Uno sguardo al 2023: Washington Commanders

La stagione 2022 dei Washington Commanders era stata molto deludente, con la mancata qualificazione alla post season anche se con il record 8-8-1 leggermente migliore del 7-10 dell’anno precedente.

COME DOVEVA ANDARE…

Per i Commanders nel 2023 l’obiettivo era di strappare una wild card, magari raggiungendo un record positivo, almeno 9-8.  Con la difesa che era stata tra le migliori della lega, si doveva migliorare il gioco offensivo, tallone d’achille della stagione precedente dando spazio, nel ruolo di QB, a Sam Howell, che aveva ben figurato nelle ultime partite del 2022, e rinforzando l’Offensive Line per dare al giovane QB la protezione che era mancata ai suoi predecessori. In più, a fare da balia ad Howell, era stato ingaggiato l’esperto Jacoby Brissett.

…E COME È ANDATA

Dopo un promettente avvio di stagione con due vittorie nelle prime due partite, contro Cardinals e Broncos, sono arrivate tre sconfitte consecutive e si è arrivati al giro di boa con un record 4-5, deludente ma non disastroso. Le rimanenti otto partite però sono state otto sconfitte, conseguenza anche dello smantellamento della difesa a seguito delle cessioni di due punti di forza come Chase Young ai 49ers e di Montez Sweat ai Bears con la squadra sfiduciata e rinunciataria.

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COSA HA FUNZIONATO…

Trovare qualcosa che sia andata nel verso giusto nei Commanders dopo una stagione così fallimentare è impresa pressoché disperata. Si possono considerare quanto meno rispondenti alle aspettative le performances del RB Brian Robinson che, seppur poco utilizzato, ha corso alla media di 4,1 yds/carry, e del buon Sam Howell, che ha comunque completato il 63,4% dei passaggi con una media di 6,4 yds/att nonostante sia stato penalizzato da una pass protection inesistente che ha concesso ben 65 sack ai difensori avversari. Bene sono andati, nella prima metà della stagione, fino alle rispettive trade, Young e Sweat, autori tra l’altro di 5 e 6,5 sack rispettivamente.

… E COSA NON HA FUNZIONATO

A partire dall’offense, detto dell’inconsistenza della linea d’attacco nella pass protection, si potrebbe discutere anche delle scelte del coaching staff che ha trascurato il gioco di corsa a favore di un passing game che ha sofferto oltre il lecito la pressione delle difese avversarie. Il gioco aereo è stato praticato nel 64% dei giochi offensivi ma ha prodotto solo 5,85 yds/att e ben 21 intercetti a fronte di 21 TD. I ricevitori sono stati piuttosto deludenti: il migliore della batteria è stato il solito Terry McLaurin con 1002 yds in 79 ricezioni, ma con un rapporto catch/target inferiore al 60%.

In difesa, a parte la perdita dei due già citati linemen, è risultato abbastanza fallimentare il rendimento dei DB che hanno prodotto soltanto 8 intercetti, con un rate dell’1,3% e 80 pass breakup, concedendo 39 TD su 598 tentativi di passaggio per un rating del 6,5%, il peggiore dell’intera lega.

E ADESSO?

E adesso si può solo migliorare, magari utilizzando le diverse opportunità di scelta nel prossimo draft guadagnate dalle trade di Young e Sweat, nonché dalla graduatoria finale. L’ingaggio di Dan Quinn per il ruolo di Head Coach è stato la prima mossa per introdurre il cambiamento che potrebbe essere una vera e propria rivoluzione.

Intanto dai primi giorni delle Free Agency, dopo l’ingaggio di Marcus Mariota, è arrivata la trade di Sam Howell ceduto ai Seahawks insieme alla loro quarta e sesta scelta in cambio di una terza e una quinta scelta. Mariota è destinato a fare da backup e da balia al QB che i Commanders potrebbero scegliere utilizzando la loro seconda scelta assoluta. Tra i primi arrivi registriamo il TE Zach Ertz che prenderà il posto di Logan Thomas, mentre il WR Curtis Samuel sembra ormai in uscita per approdare ai Buffalo Bills. In uscita anche Antonio Gibson che sarà sostituito da Austin Ekeler. Nei prossimi giorni potrebbero essere annunciati nuovi arrivi soprattutto per la OL e per il secondario di difesa. Vedremo…

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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