L’ultima apparizione dei Saints ai playoff risale alla stagione 2020 quando furono eliminati dai Buccaneers per 30-20. Nella stagione 2022 non andarono oltre un 7-10, penalizzati dai tanti infortuni che li privarono per molte partite delle due stelle Alvin Kamara e Michael Thomas.
COME DOVEVA ANDARE….
L’obiettivo della stagione 2023, in una division tutt’altro che impossibile, doveva essere l’accesso alla post season con il titolo divisionale, confidando che l’innesto di Dereck Carr nel ruolo di quarterback infondesse più efficacia al gioco d’attacco. La presenza di Chris Olave al fianco di Michael Thomas doveva assicurare una maggiore efficienza nel gioco aereo e un’alternativa efficace al gioco di corsa interpretato da Alvin Kamara.
… E COME E’ ANDATA
La stagione è stata caratterizzata da un andamento incostante con un discreto inizio della regular season, che ha visto i Saints comandare la classifica fino alla nona giornata. Poi, una serie di tre sconfitte ha permesso a Falcons e Buccaneers di colmare il gap e presentarsi alla pari alla volata finale. Le ultime cinque partite hanno visto Saints e Buccaneers ottenere entrambe quattro vittorie e terminare con lo stesso record di nove vinte e otto perse che ha permesso a Tampa di andare in post season in virtù della miglior differenza punti negli incontri diretti.
COSA HA FUNZIONATO…
Una delle note positive è arrivata dal gioco aereo che, a fronte di 606 passaggi tentati, ha visto 406 completi (67%), 28 TD (rating 4,6) e 11 intercetti (1,8%), valori che li vedono tra il settimo e il decimo posto nelle rispettive graduatorie per team. Buona anche la pass protection che ha concesso alle difese avversarie solo 35 sack sui 606 tentativi per un 5,5% che li pone al quinto posto nella relativa graduatoria.
Tra i giocatori le note positive vengono dal QB Dereck Carr,che ha chiuso con un rating pari a 97,7 e dai ricevitori Chris Olave e Rashid Shaeed. Molto positivo è stato anche il rendimento del secondario di difesa che con 18 intercetti e 99 pass difesi è risultato il migliore della lega. Due nomi su tutti, i CB Paulson Adebo (4 INT e 18 PD) e Alontae Taylor (2 INT e 14 PD).
…E COSA NON HA FUNZIONATO
E’ mancata di sicuro la continuità di rendimento che ha impedito alla squadra di raggiungere un obiettivo che era certamente alla sua portata.
Anche quest’anno i Nero-Oro hanno dovuto rinunciare per metà stagione al contributo di Michael Thomas, ma il vero problema è stato il gioco di corsa affidato che ha prodotto soltanto 3,6 yard per portata, migliore soltanto di quello dei loro rivali Buccaneers. Tutto il peso del gioco di corsa è gravato sul solo Kamara, che non è andato oltre le 3,9 yard/carry e non ha avuto una valida alternativa se si esclude l’eclettico Tysom Hill con le sue 401 yard in 81 tentativi di corsa.
Molto ha pesato la difficoltà nel concretizzare con segnature pesanti la grande quantità di yard guadagnate dall’attacco. I Saints si sono affacciati 60 volte nella Red Zone avversaria, ma solo 32 volte, pari al 53,3% dei tentativi, hanno chiuso il viaggio con un touchdown, un rendimento piuttosto basso per una squadra con ambizioni importanti, che denota poca freddezza e paga il mediocre rendimento nel gioco a terra.
Anche la difesa, forte contro il gioco aereo, è risultata alquanto permeabile al gioco di corsa delle squadre avversarie: i Saints hanno concesso mediamente 4,4 yard/attempt risultando ventiduesimi nello specifico ranking. La linea difensiva è stata abbastanza carente: con soli 30 sack e 70 tackle for loss, risulta rispettivamente al 29° e al 32° posto delle relative graduatorie.
E ADESSO?
Dopo una stagione che, seppure in crescita, si può definire di “aurea mediocritas“, per fare un consistente passo in avanti e puntare alla post season sarà necessario intervenire per avere una difesa più aggressiva in linea e più reattiva contro le corse. A questo scopo nella prima fase della free agency sono stati ingaggiati il DE Chase Young da San Francesco e il LB Willie Gay da Kansas City. Sarebbe opportuno ricercare un buon running back che possa fare da spalla ad Alvin Kamara e potenziare la linea d’attacco.
I Saints hanno però anche la necessità di abbassare il monte ingaggi e, dopo Jameis Winston, potrebbero finire per rinunciare anche a Michael Thomas, il cui ingaggio è molto oneroso, anche in considerazione dell’età e degli infortuni che nelle ultime due stagioni ne hanno dimezzato il rendimento. Poi al draft si potrà puntare a uno o due giovani per la linea d’attacco e un paio di ricevitori promettenti da affiancare a Chris Olave e Rashid Shaheed.
Le prospettive per riuscire finalmente ad aggiudicarsi il titolo della NFC South, che resta la meno forte delle division, ci sono tutte.