Dal Divisional perso nel 2020 contro i Chiefs, quella che sembrava una rapida ascesa nelle posizioni di vertice della AFC per i Browns di Kevin Stefanski si è bruscamente arrestata, con due stagioni consecutive dal record negativo. E, con tanti punti interrogativi ancora da risolvere, anche la regular season 2023 appariva priva di qualsiasi certezza.
COME DOVEVA ANDARE…
La stagione di Cleveland era pressoché impossibile da profetizzare ai blocchi di partenza: la precedente, la prima con Deshaun Watson ai posti di comando in attacco, si era chiusa con un deludente 7-10, con l’attesissimo quarterback in campo solo per sei partite, con quasi più intercetti (5) rispetto ai touchdown pass (7). Al contempo, però, le 1.525 rushing yard del 2023 di un devastante Nick Chubb e un’ottima difesa guidata dallo stratosferico Myles Garrett, facevano ben sperare ai blocchi di partenza per un ritorno ai playoff e, perché no, con un ruolo da pericolosa outsider. Tante, troppe variabili, ma con più di una speranza.
… E COME È ANDATA
A Cleveland gli astri si sono allineati, ma con più di un colpo di scena a modificarne l’assurda traiettoria. Gli infortuni di Watson lo hanno tenuto lontano dal campo per la maggior parte della stagione, ma, dopo un 2-2 iniziale, i Browns sono comunque riusciti a risalire fino al 7-3 di Week 11. Un’operazione alla spalla ha messo fine alla stagione del quarterback, ma la franchigia ha pescato il coniglio nel cilindro con Joe Flacco, tornato da protagonista alla guida di un attacco rinato sotto il suo controllo. La regular season si è conclusa con un inaspettato e piacevole 11-6, che ha regalato il secondo successo nel titolo di Head Coach of the Year a Stefanski e, soprattutto, ha riportato i playoff, persi in maniera più fragorosa del previsto contro gli astri nascenti di casa Texans.
COSA HA FUNZIONATO…
Che dire di Watson? Molto difficile tracciare un bilancio positivo delle prime due stagioni ai Browns, dopo aver firmato un quinquennale da urlo a 230 milioni di dollari, tutti quanti garantiti, e, di conseguenza, se ne parlerà in seguito. Anche PJ Walker e Dorian Thompson-Robinson sono stati tutt’altro che brillanti alla guida dell’attacco, mentre a risollevare in toto sogni e ambizioni è stata la seconda giovinezza di Flacco. In cinque partite al timone, il quarterback ha collezionato la bellezza di 1.616 passing yard – 323.2 di media – con il 60.3% al lancio, 13 touchdown pass e 8 intercetti. L’ex Ravens ha portato a casa il titolo di Comeback Player of the Year e nel Wild Card Game contro Houston ha sfoderato un primo tempo sensazionale, prima di una doppia sanguinosa pick-six consecutiva nel terzo quarto, che ha messo fine alla contesa. Non soltanto Watson, ma anche il fenomenale Chubb ha visto la sua stagione interrotta anzitempo: appena due sono state le partite giocate dal runningback, con 6.1 yard a giocata e 170 totali, prima dell’operazione al ginocchio. Al suo posto, però, si sono fatti valere sia Jerome Ford, 813 rushing yard in 204 portate e 4 touchdown, che Kareem Hunt, meno efficiente sulle singole corse, con 3 yard di media in 135 portate, ma autore di ben 9 touchdown.
L’attacco di Cleveland è stato, per lo più, nella media NFL: lì si trovano le 4.011 passing yard totali e i 24 touchdown pass, parte di un totale di 42 volte in cui gli uomini dell’Ohio hanno varcato la end zone. Ottimo anche il numero di 2.017 rushing yard, pur con una media per portata non particolarmente positiva a quota 3.9 yard. Il tutto ha fruttato 22.8 punti a partita, il dodicesimo miglior risultato nella Lega. Merito anche di un fantastico Amari Cooper, ulteriormente migliorato nella seconda stagione in città: 1.250 yard e 5 touchdown in totale su ricezione, comprese 21 giocate da almeno 20 yard e una storica partita da 11 ricezioni per 265 yard e 2 touchdown nella sfida di regular season contro i Texans. Anche l’annata di David Njoku è stata di altissimo livello, con 882 yard, 6 touchdown e ben 599 yard after catch in 81 ricezioni su 123 target. Impressionante anche l’aggiunta al proprio rendimento su ricezione di Ford: 319 yard e 5 touchdown. Alti e bassi li ha vissuti l’offensive line: tra i migliori si segnalano le due guardie, Joel Bitonio a sinistra e Wyatt Teller a destra, oltre al centro Ethan Pocic, mentre l’ennesimo grave infortunio stagionale ha tenuto il forte Jack Conklin lontano dal terreno di gioco.
Se l’attacco ha avuto modo di sbagliare più volte e di provare a rimediare ai propri errori, però, il merito è anche di una dominante difesa, che ha consentito ai compagni di restare in campo più di qualsiasi altra squadra NFL, con i Browns schierati per ben 1.187 giocate offensive in totale. D’altronde, nessuno ha concesso meno dei 136 primi down su ricezione, degli 87 primi down su corsa e delle 1.004 scrimmage play agli avversari rispetto alla difesa di Cleveland. Il reparto si è esaltato con 18 intercetti, secondo miglior risultato alle spalle dei 22 di Bears e 49ers, con il totale più alto di tackle, la bellezza di 1.166, con l’ottimo numero di 45 sack, ma soprattutto nel tenere a bada i quarterback avversari: le 3.149 passing yard sono il secondo totale più basso alle spalle delle 3.109 dei Panthers così come il 74.7 di rating è appena dietro al 74.6 dei Ravens, ma nessuno ha fatto meglio in termini percentuale concessa, un misero 57.4%. Il tutto ha contribuito a 4.593 yard subite in totale, 270.2 a partita, quasi 20 in meno delle 289.8 di media e 4.926 yard dei Chiefs, seconda miglior difesa nelle rispettive statistiche in NFL.
