Divisional 2020: Tampa Bay Buccaneers vs New Orleans Saints 30-20

Quella che è solo l’ottava disputa tra Brady e Brees, la terza nella stagione corrente, inizia con la quasi certezza che sarà sicuramente l’ultima di Brees al Superdome se non l’ultima definitiva in caso di sconfitta, dopo l’indiscrezione dell’insider della FOX Jay Glazer a pochi minuti dal kickoff.

Cronaca

Il primo possesso di Tampa Bay è un 3 & out che, per associazione, ricorda quelli numerosi verificatosi nell’ultimo incontro tra le due squadre, e ciò che segue, ovvero un ritorno del temibile Deonte Harris per 54 yds fino alle 21 avversarie non aiuta a scrollarsi di dosso l’umiliazione subita a inizio novembre.

Però le due squadre non sono le stesse, Brees ha subito un infortunio e non ha convinto per tutta la stagione, il suo braccio non supporta più le sue letture del campo, tanto che la squadra della Louisiana è trascinata da un’eccellente difesa, dall’altro lato i Bucs sono arrivati alla postseason in crescendo, arrivano da 5 vittorie consecutive compresa quella nel turno di Wildcard contro Washington e gli ingranaggi dell’attacco appaiono maggiormente oliati e supportati da una difesa che con il giusto game plan può essere élite.

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Proprio grazie a tale difesa i Saints, pur partendo praticamente già in redzone, vengono tenuti a soli 3 punti. I Bucs subiscono un altro 3 & out ma è ancora la difesa che dopo aver concesso tre primi down in serie (ricezione di Tre’Quan Smith, due corse di Kamara), si registra e ferma i Saints alle 24, di nuovo trattenuti a tre punti. 0-6

I Bucs con un drive biblico, il più lungo della stagione, da 15 giocate, giungono in red zone, dove anche loro saranno trattenuti a solo un field goal, l’attacco di Tampa non sembra aver preso ancora le misure alla difesa avversaria. 3-6

A inizio secondo quarto New Orleans esegue il primo di 4 turnover, più precisamente è Brees a lanciare un intercetto, eseguito da Sean Murphy-Bunting in copertura su Michael Thomas, il quale ha corso una sorta di fade route dalla posizione di slot, non ha guadagnato separazione e Brees di suo ha cercato di fare un lancio di cui non è più in grado, oltre il difensore, posizionando la palla davanti a Thomas, la traiettoria è stata troppo corta e bassa, presa dal defensive back avversario.

Tampa Bay al primo snap dalle 3 avversarie trova il primo touchdown di serata: Mike Evans si prende la sua rivincita su Marshon Lattimore, lo batte su una traccia slant, lo scherma con il suo corpo e riceve il passaggio perfetto di Brady. 10-6

New Orleans risponde anch’essa, con una trick play, spettacolari ma spesso segno di un attacco che fatica con gli schemi convenzionali nel proprio playbook; difatti i Saints eseguono ciò che i Bears hanno fatto contro di loro una settimana fa quando Wims ha mancato clamorosamente la presa in end zone. Brees è sulla sideline, Jameis Winston è largo a destra, Kamara è in Wildcat formation , riceve la palla dal centro, la mette sul petto a Sanders che arriva correndo davanti a lui, il ricevitore la passa a Winston che lancia profondo per Tre’Quan Smith liberissimo nel centro del campo, visto che 4 difensori erano concentrati su Kamara che aveva corso una traccia profonda a sinistra. 10-13

Dopo due 3 & out consecutivi, Tampa Bay trova il calcio del pareggio dopo un altro drive da più di dieci chiamate (13) allo scadere del tempo sul cronometro del secondo quarto. 13-13

Tornati dagli spogliatoi su un 2nd & 1 dalle 16 di Tampa, Brees lancia quello che verosimilmente sarà il suo ultimo touchdown in carriera, Tre’Quan Smith dallo slot corre una traccia simile a quella su cui Brees era stato intercettato da Murphy-Bunting, in questo caso però il passaggio è più alto, il difensore non ha l’accortezza di girarsi, cosa che fa invece il ricevitore eseguendo la presa all’angolo dell’area da sei punti. 13-20

Tampa va al punt dopo 5 azioni ma ottiene immediatamente indietro il possesso: Brees lancia sul corto per Jared Cook, il quale ha battuto Antoine Winfield Jr in marcatura su di lui, la safety rookie, figlio d’arte, però non si perde d’animo e con un pugno preciso sullo sferoide causa un fumble recuperato da Devin White e riportato fino alle 40 avversarie. Da qui Brady e compagni giungono in red zone, dove su terzo down il quarterback ex Michigan trova Leonard Fournette, dopo che costui ha battuto Alex Anzalone con una Texas route, una traccia ad angolo retto uscendo dal backfield, e il runningback ex LSU entra in end zone. 20-20

I Bucs trovano il secondo vantaggio della partita con un calcio dell’affidabile veterano Succop da 36 yds. Brees lancia il secondo intercetto del match, il suo passaggio era inteso per Kamara, ma tra i due deve esserci stata un’incomprensione, visto che il runningback correndo una traccia verticale a tutta velocità non  ha nemmeno lontanamente pensato di fermarsi e girarsi verso il proprio quarterback, così che la traiettoria uscita dalla mano destra di Brees, con la potenza e velocità che il braccio consentono, è stata intercettata comodamente da il linebacker Devin White che dalla sua zona nel mezzo del campo ha avuto vita facile nel precipitare sul pallone. L’attacco allenato da Byron Leftwich, poi ha capitalizzato il terzo turnover con il terzo touchdown, ottenuto da Brady con una delle specialità della casa, la Qb sneak. 30-20

