NCAA Preview 2023: ACC

Così come l’anno scorso oltre ai preview delle squadre NFL vi proponiamo anche quelli delle maggiori conference NCAA, oggi è il turno della ACC (BIG 12SEC).

Ci apprestiamo a vivere quella che sarà l’ultima stagione di college football con la configurazione che ci ha fatto compagnia nello scorso decennio. Dal prossimo anno infatti le novità, tra nuove conference e playoff allargati, rivoluzioneranno lo sport. La ACC vive un momento un po’ strano: potenzialmente interessante per quello che potrebbe succedere in campo con almeno due squadre (Florida State e Clemson) serie contenders per un posto nei playoff ma un po’ traballante fuori con un gap economico con le conference maggiori che rischia di diventare insormontabile e crea malumori (e possibili fughe). Inoltre da quest’anno verranno abbandonate le division, le due migliori squadre delle conference si sfideranno per il titolo a fine stagione.

Le favorite

Vietato nascondersi per Florida State: il progetto di Mike Norvell ha dato i frutti sperati dopo due stagioni disastrose e i Seminoles hanno raggiunto nuovamente le vette che mancavano dai tempi di Jimbo Fisher. La squadra si è rinforzata molto durante questa off-season e le partenze (Draft e transfer portal) sono state veramente poche, segno della fiducia totale riposta nelle mani di Norvell. Jordan Travis torna a pilotare un attacco che è stato tra i più efficaci della scorsa stagione, un ragazzo che oltre ad una eccellente base atletica ha unito dei sensibili progressi come passatore. La linea offensiva, a lungo uno dei punti deboli più eclatanti di questa squadra, ha trovato equilibrio e talento in mano all’offensive coordinator Alex Atkins. Robert Scott (left tackle), Maurice Smith (centro) e D’Mitri Emmanuel (guardia) hanno ricevuto premi o menzioni per le squadre All-ACC, a questi si unirà Darius Washington, ottimo giocatore fermato lungamente ai box a causa di alcuni infortuni. Travis è un quarterback che vince le partite grazie alle sue gambe ma è ormai temibile anche come passatore. Non ci sbagliamo: Florida State punterà moltissimo sul running game di Trey Benson (più di 1000 yard e 10 TD lo scorso anno) e Travis ma quando, inevitabilmente, le squadre avversarie riusciranno a rallentare le corse i Noles saranno in grado di contro-attaccare per via aerea come forse non mai negli ultimi anni. La strategia di attingere al transfer portal per gli skill-players è ancora centrale per Norvell che, proprio dal portal, è riuscito a strappare due giocatori che rischiano di diventare eccezionalmente importanti per FSU: Keon Coleman (WR da Michigan State) e Jaheim Bell (TE da South Carolina). In particolare, Coleman va a formare con Johnny Wilson (una delle rivelazioni della scorsa stagione) una coppia difficilmente difendibile per stazza, tecnica e atletismo.

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In difesa è ormai implementato lo schema 4-2-5 di Adam Fuller che ha nell’EDGE Jared Verse la vera stella del reparto (per non dire dell’intera squadra). Nel mezzo della linea un altro transfer importante come Braden Fisker (Western Michigan) prenderà il posto di Robert Cooper. A fare compagnia a Verse ci sarà l’ACC Defensive Rookie of the year Patrick Payton, giocatore molto interessante che potrebbe beneficiare ulteriormente dalle attenzioni che le linee offensive concentreranno su Verse. La unit dei linebacker resta pressoché intatta e per la secondaria è arrivato l’ennesimo pezzo pregiato dal transfer portal Fentrell Cypress (Virginia) da molti considerato uno dei migliori cornerback della nazione.

Florida State ha tutto per trasformare la break-out season dello scorso anno nella stagione del consolidamento con un occhio al titolo di conference e un altro ai playoff.

