It’s QB time: i migliori e peggiori quarterback di week 12
Appuntamento settimanale con la rubrica di Huddle Magazine che ci propone quali sono stati i migliori e i peggiori quarterback visti sul campo in week 12. Dopo aver letto la nostra classifica votate il vostro migliore e il vostro peggiore.
I MIGLIORI CINQUE
Quarterback della settimana
Dak Prescott, Dallas Cowboys (22-31, 289 yds, 2 TD, 0 INT, 6 rush, 18 yds, 1 TD)
L’arrivo di Amari Cooper ha senza dubbio spostato gli equilibri di un attacco che fino a quel momento era stato nella mediocrità più assoluta. Il nuovo innesto ha permesso ai Cowboys di poter avere un’arma nuova nel passing game, permettendo a Prescott di poter prolungare i drive, dando in questo modo più opportunità anche ad Ezekiel Elliott. Nella partita del giorno del Ringraziamento, in un “must win game” per Dallas, tutto ciò si è confermato alla perfezione. Dak Prescott è stato autore di una prestazione sensazionale, il QB ha realizzato due touchdown su lancio, entrambi per Amari Cooper, ed uno su corsa, permettendo cosi ai suoi Cowboys di vincere una fondamentale sfida divisionale. Vittoria che ha anche regalato alla franchigia del Texas la vetta della division, a pari merito proprio con i Redskins. Amari Cooper si è reso protagonista di una partita caratterizzata da 8 ricezioni, 180 yds e due touchdown, di cui uno da 90 yds, azione che aveva mandato in visibilio tutto l’AT&T Stadium di Arlington. Con dei Redskins privi di Alex Smith e degli Eagles lontani dalla forma, per i Cowboys diventa sempre più possibile un posto ai playoff, ma giovedi ad ostacolare Dallas ci saranno i Saints di uno scatenato Drew Brees in quello che sarà uno spettacolare Thursday Night.
Drew Brees, New Orleans Saints (15-22, 171 yds, 4 TD, 1 INT)
Per i New Orleans Saints sembrano non esserci rivali che tengano, questa volta a cadere sotto i colpi di Brees e compagni sono stati i rivali divisionali degli Atlanta Falcons. La candidatura del veterano come prossimo MVP si fa sempre più forte partita dopo partita, ed anche giovedi, nel giorno del Ringraziamento, Drew Brees non ha fatto sconti ed ha affondato i Falcons con 4 touchdown. Sicuramente curioso è il fatto che dei quattro touchdown realizzati da Brees, nessuno è finito nelle mani di Michael Thomas, Alvin Kamara o Mark Ingram, ovvero i maggiori protagonisti dell’attacco più insidioso della NFL. Gli autori di queste mete sono stati invece Dan Arnold, Tommylee Lewis, Austin Carr e Keith Kirkwood, nomi che alla maggior parte di voi risulteranno totalmente sconosciuti. Probabilmente tutto ciò è un altro punto in favore di Brees nella corsa al premio di MVP, infatti il quarterback nel corso della stagione è stato capace di coinvolgere numerosi elementi all’interno degli schemi offensivi, rendendo cosi il suo attacco ancora più imprevedibile. Con un bilancio di 10-1, i Saints continuano ad essere tra i favoriti per la vittoria finale, ma giovedi saranno impegnati in un’insidiosa trasferta in quel di Dallas contro dei Cowboys in un momento di forma smagliante.
Baker Mayfield, Cleveland Browns (19-26, 258 yds, 4 TD, 0 INT)
Dopo anni all’inferno ed una lista infinita di scelte sbagliate al Draft per Cleveland è arrivata definitivamente la luce. Baker Mayfield e Nick Chubb sono le colonne portanti sulle quali i Browns potranno costruire una squadra degna di nota in un futuro prossimo e ciò lo hanno dimostrato anche nel “derby” dell’Ohio contro i Cincinnati Bengals. Mayfield ha messo a referto la quinta partita consecutiva con almeno 2 touchdown su lancio realizzati, questa volta sono stati quattro ed hanno demolito la fragile difesa dei Bengals. L’ex prodotto dell’università dell’Oklahoma non ha avvertito il gradino tra NCAA ed NFL, dimostrandosi sin da subito in grado di poter comandare in modo egregio il suo attacco. Dall’addio di Hue Jackson, i Browns sembrano anche essere molti più sciolti in attacco, Fells, Njoku, Callaway e Chubb hanno tutti ricevuto un touchdown, e quest’ultimo ne ha aggiunto uno su corsa, permettendo ai Browns di dominare Cincinnati con un punteggio di 35 a 20. La striscia positiva di Baker Mayfield cercherà di continuare la prossima settimana, quando un insidioso viaggio in quel di Houston metterà alla prova i Browns contro la solida difesa dei Texans.
