La Serra di Huddle: note sparse dal Divisional Round

Si è appena concluso il Divisional Round, in cui si sono sfidate le otto migliori squadre NFL. Senza ulteriori indugi, andiamo a vedere, in ordine cronologico, alcune situazioni interessanti da ogni partita.

Los Angeles Rams vs Green Bay Packers

Si preannunciava una partita molto interessante per via delle due diverse filosofie di gioco. I Rams, dopo aver dato fuoco alle difese NFL nel 2018, sono diventati una eccellente squadra difensiva grazie al loro (ormai ex) defensive coordinator, Brandon Staley. Dall’altra parte, al suo secondo anno come capo allenatore, Matt LaFleur ha finalmente innestato il proprio sistema offensivo, che ha reso quello i Packers uno dei migliori attacchi della Lega dietro il possibile MVP, Aaron Rodgers.

Quanto appena detto è visibile anche dai dati relativi alle big play, cioè le corse sopra le 12 yard e i passaggi sopra le 16 (per definizione di Pete Carroll, che ora farò mia): in stagione regolare, i Rams erano quarti per numero di big play concesse su corsa (40), e primi per quelle concesse su passaggio (39). Dal canto loro, i Packers erano nella parte bassa della classifica per quanto riguarda le corse (49), ma ottavi nei passaggi.

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Dal punto di vista della squadra di casa, le statistiche combaciano con quanto fatto vedere. Come detto, i Rams sono bravissimi nel concedere poco o nulla per via aerea; per questo, la squadra di LaFleur ha deciso di impostare il piano partita attorno alle corse di tutti e tre i running back a disposizione per mantenere il controllo del pallone e raccogliere per via aerea quello che la difesa concedeva.
Il risultato sono state le oltre 5 yard a portata, ma anche le 484 yard totali: il massimo concesso nei playoff da una squadra che vi entrava come miglior difesa.
Raramente i Packers hanno ricorso alla creatività e molto spesso allo skill set dei loro giocatori. Un terzo della produzione via terra è arrivata da questa corsa da 60 yard con cui Aaron Jones e Green Bay hanno messo l’impronta sul secondo tempo:

La difesa dei Rams è disposta a uomo. Adams viene fatto spostare sul lato forte e, a quel punto, viene abbandonato da Ramsey e preso in consegna da un linebacker, Reeder, in quanto ricevitore numero (quello più vicino alla linea di scrimmage in situazioni di trips, tre ricevitori sullo stesso lato). Come spesso succede in questi casi, la traccia di Adams, una semplice flat, è un diversivo per togliere il linebacker dal centro del campo e impedirgli di intervenire contro la corsa. L’ace block, blocco combinato di guardia e centro su defensive tackle con uno dei due che sale per bloccare il linebacker al secondo livello, spiana la strada a Jones.
Un’altra situazione interessante è questa, non fosse altro che, dopo la partita, su Twitter girava un breve video relativo a questa azione con Rodgers che, dopo aver osservato la disposizione della difesa, sorride, sapendo già che quello che sta per succedere è un touchdown.

La difesa si mostra in cover 4. Il lavoro fatto dall’attacco dei Packers fino a quel momento con le corse giunge a compimento in questa azione. Le due safety, Johnson III e Fuller, dovrebbero presidiare il fondo del campo, ma la minaccia dell’ennesima corsa le fa avanzare verso la linea di scrimmage.
Questa volta, però, è la play action a scardinare le difese avversarie, e Rodgers quest’anno è diventato il migliore quando si tratta di usarla a proprio vantaggio (138 di passer rating a seguito di play action, nettamente il dato più alto di NFL tra i passatori con almeno 100 tentativi di questo tipo). La finta di corsa trascina Fuller verso la linea di scrimmage e il fondo del campo è libero per il primo in grado di arrivarci. La robot techinque con cui Fuller prova a riprendere la posizione non basta: Lazard vince il proprio uno-contro-uno con il cornerback e tra lui e la endzone non c’è nulla.
Quest’anno i Packers sono molto più che Rodgers, che già basterebbe, e la partita di sabato contro l’eccellente difesa dei Rams ne è una dimostrazione.