Per risolvere i problemi in attacco di Clemson degli ultimi due anni Dabo Swinney, famoso per avere una continuità clamorosa nel proprio staff attraverso un sistema predefinito di promozioni interne, ha gettato lo sguardo all’esterno ed ha strappato l’offensive coordinator più hot dell’intero panorama collegiale: Garrett Riley. Il fratellino di Lincoln ha contribuito allo straordinario successo di TCU con un attacco che ha portato gli Horned Frogs fino alla finale dei CFP. Cosa dobbiamo aspettarci da Riley al primo anno in South Carolina? Sicuramente porterà gli elementi di Air Raid Offense e i Tigers saranno molto meno RPO dipendenti, da non sottovalutare anche l’impatto dell’alto ritmo che resta il vero marchio di fabbrica di ogni allenatore proveniente da quel tipo di background. Cade Klubnik, il giovane QB che ha scalzato DJ Uiagalelei, sarà il primo a trarre benefici dalla cura Riley e da lui si aspettano grandissime cose. In linea con quanto da anni propone Lincoln Riley, anche Garrett si appoggerà molto sul running game (sono finiti i tempi in cui l’Air Raid ignorava completamente, ai limiti dello schifare, il gioco di corse) e non c’è situazione migliore da cui ripartire per un attacco che potrà vantare un duo di running back veramente temibile con Will Shipley e Phil Mapha. Sarà particolarmente interessante seguire i progressi di Shipley che già oggi è un giocatore molto completo nonostante la giovane età. Resta abbastanza intatta la linea offensiva e anche questo è un ottimo punto di partenza per i Tigers. Sulla carta nella receiver room non ci sono comprovati game-changer  e anche qui vedremo la mano di Riley sullo sviluppo di giocatori talentuosi ma che ancora hanno molto da dimostrare a questi livelli. Beaux Collins è un leader ma ha una storia di infortuni che non fa ben sperare, lo scorso anno tre freshman hanno fatto vedere dei lampi: Adam Randall, Antonio Williams e Cole Turner. Vedremo se sapranno aggiungere continuità.

La difesa lo scorso anno ha patito troppo, soprattutto nella secondaria. La linea difensiva, da molti reputata una delle migliori della nazione, è arrivata corta a causa dei moltissimi infortuni che hanno colpito questo reparto. Tyler Davis ritorna nel ruolo di nose tackle e la DL ritrova anche Xavier Thomas. Ampi spazi sono previsti anche per l’ex 5-star Tomarrion Parker e Justin Mascoll.

Nel reparto dei linebacker si concentrano i leader tecnici della difesa: Jeremiah Trotter e Barrett Carter entrambi reduci da una stagione stellare (12 sack in due).

Nella nuova ACC senza division la squadra di Swinney è sicuramente una seria candidata al titolo di conference. Restano alcuni punti interrogativi che ci impediscono di annoverare Clemson tra i candidati alla vittoria del titolo nazionale.

Le inseguitrici

Non possiamo non inserire North Carolina nelle squadre che rincorrono la vetta per il semplice fatto che schierano quello che è probabilmente il miglior giocatore dell’intera conference: Drake Maye. Il giovane QB di Mack Brown è reduce da una stagione storica in cui ha dimostrato precisione, rilascio rapido e l’abilità di contribuire al gioco offensivo anche con le gambe. L’unico dubbio all’alba di questa nuova stagione è il cambio di offensive coordinator. Infatti UNC ha perso Phil Longo (andato a Wisconsin) vero e proprio QB guru che si è fatto una discreta nomea durante gli anni a Chapel Hill. Per sostituirlo Brown ha ingaggiato Chip Lindsey, uno dei discepoli di Gus Malzahn, per un attacco un po’ più bilanciato rispetto all’Air Raid di Longo. E’ probabile che vedremo una versione di Maye un po’ più ragionata, magari con qualche statistica in meno, ma altrettanto efficace in termini di bilancio vittorie/sconfitte.