Kirk Cousins, Minnesota Vikings (29-38, 342 yds, 3 TD, 0 INT)
Dopo numerose critiche a causa delle prestazioni mediocri mostrate nei momenti più importanti, Kirk Cousins è finalmente riuscito ad essere decisivo. L’ex QB dei Redskins ha guidato i suoi Vikings ad una fondamentale vittoria casalinga ai danni dei rivali divisionali dei Packers. La discreta difesa di Green Bay non ha trovato soluzioni per Adam Thielen e Stefon Diggs, i due ricevitori infatti hanno generato 16 ricezioni, 202 yards e 2 touchdown su ricezione sommando le loro linee statistiche. L’altro touchdown sfornato da Cousins è terminato nelle mani del running back Dalvin Cook, il quale con una corsa elettrizzante regalava altri 6 punti al pubblico di casa. Con un bilancio di 6-4-1, i Vikings cercheranno di mantenere vive le loro speranze per i playoff in quello che molto probabilmente risulterà in uno shootout contro i Patriots, a Foxborough. Ancora una volta settimana prossima Cousins sarà chiamato in causa per trascinare i suoi Vikings alla vittoria contro la seconda migliore squadra della AFC, al QB verrà chiesto nuovamente di evitare turnover e trovare continuità in un passing game che può contare su due dei migliori ricevitori della lega.
Philip Rivers, Los Angeles Chargers (28-29, 259 yds, 3 TD, 0 INT)
I Los Angeles Chargers continuano ad affermarsi come una delle maggiori potenze della AFC, questa volta il protagonista della vittoria casalinga contro gli Arizona Cardinals è stato Philip Rivers. Il veterano ha messo a referto una prestazione del tutto singolare, infatti il QB è stato capace di completare i primi 25 passaggi provati, stabilendo un nuovo record. Il trascinatore della franchigia della California terminerà la sua partita con un solo passaggio sbagliato su 29 provati e tre touchdown realizzati. Ad approfittare dell’eccellente prestazione del proprio QB sono stati Mike Williams, autore di due mete su ricezione, e Keenan Allen, al suo terzo touchdown consecutivo in altrettante partite. Per dei Chargers lanciati verso i playoff e con un bilancio di 8-3 è arrivata la notizia di un infortunio al ginocchio per la stella Melvin Gordon, forzato a giocare domenica nonostante una condizione non ottimale ed un matchup facile sulla carta. A sostituirlo ci penserà il duttile Austin Ekeler, il quale sarà un punto focale dell’attacco nell’ostica trasferta di Pittsburgh della week 13.
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Il peggiore della settimana
Blake Bortles, Jacksonville Jaguars (12-23, 127 yds, 1 TD, 2 INT)
Per l’ex scelta al primo giro è stata un’altra prestazione da dimenticare e forse l’ultima con la casacca dei Jaguars. Infatti dopo la pesante sconfitta subita sul campo dei Buffalo Bills, la franchigia di Jacksonville ha deciso di licenziare il proprio offensive coordinator e di far accomodare in panchina Blake Bortles, lasciando spazio a Cody Kessler. La partita di Buffalo è stata frustrante per i Jags, Bortles non è stato in grado di prolungare i drive ed ha condotto il passing game in modo molto scarso, subendo anche due intercetti. Le chiavi dell’attacco ancora una volta erano state affidate a Leonard Fournette, il quale con due touchdown su corsa realizzati teneva ancora in gioco i suoi, successivamente però una rissa con Shaq Lawson lo hanno portato all’espulsione, lasciando cosi Jacksonville in piena difficoltà. Dopo una stagione disastrosa ed un bilancio di 3-8, nella offseason in Florida si respirerà aria di rivoluzione, con ogni probabilità la franchigia andrà alla ricerca di un nuovo quarterback e di pezzi da aggiungere al pacchetto ricevitori.
