UFL: il review di week 3

Nella UFL dopo tre turni gli Stallions continuano la striscia vincente e sono l’unica franchigia a punteggio pieno. Cade San Antonio contro St Louis e restano ancora senza vittorie Houston e Arlington.

Arlington Renegades – D.C. Defenders 28-29

I Renegades subiscono la terza sconfitta, ancora sul filo di lana. Dopo aver condotto per buona parte dell’incontro, come un corridore ciclista che stacca le mani dal manubrio prima di tagliare il traguardo, si fanno rimontare e superare dai Defenders che caparbiamente segnano undici punti negli ultimi due minuti.

Per Arlington sembra una stagione stregata: contro Washington l’offense guadagna 419 yard a una media di 5,82 yard/play giocando un buon mix tra corse e passaggi, ma questo non basta per battere i Defenders che hanno il merito di non mollare nemmeno quando l’impresa sembrava impossibile.

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Ta’Amu termina con 11 passaggi completati su 24 che però si traducono in 177 yard e 2 TD alla media di 7,38 yard/att: pochi completi anche in percentuale, ma di grande efficacia. Perez, al contrario, gioca un’ottima partita, completando 24 passaggi su 40 per 290 yard e 2 TD ben supportato questa volta anche dal gioco di corsa della coppia di running backs DeVeon Smith- Laddie Brown che insieme conquistano 103 delle 123 yard corse dai texani, ma tutto questo non basta per cogliere la prima vittoria della stagione.

Il primo quarto vede D.C. portarsi in vantaggio con un FG di Matt McCrane che centra i pali da 54 yard, ma Perez risponde con un TD pass da 19 yard per Tyler Vaughns, poi, nel secondo periodo replica con un passaggio di 17 yard per Javonta Payton e con la conversione da 2 punti porta il punteggio sul 14-3. Prima della pausa però i Defenders si riavvicinano grazie a un passaggio di 10 yard di Ta’Amu per Chris Rowland.

Il terzo periodo comincia con un altro FG di McCrane, questa volta da 58 yard, subito replicato da Tyler Russolino, che segna da 37 yard. Washington, sia pure con qualche difficoltà, replica colpo su colpo e si porta addirittura in vantaggio quando Brandon Smith riceve in end zone un passaggio di Ta’Amu di 10 yard. Si entra nel quarto periodo e Perez con tre passaggi consecutivi guadagna 54 yard portando l’ovale dalle proprie 25 fino alle 21 dei Defenders, poi lascia ai runners l’incarico di chiudere il drive in end zone, prima con una corsa di 8 yard di Leddie Brown, poi con un TD run di 13 yard di Lindsay Scott. La trasformazione da due punti riporta Arlington avanti per 25-18.

Washington accusa il colpo e per due volte è costretta al punt mentre i Renegades allungano con un altro calcio di Russolino da 49 yard: 28-18 e manca un minuto e 59 secondi. Ta’Amu, grazie a un gran ritorno di Rowland, può partire dalle 35 dei Renegades, ma infila due incompleti a cui fa seguire un’uscita in scrambler che gli permette di prendere il primo down. Da qui in poi ci pensa Cam’Ron Harris a coprire le 20 yard rimaste con tre corse. Segue la trasformazione da due punt e si va sul 26-28. Per conservare il possesso si decide di sfruttare il “quarto e 12” con 46 secondi rimasti e Ta’Amu completa un gran passaggio di 19 yard per Ty Scott, seguito da un altro da 26 yard per Kelvin Harmon. Quando restano solo 4 secondi McCrane calcia tra i pali da 49 yard il field goal del 29-28.

Una partita emozionante che i Renegades non meritavano di perdere ma che i Defenders, per la loro caparbietà hanno meritato di vincere. Un bello spot per la UFL.

Birmingham Stallions – Memphis Showboats 33-14

Gli Stallions portano a dieci le vittorie consecutive, tenuto conto anche della stagione 2023 nella USFL, superando senza eccessive difficoltà gli Showboats che restano in partita fino al termine del primo tempo ma poi vengono surclassati nel terzo periodo.

L’offense di Birmingham, questa volta affidata ad Adrian Martinez, gioca la miglior partita dell’anno conquistando 424 yard alla media di 7,85 yds/play, delle quali 324 conquistate su passaggio alla media di 11,57 yds/att. Gli Showboats sono riusciti a resistere per un tempo, comunque sempre costretti a inseguire, affidandosi solo al talento di Case Cookus che, prima di essere sostituito da Troy Williams, aveva comunque fatto registrare un buon 15 su 22 per 139 yard e un TD pass.

