determinate occasioni (contro Auburn ed LSU, ad esempio). La partita contro Cincinnati è stata un po’ incostante da questo punto di vista: Brian Robinson Jr ha corso per 204 yard ma Bryce Young ha subito 2 sack e 4 QB hurries da una difesa che è la metà, per talento e stazza, rispetto a quella che Alabama si troverà di fronte in finale.
Sicuramente i Crimson Tide non potranno contare sul running game con la stessa facilità della sfida con i Bearcats: Georgia ha concesso 2,65 yard di media in stagione ad ogni tentativo di corsa da parte dell’avversario. Il motivo? Avete mai visto la coppia di defensive tackle Jordan Davis–Jalen Carter giocare insieme? Ecco, basta un secondo per capire l’impossibilità di imporre il gioco fisico contro la squadra di Kirby Smart (ci ha provato Michigan con scarsi risultati). I “mostri” della difesa dei Bulldogs non si limitano alla linea difensiva: Nakobe Dean, LB e leading tackler, è il leader tecnico e spirituale di tutto il reparto. Questo ragazzo, che studia ingegneria meccanica, alle doti fisiche fuori dal comune abbina un istinto incredibile nel leggere le chiamate offensive dell’avversario: aspettatevi di vederlo passare come un razzo da una sideline all’altra oppure direttamente verso il QB come “blitzatore” (6 sack in stagione).
La secondaria, sospetta a dire il vero, avrà l’arduo compito di tenere a bada Jameson Williams, il ricevitore principale e più pericoloso di Alabama che in finale, però, dovrà, fare a meno di John Metchie perfetto interprete del ruolo di secondo violino per tutta la stagione. Occhi puntati sullo slot receiver Slade Bolden ma anche alla possibile esplosione di giovani come Ja’Corey Brooks, già protagonista nella vittoria sofferta contro Auburn.
Nel caso in cui la difesa di Georgia riesca a rallentare Young, sarà necessario che Stetson Bennett, il quarterback di UGA, ripeta la prestazione sfornata nella partita contro Michigan (senza dubbio la sua migliore in carriera) dove, lanciando per 313 yard e 3 touchdown, ha messo in ginocchio un reparto che di media in stagione aveva concesso solo 196,1 yard.
Georgia ha una discreta quantità di playmaker in attacco e molto passerà dalla capacità di Bennett di tenere in ritmo tutti i protagonisti di questo reparto come avvenuto nella sfida con i Wolverines (quattro giocatori diversi hanno segnato un touchdown e portato a casa almeno 50 yard).
Nella prima sfida stagionale contro Alabama, solo il TE Brock Bowers (139 yard, 10 ricezioni e 1 touchdown) è stato in grado di aiutare la propria squadra a muovere le catene con costanza. James Cook, fratello minore di Dalvin, rappresenta una minaccia come RB dal cambio di passo ma, soprattutto, quando è chiamato a uscire dal backfield per ricevere un lancio: il matchup contro i LB avversari è stato quasi sempre favorevole a Cook e molto probabilmente lo vedremo in questa doppia veste anche in finale. Il compito principale della linea offensiva di di Georgia sarà quello di fermare i DE/OLB Will Anderson Jr, che appare ancora incredibilmente sottovalutato (perlomeno dai votanti dell’Heisman Trophy) nonostante una stagione da 97 tackle (di cui 31 for loss) e 17,5 sack, e l’emergente Dallas Turner. Come strategia generale, sarà fondamentale per Georgia tenere il controllo del cronometro impostando dei drive lunghi al fine di lasciare fuori dal campo il più possibile l’attacco dei Tide.
Battere una super-squadra per due volte di fila è un’impresa quasi impossibile ma Nick Saban ha più volte dimostrato come possa essere da incauti non pronosticare la vittoria della sua squadra. Specialmente in una finale.
Ovviamente sarà difficile che la partita segua il copione della finale della SEC e sono convinto che la difesa di Georgia questa volta si farà trovare pronta: non aspettatevi un altro blow-out in un senso o nell’altro. I bookmakers vedono favoriti i Bulldogs di 2,5 punti e l’over/under è fissato a 52, più che lo spread in questa partita credo sia interessante il secondo dato: una sfida da meno di 52 punti totali potrebbe fortemente favorire Georgia e la sua super difesa, al contrario, se si dovesse andare sopra questa quota, sarà quasi proibitivo per i Bulldogs andare al ritmo dell’attacco esplosivo di Alabama.