NCAA Preview 2023: Big Ten

Così come l’anno scorso oltre ai preview delle squadre NFL vi proponiamo anche quelli delle maggiori conference NCAA, oggi è il turno della BIG TEN (BIG 12SECACC).

Ultima stagione della Big Ten prima del realignment che porterà nella conference del Midwest USC, UCLA, Oregon e Washington (ad ora), il che cambierà logicamente gli equilibri nella conference. Per questo 2023 l’assetto della conference resta quello di sempre, con le due division estremamente disomogenee in termini di valori, ma alle quali siamo comunque affezionati.

Le favorite

Anche quest’anno parlando di favorite non dovrebbero essere citate squadre della West Division, anche se logicamente una di esse poi parteciperà al Big Ten Championship Game.

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La favorita numero uno, nonché campione uscente è Michigan. Due titoli di Big Ten consecutivi per i Wolverines, entrambi arrivati dopo aver sconfitto Ohio State in The Game, proiettano la squadra di Jim Harbaugh verso un’altra cavalcata con l’obiettivo Playoff. È il primo anno da una decade che secondo le quote dei bookmakers sono loro effettivamente i favoriti: questo perché ritroveranno una buona parte della produzione offensiva (il QB JJ McCarthy e il RB Blake Corum su tutti) ma anche molti dei playmaker difensivi, come lo star player Mike Sainristil e il tackle Kris Jenkins. La difesa ha concesso 16.1 punti a partita l’anno scorso e non sarà molto diversa. L’attacco potrà ancora contare su una delle OLine più forti della nazione se non La più forte in assoluto. Tutto fa credere che i Wolverines siano lanciati verso un threpeat.

Ovviamente dovranno fare i conti con Ohio State anche quest’anno. I Buckeyes hanno perso CJ Stroud, è vero, ma a prescindere da chi sarà il nuovo QB – Kyle McCord è favorito su Devin Brown, ma non è detto che i due non si alternino, almeno per le prime settimane – è difficile pensare che questo attacco non possa produrre i numeri dell’anno scorso. Il backfield è lo stesso, con TreVeyon Henderson di ritorno e accanto a lui Miyan Williams, mentre il receiving corps è il migliore della nazione con Marvin Harrison Jr (forte candidato all’Heisman Trophy), Emeka Egbuka, Julian Fleming e il freshman Carnell Tate. La offensive line ha dovuto sostituire molto e la difesa è un grosso punto interrogativo – come lo era l’anno scorso – nonostante abbia due dei giocatori più forti della nazione nel edge J.T. Tuimoloau e nel LB Tommy Eichenberg.

Le inseguitrici

Come ogni anno in questo paragrafo ci finisce Penn State. I Nittany Lions sono usciti da una stagione nella quale hanno battutto tutti gli avversari di Big Ten non chiamati Michigan o Ohio State. La squadra si fonderà anche quest’anno sulla solidità difensiva: l’unità coordinata da Manny Diaz ritrova 6 titolari tra cui il suo leader Abdul Carter nella posizione di LB, il tackle Chop Robinson e il defensive back Kalen King. L’attacco ha un punto fermo che è il running game: la linea è una delle migliori della nazione – il cui giocatore cardine è il left tackle Olu Fashanu – e il backfield ritrova sia Nick Singleton che Kaytron Allen. Il salto di qualità alla squadra potrà farlo fare, però, solo il passing game, molto deficitario negli ultimi anni. Ci si aspetta molto dal QB Drew Allar, recruit ex recruit 5 stelle che sarà al suo primo anno da starter. Il pacchetto ricevitori è però tutto da testare.

Non si può non inserire qua anche almeno una squadra della West Division. Così ne inseriamo due, che saranno, a detta di tutti, quelle che si giocheranno la testa della division e la possibilità di accedere al Big Ten Championship Game.