La difesa è il reparto che ha impedito a UNC di lottare seriamente per il titolo di conference da quando è tornato Brown e l’arrivo di Gene Chizik nel ruolo di defensive coordinator non ha cambiato la situazione: vedremo se al secondo anno sarà capace di impattare positivamente il reparto e a dare a Maye la possibilità di giocare per qualcosa di serio.

Pitt spera di avere più fortuna nel prossimo QB preso dal portal. L’esperimento Slovis è finito senza infamia e senza lodi, adesso è il turno di Phil Jurkovec (Notre Dame via Boston College). Jurkovec si riunisce con Frank Cignetti che ha fatto lo stesso percorso da Chestnut Hill a Pittsburgh lo scorso anno. Sostituire il fortissimo RB Izzy Abanikanda sarà molto più complicato, anche in questo caso Pat Narduzzi ha fatto affidamento al portal con l’arrivo da LSU di Derrick Davis (ex recluta Top 100 che non ha mai trovato spazio a Baton Rouge).

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E’ impossibile dubitare di Narduzzi quando si parla di schierare in campo una difesa: l’ex DC di Michigan State riesce sempre a fare le nozze con i fichi secchi e dispone di uno staff pieno di allenatori specializzati nello sviluppo dei prospetti più acerbi, tra tutti il DL coach Charlie Partridge: una vera fucina di talenti.

E’ facile prevedere che Pitt sarà ancora un squadra molto ostica da affrontare per ogni attacco della conference, dalla salute di Jurkovec e dal connubio con Cignetti passeranno le sorti dei Panthers per questa nuova stagione. Un attacco decente potrebbe bastare per rendere Pitt una possibile outsider per la finale di conference.

Duke, da squadra sorpresa lo scorso anno, si merita di essere citata tra le prime delle inseguitrici. Sembra strano ma Mike Elko al primo anno ha toccato tutti i tasti giusti e si è contornato di uno staff di tutto rispetto: per una volta dalle parti di Durham sono stati capaci di mettere da parte il parquet e la palla a spicchi per sostenere il programma di football. La stella della squadra è il quarterback Riley Leonard, giocatore elettrico e super-interessante anche in ottica futura, ma è in difesa dove la mano di Elko si è sentita di più: pochi, pochissimi nomi ma tanta, tantissima sostanza. E’ facile prevedere che la stessa formula verrà riproposta anche nella stagione che sta per iniziare. Il calendario dei Blue Devils non permette distrazioni ma il fattore Leonard e la disciplina di Elko potranno portare Duke ad una parziale riconferma delle buone cose viste la scorsa stagione.

La prima stagione di Mario Cristobal a Miami è stata un fallimento, ma la cosa, forse, più eclatante è stata la mancata chimica all’interno dello staff composto da allenatori di livello assoluto ma con poca familiarità reciproca. E’ per questo che dalle parti di Coral Gables si ripartirà da uno staff tecnico quasi completamente nuovo. Shannon Dawson e Lance Guidry sono i nuovi coordinatori, rispettivamente, di attacco e difesa. Dawson viene dal ramo più evoluto dell’Air Raid avendo allenato per gran parte della carriera a fianco di Dana Holgorsen mentre Guidry ha messo in campo una delle difese migliori della nazione lo scorso anno a Marshall. Tanto, se non tutto, passerà dalle mani di Tyler Van Dyke il quarterback che deve ritrovarsi dopo un anno passato a rincorrere la salute ed uno schema offensivo non adatto alle sue caratteristiche. La missione è quella di ritrovare con Dawson la forma e la complicità che aveva con Rhett Lashlee due stagioni fa, oltre al ritorno ad un attacco molto più verticale. In off-season Cristobal ha lavorato molto per dare agli Hurricanes una linea offensiva degna di questo nome e il risultato, perlomeno sulla carta, si è visto subito con un deciso cambio di look nei fisici e nel pedigree di questo reparto. In difesa ci si aspetta moltissimo dall’impatto di Guidry e di uno schema molto più aggressivo rispetto a quello dello scorso anno. TVD, la linea offensiva, i ricevitori e la ritrovata alchimia tra staff e squadra saranno i punti focali di una stagione che vede gli Hurricanes potenzialmente in ascesa ma con tutto da dimostrare sul campo.