A prescindere dalla manifesta superiorità degli Stallions, gli Showboats sono stati ancora gravemente insufficienti nel gioco a terra che ha prodotto soltanto 20 yard nette in 12 tentativi e inoltre, a causa di una OL molto modesta, hanno esposto i loro QB alla bellezza di otto sacks con perdita complessiva di 47 yard. Birmingham, di converso, ha messo in evidenza un reparto difensivo all’altezza di quello offensivo: otto sacks, otto tackle for loss, un intercetto e 4 passBu.

Birmingham va in vantaggio al primo possesso con un pass di 6 yard di Martines per il TE Jace Sternberger.  Memphis, che finora è ricorsa per due volte al punt, riesce, grazie a Malik Lawal, a forzare un fumble di Martinez, preludio ad un drive che Cookus chiude con un passaggio a Vinnie Papale che riceve e corre in end zone per un guadagno di 23 yard. La risposta degli stalloni è fulminea: Martinez, dalle 41 di Memphis pesca Marlon Williams che riceve sulle 3 e attraversa la goal line. Si entra nel secondo quarto e gli Showboats si mantengono in scia grazie ad un FG di Matt Coghin da 57 yard cui Birmingham risponde a sua volta con un FG da 22 yard di Chris Blewitt. Il primo tempo si chiude sul 18-12 per gli Stallions dopo che Coghin e Blewitt hanno segnato un altro field goal a testa. Finora la difesa di Memphis, anche se a fatica, è riuscita ad arginare l’offense degli Stallions.

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Il terzo periodo si apre con le difese ancora protagoniste che costringono gli attacchi avversari al punt. Poi Birmingham mette a segno un altro field goal da 43 yard, unica segnatura del quarto, che si chiude con gli Stallions avanti per 21-12. Il break definitivo Birmingham lo fa a cavallo tra terzo e quarto periodo, quando Ricky Person conclude con un run di 5 yard un drive in cui i suoi hanno guadagnato 75 yard. Sotto di quindici punti i gialloblu del Tennessee alzano bandiera bianca e subiscono il TD di Martinez che in scrambler copre le 11 yard che lo separano dalla goal line per il 33-12. Prima della fine, la difesa Showboats, che non ha demeritato, si toglie la soddisfazione di atterrare Martinez nella sua end zone per la safety che chiude la partita sul 33-14.

Michigan Panthers – Houston Roughnecks 34-20

Vittoria netta dei Panthers che, per evitare il temibile secondario difensivo di Houston, impostano il loro game plan privilegiando le corse, col risultato di ottenere alla fine un rendimento elevato anche nel gioco aereo: delle 332 yard nette totali, 124 sono il risultato di 36 corse e 208 dei 16 completi su 20 tentativi di passaggio.

Eroe della giornata è stato il QB azzurro granata E.J. Perry con un 16 su 19 per 208 yard e un TD pass e 60 yard e 2 TD segnati personalmente con 9 portate personali. Validissime spalle sono stati i WR Marchus Simms e Trey Quinn con 84 e 48 yard guadagnate rispettivamente con 5 e 4 catches. Molto bene la difesa di Michigan contro il gioco aereo con il CB Kai Nacua, uno dei due fratelli del WR dei Rams, protagonista con un intercetto e 2 PBu. Houston ha tenuto testa ai Panthers per tutto il primo tempo, in cui ha sviluppato un buon gioco offensivo grazie al QB Reid Sinnett (12 su 14 per 132 yard il parziale del primo tempo), per poi cedere di schianto nel terzo periodo in cui Michigan ha costruito la sua vittoria.

I Roughnecks vanno in vantaggio al primo drive offensivo con una corsa di una yard di Reid Sinnett seguita da 2 punti addizionali. La replica dei padroni di casa si limita ad un calcio da “sole” 48 yard di Jeff Bates. A cavallo tra primo e secondo periodo i Panthers si portano in vantaggio per un rush di 11 yard di E.J. Perry. Dopo un paio di drive improduttivi, sul finale del tempo Houston si riporta avanti con un calcio di J.J. Molson da 25 yard ma viene di nuovo superata da un FG di Bates che, da 55 yard, si conferma cecchino infallibile. Si va al riposo con Michigan avanti 12-11 e partita apertissima.

Il primo possesso del terzo quarto è dei Panthers che piazzano subito il “Big play”: Perry serve con un passaggio corto Marchus Simms che riceve sulle 36 e corre per le rimanenti 64 yard fino alla end zone di Houston. Questa volta va a buon fine anche la trasformazione da due punti e si va sul 20-11. Sul successivo kick-off di Bates, Isaiah Hennie fa un eccellente ritorno fino alle 20 di Michigan, ma poi i Roughnecks non riescono a conquistare il primo down e si devono accontentare del FG di Molson da 35 yard. Forti del vantaggio di sei punti, i Panthers cominciano a giocare col cronometro affidandosi alle corse di Wes Hills e dello stesso Perry che dopo aver consumato quasi otto minuti segna il suo secondo TD con una corsa di 9 yard. Seguono i due punti addizionali e Michigan è in vantaggio per 28-14.

