Una nuova era? (New England Patriots vs Cincinnati Bengals 16-10)

Prima partita stagionale e prima vittoria in trasferta per i New England Patriots che espugnano il Paycor Stadium, casa dei Cincinnati Bengals, per 16 a 10. Inizia nel migliore dei modi l’avventura dei New England Patriots agli ordini del nuovo coach Jerod Mayo, insediatosi dopo il ritiro del 6 volte campione Bill Belicick. Ancora un triste inizio, invece, per la franchigia di casa che non riesce a conquistare una vittoria alla prima giornata dal 2021, con Zach Taylor che ha un record di 1-11 nelle prime due settimane da quando è iniziata la sua carriera di Head Coach.

Non una partita entusiasmante e nemmeno spettacolare dove entrambe le squadre non segnano più di un touchdown a testa. La differenza a favore degli ospiti la fanno i due turnover decisivi che consentono di evitare un touchdown del TE neroarancio Hudson e, successivamente, di recuperare palla sulla linea delle 20 yard avversarie dal ritornatore Jones. A nulla valgono gli sterili tentativi di rimonta dei padroni di casa sul finire della partita.

Dopo le prime fasi di studio, a inizio del secondo quarto il RB ospite Stevenson apre le marcature con una corsa di 3 yard dopo un bel drive condotto da Brissett che copre il campo partendo dalla linea delle proprie 20 yard. Dopo altri 5 minuti di gioco, Cincinnati riesce finalmente a convertire il primo down della partita e, da lì a poco, a portarsi a ridosso della red zone. Gli sforzi dei padroni di casa vengono vanificati però prima da una mancata assegnazione di un TD di Gesicki, su bel lancio in angolo di Burrow, a causa del movimento del pallone dopo il contatto col terreno, e poi dal Fumble, provocato da Dugger, che toglie la palla dalle mani del TE Hudson a pochi passi dalla linea della end zone. Cincinnati dal possibile pareggio si ritrova così a subire un field goal dalla linea delle 32 yard per lo 0 a 10 iniziale.

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Non finiscono qui i guai di Burrow e compagni. Dopo un 3&out ad inizio ripresa, il punt calciato dal Kicker ospite viene raccolto dal punt returner Charlie Jones, che però perde palla dopo aver corso 10 yard. I Patriots ringraziano e si porta sul 13 a 0 con il secondo calcio di giornata dalla linea delle 35 yard.

Le forche caudine non sono ancora terminate per i ragazzi di Zac Taylor che debbono subire un turnover on down causa la marcata conversione al quarto tentativo da parte del WR Iosivas che non riesce a guadagnare le yard necessarie per muovere la catena anche a causa dell’intervento decisivo della safety avversaria intervenuta nel placcaggio. Questa chiamata è stato frutto di un audible di Burrow che ha avuto una giornata incredibilmente poco lucida.

Recuperata palla, finalmente Joe Burrow inizia a ingranare e con un bel drive di ben 90 yard riporta i suoi in red zone. Il primo touchdown della stagione per i padroni di casa lo mette a segno il nuovo RB Moss che ha preso il posto dell’ex bandiera Joe Mixon passato ai Texans. Cincinnati sembra crederci e, dopo un field goal per parte che fissa il punteggio sul 16 a 10, ha in mano la palla decisiva a 3 minuti dal termine. Ci sarebbe stato tutto il tempo per l’ultimo drive della partita, ma Burrow non riesce nell’impresa di portare avanti i suoi nel tabellone e spreca malamente i primi tre tentativi per conquistare il primo down. Il Punt sul quarto down, che molti avrebbero voluto venisse giocato alla mano, ha riconsegnato palla a New England che la conserverà fino al termine della gara.  

