Il rivoluzionario mondo offensivo degli Oklahoma Sooners

Nel corso delle ultime stagioni gli Oklahoma Sooners sono diventati una presenza fissa ai playoff NCAA e gran merito di ciò va attribuito alla mentalità vincente che si è costruita all’ateneo di Norman nel corso degli ultimi due decenni. L’introduzione di questo percorso infatti ha come prima tappa il 1996, anno nel quale Bob Stoops diventò l’head coach dei Sooners. Dopo numerosi anni di anonimato, i Sooners videro in Stoops l’uomo capace di cambiare la sorti di Oklahoma. A Norman ci videro giusto, al momento del suo ritiro infatti, 21 anni dopo, Stoops farà calare il sipario sulla sua carriera dopo essere diventato il coach più vincente della storia dei Sooners. Nell’arco della sua avventura in Oklahoma, il coach vincerà un titolo nazionale nel 2000, e ne perderà altri due consecutivi, nel 2003 e nel 2004. Nel frattempo ha avuto la possibilità di plasmare due Heisman Trophy, ovvero i quarterback Jason White e Sam Bradford e di mettere le mani su innumerevoli altri giocatori di livello del calibro di Adrian Peterson, DeMarco Murray, Sterling Shepard, Joe Mixon e Baker Mayfield.

L’arrivo di Riley

Nel 2015 però, in un momento nel quale Oklahoma stava vivendo un particolare periodo negativo dal punto di vista offensivo, Stoops decise di licenziare i suoi coordinatori e di assumere Lincoln Riley, un giovane 31enne che da coordinatore offensivo di East Carolina possedeva uno dei migliori passing game dell’intera NCAA. Sarà lo stesso Lincoln Riley in seguito, nel 2017, a fare da successore a Stoops come capo allenatore dei Sooners, aprendo un capitolo storico nella storia del college football e dell’ateneo. La squadra che Stoops lasciò a Riley arrivava da due titoli consecutivi nella conference Big 12 e poteva contare su Baker Mayfield nel ruolo di quarterback. Questa storia comincia proprio da qui ed andrà ad affrontare le stagioni 2017, 2018 e 2019 degli Oklahoma Sooners, frangente temporale nel quale Riley con il suo “Air raid offense”, un attacco prettamente basato sui lanci, permetterà a Baker Mayfield e Kyler Murray di vincere l’Heisman Trophy, ottenendo ciò che non era mai stato ottenuto nella storia del college football, ovvero due quarterback appartenenti allo stesso ateneo che vincono un Heisman Trophy per due anni consecutivi.

2017

La stagione 2017 fu un nettamente migliore per i Sooners con Riley al primo anno come capo allenatore. Oklahoma infatti concluse la stagione regolare con un bilancio di 12-1, con l’unico passo falso commesso contro Iowa State. La stagione fu un concentrato di genio e sregolatezza di Baker Mayfield, il quale oltre ad umiliare Ohio State piantando una bandiera di Oklahoma al centro del logo dei Buckeyes a metà del campo, si indicò le “parti basse” davanti alla panchina di Kansas State. I suoi problemi comportamentali vennero però messi da parte a causa di una serie di prestazioni strabilianti, come le 386 yard con 3 touchdown rifiliate ad Ohio State oppure le 598 yard (record nella storia di Oklahoma) con 5 touchdown lanciate contro Oklahoma State. I Sooners uscirono vittoriosi anche dalla consueta rivalità annuale contro Texas, denominata “Red River Rivalry” per il fiume che attraversa i due stati. Riley ed i suoi Sooners non interruppero la striscia cominciata da Bob Stoops e si aggiudicarono la conference vincendo contro TCU, grazie ad un Mayfield da 243 yard e 4 mete.

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Mayfield 2016

Proprio Baker Mayfield al termine della stagione regolare si aggiudicò l’Heisman Trophy, ovvero il premio di miglior giocatore della stagione, in seguito ad una linea statistica da 4627 yard, 43 touchdown e 6 intercetti. In aggiunta ad Oklahoma venne assegnato il secondo seed, permettendo dunque all’ateneo di giocare i playoff per la prima volta dal 2015. La semifinale contro Georgia terminò dopo due overtime, con il risultato di 54 a 48 in favore dei Bulldogs. Georgia fece affidamento ad un running game letale contro la pessima difesa dei Sooners (68esima in tutta la NCAA), in particolare Nick Chubb e Sony Michel fecero registrare rispettivamente 145 yard e 181 yard su corsa, con cinque touchdown totali. Baker Mayfield terminò la sua carriera al college e venne selezionato con la prima scelta assoluta dai Browns al Draft del 2017, insieme a lui venne draftato anche il compagno di squadra Mark Andrews, attuale tight end e target preferito di Lamar Jackson ai Ravens.

