Le “Throwback Jersey” non portano bene (Detroit Lions vs Tampa Bay Buccaneers 20-6)

Nella sesta giornata della NFL, dopo il bye week osservato dai Buccaneers, Tampa ospita i Detroit Lions e per l’occasione rispolvera le divise storiche con cui esordì nella lega nel lontano 1976. Il match vedeva di fronte due team in testa alle rispettive division, non con qualche sorpresa rispetto alle previsioni di inizio stagione. Nei padroni di casa rientri importanti: Mike Evans (WR) dopo l’infortunio a New Orleans e Cancey DT rookie al rientro dopo i problemi fisici accusati durante la partita d’esordio a Minneapolis. Ospiti con qualche problema nella secondaria difensiva (Gilmore e Branch OUT) ma con il temibile trio di ricevitori Reynolds, St Brown e Williams.

Dopo i primi 2 improduttivi drive dove gli attacchi fanno estremamente fatica, Mayfield viene intercettato a ridosso della propria end zone; a parziale scusante del QB di Tampa c’è da dire che il pallone viene deflettato dai difensori di linea di Detroit e prontamente ricoperto dal lesto Harris. I Lions non riescono ad approfittare del “regalo” dei Bucs e si devono accontentare del calcio di Patterson (3-0) L’attacco coordinato da Canales dimostra tutte le sue difficoltà, non tanto per gli schemi chiamati ma soprattutto per la misera esecuzione dei giocatori; dopo diversi drive, in cui anche Detroit non si distingue per efficacia, a metà secondo quarto anche i Buccaneers muovono il punteggio con un calcio di McLaughlin (3-3) dopo essere arrivati in piena red zone avversaria. Nel possesso successivo dei Lions Jared Goff riesce a trovare i suoi bersagli preferiti, Josh Reynolds e Amon-Ra St. Brown e proprio quest’ultimo entra in touchdown (10-3), dopo che il compagno Kalif Raymond con un devastante blocco su Carlton Davis spiana la strada per la segnatura. Si arriva così all’halftime con le difese protagoniste e gli attacchi in affanno.

A inizio ripresa Detroit tenta di allungare con un FG che viene però fallito, mentre è Tampa che riesce ad andare a segno con un altro calcio (10-6) Ma la squadra di Coach Campbell sembra aver trovato le giuste dinamiche offensive e Goff guida i suoi in un drive che viene concluso con la splendida ricezione di Williams su lancio di Goff per 45 yard (!!) per il touchdown del 17-6, non senza grosse responsabilità da parte della secondaria della squadra di Coach Bowles. L’inizio della quarta e ultima frazione di gioco vede i Lions allungare ancora con un altro FG di Patterson (20-6) e il punteggio non cambierà più nonostante il tempo a disposizione per una possibile rimonta, ma i Buccaneers di oggi sono veramente poca cosa in attacco.

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Tampa ha evidenziato tutti i suoi problemi, sia in attacco che in difesa, anche se è il primo reparto che deve preoccupare di più Bowles e il suo OC Dave Canales. Mayfield (19 su 37, 206 yard, 0 TD e 1 intercetto) non è stato brillante come in altri match con pesanti responsabilità della linea d’attacco che non gli ha concesso molto tempo per colpire i suoi bersagli, degli stessi ricevitori e di un running game a dir poco sterile. White (7 corse per 26 yard) non riesce ad assicurare un efficace gioco sul terreno e non ci sono valide alternative (Vaughn 6 portare per 9 yard!) Anche i ricevitori, con l’eccezione di Godwin (6 ricezioni per 77 yard) non sono riusciti a creare dinamismo e occasioni per l’attacco di Tampa, soprattutto nei terzi down: la statistica dice 2 su 12 (16,7%) numeri che non possono essere da squadra con delle ambizioni di playoff. Mayfield è stato “sackato” solo una volta ma a dovuto giocare sempre sotto pressione.

Gli altri ricevitori (Thompkins, Palmer) non hanno contribuito significativamente e il reparto TE è semplicemente assente (Otton e Durham 2 ricezioni per 23 yard) Evans al suo rientro non è apparso in forma e concentrato e a volte è sembrato fuori dal gioco, con sole 4 ricezioni su 10 target per 49 yard e l’”assenza” del forte ricevitore veterano può essere importante, in senso negativo, nell’attacco già in difficoltà di Tampa. Se i Buccaneers non hanno subito un rovescio peggiore è sicuramente merito della difesa che, con l’eccezione del big play di Williams, ha ben contenuto l’attacco avversario con 3 sack. David (12 tackle totali con 3 TFL e 1 sack) è stato il protagonista del reparto mentre i DB hanno subito troppo il gioco aereo dei Lions; ne sono l’esempio i due episodi citati: Davis che subisce il blocco di Raymond per il TD di St. Brown e difensori impotenti su lancio di 45 yard di Goff, per giunta su un terzo tentativo e 10 yard da prendere!

Detroit non ha particolarmente brillato ma Jared Goff (30 su 44, 353 yard, 2 TD e 0 intercetti) ha ben guidato l’attacco della franchigia del Michigan. Anche i Lions non sono stati particolarmente efficaci nel gioco di corsa (Reynolds 10 portate per 15 yard e Montgomery 6 per 14) ma i ricevitori sono stati decisivi: St. Brown (12 ricezioni, 124 yard e 1 TD) e Williams (2 ricezioni, 53 yard e 1 TD) con LaPorta e Reynolds a dare un buon contributo. La linea offensiva ha concesso 3 sack ma la maggior parte delle volte Goff ha potuto lanciare in relativa tranquillità potendo colpire le debolezze del backfield di Tampa. La difesa, in cui si sono distinti Anzalone e Campbell oltre a Harris con l’intercetto, ha ben contenuto l’attacco dei padroni di casa, anche se forse è stato più demerito dei Buccaneers che merito del reparto difensivo dei Lions. La pass rush, pur mettendo a segno un solo sack, non ha lasciato Mayfield tranquillo nella propria tasca e molti lanci falliti sono stati causati dalla fretta di liberarsi del pallone.

Detroit (5-1) ha confermato di essere un team ben organizzato e costruito nelle scorse stagioni per arrivare a degli obiettivi importanti già in questa annata, con ottime individualità in attacco (Goff, Montgomery, St Brown, Williams e Reynolds) e in difesa (Hutchinson, Anzalone, Campbell e Jacobs) e ben guidato e motivato dall’ HC Dan Campbell. I Lions sono saldamente in testa alla NFC North Division (con Green Bay, Minnesota e Chicago con record negativi) e la prossima settimana andranno a far visita ai Baltimore Ravens (4-2), in un match che potrà dire molto sulle ambizioni dei “felini”; l’unica partita contro un team della AFC risale alla prima giornata quando Detroit sorprendentemente espugnò Kansas City campione in carica!

I Buccaneers giocheranno ancora tra le mura amiche del Raymond James Stadium contro gli Atlanta Falcons (3-3) che giocano nella stessa division di Tampa, che è ancora in testa al raggruppamento dopo le sconfitte della stessa Atlanta (contro Washington) e di New Orleans (a Houston) e mantiene un minimo vantaggio con una partita in meno. La sfida potrebbe essere fondamentale per le ambizioni di Mayfield & Co. ma la squadra della Florida deve migliorare nel gioco su corsa, rendendo meno prevedibile il gioco aereo e cercando di alzare il livello della propria secondaria difensiva che troppo spesso concede big play agli avversari. La stagione NFL entra nella sua fase più calda e decisiva e ogni partita può essere un passo avanti (o indietro!) verso le ambizioni di ogni franchigia!

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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