[NFL] Week 12: Più americana di così… (Washington Redskins vs Dallas Cowboys 23-31)
Il tradizionale match del Ringraziamento ospitato dai Cowboys metteva a confronto le due squadre più quotate per il raggiungimento della vetta della NFC East, la divisione più aperta nella NFL, soprattutto a causa della poca costanza delle franchigie al suo interno.
I Redskins nella precedente partita hanno perso, per infortunio alla gamba, il loro quarterback titolare, Alex Smith, affidando le chiavi della squadra a Colt McCoy, riserva di professione, e prendendo come free-agent il girovago Mark Sanchez. A ciò si aggiunge un’offensive-line, la parte forte della squadra, martoriata dagli infortuni, con tackle riserve, centri che giocavano come guardie e viceversa.
I padroni di casa Cowboys, invece, con questa partita del Thanksgiving, ottengono la loro terza vittoria consecutiva, che li ha portati in vetta alla Division e dunque in proiezione, nei playoff.
Cronaca
Dallas inizia la partita con un drive esplicativo del loro rinnovato, più cinico e realistico, programma di gioco. A Dak non viene chiesto di essere una via di mezzo tra Jared Goff e Cam Newton (come crede il suo proprietario Jerry Jones), bensì di fare cose semplici ma fatte bene.
Dak può permettersi di non doversi sobbarcare il peso dell’attacco interamente sulle proprie spalle perché ha a disposizione come running back Ezekiel Elliott, che da quando è entrato nella Lega 3 anni fa si è confermato come uno se non il migliore back tra le 32 franchigie.
Ed è proprio lui a chiudere con 6 punti il primo drive Cowboys, correndo per 16 yard grazie all’apertura favorita dai blocchi sul lato sinistro della o-line; caratteristica l’esultanza nella quale Zeke dona dei soldi al “Salvation Army” concretamente, gettando un paio di banconote nel classico contenitore rosso che si trova nello stadio dei Cowboys sul retro della end-zone. 0-7
Dopo due possessi che risultano in altrettanti 3 & out, Washington al suo secondo tentativo riesce a mettere in piedi una buona serie di giocate, interrotte però dal primo turnover di giornata per McCoy (in precedenza aveva perso la palla poi recuperata da un compagno), che cerca lungo la linea laterale il suo ricevitore Quinn, Mr. Irrelevant del draft di quest’anno, il lancio però è troppo corto ed arpionato dal cornerback in copertura, Anthony Brown.
A 7:10 del secondo quarto però McCoy tira su la testa, vede la luce del sole che entra nell’impianto a causa delle caratteristiche finestre e trova la sua giocata migliore della serata, lancio perfetto per Vernon Davis che non deve neanche interrompere la corsa per prendere la palla, il quale va per 53 yard e un touchdown. 7-7
Prima di metà partita i padroni di casa però si fanno sentire, con un drive metodico di 14 azioni per 65 iarde, tra le quali è da evidenziare una presa e corsa da parte di Noah Brown (senza catch ancora in questa stagione) per 22 yds; tutto ciò serve a preparare per Maher un calcio relativamente facile da 28 yds, che di fatti il kicker realizza. 7-10
Al ritorno dagli spogliatoi i Redskins sembrano dotati di nuova linfa vitale, costringono Dallas a un punt dalla propria linea di touchdown, ritornato da Quinn fino alle 25 dei Cowboys, dando a McCoy una posizione favorevole con cui lavorare.
Guarda caso McCoy restituirà il favore allo stesso Quinn lanciandogli per 10 yard e un TD che porta i “pellerossa” in vantaggio; successivamente il kicker Hopkins sbaglierà l’extra point lasciando ai suoi “solo” un vantaggio di 3. 13-10
I Cowboys danno l’idea di avere più colpi da sparare nel proprio caricatore e lo dimostrano sul possesso successivo con il primo “colpo” di Cooper, passaggio su una traccia slant, Dunbar, il corner in copertura, scivola non potendo andare al tackle e Cooper aziona i propulsori andando per 40 yard nella end-zone. 13-17
Al drive successivo di Dallas la scena si ripete, se possibile, ingigantita, Prescott è sulle proprie 3, lancia per Cooper che si trova in mezzo a tre Redskins, nessuno dei quali è in grado di placcarlo, in particolare è il numero 31 Fabian Moreau quello ad avere le maggiori chance ma non vi riesce, Cooper come prima aziona i propulsori andando questa volta addirittura per 90 iarde fino al TD numero due della sua giornata. 13-24
I Redskins riprendono la football ma tempo due schemi e piomba la notte sulla squadra della capitale, McCoy lancia a destra verso l’esterno, su quel lato però Demarcus Lawrence ha già messo a terra il right-tackle Moses, tocca la palla alzandola per poi prenderne il controllo dimostrando anche una buona qualità nelle mani per essere un defensive lineman. I Cowboys si dimostrano in serata-killer, possesso successivo, tempo 5 schemi, favoriti anche dalla buona posizione in territorio nemico, data loro dall’intercetto di Lawrence, e vanno a segno.
Dak Prescott esce dal pocket, sembra spacciato con due defensive lineman che gli vanno incontro liberi, lui però evita il placcaggio e corre nella zona centrale del campo lasciata libera grazie alla pressione già evitata in precedenza, fino alla end-zone. 13-31
Sul calcio di Maher per ridare il controllo della football ai Redskins, altro ottimo ritorno da parte dei capitolini, questa volta è Johnson a portare la palla fino alle 44 di Dallas.