2018

Con il 2017 ormai alle spalle, Lincoln Riley affidò a Kyler Murray il ruolo di quarterback titolare per la stagione 2018. Murray, mentre proseguiva in parallelo anche la sua carriera da giocatore da baseball, ebbe un impatto immediato nell’attacco di Riley. Anche nel 2018 i Sooners conclusero la stagione con un bilancio di 12-1, con l’unica sconfitta subita nel “Red River Rivalry Game” contro Texas, match nel quale uno scatenato Sam Ehlinger portò i Longhorns alla vittoria con un pirotecnico 48-45. Kyler Murray nel corso della stagione sviluppò ottime connessioni con “Hollywood” Brown, attuale ricevitore dei Ravens e CeeDee Lamb, uno dei migliori ricevitori del prossimo Draft. Nel corso dell’anno Murray ebbe picchi spaventosi, come ad esempio i 6 touchdown con 432 yard ottenuti contro Baylor con soltanto 17 passaggi completati. Murray dominò le difese in lungo ed in largo per tutto il corso della stagione, risultando pericoloso tanto nel passing game, quanto nel running game. La ciliegina sulla torta della sua stagione arrivò nella rivincita contro Texas nel match per aggiudicare il vincitore della conference, contesto nel quale Murray brillò con 379 yard e 3 touchdown, permettendo ad Oklahoma di vincere il quarto titolo di conference consecutivo.

Kyler Murray

Il clamoroso anno di Kyler Murray si concluse con una linea statistica da 4361 yard, 42 touchdown e 7 intercetti ai quali si aggiunsero 1001 yard su corsa ed altre 12 mete. Con questi numeri Murray divenne il secondo giocatore nella storia del college a collezionare almeno 4000 yard sui lanci ed almeno 1000 su corsa, andando a fare compagnia a DeShaun Watson. Questo traguardo lo portò a vincere l’Heisman Trophy, battendo nella corsa Tua Tagovailoa e Dwyane Haskins, in questo modo Oklahoma raggiunse qualcosa di mai visto, ovvero due vittorie consecutive del trofeo da parte di quarterback della stessa università. Ai Sooners venne assegnato il quarto seed in entrata ai playoff, il che significò sfidare Alabama, detentrice del primo seed. I Crimson Tide si imposero per 45-34 grazie ad uno spettacolare Tagovailoa da 318 yard e 4 touchdown, sfornati per talenti del calibro di Josh Jacobs, Jerry Jeudy ed Henry Ruggs, i quali non ebbero difficoltà a far soffrire la 101esima difesa dell’NCAA. Per i Sooners arrivò dunque l’uscita anticipata dai playoff per il secondo anno consecutivo. Al termine della stagione Kyler Murray decise di mettere fine alla sua carriera al college, dichiarandosi per il Draft, nel quale venne selezionato con la prima scelta assoluta, scrivendo ancora una volta la storia di Oklahoma; in quanto Mayfield e Murray sono gli unici due quarterback della stessa scuola ad essere selezionati al primo giro per due anni consecutivi. Con Murray, lasciò Oklahoma per il Draft anche Marquise Brown.

2019

Con una nuova stagione alle porte ed un nuovo quarterback da cercare, Riley guidò la spedizione per aggiudicarsi le prestazioni di Jalen Hurts, quarterback reduce da numerosi successi ad Alabama, contesto nel quale perse però il ruolo di titolare a causa di Tua Tagovailoa. Intento dunque ad alzare il suo valore al Draft in vista dell’ultimo anno di college, Hurts approdò alla corte di Riley. Nonostante il terzo quarterback cambiato in tre anni, l’attacco dei Sooners non ha avuto difficoltà e nel 2019 Oklahoma ha concluso la stagione regolare con un bilancio di 12-1 per il terzo anno consecutivo. Con Hurts, Riley ha trovato un “dual-threat” quarterback unico nel suo genere. Nell’esordio contro Houston, l’ex QB di Alabama ha realizzato 508 yard e 6 touchdown totali, presentandosi ai Sooners nel miglior modo possibile. Cosi come fece Murray, anche Hurts ha raggiunto picchi strabilianti nel corso della stagione, come ad esempio la prestazione da 235 yard su lancio e 131 su corsa con 4 mete totali nel “Red River Rivalry Game” vinto contro Texas. Nonostante l’unica sconfitta della stagione regolare subita contro Kansas State, Oklahoma ha mantenuto il ritmo alto per tutto il corso della stagione, concludendo con la vittoria del titolo di conference per il quinto anno consecutivo, questa volta contro Baylor.

oklahoma sooners jalen hurts

Nella corsa all’Heisman Trophy però, Hurts si è dovuto inchinare a Joe Burrow, il quale con probabilmente la miglior stagione di sempre da parte di un college QB, si è aggiudicato il premio, lasciando all’ex Alabama il secondo posto. Con la possibilità di redimersi, i Sooners sono entrati ai playoff per il terzo anno consecutivo, ancora con il quarto seed. La sfida contro LSU in semifinale è stata però certamente da dimenticare. Joe Burrow ha accompagnato i suoi alla vittoria con 493 yard e 7 touchdown, ragione principale del pesante 63-28 finale. LSU ha in seguito proseguito la sua strada aggiudicandosi il titolo e confermandosi come una delle migliori squadre nella storia del football collegiale. Ancora una volta in casa Sooners è in atto un cambiamento, con Hurts progettato per il terzo giro al prossimo Draft ed il ricevitore CeeDee Lamb indicato come il secondo miglior prospetto nel ruolo di wide receiver.