I Roughnecks accusano il colpo e non vanno oltre il “three & out” subito seguito da un TD rush di Matt Colburn di 4 yard per il 34-14. Nel drive successivo, all’inizio del quarto periodo, Sinnett gestisce un drive di oltre sette minuti in cui guadagna ottanta yard per concludere con un pass di 3 yard per Justin Hall. Negli ultimi minuti di gioco i Panthers si limitano a gestire il tempo e il vantaggio e la partita si conclude sul 34-20.

Roughnecks ancora a zero e Panthers che conquistano il secondo posto nella conference USFL.

San Antonio Brahmas – St Louis Battlehawks 24-31

I Brahmas perdono l’imbattibilità al termine di una bella partita che si è mantenuta incerta dall’inizio alla fine e che St Louis ha vinto con merito.

Pur privilegiando il gioco aereo, entrambe le squadre hanno fatto spesso ricorso alle corse superando entrambe le 100 yard corse. In particolare, St Louis ha realizzato l’ottima media di 5,95 yard/carry soprattutto per merito di Jacob Saylors che in sette portate ne ha guadagnate 62 segnando anche un TD. In casa Brahmas buone prove di Joe Lovett e Anthony McFarland con 41 e 39 yard rispettivamente.

i due reparti d’attacco si sono equivalsi in termini di yard guadagnate, 253 i Battlehawks e 260 i Brahmas, ma se si analizzano le medie si vede che St Louis ha avuto un’efficienza molto maggiore: 5,27 yard/play contro le 3,71 di San Antonio che ha giocato più snap, avendo tenuto il possesso per 34 minuti. Nell’insieme il risultato finale rispecchia la maggiore efficienza dei Battlehawks anche se San Antonio, che ha dovuto sempre inseguire, è rimasta sempre a una distanza tale da poter sovvertire il risultato anche grazie alla solita difesa molto aggressiva ed efficiente.

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I Brahmas hanno il primo possesso offensivo e lo sfruttano mettendo a segno un FG da 35 yard con il nuovo kicker Ryan Santoso ma nel successivo possesso St Louis va in touchdown con una corsa in scrambler di 10 yard di McCarron. Nel primo drive del secondo periodo McCarron offre un saggio de3l suo talento conducendo a suon di passaggi un drive da 70 yard che conclude con un passaggio ad Hakeem Butler che riceve sulle 14 e corre in end zone. La trasformazione da due punti porta St Louis avanti 14-3. Garbers risponde gestendo un lunghissimo drive che dopo nove minuti si conclude con una corsa di 2 yard di John Lovett che riporta San Antonio a -5. Prima della fine del tempo però St Louis arriva sulle 26 di San Antonio e lascia ad Andre Szmyt l’incarico di calciare il FG del 17-9

Il terzo periodo vede St Louis all’attacco, ma la difesa dei texani, sempre molto reattiva, provoca il turnover: il CB Darrius Phillps forza un fumble a Jamarcus Bradley e riconsegna l’ovale a Garbers che conquista poche yard e poi è costretto ad accontentarsi di un altro calcio di Santoso da 32 yard per il 17-12. Appena vede i Brahmas riavvicinarsi, St Louis allunga di nuovo e Szmyt mette a segno un calcio da 52 yard per ristabilire le otto lunghezze di vantaggio. San Antonio non si arrende e Garbers guida un ottimo drive che McFarland conclude con una corsa di 8 yard in end zone. Il tentativo di conversione da due punti fallisce negando ai texani la possibilità di impattare, poi nel successivo possesso Szmyt, con un calcio da 46 yard riporta i Battlehawks a +5.

San Antonio non riesce a guadagnare il primo down e St Louis ne approfitta per incrementare il vantaggio con un TD run di 19 yard di Jacob Saylors che dopo i due punti addizionali porta i Battlehawks a condurre per 31-18. Sotto di tredici punti con otto minuti al termine i Brahmas ci credono ancora e dopo sei minuti vanno ancora in end zone con una ricezione del TE Alize Mack su passaggio di 2 yard di Garbers. Mancano due minuti, ma Wade Phillips decide di non ricorrere all’opzione del “quarto e 12” per puntare sulla propria difesa che gli dà ragione perché costringe l’attacco di St Louis al “three & out” e restituisce l’ovale a Garbers con ancora un minuto e 43 secondi da giocare. Garbers però non riesce ad andare oltre la linea delle 44 di St Louis quando tenta senza successo di convertire un quarto down. La partita si chiude qui con la vittoria dei “falchi da battaglia” per 31-24.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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