Niente rimonta, passano i Packers (Green Bay Packers vs Los Angeles Rams 24-19)

Per la seconda settimana consecutiva la rimonta dei Rams si spegne su un lancio impreciso di Matt Stafford. Se domenica scorsa a Chicago il quarterback gialloblù aveva direttamente mandato la palla tra le mani del defensive back avversario, questa volta si limita a mandarla incompleta su un quarto tentativo, con un passaggio telefonatissimo e molto impreciso su Colby Parkinson, che sancisce la vittoria per 24-19 dei Green Bay Packers, che continuano la striscia di vittorie contro i Rams nella centesima edizione di in una delle più antiche sfide della NFL.

Chiariamo subito che è stata tutt’altro che una bella partita. Anche i Packers ci hanno messo del loro per cercare di perdere il match, ma alla fine sono riusciti a portare a casa il risultato con il minimo sforzo, un quarto e poco più di gioco che sono valsi i 24 punti decisivi.

All’assenza delle due armi offensive principali, Kupp e Nacua, tra le file dei Rams, i Packers rispondevano anch’essi con l’assenza dei WR #1 e #2 per infortunio o provvedimento disciplinare. La differenza, dunque, toccava farla alla difesa, dato che sia il gioco di corsa che il manico sotto il centro si equivalevano abbastanza. Quella dei Rams sembrava dover soccombere e continuare nella scia delle orrende prestazioni delle ultime partite, ma il panchinamento di Tre White in favore di Darious Williams e Ahkello Witherspoon, e qualche sostituzione anche a livello di inside linebacker, con Rozeboom non più titolare nel 100% degli snap, sembrava poter dare quella spinta in più che la retroguardia di Los Angeles necessitava per rimettersi un po’ in sesto.

Pubblicità

La clamorosa topica con cui la secondaria dei Rams propiziava il touchdown del vantaggio dei Packers sarebbe destinata a restare una unicità per il resto della partita, ma intanto Jordan Love metteva in piedi un drive di apertura decisamente notevole, ed i Packers si trovavano 7-0 in men che non si dica.

I Rams ci mettevano un quarto a capirci qualcosa, ma una volta sistemate due o tre cose, l’attacco andava a prendersi il touchdown del pareggio, e la difesa iniziava a non concedere più terreno a Jacobs sulle corse, ed a mettere pressione su Love, il quale non riusciva a gestire bene la situazione, lanciando palloni imprecisi ed affrettati fino ad arrivare ad una delle azioni più strane che si siano mai viste sui campi da football.

Con pochi secondi sul cronometro prima dell’intervallo, Jared Verse penetrava prepotentemente nel backfield offensivo dei Packers e puntava Love, all’interno della sua end zone, per quella che sembrava essere una delle safety più facili del mondo. Invece di placcare Love, Young lo colpiva con una spallata, facendolo cadere e Love, stupito di tanta cortesia, ne approfittava per lanciare via la palla per evitare i due punti. Peccato che dalle parti dove cadeva la palla passasse McCullough, un undrafted free agent messo a fare il cornerback. McCullough ringraziava e riportava in end zone il pallone per il 13-7.

I Rams avevano l’occasione d’oro per allungare il passo, ma la sprecavano come tutte le altre che avranno in seguito. Erano quindi i Packers a ricordarsi che a football vince chi segna di più, e Love pensava bene di pescare Kraft per ben due volte, portandosi così a quota 24. Probabilmente pensavano che così sarebbe bastato, vista l’insipienza dell’attacco dei Rams, ma non avevano fatto i conti con la tradizione che vuole Stafford cercare la rimonta ed il drive vincente nel quarto periodo.

Horned_Heroes_Banner

I Rams andavano a segno con Williams, poi fermavano l’attacco dei Packers recuperando palla a poco meno di tre minuti dalla fine della partita. Una situazione perfetta come Stafford ne ha vissute tante. I Rams avanzavano un po’ a fatica, ma riuscivano lo stesso a portarsi sulle 38 in campo avversario con ancora molto tempo sul cronometro. Dopo un sack e due passaggi completi, però, arrivava la ciofeca al quarto down. Pallone impreciso, dietro al ricevitore, impossibilitato a prenderlo in qualsiasi modo, e speranze di vittoria buttate alle ortiche.

Intendiamoci: l’episodio finale è stato questo quarto down, ma la partita è stata persa più volte nei punti lasciati in giro per il campo fin dal primo drive quando, sulle 4 offensive, McVay si è giocato il quarto tentativo anzichè prendersi i tre punti. E poi ancora la trasformazione fallita che ha obbligato ad altre scelte successivamente, un fumble di Williams sulle 27 offensive, un intercetto di Stafford abbastanza incomprensibile.

Se qualche miglioramento in difesa lo si è visto, in attacco la partita è stata a dir poco altalenante, piena di errori e belle giocate, il che, alla fine, ha contato parecchio sull’esito finale.

Dall’altra parte i Packers si portano a casa la vittoria, ma sorridono a denti un po’ stretti. Anche per loro la difesa, soprattutto quella sui passaggi, ha fatto una bella partita, ma sulle corse, ad esempio, non è stata proprio impeccabile, concedendo a Kyren Williams oltre cento yard ma anche 25 yard a Corum nei suoi cinque tentativi, una media di 5 yd a portata non proprio egregia per una difesa.

Pubblicità

La partita di Love è stata molto simile a quella di Stafford. Anch’egli è apparso un po’ fuori fase, con una precisione piuttosto bassa, una lettura piuttosto lenta che, con la pressione portata dai Rams, lo ha costretto spesso a liberarsi della palla più in fretta di quanto avrebbe voluto.

Con questa vittoria i Packers restano agganciati al gruppo delle altre contendenti alla Division, tutte dietro agli imbattuti i Vikings. I Rams, invece, sono al fondo della classifica con un record di 1-4. La cosa positiva è che la NFC West sembra intenzionata a perdere tutte le partite, conSeattle che incassa la seconda sconfitta consecutiva e Arizona che batte i Niners. Pur con un record di 1-4, i Rams sono pur sempre a sole due partite di distanza dai Seahawks, e questa è comunque una notizia positiva.

T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.