Sono in tantissimi a brillare tra i singoli nella difesa dei Browns. In primis, un Myles Garrett letteralmente incontenibile: il defensive end ha collezionato 42 tackle, dei quali 33 in solitaria, 14 sack per 102 yard di guadagno, 17 tackle for loss, 3 pass deflected e 4 fumble forzati. Stagione eccezionale anche per Jeremiah Owusu-Koramoah, capace di 101 tackle, 3.5 sack, ben 20 tackle for loss, 6 pass deflected e 2 intercetti. Nel front seven, però, ci sono anche il sorprendente Sione Takitaki, autore di 66 tackle, 2 sack, 3 tackle for loss, 3 pass deflected e 1 intercetto, e altri due ottimi defensive end come Ogbo Okoronkwo e Zadarius Smith, l’uno con 4.5 sack e 12 tackle for loss e l’altro con 5.5 sack e 8 tackle for loss. Non mancano le soddisfazioni anche in secondaria: da Greg Delpit, 80 tackle dei quali 7 for loss, 3 pass deflected e 1 intercetto, ai produttivi cornerback Martin Emerson, Greg Newsome e Denzel Ward, che in tutto hanno ammassato 39 pass deflected e 8 intercetti, pressoché equamente suddivisi, con il primo a eccellere, in particolare, rispettivamente con 14 e 4.
… E COSA NON HA FUNZIONATO
Si diceva di Watson. Il quarterback ha vissuto una regular season del tutto in linea con la precedente e ben al di sotto delle altissime aspettative che un simile contratto porta con sé: ancora sei partite giocate, con 1.115 passing yard anziché 1.102, leggermente migliore dal 58.2% al 61.2% per percentuale al lancio, ma con la medesima e deludente produzione di 7 touchdown pass, con 4 intercetti anziché i 5 precedenti. Non bastasse, le 175 rushing yard del 2022 sono scese a 142, con un touchdown a pari merito. Del tutto inadatti, invece, sono stati sia il rendimento di Walker che di Thompson-Robinson: il primo ha lanciato con il 48.6%, il secondo ha collezionato la miseria di 3.9 yard a giocata ed entrambi si sono fermati a un solo touchdown pass, con 5 intercetti l’uno e 4 l’altro. Non è un caso, insomma, se nessuna squadra nella Lega ha lanciato più dei 23 intercetti totalizzati dall’attacco di Cleveland.
Se il backfield ha fatto più del possibile per compensare l’infortunio di Chubb, si può invece trovare qualche pecca dentro al parco ricevitori dei Browns. Il rookie Cedrick Tillman, scelto al terzo giro nel Draft precedente, non ha praticamente contribuito alla causa, collezionando 224 yard in 21 ricezioni su 44 target, senza alcun touchdown e con una sola giocata da almeno 20 yard. Anche Donovan Peoples-Jones, che nelle stagioni precedenti aveva più volte tolto le castagne dal fuoco, si è completamente fermato, con 97 yard in sette partite giocate e nessun viaggio in end zone, prima di essere ceduto ai Lions a stagione in corso. Poche soddisfazioni sono arrivate anche da alcuni esponenti di un’offensive line che ha concesso 45 sack in totale alle difese avversarie. In particolare, a deludere sono stati i tackle, da Jedrick Wills a Geron Williams, mentre la meno brillante tra le guardie è stata Michael Dunn.
Dopo aver analizzato le bellezze di una difesa di altissimo livello, è necessario fare le pulci nei dettagli in cui il reparto non è stato altrettanto di valore. D’altronde, in qualche modo si deve pur spiegare il fatto che, pur con gli strepitosi numeri già citati, i Browns abbiano subito ben 21.3 punti a partita. I 23 intercetti dell’attacco, senza dubbio, hanno contribuito a lasciare posizioni di campo migliori agli avversari, ma Cleveland non ha comunque brillato in red zone e ha concesso ben 44 touchdown. Le 1.793 rushing yard lasciate ai corridori avversari, 4.3 di media in 420 portate e con 15 corse in end zone concesse, pongono Cleveland nella media NFL, ma abbassano l’asticella rispetto a quanto visto contro i passing-game. Due nomi su tutti non hanno avuto un’eccellente produzione: nel front seven Anthony Walker, nessun sack e 1 tackle for loss, in secondaria Juan Thornhill, 1 pass deflected e nessun intercetto.
E ADESSO?
Con Flacco volato ai Colts, a fare da backup a Watson ai Browns è arrivato Jameis Winston, prima scelta assoluta nel Draft 2015, ma con appena dieci partite da starter in totale dal 2019 a oggi. La speranza dei Browns, però, è che il prodotto di Clemson possa iniziare a dimostrare di valere l’investimento profuso per portarlo in Ohio. Oltre a Ford, alle spalle di Chubb sono pronti a muoversi anche D’Onta Foreman e Nyheim Hines, ma il vero, grande rinforzo nell’arsenale di Watson è Jerry Jeudy, wide receiver di altissimo potenziale, solo in parte espresso nelle stagioni ai Broncos. Pressoché invariata la linea offensiva, mentre alle spalle di quella difensiva sono arrivati Devin Bush e Jordan Hicks a dare man forte tra i linebacker. Anche la secondaria non ha subito scossoni, d’altronde Cleveland non ha avuto a disposizione più di due scelte prima del quinto round al Draft, utilizzate per il tackle difensivo Michael Hall e per la guardia Zak Zinter.
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