E’ in vendita “The Playbook Vol. IV – Guida tattica alla NFL 2023” scritto da Alberto Cantù e Michele Serra che in 185 pagine vi presenta la prossima stagione della Lega. The Playbook è composto da 8 capitoli dedicati ai giocatori, squadre, allenatori (link all’acquisto in fondo alla pagina).
L’indice
Le novità
In questo quarto volume ci sono delle novità rispetto al passato, eccole.
Un estratto dal capitolo dedicato ai Lions
I DETROIT LIONS, UN SEGRETO BEN MANTENUTO
A meno che non seguiate assiduamente la NFL, potreste esservi persi quello che l’attacco dei Lions ha saputo fare nell’ultima stagione sotto il nuovo offensive coordinator Ben Johnson. Il classe ’86 è una vecchia conoscenza di coach Campbell, con cui ha lavorato ai Dolphins; un suo uomo di fiducia, insomma, che, alla sua prima stagione in questo ruolo, ha subito portato risultati concreti. Detroit ha chiuso la stagione al quinto posto in DVOA offensiva, al terzo posto per yard totali guadagnate, al terzo in yards per play (assieme a Philadelphia e San Francisco) e quarta in primi down guadagnati. Johnson ha messo in piedi un attacco orizzontale – anche per questioni di personale offensivo – caratterizzato da un ampio uso di tracce in breaking – cioè che puntano al centro del campo – e sfruttando le combinazioni delle stesse per attaccare la difesa su più livelli, ma anche per facilitare il compito a Jared Goff. Obiettivo raggiunto, si può dire: Goff ha vissuto una delle migliori stagioni della sua pur breve carriera, con 4438 yard su passaggio, 29 TD e 7 intercetti (minimo in carriera come nel 2016 e 2017). Il sistema offensivo di Johnson e le caratteristiche individuali dei ricevitori hanno permesso a Goff di vivere una stagione da Pro Bowler, la terza in carriera e la prima dal 2018. L’ex giocatore di California rimane un giocatore dalla forza di braccio limitata, ma tutto sommato efficiente e utile se il sistema offensivo funziona. Nel 2021 questa condizione non c’era, e anche il supporting cast latitava, soprattutto nella linea offensiva; due stagioni fa, Goff ha chiuso la stagione con 6.4 air yards per pass attempted, ultimo in classifica su 31 quarterback: nel 2022, la cifra è leggermente salita a 7, buona per il 24esimo posto. Una statistica indicativa riguarda le yard su passaggio after catch, che nell’ultima stagione sono state 2287, quarto dato più alto di Lega: ciò significa che il compito di Goff non era tanto creare da solo le big play, ma lasciare che lo facessero i giocatori una volta serviti nello spazio. Il reparto ricevitori dei Lions è tutto fuorché completo, a maggior ragione senza la 12esima scelta assoluta del draft 2022, Jameson Williams; il rookie da Alabama ha saltato tutta la stagione per un infortunio al legamento collaterale anteriore del ginocchio, privando i Lions dell’unica deep threat disponibile a roster. Come detto, Goff non è necessariamente il tipo di passatore migliore per innescarlo; tuttavia, è anche reduce dalla sua seconda miglior annata in carriera per percentuale di passaggi da 20+ yard completati (41.8%, di poco inferiore a quella del 2018). Inoltre, avere un giocatore del genere in campo costringe le difese a sistemarsi per evitare di lasciare spazio a fondocampo, esponendosi maggiormente nelle aree intermedie, dove Detroit ama colpire: nell’ultima stagione, Goff ha tentato 159 passaggi nella parte centrale del campo tra le 0 e le 9 yard, contro i 208 tentati tra le 10 e le 20+ yard a prescindere dalla zona di campo. Il re dell’attacco aereo dei Lions è uno, e il nome non mente: Amon-Ra St. Brown. Il giocatore che porta il nome di una divinità egizia sta pian piano diventando un eccellente giocatore, oltre che un beniamino del pubblico per il nome che porta. Il fratello di Equanimeous, giocatore dei Bears, è il giocatore perfetto per lo stile di gioco di Goff e dei Lions, avendo