Uno sguardo al 2018: Pittsburgh Steelers

A stagione conclusa, vi proponiamo la review della stagione 2018 delle trentadue squadre NFL. Oggi è il turno dei Pittsburgh Steelers.

COME DOVEVA ANDARE…

Dopo aver perso il Championship del 2016 contro i Patriots, i Pittsburgh Steelers hanno dominato la AFC con un pazzesco 13-3 l’anno successivo, salvo poi perdere un clamoroso Divisional contro i Jaguars. Le aspettative, dunque, erano delle migliori. Le certezze si sono fatte meno evidenti, però, nel momento in cui si è capito che Le’Veon Bell non sarebbe sceso in campo per l’intera regular season, per protestare contro il franchise tag di Pittsburgh senza un rinnovo di contratto al rialzo. Senza una delle armi offensive più devastanti nella Lega, quindi, un passo indietro rispetto alla stagione precedente era auspicabile, pur senza escludere gli Steelers dalle possibili e probabili qualificate ai playoff.

…E COM’E’ ANDATA

E invece, la postseason è rimasta un miraggio. Merito dei Ravens, che hanno vinto la AFC North ed escluso gli acerrimi rivali dai playoff. Dopo aver pareggiato a sorpresa l’esordio stagionale contro i Browns e aver perso la successiva sfida contro i Chiefs, gli Steelers hanno vinto sette delle successive otto partite. La postseason sembra al sicuro, ma Pittsburgh si è giocata la stagione con quattro sconfitte nelle successive cinque partite, comprese un paio di assurde débacle contro Broncos e Raiders. A nulla è servito il successo finale contro i Bengals, se non ad acuire la delusione. Per la prima volta dopo quattro stagioni, insomma, gli Steelers sono usciti dal treno per i playoff. Ed è stato soltanto il preludio della successiva rivoluzione iniziata in offseason.

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COSA HA FUNZIONATO…

Lo straordinario attacco dei Pittsburgh Steelers non ha deluso le attese: quarto in NFL per yard a partita (403.3), sesto per punti segnati (26.8). Al solito, la produzione di Ben Roethlisberger è stata eccellente e ha portato il passing game al secondo posto nella Lega, con 313 yard di media. Big Ben, dal canto suo, ha collezionato un fantastico 452/675 (67%) per 5.129 yard con 34 touchdown pass e 16 intercetti. Eccezionale è stata la produzione del solito Antonio Brown, con 1.297 yard e ben 15 touchdown, devastante quella di JuJu Smith-Schuster, esploso a quota 1.426 yard, con 7 touchdown annessi. Ottimo anche il duo di tight-end composto da Vance McDonald e Jesse James, che ha totalizzato 1.033 yard e 6 TD. Senza Bell, però, il rushing game non è stato all’altezza. Restando ai pregi, gli Steelers hanno mantenuto la sesta miglior difesa contro le corse avversarie, con appena 96.1 rushing yard concesse a partita. Merito di un front seven variegato e di prestigio, guidato da un grande Cameron Heyword in linea, autore di 41 tackle, 8 sack e 11 tacle for loss, e da un devastante T.J. Watt tra i linebacker, leader con 68 tackle, 13 sack e 17 tackle for loss. Nessuna squadra in NFL può dire di aver fatto meglio rispetto ai 52 sack collezionati dagli Steelers, pareggiati soltanto dai Chiefs.

conner steelers

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Il backfield ha sofferto terribilmente l’assenza di Bell. James Conner non ha demeritato, in una stagione da 973 yard e 12 touchdown, oltre a 497 yard extra in 55 ricezioni su 71 target, ma è stato troppo altalenante per garantire agli Steelers una produzione di yard costante. Alle sue spalle, poi, si è creato il vuoto: Jaylen Samuels ha raccolto appena 256 yard in 56 portate, per altro senza touchdown. Non a caso, insomma, Pittsburgh ha prodotto appena 90.3 rushing yard a partita e ha fatto meglio soltanto rispetto alle 83.9 dei derelitti Cardinals. La considerazione è che, con un Bell in più, le partite perse in volata contro Broncos, Chargers, Raiders e Saints, costate i playoff, sarebbero potute finire diversamente. Se la difesa contro le corse avversarie è stata eccellente, poi, non altrettanto si può dire di quella contro il passing game. Non eccessive le yard concesse a partita ai quarterback fronteggiati (231.1), ma appena 8 gli intercetti e 75 i pass deflected collezionati in totale, con Joe Haden, autore di 63 tackle, 12 pass deflected e 2 intercetti, a predicare nel deserto.

E ADESSO?

Come anticipato, l’offseason ha portato con sé una piccola, ma decisiva rivoluzione per il futuro degli Steelers. Bell si è accasato ai Jets in free agency, mentre Brown ha dato seguito ai rumour su un possibile addio, volando a sorpresa ai Raiders. L’attacco ha perso un’altra pedina fondamentale nel tight-end James, che ha preso casa ai Lions. Senza tre armi di questo peso nel proprio arsenale, è scontato che Roethlisberger si aspetti rinforzi importanti a partire dal Draft, in aggiunta all’arrivo di Donte Moncrief dai Jaguars e al rinnovo di contratto per Eli Rogers. In difesa sono già arrivati due ottimi rinforzi: il front seven si è impreziosito con il linebacker Mark Barron dai Rams, mentre la secondaria ha accolto il corbernack Steven Nelson dai Chiefs.

Dal Draft, poi, ecco svariati rinforzi utili. I pittsburgh Steelers sono saliti alla scelta numero 10 per selezionare il forte linebacker Devin Bush da Michigan, salvo poi pensare alla secondaria con la numero 83 per il cornerback Justin Layne. Soprattutto, però, è stato l’attacco a uscire vincitore: Diontae Johnson proverà a essere “erede” di Brown, Zach Gentry prenderà il posto di James tra i tight-end, mentre Benny Snell sarà compagno di Conner e Samuels nel backfield.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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