Da quella posizione grazie a una buona ricezione dell’altalenante Doctson per 17 iarde, una corsa di McCoy per 11 e un’altra del backup running back Bibbs per 8, la squadra di Jay Gruden arriva alle porte della end-zone avversaria, dove entra Bibbs da 1 yd, riportando per lo meno in vita le speranze Redskins in una rimonta. 20-31
Jason Garrett nel possesso successivo, nel quale si tratta già di far scorrere il cronometro, fa una cosa poco da Jason Garrett e sul quarto down tiene l’attacco in campo provando a prendere un primo down con Zeke che sarebbe significato game over. Washington ottiene però lo stop riprendendo la football per orchestrare un estremo tentativo di rimonta.
In questa situazione McCoy deve forzare maggiormente i passaggi, cosa che accade quando lancia profondo per Maurice Harris, attorniato da tre Cowboys in copertura, dei quali il fortunato a portarsi a casa all’intercetto è Woods, tornato alla posizione di corner in questa stagione dopo aver giocato da safety.
I Redskins hanno ancora tutti e tre i timeout interrompendo i tentativi dei Cowboys di far scorrere il tempo; riottengono il possesso, e con passaggi corti si portano in territorio avversario, da lì non riescono più ad avanzare prendendosi i 3 punti del field goal buoni solo per le statistiche. 23-31
Questo difatti segna la fine del contenzioso.
Considerazioni
Dallas pare aver trovato la propria dimensione, tre vittorie consecutive contro buoni avversari dentro (Washington) e fuori casa (Philadelphia e Atlanta) non sono un caso, ed evidenziano un netto cambio di passo rispetto alla prima metà di stagione dove i Cowboys alternavano a una vittoria ottenuta casalinga una sconfitta in trasferta, risultato era un record che non li rendeva contendenti per i playoff.
L’acquisizione di Amari Cooper dai dimessi Oakland Raiders per un first-round pick ha influito, da quando il ricevitore è in città hanno perso solo la prima delle partite giocate con lui (vs Tennessee).
La presenza di un ricevitore di tale livello sul campo toglie pressione dai compagni di reparto, oggettivamente mediocri viste le prestazioni fino all’arrivo di Amari.
L’o-line dopo la promozione a proprio coach di un ex giocatore proprio di quel reparto a Dallas, Marc Colombo, è tornata sui propri livelli in quanto a prestazione, ha aperto buoni spazi per Elliott, basti guardare il primo touchdown dei Cowboys; altresì ha sofferto la pressione della pass-rush dei Redskins, soprattutto nella prima metà, dove ha concesso 4 sack, 6 atterramenti e 10 colpi, nella seconda parte, però, ha apportato cambiamenti che hanno funzionato garantendo maggiore protezione al proprio quarterback.
La difesa di Dallas è il suo punto forte, prima della partita classificata decima nei passaggi e quinta nella corsa, spicca in particolare il loro front-seven, Demarcus Lawrence con l’intercetto di ieri si conferma come uno dei migliori defensive-end anche per la sua capacità di leggere le situazioni, e i due linebacker, Smith e Vander Esch, volano per il campo, il secondo in particolare è eccellente anche nella copertura dei passaggi con le sue braccia lunghe in grado di arpionare i palloni.
Passando ai Redskins, Washington è una di quelle squadre, come Atlanta, martoriata dagli infortuni, primi fra tutti quelli della o-line, da ultimo uno dei peggiori nella NFL, ovvero quello al proprio quarterback: Alex Smith dovrà stare fuori a lungo, ma per l’età che ha non è neanche sicuro torni a giocare.
L’o-line di Washington è stata dominata dalla d-line di Dallas, Adrian Peterson è stato nullo (solo 35 yard) e Colt McCoy si è trovato spesso a dover uscire dalla tasca e correre per il campo.
Già, McCoy, il prodotto di Texas non partiva come quarterback titolare da 4 anni, e ieri si è capito il perché, lanci totalmente fuori misura, come nel caso dell’intercetto di Brown, o sbagliati tecnicamente, in occasione dell’intercetto di Woods verso la fine del match, il replay ha fatto notare l’assenza di spirale nella football lanciata che non ha dato la profondità necessaria alla traiettoria finendo per essere presa da un avversario.
La difesa non ha sfigurato, la pass-rush nel primo tempo ha tenuto sulle spine Dak, mentre non sono stati in grado di fermare regolarmente Zeke Elliott, ma questo non mi viene neanche da rimproverarglielo trovandosi di fronte uno dei migliori duo offensive line-running back.
La secondaria avrebbe dovuto essere più concreta e cattiva nei tackle, evidente sui touchdown di Amari Cooper, ma questo rimprovero sarebbe da fare anche alla d-line in occasione del TD di Dak Prescott.
Per finire mi sembra corretto elogiare il ricevitore di Dallas Michael Gallup, che pochi giorni fa ha perso un fratello per suicidio, ma nonostante ciò non ha mancato nessuna delle due partite giocate dai Cowboys.
Trovandosi già ad Atlanta, dove risiede la famiglia, per la partita precedente, si è fermato per poi però subito tornare a Dallas per preparare e giocare la partita del Ringraziamento, dopo la quale sarebbe tornato in Georgia per la commemorazione del fratello scomparso.
Per ora non è un numero uno ma nel gruppo di Dallas, escluso ovviamente Cooper, appare il più talentuoso, se a ciò si aggiungono la tenacia e forza di volontà mostrate in questa sfortunata occasione, si può garantire che il futuro per lui, come ricevitore nella Lega, sarà roseo.
Dak Prescott è un fuoriclasse, McCoy no. Ma questa volta sono due gravi errori della secondaria di Washington a fare la differenza e a vanificare il lodevole sforzo della DL e dei linebackers. Peterson è ormai prevedibilissimo, dietro una OL sempre più rotta.