Anche l’ultima casella da Head Coach libera è stata chiusa, Dan Quinn è il nuovo capo allenatore dei Washington Commanders. Ora abbiamo tutti i trentadue coach per la prossima stagione.
Quinn torna al ruolo di Head Coach dove è può fregiarsi di un record positivo 43-42 con gli Atlanta Falcons nonostante gli ultimi, tremendi, anni alla guida successivi al rocambolesco Super Bowl perso contro i New England Patriots dopo essere stati in vantaggio 23-7.
Una situazione curiosa quella accaduta in quel di Washington con Quinn. L’ex Head Coach dei Falcons era di fatti una terza, con i Commanders che erano in viaggio in direzione Detroit per parlare con Aaron Glenn ma soprattutto Ben Johnson quando quest’ultimo ha annunciato la propria volontà di rimanere nella Motown senza avvisare lo staff della squadra della capitale e di cui era di fatto la priorità. Scartato di conseguenza Glenn, mai stato realmente una priorità, Washington si è trovato spalle al muro soprattutto per l’assunzione di Mike Macdonald ai Seattle Seahawks che era la loro primissima scelta della franchigia della capitale. Perso lui e perso Johnson, la decisione di optare per la soluzione C.
Curiosa anche la parola di Dan Quinn con l’attuale defensive coordinator dei Dallas Cowboys che da anni è uno dei coordinatori più rinomati e voluti dalla NFL, da anni sempre in cima a quasi tutte le liste di gradimento delle franchigie che cercano un nuovo Head Coach, ma con lui che continuava imperterrito, anno dopo anno, a rifiutare qualsiasi franchigia possibile alla ricerca di un progetto che lo attirasse e lo mettesse al centro. E’ successo con Carolina, è successo con Jacksonville, è successo con pressoché qualsiasi team negli ultimi anni. Tranne Denver Broncos e New York Giants a cui lui era interessato, ma che hanno poi optato per altro. Arriva poi quest’anno, la difesa dei Cowboys fa assolutamente bene fino alla debacle playoff in Wild Card. Forse questa sconfitta pesa eccome nelle possibilità da Head Coach di questa off season, a cinquantatré anni è ancora relativa giovane, ma il team in Texas è forse arrivato al capolinea ed iniziare un nuovo percorso da defensive coordinator altrove non è nelle prospettive. Ecco allora che da coach estremamente selettivo, capace di rifiutare la carica pur di trovare il posto giusto, lascia spazio a quello pronto ad accettare anche di essere una seconda o ancora peggio terza scelta, con Seattle e Washington che aveva fatto capire essere terre gradite anche se non lo consideravano il top. Onestamente un mezzo flop.
La carriera di Quinn ormai l’abbiamo snocciolata a destra e manca essendo un profilo che, trita e ritrita, ci ritroviamo a citare ogni off season. Nel 1994 inizia la carriera a Williams & Mary come defensive line coach, poi nel medesimo ruolo nel 1995 è al Virginia Military Institute e dal ‘96 al ‘99 a Hofstra, qui a inizio millennio diventa defensive coordinator. Nel 2001 il salto in NFL, a San Francisco dove opera sempre come defensive line coach. Nel ‘05 e ‘06 è a Miami nello stesso ruolo, nel ‘07 e ‘08 a Jets sempre come DL coach. Nel 2009 e nel 2010, nel primo anno di Pete Carroll, funge da assistente Head Coach oltre che DL coach. Nel biennio successivo torna al college football, a Florida, dove ottiene il ruolo di defensive coordinator, prima di tornare – ancora per un biennio – ai Seahawks come defensive coordinator e partecipare alla creazione della Legion of Boom per la vittoria del primo anello della franchigia dello stato di Washington. Il salto poi ad Atlanta come Head Coach con alterne fortune. Negli ultimi tre anni lo troviamo a Dallas come defensive coordinator con un grandissimo reparto.
La selezione di Dan Quinn come nuovo capo allenatore è piena di molte sliding doors. Il nuovo general manager dei Washington Commanders è Adam Peters, un uomo forte a cui Quinn dovrà fare riferimento e che mancava nella gestione Ron Rivera, che viene dai San Francisco 49ers dove ha lavorato a stretto contatto con l’Head Coach Kyle Shanahan per sei anni, uscito proprio dai Falcons di Quinn dopo il biennio fantastico conclusosi con la cocente sconfitta al Super Bowl. Il grande problema di Quinn ad Atlanta in tanti casi è stato proprio qua: perso Shanahan non è stato capace di ricoprire la falla venutasi a creare, anche se di fatto la sua colpa è proprio relativa ad una fase difensiva deludente nel suo periodo da coach. Sarà dunque fondamentale per Quinn non sbagliare la scelta del proprio collaboratore offensivo, ancora di più che Washington sarà presumibilmente chiamata a selezionare un nuovo quarterback alla pick 2 del prossimo draft, fondamentale dunque arrivare ad aprire con le idee estremamente chiare – non come hanno fatto i Panthers neanche un anno fa.
È chiaro che il quarterback non sarà la soluzione di tutti i mali. Le falle del team dei Commanders sono tante ed evidenti, ma un giocatore di prospettiva che possa elevare notevolmente il valore del team poi porta benefici soprattutto psicologici che a questo livello fanno eccome la differenza. Quinn ha inoltre dimostra, ancora una volta, di sapere rendere giocatori di medio-alto livello, degli All-Pro.
La presa di Dan Quinn è una scelta solida, con un Head Coach con forte esperienza capace di non subire le aspettative e le difficoltà di un ruolo nuovo. Chiaro che, come detto, l’offensive coordinator sarà il punto cardine di questa turnata. Eric Bieniemy è arrivato la scorsa offseason ed avrebbe un contratto per un altro anno, ma i Commanders non si farebbero problemi a silurarlo qualora Quinn preferisse un altro profilo. Attenzione perchè il nome che circola in queste ore è uno di quelli che importanti anche se in NFL ha ricevuto solo critiche: l’Head Coach di UCLA ed ex Head Coach di Philadelphia Eagles e San Francisco 49ers Chip Kelly. Come defensive coordinator invece pare pressoché scontata l’assunzione del suo collaboratore ai Dallas Cowboys Joe Whitt, al momento secondary coach.