Matthew Stafford, Detroit Lions (28-38, 236 yds, 0 TD, 2 INT)
Il giorno del Ringraziamento si è rivelato particolarmente amaro per Stafford e compagni, i Lions infatti sono caduti tra le mura amiche contro dei Chicago Bears privi di Mitchell Trubisky e guidati da Chase Daniel. Con Marvin Jones e Kerryon Johnson ai box, Stafford ha ripiegato su Kenny Golladay, Theo Riddick e Bruce Ellington in attacco, senza però riuscire a segnare un touchdown. Il running game invece è stato molto più efficace grazie ad una prestazione sopra le righe di LeGarrette Blount, autore di due mete su corsa. Con la partita ancora in bilico era Eddie Jackson, cornerback dei Chicago Bears, a spostare definitivamente gli equilibri dopo una pick six realizzata ai danni di Stafford. L’ex prodotto di Georgia subirà un altro intercetto a poco dalla fine, simbolo di un’altra prestazione veramente mediocre. In una delle division più competitive in assoluto i Lions sono stati lontani dal poter lottare per qualcosa, nonostante questo però ci sono delle buone basi sulle quali costruire una squadra competitiva, cosa che l’organizzazione proverà a fare in vista del 2019.
Ben Roethlisberger, Pittsburgh Steelers (41-56, 462 yds, 1 TD, 2 INT)
Dopo aver permesso ai suoi di vincere con un touchdown all’ultimo secondo ai danni dei Jaguars nella passata settimana, questa volta per “Big Ben” è stato tutto diverso. I Broncos si sono aggiudicati il testa a testa disputato a Denver riuscendo a limitare l’esplosivo attacco di Pittsburgh. Roethlisberger si è affidato totalmente al suo braccio per provare a vincere la partita, lasciando solo 13 corse a James Conner, e nonostante le 462 yds lanciate, i due intercetti hanno pesato sull’esito finale del match. L’attacco degli Steelers è uno dei più pericolosi della lega, e ciò è stato dimostrato dal terrificante touchdown da 97 yds realizzato da Juju Smith-Schuster su lancio del suo QB, ma per tenere in gara una squadra è necessario ridurre al minimo i turnover, e dare continuità al running game. Nella week 13 gli Steelers saranno impegnati in casa contro i temibili Los Angeles Chargers, i quali fanno proprio della difesa uno dei loro punti di forza, sarà fondamentale per Pittsburgh restare in partita e dare opportunità a Conner.
Aaron Rodgers, Green Bay Packers (17-28, 198 yds, 1 TD, 0 INT)
I Packers hanno fallito nel tentativo di restare a galla per un posto ai playoff, e questo senza dubbio è anche causato dalla stagione che sta disputando Aaron Rodgers. Il quarterback ha all’attivo 20 touchdown realizzati ed un intercetto subito, ma indubbiamente questa è una delle peggiori stagioni giocate dal prodotto di California Berkeley. Sicuramente il risultato finale non deve dipendere soltanto da Rodgers, visto che la linea offensiva e la difesa sono sotto la media, però il californiano sta affrontando più difficoltà del previsto e possiede il 22esimo quarterback rating della lega, inoltre i suoi Packers hanno perso le scorse 8 partite consecutive in trasferta ed hanno un bilancio di 4-6-1. Green Bay possiede ottimo talento intorno al quale costruire, poche squadre possono vantare giocatori come Aaron Jones e Davante Adams, semplicemente la franchigia del Wisconsin avrà bisogno di riequilibrare la squadra in offseason. Per i Packers all’orizzonte c’è una sfida molto abbordabile, a Lambeau Field arriveranno infatti gli Arizona Cardinals.
Nick Mullens, San Francisco 49ers (18-32, 221 yds, 1 TD, 2 INT)
La favola di Nick Mullens sembra finita ancor prima del suo inizio. Dopo un brillante esordio l’undrafted QB non ha lasciato il segno, e nella partita di domenica è caduto contro la peggior difesa della NFL, quella dei Buccaneers. Nonostante le numerose assenze, i 49ers sono riusciti a produrre grazie alle prestazioni di Matt Breida e Dante Pettis, la franchigia di San Francisco è stata però capace di segnare soltanto 9 punti, contro i 27 dei padroni di casa, e Mullens ha subito 2 intercetti. Questo 2018 ormai ha poco da dire per i 49ers, i quali aspettando il ritorno di Garoppolo e McKinnon cercheranno di aggiungere talento tra la free agency ed il Draft, sperando di poter diventare competitivi in un futuro non troppo lontano. Con anche CJ Beathard nel roster, il futuro di Mullens è incerto.
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