Prima di fare un salto nel futuro, è necessario però mettere in evidenza il sensazionale lavoro realizzato da Lincoln Riley con i Sooners.

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Air Raid Offense

Riley è al momento considerato una delle migliori menti del college football e probabilmente prossimo ad un lavoro in NFL. La sua mentalità offensiva è stata rivoluzionaria per Oklahoma, tanto da averlo fatto diventare un vero e proprio “guru” dei quarterback. I risultati ottenuti dai quarterback sotto la sua guida, li possiamo valutare tramite il “Passing Efficency Rating”, una statistica che aiuta a valutare i quarterback in base allo loro efficienza. Nella stagione 2017, Baker Mayfield ha messo a referto un rating di 198.9, quello che al tempo era il rating più alto per un quarterback nella storia del college, battendo il suo primato di 196.4 ottenuto nel 2016. Kyler Murray nel 2018 ha realizzato un rating di 199.2, battendo il record di Mayfield dell’anno precedente. Tuttavia Tagovailoa nel 2018 e Joe Burrow nel 2019 hanno fatto di meglio, facendo registrare rispettivamente rating di 199.4 e 202, record di tutti i tempi. Infine Jalen Hurts nel 2019 con 191.2 ha messo a referto il settimo miglior rating della storia. Concludendo, in tre anni, Lincoln Riley ha permesso ai suoi quarterback di ottenere tre delle migliori sette stagioni di sempre per un college quarterback.

L’air raid, ovvero il tipo di attacco condotto da Riley, ha come caratteristiche principali quelle di lanciare circa nel 70% delle giocate, tramite lanci veloci. Inoltre per mettere in difficoltà le difese, spesso non c’è l’huddle, ovvero non si decide la giocata in modo prestabilito, ma in base a come è posizionata la difesa si cambia la giocata, in modo da non dare punti di riferimento al reparto difensivo e di fare commettere ai difensori ripetuti errori per via della velocità del gioco. Riley ha imparato questa filosofia offensiva da Mike Leach, colui che fu il suo allenatore a Texas Tech e colui che fu coordinatore offensivo proprio di Bob Stoops ad Oklahoma nel 1999. Lo stesso Leach ha ammesso però che Riley ha aperto le frontiere dell’air raid, riuscendo ad incorporare nello schema anche il running game, vedasi le 1000 yards su corsa ottenute sia da Murray che da Hurts. Riley è dunque attualmente una delle migliori menti offensive della nazione, un coach dal quale altre squadre stanno prendendo ispirazione, dunque una sua “promozione” in NFL potrebbe essere solo questione di tempo. Riley ha letteralmente rivoluzionato la realtà degli Oklahoma Sooners e del football, riuscendo ad elevare il classico “air raid” ad un punto mai raggiunto.

Tutto ciò però non è bastato ad Oklahoma nel corso dell’ultimo triennio per poter vincere il titolo contro corazzate del calibro di Alabama o Clemson, in quanto i Sooners hanno dovuto fare i conti con una difesa perennemente mediocre, che li ha dunque ostacolati al fine di poter vincere un titolo nazionale.

Il futuro

Prima di concludere, uno sguardo al futuro di Oklahoma. Nonostante avverrà il quarto cambio in quattro anni nel ruolo di quarterback per i Sooners, la squadra resta in ottime mani. In rampa di lancio c’è infatti Spencer Rattler, l’unico quarterback quotato con 5 stelle in uscita dall’high school nella classe del 2019. Rattler si è aggiudicato nel 2018 l’MVP nella competizione “Elite 11” che premia il miglior quarterback dell’high school, inoltre è il primo prospetto della storia in uscita dall’Arizona a lanciare per almeno 11.000 yard nella sua carriera al liceo. Rattler è potenzialmente un talento generazionale e con ogni probabilità sarà lui il quarterback titolare dei Sooners nel 2020. Nella scorsa stagione ha giocato solo in tre partite, collezionando un 7/11 con 81 yard, 1 touchdown e 0 intercetti. Possiede un pacchetto completo, con braccio potente e preciso e grandi abilità nel prolungare le giocate con le proprie gambe. Il futuro degli Oklahoma Sooners è ancora una volta più roseo che mai.

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