Wild Card 2023: Non solo pick six (Houston Texans vs Cleveland Browns 45-14)

I Texans vincono, anzi stravincono, una partita che ha avuto due volti, uno per tempo, completamente diversi: il primo tempo, bellissimo, ha visto le due compagini sfidarsi alla pari a colpi di grandi giocate dei rispettivi leader, il secondo tempo, complice una prestazione eccellente del defense team di Houston, ha visto spegnersi Joe Flacco e con lui tutto il team offense dei Browns, dopo i due intercetti riportati in end zone, di Steven Nelson prima e di Christian Harris poco dopo, che hanno creato il gap decisivo.

Vale la pena quindi di analizzare separatamente le due frazioni di gioco.

Il primo tempo, come detto, ha visto le due squadre affrontarsi alla pari, con grandi giochi offensivi che hanno colto di sorpresa le due difese con i passaggi in profondità. I Browns hanno puntato prevalentemente sui passaggi che sono stati il 68% dei loro giochi offensivi e Flacco ha fatto un eccellente 15 su 19 per 155 yard alla media di 8,16 yds/tentativo mentre i Texans, a loro volta, hanno dedicato al gioco aereo il 59% dei tentativi con 11 completi su 16 (69%) ma conquistando ben 236 yard, alla straordinaria media di 14,5 yds/tentativo.

Il gioco chiave, che ha permesso ai Texans di chiudere il primo tempo con dieci lunghezze di vantaggio, è stato il passaggio di C.J. Stroud che il TE Dalton Schultz ha ricevuto e portato in end zone per 37 yard quando mancava un minuto alla fine del tempo. In precedenza con un altro big play, Stroud aveva servito l’altro TE Brevin Jordan con un pass di 76 yard che aveva permesso il sorpasso del 17-14.

https://twitter.com/HoustonTexans/status/1746297855927607550

All’inizio del secondo tempo la partita si poteva ritenere ancora aperta ma i primi due drive offensivi dei Browns si concludono con i già citati intercetti riportati in end zone dai difensori texani che, portando il punteggio sul 38-14, hanno reso inutile il quarto periodo in cui Houston ha chiuso la partita con un TD rush di 19 yard di Devin Singletary.

Eloquentissimi i dati parziali del secondo tempo: all’offense di Houston sono bastate 70 yard in 17 giochi, in cui è stato privilegiato il gioco di corsa, 11 tentativi per 26 yard, al gioco aereo, solo sei passaggi, tutti completati, per 44 yard, per gestire il vantaggio procurato dalla difesa, mentre il 19 su 27 (70%) per 113 yard di Flacco non è bastato a colmare l’handicap dei due intercetti subiti.

Le prestazioni dei singoli.

In casa Browns molto deludente il gioco di corsa, solo 56 yard in 20 tentatiio, mentre tra i ricevitori spiccano David Bell con 8 ricezioni su 8 per 54 yard e il TE David Nioku 7 su 11 per 93 yard. Meno brillante del solito Amari Cooper con 4 ricezioni su 5 per 59 yard, sottoposto a guardia strettissima dal secondario di Houston. Sulla partita di Joe Flacco pesano come macigni i due intercetti decisivi che hanno sporcato un curriculum fino a quel momento brillantissimo.

Tra i Texans vanno segnalate l’ottima prestazione di Devin Singletary che ha portato l’ovale per 66 yard in 11 portate alla media di 5,1 Yds/carry e quella del solito Nico Collins con 6 ricezioni su 7 per 96 yard . La difesa di Houston è stata grande protagonista, oltre che per i due intercetti decisivi, anche per la grande aggressività che ha prodotto 4 sack e 11 tackles for loss. Menzione particolare per il CB Steven Nelson che, oltre all’intercetto, ha al suo attivo anche 3 PassBU.

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Questa partita è stata probabilmente l’esame di laurea per Stroud, che chiude complessivamente con 16 su 21 per 274 yard, 3 TD e un QB rating di 157,2, ma anche la rivelazione che Houston ha anche un’eccellente team di difesa e, data la giovane età media del roster, un futuro luminoso.

I Browns chiudono qui una stagione per tanti motivi positiva (vedi tutti gli infortuni subiti da giocatori chiave) in cui hanno dimostrato di essere un complesso solido e organizzato, nonostante il punteggio mortificante di questa partita.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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