La più quotata è Wisconsin: è arrivato Luke Fickell da Cincinnati a provare a raddrizzare l’andamento dei Badgers e, nonostante abbia probabilmente bisogno di più di un anno per far invertire la rotta, le aspettative sono già abbastanza alte in questa prima stagione. Fickell eredita una difesa che ha concesso solo 4,82 yard per snap nel 2022 e che potrebbe continuare sulla stessa falsariga in questa stagione sotto il controllo dello stetto Fickell e del suo fidato defensive coordinator Mike Tressel. È L’attacco a dover cambiare rotta. Per farlo Fickell ha provato ad affidarsi a Phil Longo e ad uno schema Air Raid, tra l’altro già noto al nuovo QB Tanner Mordecai, in arrivo via portal da SMU. Nonostante l’air raid, vedremo comunque molto running game – come abitudine di Wisconsin – un po’ perché il processo richiederà tempo e un po’ perché, comunque, il miglior giocatore offensivo della squadra si chiama Braelon Allen e di mestiere fa il running back.

Discorso abbastanza simile per l’altra favorita ad Ovest, ovvero gli Iowa Hawkeyes, squadra divenuta celebre nel 2022 per l’enorme differenza di rendimento tra il proprio attacco e la propria difesa. La difesa ha perso qualcosa, ma ritrova, tra gli altri, il CB Cooper DeJean, uno dei candidati ad un primo giro del prossimo Draft NFL. Iowa non ha cambiato molto nel coaching staff, anzi: l’offensive coordinator sarà ancora Brian Ferentz, il quale è però quest’anno su una sedia calda, ma le speranze degli Hawkeyes sono riposte nell’infarinata di talento che è arrivata via portal: il duo QB-TE arrivato da Michigan – Cade McNamara e Erick Hall – sarà verosimilmente l’asse principale dell’attacco, e nel pacchetto ricevitori sono stati anche aggiunti Seth Anderson (da Charleston Southern) e Kaleb Brown (Ohio State).

Le altre

Tra le altre ci sono 4 squadre che, su tutte, sono intriganti per un motivo per l’altro, e sono: Maryland, Nebraska, Illinois e Michigan State.

I Terrapins sono forse la miglior squadra tra quelle “senza grosse ambizioni”: puntano ad un bowl e, magari, ad ottenere uno scalpo importante durante la stagione. C’è qualcosa da ricostruire, specialmente nelle due trincee, ma il livello di talento della squadra di Mike Locksley è tale da meritare un’occhiata. Ovviamente c’è Taulia Tagovailoa, che torna per migliorarsi, ma con lui ci sono anche il RB Roman Hemby e il WR Jeshaun Jones, che renderanno quest’attacco molto frizzante. La difesa è stata un problema ma è cambiata parecchio grazie al portal: è un’unità quasi completamente nuova che per questo desta interesse.

A Nebraska l’entusiasmo non si è mai placato – nemmeno nei momenti più bui della gestione Scott Frost – ma quest’anno, dopo l’arrivo dell’ex allenatore di Baylor e poi dei Carolina Panthers Matt Rhule si è addiruttura moltiplicato. Per valutare il lavoro di Rhule serviranno almeno 3 stagioni, lasciandolo reclutare e poi crescere i suoi recruiting, ma già in questa prima offseason sembra aver fatto qualcosa di importante. Da Georgia Tech è arrivato il QB Jeff Sims a gestire un attacco che ritrova, per il resto, ben 8 titolari dello scorso anno. La difesa ha aggiunto molto via portal e potrebbe essere migliore dell’anno scorso. Il college football e la Big Ten hanno bisogno di una Nebraska competitiva.

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Illinois per gli amanti delle grandi difese, delle difese organizzate ed estremamente violente, è un piacere per gli occhi. 12.8 punti concessi a gara nel 2022, gli Illini dovranno fare a meno di Devon Witherspoon, ma ritroveranno due dei migliori uomini di linea della conference in Keith Randolph Jr, come tackle, e soprattutto Jer’Zhan Newton nel ruolo di edge. Se il QB transfer da Ole Miss Luke Altmyer riuscirà far girare un attacco piuttosto asettico nel 2022, saremo di fronte ad una potenziale squadra sorpresa.