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Purtroppo l’ultimo passaggio lanciato da Brees in una maglia Saints (salvo clamorosi ripensamenti) potrebbe essere un intercetto. Lanciando per Jared Cook attorniato da 3 difensori, la palla rimbalza sul bicipite del tight end e finisce nelle mani della safety Mike Edwards, che con un controllo delle punte dei piedi degno di un ricevitore, ottiene possesso e turnover.

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Considerazioni

Nonostante un inizio a rilento dal punto di vista offensivo, i Buccaneers sono stati superiori ai Saints in tutte le fasi di gioco (forse fatta eccezione per gli special team visti i due ritorni concessi in sequenza all’inizio della partita) e si sono meritati ampiamente la qualificazione alla finale della NFC.

La differenza l’ha fatta la difesa allenata da Todd Bowles. Il front six, considerando i quattro uomini di linea e i due linebacker Lavonte David e Devin White, ha fermato le corse di uno spento Kamara, congestionando i gap, e ha portato pressione costantemente a Brees, costringendolo a lanci affrettati. All’altro estremo, il punto d’arrivo dei lanci di Brees, hanno giocato spettacolarmente i defensive back dei Bucs, che contano qualche buon giocatore ma nessun fenomeno, “shutdown corner” alla Ramsey, Alexander o Lattimore. I titolari del reparto hanno tutti meno di 25 anni, Antoine Winfield Jr è una gemma pescata, scesagli al secondo giro del draft, Carlton Davis, Murphy-Bunting e Jamel Dean sono corner atletici e che non disdegnano il contatto fisico; costoro hanno annullato Michael Thomas (0 ricezioni), trattenuto Emmanuel Sanders a 48 yds su 6 ricezioni, l’unico che ha performato è stato il terzo ricevitore Tre’Quan Smith (3 ricezioni per 85 yds e 2 TD), dobbiamo però tenere presente che 56 yds e 1 TD li ha ottenuti solo sulla trick play in cui ha ricevuto indisturbato il lancio da Jameis Winston, unica amnesia della secondaria dei Buccaneers.

L’attacco con Brady al timone ha capitalizzato tutti e 3 i turnover, trasformandoli in altrettanti touchdown, e contribuito a vincere la battaglia dei possessi persi non eseguendo alcun fumble né subendo intercetti. La linea offensiva, come i compagni defensive back, ha stravinto i propri matchup, annullando temibili pass rusher come Jordan e Hendrickson, e soprattutto per un quarterback poco mobile come Brady, la tasca non ha mai collassato sull’interno; i cinque bodyguard dei Buccaneers hanno dominato la concorrenza anche nelle situazioni di corsa, aprendo varchi a Ronald Jones(13 portate per 62 yds) e Leonard Fournette (17 portate per 63 yds), pur senza guadagni mostruosi e corse spettacolari, non è nel loro stile né in quello degli schemi di corsa dell’attacco di Byron Leftwich, basato maggiormente su azioni di “inside zone” e fisiche.

Ciò nonostante il funzionamento dell’attacco su corsa cresce in maniera corrispondente a quello degli schemi di play-action, i Saints hanno difeso spesso con 2 safety alte alleggerendo il box per paura di essere battuti sul profondo aprendo spazi ai corridori; di fatto la difesa di New Orleans non è stata umiliata dai lanci di Brady, che ha completato 18 passaggi su 33 tentativi per 199 yds, ha lanciato tanto ma è stato anche efficiente e conservativo con la palla in mano non concedendo turnover, un misto dello stile dell’attacco di Arians e quello che ha seguito dogmaticamente per 20 anni a Foxborough.

Brees chiude una carriera leggendaria che a 5 anni dal ritiro gli varrà l’ingresso a Canton, finendo come leader all-time in passing yards e completi, 13 selezioni al Pro Bowl, campione e MVP del Super Bowl XLIV. Negli ultimi secondi di partita si è visto sulla sideline dare quello che sembrava il passaggio di testimone della squadra a Jameis Winston, il cui contratto annuale scadrà al termine della stagione, vedremo se sarà riconfermato. Brees, arrivato a New Orleans dopo essere stato lasciato andare dai Chargers per i dubbi suscitati da un infortunio alla spalla destra, ha trovato una città devastata dall’uragano Katrina e con una franchigia senza successi alle spalle, nonostante la passione del pubblico per il football, e unito a un allenatore come Sean Payton ha costruito una cultura vincente che ha portato “solo” un Super Bowl (forse unico rammarico di Brees) ma che continuerà a caratterizzare la franchigia della Louisiana. Per chi volesse, guardate gli istanti in cui esce dal campo e si gira un’ultima volta verso il Superdome, per chi ama il football un’immagine commovente.

Intanto la settimana prossima potremo goderci il secondo incontro stagionale, più unico che raro, tra altre due leggende e futuri hall of famer, Brady e Rodgers.

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