Baltimore Ravens vs Buffalo Bills

Anche la seconda partita del sabato ci ha dato nuove indicazioni su una squadra, i Buffalo Bills. Per esempio, ci ha detto che la difesa ha fatto un bel passo in avanti, risultando decisiva per il ritorno di Buffalo al Conference Championship.
Il reparto guidato da Leslie Frazier ha fatto quello che ci si aspettava facesse Baltimore, ovvero mettesse in crisi linea offensiva e quarterback avversario tramite i blitz. Non che sia una novità per Buffalo, in top ten stagionale per percentuale di blitz effettuati (35%): contro i Ravens, però, la cifra si è alzata al 41%.

Le due azioni che vi propongo di seguito si sviluppano a seguito della medesima disposizione difensiva da parte dei Bills, la amoeba defense (o creep defense, o psycho front), caratterizzata dalla presenza di quanti più difensori del front seven condensati alla linea di scrimmage: da lì, alcuni andranno in pass rush, altri scaleranno in coverage come nulla fosse. L’obiettivo è, ovviamente, non dare letture facili al quarterback.

In questa azione, va detto, Baltimore ci mette molto del suo. Il fatto che Andrews, numero 89, fosse un ricevitore non un bloccante, facilita il lavoro di Jerry Hughes, numero 55, che mette in difficoltà DJ Fluker. Con la parte centrale della tasca che collassa, Jackson inizia a correre qua e là come una formica a cui hanno dato fuoco alla tana. Il checkdown su Dobbins sarebbe probabilmente abbastanza per chiudere il down (mancavano cinque yard), ma il drop del rookie vanifica tutto.
È bastato una semplice pass rush con quattro uomini per creare scompiglio nell’attacco dei Ravens.

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Questo invece è l’intercetto. I Bills sembrano disporsi in cover 6, cioè con la difesa in cover 2 da un lato (il sinistro, in questo caso), e in cover 4 dall’altro. Tremaine Edmunds, uno dei linebacker che aveva minacciato il blitz, occupa la zona dove si dirige Mark Andrews, verosimilmente la prima lettura di Lamar. Già di per sé, con Edmunds e una delle due safety alte a presidiare quella zona, il passaggio sarebbe stato rischioso. La difesa dei Bills, però, aggiunge un secondo livello di difficoltà; lo slot corner, Taron Johnson, abbandona il proprio marcatore – che a sua volta viene preso in consegna dalla seconda delle due safety a fondocampo – per raddoppiare su Andrews. Jackson, pur con la tasca immacolata, come si vede dalla seconda inquadratura, non ci pensa due volte a scegliere come bersaglio il primo uomo nella progressione; è a quel punto che nel suo campo visivo spunta Johnson, che intercetta il pallone e lo porta nella endzone avversaria per il touchdown che, in sostanza, chiude la partita.

Baltimore ha convertito 7 dei suoi 17 terzi down, ma solo 3 dei 9 in cui erano quattro o più le yard da guadagnare per chiudere lo stesso, proprio come in questo caso. Anche in una partita in cui l’attacco ha faticato più del solito – c’era da attenderselo, contro una difesa del genere – Buffalo è riuscita a prevalere grazie all’altra metà del roster.

Cleveland Browns @ Kansas City Chiefs

A proposito di difese sorprendenti, non possiamo non citare quella dei Kansas City Chiefs. Il reparto guidato da Steve Spagnuolo, che aveva finito la stagione in una anonima posizione a centro classifica in termini di DVOA, si trovava di fronte il nono attacco della Lega per DVOA, quello dei Browns: Cleveland aveva segnato 25.5 punti di media in stagione ed era reduce dai 48 punti segnati in casa degli Steelers.
Mayfield ha finito la partita con 5.5 yards per attempt grazie all’ottimo lavoro della linea difensiva dei padroni di casa, facilitati anche dall’infortunio patito ad inizio partita dal rookie Jedrick Wills e anche da quello del suo sostituto, Kendall Lamm.

L’MVP della partita, però, è un nome con cui molti appassionati NFL non hanno verosimilmente familiarità, L’Jarius Sneed, rookie cornerback dei Chiefs scelto al quarto giro dello scorso draft.
Nonostante il giocatore da Louisiana Tech abbia saltato sette partite per infortunio, è riuscito ugualmente a riempire il foglio delle statistiche con 3 intercetti, 7 passaggi deviati, 41 tackle e anche 3 QB hits. Inoltre, è risultato terzo tra i defensive back con almeno 25 passaggi difesi per passer rating concesso, 53.4.