Michigan State arriva da una stagione negativa, chiusa 5-7, arrivata dopo l’ottimo 2021 che era valso il contratto decennale e multimilionario per Mel Tucker. Dire che Tucker sia già sulla hot seat è impossibile, avendo un contratto davvero troppo oneroso da poter essere “smaltito” a cuor leggero dagli Spartans, ma certo è che un’altra stagione negativa metterebbe l’ex allenatore di Colorado in una situazione scomoda. Le domande sugli Spartans erano tante e sono aumentate dopo le notizie dei trasferimenti di Payton Thorne e Keon Coleman (QB1 e WR1 della passata stagione). La difesa non dovrebbe essere male, ma potrebbe non bastare per garantire una stagione da più di 6 vittorie.

Un’ultima squadra che attira interesse nella Big Ten è Minnesota. I Golden Gophers sono una squadra che si è stabilizzata nel metà alta della “classifica” della Big Ten, pur senza riuscire mai ad eccellere. La difesa dovrebbere essere all’altezza per poter competere nella West Division, ma servirà che il running game rimanga sul livello degli anni scorsi – pur senza Mohamed Ibrahim, il quale è stato sostituito con il transfer da Western Michigan Sean Tyler – e che il QB Athan Kaliakmanis cresca con il passare della stagione.

Le squadre con le minori possibilità di ottenere un record positivo sono Purdue, Rutgers, Indiana e Northwestern.

I Boilermakers sono in una stagione di rebuilding: c’è un nuovo head coach, Ryan Walters, un nuovo QB1, Hudson Card, ma una solida base di skill players di ritorno. La difesa ha faticato molto nel 2022 ed è quasi completamente nuova, l’obiettivo di coach Walters è chiaro che sia cercare di gettare le basi per l’anno prossimo, ma sarebbe importante riuscire a partire con il piede giusto.

Dal ritorno di Greg Schiano, Rutgers ha cessato di essere la squadra materasso della conference, ma i benefici dello Schiano 2 sono andati appiattendosi nel tempo. La difesa ha fatto molto bene nel 2022 e non ha cambiato molto, sarà fondamentale che il nuovo OC Kirk Carrioca trovi subito la quadra di un attacco guidato dal talentuoso ma ancora acerbo QB Gavin Wimsatt. È una squadra che potenzialmente potrebbe stupire, ma anche rivelarsi un nulla di fatto, facendo piombare Schiano sulla sedia rovente.

A proposito di sedie roventi, Indiana. Quella di Tom Allen è la panchina più a rischio della Big Ten: 6-18 nelle ultime due stagioni. L’attacco ritrova il WR Cam Camper e il RB Jaylin Lucas, ma il QB è ancora da decidere e la linea non offre garanzie. Ma se l’attacco non ride, la difesa piange proprio: disastrosa nel 2022, ritrova solo 2 titolari ed è stata ricostruita con transfer – di livello medio – e underclassmen. La realtà è che nessuno sa quale siano floor e roof di questa unità, ma il presentimento è che siano ambedue abbondantemente sotto media per la Big Ten.

A chiudere Northwestern. Difficile parlare di campo per gli Wildcats, che hanno appena licenziato Pat Fitzgerald per motivi un po’ oscuri e ora brancolano totalmente nel buio. Una squadra priva di grande talento, guidata da un allenatore ad interim, su cui si è scatenato un polverone che potrebbe continuare per i prossimi mesi e sulla quale c’è, come è logico che sia, un generale sentimento di scoramento. Un motivo per essere positivi? Da Cincinnati è arrivato il QB Ben Bryant che ha mostrato qualcosa di interessante e potrebbe alzare il suo livello nonostante la situazione disfunzionale.