Vittoria un po’ inaspettata per i Patriots ottenuta contenendo l’attacco di Joe Burrow ancora molto lontano da una forma accettabile. I Patriots hanno giocato in maniera ordinata puntando sui loro punti di forza: le corse e i passaggi ai tight end. È stato sufficiente percorrere 290 yard totali, di cui 121 su passaggio per Brissett, con 15 completi su 24, e il resto su corsa. Il RB Rhamondre Stevenson ha avuto una splendida prestazione con ben 25 portate per 120 yard totali ed un TD. Ottima anche la fase difensiva che ha annullato i passaggi sul profondo e ha concesso solo 13 primi down agli avversari e autrice, come già detto, di ben due turnover risultati poi decisivi. Da evidenziare la prestazione del DE White con ben 2,5 sack, 3 QB hit e 2 tackle for loss, di Dugger, autore del primo turnover, e del LB Bentley autore di 7 tackle.

Sul fronte opposto Burrow è apparso quanto mai lento e timoroso, lanciando per 164 yard. Privo del Wr Higgins, Chase e Iosivas sono stati i target preferiti di giornata, accanto ai TE Gesiki e Hudson. Molto carente, come nella passata stagione, il gioco di corsa con sole 70 yard messe a referto e concentrati per lo più nel drive del touchdown. In difesa, i ragazzi allenati dal DC Lou Anarumo hanno cercato di contenere i danni concedendo solo un touchdown in tutta la gara, ma i troppi placcaggi mancati e la scarsa efficacia della pressione portata a Brissett, con solo un sack, hanno condannato la squadra; rivedibile la prova di alcuni elementi, Il LB Prat su tutti.

Poco si può dire dei New England Patriots, franchigia in ricerca di una identità dopo la fine dell’era Belicick e la ricostruzione avviata dal nuovo coach. La squadra ha mantenuto l’impostazione delle precedenti stagioni, una buona difesa in grado di produrre ottime giocate, ma con un passing game ancora tutto da costruire. Grande prova dell’HC Mayo che al suo esordio ha dimostrato di saper schierare la squadra in modo da sfruttare i propri punti di forza, giocando in maniera ordinata e sfruttando gli errori avversari.

Difficile prevedere un record positivo a fine stagione per i New England Patriots, perché, specie in alcuni ruoli come i ricevitori, sembra davvero mancare troppo talento, ma la linea offensiva ha comunque tenuto e si può ipotizzare che ha un certo punto della regular season possa arrivare il momento di schierare la terza scelta assoluta del draft, il QB Maye, in modo da mettere le basi per l’inzio di una nuova era a New England.

Sul fronte opposto, ennesimo inizio incolore dei Bengals e della stella Burrow che, pur essendosi potuto allenare senza limitazioni in preaseson (per la prima volta in carriera), è apparso lontano dalla miglior condizione. Una statistica che rende bene l’idea: solo un completo oltre le 10 yard e il lancio più lungo completato in aria ha percorso solo 7 yard.
Se a questo ci aggiungiamo la ben nota scarsa attitudine a produrre yard su corsa, con 3,6 misere yard di media a portata, ecco spiegata l’inefficacia del reparto offensivo dei Bengals. Note stonate anche in difesa, con la Defensive Line, che, pur priva di alcuni uomini di reparto, ha faticato a contenere Brissett.

L’impressione dal punto di vista offensivo è che il playbook di Taylor sia davvero troppo basico per impensierire delle difese strutturate. Scarso uso della motion e poche tracce ad incrociare, che sono ormai requisiti base per rendere un attacco efficace, fanno sembrare l’Head Coach di Cincinnati non all’altezza di molti suoi colleghi.

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Capitolo a parte lo merita Joe Burrow che è sembrato timoroso, come se l’infortunio patito la scorsa stagione lo abbia segnato psicologicamente. Di sicuro il sack subito nel primo drive può aver influito, ma troppe volte ha scaricato il pallone in anticipo senza aspettare lo sviluppo delle tracce. Anche quando non ha subito la pressione avversaria non ha praticamente mai azzardato un lancio sul profondo e si è troppo spesso rifugiato in prevedibili check down.

La partita di week 2 contro i Chiefs arriva al momento giusto, non tanto per cercare un riscatto dal punto di vista del risultato, ma per suscitare quella reazione d’orgoglio che tutti i tifosi si aspettano da Joe Burrow e compagni.

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Giorgio Prunotto

Appassionato da 30 anni di football americano e dei Cincinnati Bengals, stregato dal design del loro casco, dalle magie di Boomer Esiason e dalla Ickey Shuffle.

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