Uno sguardo al 2018: Kansas City Chiefs

A stagione conclusa, vi proponiamo la review della stagione 2018 delle trentadue squadre NFL. Oggi è il turno dei Kansas City Chiefs.

COME DOVEVA ANDARE…

Dopo quattro viaggi ai playoff in cinque stagioni sulla panchina dei Chiefs, con una sola vittoria festeggiata e alcune sconfitte memorabili, Andy Reid decide per un cambio netto e radicale. Via Alex Smith, finito ai Redskins nella prima incredibile trade della scorsa offseason, e tutto tra le mani di Patrick Mahomes, che nella propria stagione da rookie ha giocato appena una partita, senza touchdown pass. Questo l’unico cambio sostanziale in attacco, rinforzatosi con l’innesto di Sammy Watkins. In difesa, invece, addio a un pezzo pregiato come Marcus Peters, che va a rinforzare la secondaria dei Rams. In teoria, dunque, un passo indietro rispetto al 10-6 del 2017, cui ha fatto seguito una clamorosa débacle nel Wild Card Game contro i Titans. Già, in teoria.

…E COME E’ ANDATA

In teoria, perché in pratica Mahomes ha dimostrato di essere l’ennesima splendida trovata di un head coach geniale qual è Reid. Bastino i numeri: 383/580 per 5.097 yard con 50 touchdown pass e 12 intercetti, per un quarterback rating spaziale di 113.8. Con il Most Valuable Player, nonché Offensive Player of the Year, nel proprio attacco Kansas City ha potuto rinunciare a una difesa formato cassaforte, per triturare gli avversari con la produzione offensiva. In regular season è arrivato il miglior record e il primo posto nella American Football Conference (12-4), pur con due sconfitte nelle ultime tre partite giocate. Ai playoff finalmente i Chiefs non hanno tremato, superando agevolmente l’ostacolo Colts nel Divisional e portando i Patriots fino al supplementare, poi deciso da un eccezionale primo drive di Tom Brady.

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COSA HA FUNZIONATO…

Di Mahomes abbiamo detto, giustamente, in apertura. L’attacco in generale ha funzionato come un perfetto meccanismo a orologeria. Unico neo il taglio obbligato di Kareem Hunt nella fase più calda della stagione, con il runningback a un passo dalle 1.000 yard (824) con dieci rushing touchdown (7). Nei playoff la sua assenza non è pesata eccessivamente, per merito di un eccezionale Damien Williams da ben quattro touchdown in totale. Tra i ricevitori pazzesco è stato Tyreek Hill, poi colpevolmente ai margini in postseason, con 1.479 yard e 12 touchdown in regular season. Nel complesso stagionale, il migliore dopo Mahomes è stato un pazzesco Travis Kelce: 1.336 yard e 10 touchdown in regular, 131 e un’altra importante gemma in post. Chris Jones ha dominato la scena con i suoi 15.5 sack e 19 tackle for loss, unito all’assurda coppia di linebacker composta da Dee Ford e Justin Houston: 24 sack, 21 tackle for loss, 12 fumble forzati e 3 recuperati.

mahomes kansas city chiefs

…E COSA NON HA FUNZIONATO

In una stagione di gloria, a un passo dal Super Bowl, è difficile trovare punti deboli. Quasi tutti, però, collidono in una difesa assolutamente non all’altezza dell’attacco: penultima per yard (405.5) e per receiving yard (273.4) subite a partita, sotto la media per punti (26.6) e per rushing yard (132.1) subiti a partita. I Chiefs hanno dominato la scena con ben 52 sack, al pari degli Steelers in vetta alla classifica, si sono difesi per pass deflected (79) e intercetti (15), ma ai grandi numeri non hanno accompagnato un rendimento altrettanto all’altezza. E, in particolare contro i Patriots nel decisivo Championship, non sono stati in grado di contenere a dovere Brady nel momento in cui Mahomes poteva condurre la partita sui binari dei Chiefs.

E ADESSO?

Ora o mai più per Kansas City, che giunge alla propria settima stagione di gestione in mano a Reid. L’attacco è da mantenere possibilmente intatto, almeno nei propri gioielli, per garantire a Mahomes tutto l’arsenale necessario per tentare nuovamente la scalata all’Olimpo. Interessante e necessario è l’innesto di Carlos Hyde a completare un backfield che è apparso efficace anche tra le mani di Williams. In difesa, invece, non mancano gli innesti da compiere. Ad alzare l’asticella in secondaria è arrivato il free agent Tyrann Mathieu dai Texans, ma manca un altro innesto di valore tra i cornerback per completare il reparto a dovere. In pieno front seven, poi, è necessaria un’aggiunta che possa sostituire Houston, rilasciato nei giorni scorsi. Con le giuste aggiunte, ci potranno essere tutti gli ingredienti per ritornare a giocarsi un Super Bowl.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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