Giocatori da seguire

Marvin Harrison Jr (WR, Ohio State): è probabilmente il miglior giocatore della nazione, candidato Heisman e ad una scelta altissima al prossimo Draft. Avrete già sentito parlare di lui e se non ne avete avuto occasione, cercate di dargli un’occhiata in questa stagione. Non sarà tempo perso.

Emeka Egbuka (WR, Ohio State): l’anno scorso si è fatto mettere gli occhi addosso. È un secondo violino ma sarebbe il primo in quasi tutte le altre squadre della nazione.

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Blake Corum (RB, Michigan): RB compatto e agile, perfetto per il running game potente dei Wolverines. In uscita da una grandissima stagione ma anche da qualche problemino fisico. La speranza è che lo abbia lasciato alle spalle e possa restare sano tutta la stagione.

Jer’Zhan Newton (Edge/DT, Illinois): playmake esplosivo, che ad Illinois gioca come pass rusher interno. Potente con un primo passo fulmineo, fa parte della nuova generazione degli interior defensive linemen.

JT Tuimoloau (Edge, Ohio State): una forza della natura, che ha avuto il suo breakout game nella sfida dell’anno scorso contro Penn State. Aspettiamoci crescere il suo rendimento e la sua importanza nella squadra.

Cooper DeJean (CB, Iowa): lanciare nella sua direzione non è mai stata una buona idea. Difensore aggressivo ma estremamente pulito, che fa delle letture la sua arte, ma che possiede comunque un atletismo adeguato per eccellere anche al piano superiore.

JJ McCarthy (QB, Michigan): è il miglior QB della conference. Se l’attacco di Michigan è largamente migliorato tra il 2021 e il 2022 è merito del suo inserimento sotto il centro. Ragazzo abile nell’agire dalla tasca, ma anche nel correre in scramble, che raramente si prende grossi rischi se non ce n’è il bisogno.

Olumuyiwa Fashanu (OT, Penn State): misure ed atletismo perfetti per la posizione. Base larga e grande tecnica in pass protection. Per completarsi necessita di migliorare la sua capacità di muoversi sul secondo livello nel running game.

Donovan Edwards (RB, Michigan): è il RB2 per Michigan, ma a differenza di Corum è un’arma offensiva più completa. Fisico meno compatto e capacità di muoversi più ibrida tra WR e RB. Completa ottimamente il backfield dei Wolverines.

Tommy Eichenberg (LB, Ohio State): fratello del Liam ex OT di Notre Dame, è il leader della difesa dei Buckeyes. Fisico imponente, leadership e comprensione del gioco da MLB NFL. Eccellente a difendere il box, possiede un atletismo buono per coprire anche in pass coverage.

Kalen King (CB, Penn State): cornerback undersize che è bravo a non farlo notare. Gioca aggressivo e riesce sempre a mettere le proprie mani a disturbare le ricezioni – 3 INT e 15 PD nel 2022.

Nicholas Singleton (RB, Penn State): sarà probabilmente la prima opzione offensiva di una squadra che punta davvero in alto. Le aspettative per la sua stagione sono piuttosto elevate.

Braelon Allen (RB, Wisconsin): RB alto ma comunque compatto, estremamente veloce sia sul breve che in campo aperto, che sarà un’arma fondamentale per la nuova Wisconsin di Luke Fickell. Migliorare come receiver sarà l’obiettivo per fare lìultimo salto di qualità.

Taulia Tagovailoa (QB, Maryland): QB divertente, con una meccanica di lancio particolare ma estremamente rapida e precisa, che sa navigare la tasca e sa lanciare anche off platform. Se se ne ha l’occasione, è un piacere guardarlo.

Chris Autman-Bell (WR, Minnesota): ricevitore di buona taglia che allunga il campo grazie ad atletismo e tecnica. È un ricevitore privo di veri punti deboli.

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