A Louisville hanno abbracciato il ritorno in sideline del figliol prodigo con Jeff Brohm e siamo sicuri che il suo impatto sull’attacco dei Cardinals sarà tangibile fin da subito. Probabilmente a livello di roster Louisville resta un gradino sotto rispetto a tutte le altre squadre della categoria “inseguitrici” ma se Brohm riuscirà a confermare quanto di buono ha fatto a Purdue, la squadra del Kentucky potrà rivelarsi la clamorosa sorpresa della prossima stagione in ACC. Da Purdue oltre a diversi membri dello staff, Brohm si è portato anche il quarterback Jack Plummer (lo scorso anno a California dopo quattro anni da Boilermaker) e questo ha sicuramente velocizzato la fase di implementazione del nuovo schema offensivo.

Il cambio schema/staff tecnico sarà un po’ più lento in difesa e dovremo aspettarci un periodo di adattamento che potrebbe anche andare ben oltre l’inizio della stagione e caricare l’attacco di ulteriori responsabilità. Detto questo Louisville ha un calendario molto favorevole grazie al quale eviterà le squadre migliori e potrà quindi giocarsela con avversari decisamente alla portata nonostante il cambio di regime.

North Carolina State è reduce da una stagione molto sfortunata nonostante le aspettstive fossero arrivate ai massimi storici, per Dave Doeren siamo arrivati al momento della verità: sarà capace di portare l’argenteria a Raleigh? Devin Leary, il QB e anima della squadra, è passato a Kentucky dopo un 2022 finito troppo presto per infortunio. Al suo posto arriva da Virginia Brennan Armstrong e si riunisce con un’altra faccia nuova, l’offensive coordinator Robert Anae da Syracuse. I più attenti si ricorderanno che questo tandem (Anae-Armstrong) ha portato Virginia a grandissimi successi nel 2021, quindi diciamo che NC State riparte ma non riparte da zero. Anae ha dimostrato in carriera di essere un allenatore estremamente capace di mettere i propri giocatori nelle condizioni di fare bene. La difesa è basata sullo schema 3-3-5 di Tony Gibson, ormai una sicurezza ma deve sostituire praticamente tutto lo starting line-up. Tra le seconde linee non mancano potenziali titolari (i Wolfpack hanno reclutato molto bene negli scorsi anni) si tratta solo di trovare il giusto equilibrio.

Le altre

Wake Forest è un programma a lenta lievitazione: quando la squadra è pronta e zeppa di esperienza passa automaticamente tra i contenders. Per lo stesso motivo la fase di ricostruzione è meno immediata rispetto ad altre parti. Dave Clawson porta le sue squadre sempre ad una crescita graduale, sarà una sfida gestire il post Sam Hartman (passato a Notre Dame), Mitch Griffis è il nuovo QB1 e magari, al quarto anno nel sistema Ruggiero, riuscirà a tenere alto il livello dell’attacco che vanta anche di un parco ricevitori niente male ma le perdite in difesa (soprattutto sulla linea) sono troppo importanti per poter prevedere un altro anno al top della conference.

Virginia e Virginia Tech sono ironicamente in una situazione molto simile. Entrambe le squadra si apprestano a cominciare il secondo anno di una nuova gestione (Tony Elliott per UVA e Brent Pry per VT) e i problemi da risolvere sono tanti dopo una stagione da tre vittorie ciascuno. Se per gli Hokies i problemi in attacco erano ampiamente prevedibili, non si può dire lo stesso per i Cavaliers che hanno fatto scappare Brennan Armstrong dopo un 2021 storico. C’è molto lavoro da fare per entrambi.