In queste due clip lo vediamo all’opera con due placcaggi per un totale di -3 yard concesse: in entrambi i casi, Sneed è lo slot corner.

Qui, invece, sempre dalla stessa posizione, sacka Mayfield con un corner blitz, con il proprio uomo che viene preso in consegna dal linebacker.
In uscita dal college, Sneed è stato listato come “defensive back” e non come cornerback proprio per via della sua versatilità; in stagione ha giocato 201 snap nella slot, ma anche 174 come cornerback esterno e 64 nella box.
Pare che i Chiefs abbiano trovato un giocatore vero.

Tampa Bay Buccaneers @ New Orleans Saints

Se si è trattato effettivamente dell’ultima partita di Brees in NFL, beh, non è finita bene.
L’ex QB dei Chargers ha finito la partita con 134 yard in 34 tentativi, 1 touchdown e 3 intercetti (non accadeva dal 2016); le sue 3.9 yard per attempt sono il secondo dato peggiore da quando veste la maglia dei Saints. L’unico passaggio oltre le 20 yard della partita è stato lanciato da Winston nella trick play che ha portato al touchdown. I Saints non sono più la squadra di Brees, e non da domenica. Nelle ultime due problematiche stagioni per Brees dal punto di vista fisico, i Saints hanno vinto otto volte su nove quando il loro QB era assente, sia con Bridgewater che con Taysom Hill, merito della eccellente difesa e della migliore stagione tra i pro di Alvin Kamara.

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E se Michael Thomas ha pian piano ripreso ad ammassare statistiche grazie a Taysom Hill, di cui era il target principale, tra infortuni e rendimento, la sua stagione è finita come peggio non poteva: francobollato e cancellato dalla partita da una delle stelle nascenti della Lega nella posizione di cornerback, quel Carlton Davis che lo ha tenuto a zero ricezioni e non ha mancato di farlo sapere sui social.

Davis ha confessato di aver ricevuto occhiatacce e facce brutte da Michael Thomas nel pre-gara, che è anche più o meno quello che hanno fatto durante la partita molti difensori dei Saints, mai timidi quando si tratta di fare del trash talking.
Nonostante le sette penalità per 64 yard e un Brady da 199 yard, due TD e un intercetto sfiorato, i Buccaneers sono riusciti a vincere una sfida che avevano clamorosamente perso nelle due partite di stagione regolare, ovvero quella in trincea: solo un sack subito e una grande partita del rookie Tristan Wirfs contro uno dei migliori pass rusher della NFL, Cam Jordan.
Nota di merito per Leonard Fournette, salito di livello nel momento migliore della stagione: con le oltre 100 yard from scrimmage accumulate in ciascuna delle prime due partite di playoff, è il primo giocatore nella storia dei Buccaneers a riuscirci.

A due partite dal Super Bowl, i Buccaneers sono qui per ricordarci di essere più di Tom Brady. Sabato al Lambeau Field dovranno ribadire il concetto.

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5 Commenti

  1. Cioè, ho capito bene? Tampa ha vinto nonostante Brady e il suo intercetto sfiorato? Ah beh :-))))))))))))

    1. Ciao, sono l’autore dell’articolo e no, non ho scritto così. Ho detto che nonostante le penalità e un Brady in amministrazione controllata, Tampa è riuscita a portare a casa una W grazie alla difesa e al running game.

      (Troverai due commenti identici nella discussione perchè non ho capito se ho risposto direttamente al tuo commento oppure no). A scanso di equivoci, rifaccio.

      1. Grazie per la risposta. Dall’articolo avevo dedotto una critica alla partita di Brady ma secondo me, anche se non è stata una delle sue migliori, ha contribuito comunque alla vittoria nei momenti decisivi. Mi sembra anche che Tampa abbia corso più del solito. Concordo sul fatto che la abbia vinta soprattutto la difesa (e anche l’offensive line stranamente imo).

        1. Ci mancherebbe! Sì diciamo che Brady è stato chirurgico, ma giocare contro quella secondaria era veramente probante. Hai ragione sulla questione della o-line, ha fatto un ottimo lavoro, mentre nelle due partite di stagione regolare era stata massacrata.

  2. Ciao, sono l’autore dell’articolo e no, non ho scritto così. Ho detto che nonostante le penalità e un Brady in amministrazione controllata, Tampa è riuscita a portare a casa una W grazie alla difesa e al running game

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