Sulla graticola anche Syracuse e Dino Babers che cambia i due coordinatori ma mantiene lo stesso sistema sia in attacco che in difesa. Il roster però non è messo male e gli Orange ci hanno abituato ad ottime partenze, il calendario si mette male nella parte centrale della stagione con le trasferte proibitive a North Carolina e Florida State subito dopo la partita in casa contro Clemson. La qualificazione per la Bowl season resta alla portata ma Syracuse non avrà il lusso di potersi permettere passi falsi contro avversari di pari o minore portata.

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Giocatori da seguire (oltre a quelli nominati sopra)

BOSTON COLLEGE: Christian Mahogany (OL), uno dei migliori nel 2021, ha saltato tutto l’anno scorso per un infortunio al ginocchio. La guardia è tornata ad ancorare la linea offensiva degli Eagles.

CLEMSON: Peter Woods (DL) è un freshman arrivato a gennaio che ha già dimostrato di essere in grado di aiutare a compensare la perdita di Bryan Bresee.

DUKE: Graham Barton (OT) è tornato sorprendemente a Duke dopo una stagione stellare. Sarà fondamentale per proteggere Riley Leonard e per le corse dei suoi Blue Devils.

FLORIDA STATE: Jaheim Bell (TE), transfer da South Carolina, è stato uno dei giocatori più versatili la scorsa stagione. Mike Norvell si divertirà molto con questo giocattolino.

GEORGIA TECH: Haynes King (QB), transfer da Texas A&M, è l’uomo scelto per guidare la rifondazione degli Yellow Jackets. Ha fatto vedere lampi, ma mai costanza, nella breve esperienza a College Station.

LOUISVILLE: Kevin Coleman (WR), transfer da Jackson State, è stato uno dei colpi più sensazionali di Deion Sanders un paio di stagioni fa. Trova Brohm e un attacco in grado di sfruttare il suo grezzo talento.

MIAMI: Francis Mauigoa (OT). Numero #5 nella Freaks List di Bruce Feldman, il freshman Samoano si candida ad un ruolo centrale nell’attacco di Miami. Porta a spasso 6-6 e 341 libbre con un’agilità impressionante e potrebbe calcare le orme del connazionale Penei Sewell sotto la guida di Cristobal.

NORTH CAROLINA: Byron Nesbit (TE) è un target enorme per Drake Maye e l’attacco di Tar Heels. Con la perdita di Josh Downs, le sue mani sicure saranno fondamentali nell’attesa che emerga uno dei giovani WR di UNC.

NORTH CAROLINA STATE: Dacari Collins (WR), transfer da Clemson ed ex Top-200 nella lista dei prospetti della classe 2021. Stazza e fisico per esplodere, finalmente, in un attacco che andrà molto in verticale.

PITTSBURGH: Karter Johnson (TE) è alla sua seconda stagione con i Panthers dopo aver giocato al Butler Community College. Johnson, già titolare per due partite la scorsa stagione, sarà un fattore importante nell’attacco rinnovato di Pitt.

SYRACUSE: Caleb Okechukwu (DL) è stato il migliore nel ruolo già la scorsa stagione (memorabile la sua pick six contro Purdue). Non mi sorprenderebbe vederlo nel First Team All-ACC alla fine dell’anno.

VIRGINIA: Keytaon Thompson (multi ruolo) è un’arma offensiva a 360 gradi ed è uno dei pochi superstiti nell’attacco dei Cavaliers. Speriamo che Elliott sia in grado di valorizzare la sua versatilià.

VIRGINIA TECH: Mansoor Delane (CB) è stata la rivelazione dello scorso anno da freshman, al secondo anno è pronto per ricoprire il ruolo di stella della difesa.

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WAKE FOREST: Demond Claiborne (RB). La stella del reparto è Justice Ellison che si occuperà del grosso delle portate ma Claiborne minaccia un TD lungo ogni volta che tocca la palla. Giocatore elettrico.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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