nella zona centrale del campo il proprio ufficio. St.Brown è principalmente uno slot receiver (ha giocato 452 snap in questa posizione, nell’ultima stagione), ma viene anche impiegato abitualmente sull’esterno (354 snap). Con 912 yard, è uno dei 29 rookie wide receiver capaci di realizzare almeno 900 yard nell’annata d’esordio: gli fanno compagnia giocatori come Ja’Marr Chase, Odell Beckham Jr., Keenan Allen e altri Pro Bowler. Con 106 ricezioni per 1161 yard, il suo 2022 ha confermato la crescita che si era già vista a partire dalla fine dell’annata 2021; tra week 1 e 12, St, Brown aveva tenuto medie di 4.7 target, 3.5 ricezioni e 32 yard su ricezione: da week 13 fino a fine stagione, i numeri sono triplicati, con 11.2 target, 8.5 ricezioni e 93.3 yard di media. In questa stagione, la sua efficienza è cresciuta a dismisura, come testimoniano le sue 2.55 yards per route. Si tratta di una statistica elaborata da Pro Football Focus per indicare con più precisione la produzione offensiva di un ricevitore: si ottiene, banalmente, dividendo il numero delle yard su ricezione totali per le tracce corse da quel ricevitore. Il dato di ARSB rappresenta il settimo migliore per un wide receiver nella scorsa stagione. Ulteriore – e forse definitiva – dimostrazione dell’impatto che il sophomore si è ritagliato nell’attacco della propria squadra riguarda il target share, la percentuale di target ricevuti in rapporto a quelli totali di squadra: il suo 25.9% è il 12esimo dato più alto nella Lega. Il suo stile di gioco e le sue ottime doti nel correre le tracce, inoltre, si sposano perfettamente con il tipo di gioco proposto da Ben Johnson: 85 delle sue 106 ricezioni totali nel 2022 sono arrivate tra le 0 e le 9 yard di profondità. Qui vediamo alcuni esempi:
Mesh è una chiamata perfetta per ARSB e non solo, poiché si tratta di una lettura sufficientemente comoda per il quarterback e dà all’attaccante la possibilità di trovare yard dopo la ricezione. Si tratta, banalmente, di due tracce orizzontali corse nella hook da due giocatori su due lati opposti; i due si incrociano (‘mesh’, appunto) per costringere la difesa a zona a fare una scelta oppure creare separazione naturale tra i difensori, costretti a passare fin troppo vicini tra loro nello stesso istante. Fisicamente, ARSB non è certo un X receiver, il ricevitore isolato su un lato di campo e marcato dal miglior cornerback avversario, ma ciò non significa che non sia in grado di poter vincere uno contro uno, come nel secondo caso. La motion del wide receiver sul suo stesso lato lo isola con il difensore, battuto agilmente con una eccellente slant. Nell’ultimo esempio, invece, vediamo uno schema chiamato varie volte da Johnson e che ha sempre fruttato ottimi guadagni: stiamo parlando del pylon-sail, che ha fruttato 9.4 yard di media ogni volta che è stato utilizzato. Si tratta di una variazione del più conosciuto sail, particolarmente indicato per battere le difese a zona; anche in questa sua variazione consta di tre tracce, tutte corse sullo stesso lato: una corner più profonda, una out intermedia e una quick out corsa dal running back o da un fullback.
Questi, invece, sono due esempi della forza fisica con cui St. Brown gioca. Non è normale per un giocatore con un’esperienza così ridotta utilizzare il corpo in questa maniera senza incappare in una pass interference o in una penalità per contatto illegale. Le sue 90 yard guadagnate dopo il primo contatto sono il 20esimo miglior dato tra i pari ruolo nell’ultima stagione. Che il nativo di Anaheim Hills abbia potenziale per diventare un ottimo giocatore è indubbio; che possa farsi carico dell’attacco aereo di una squadra lo è meno. Non è una questione di talento, ovviamente, quanto di caratteristiche tecniche. I passaggi a lui diretti nella scorsa stagione avevano una lunghezza media di 6.5 air yards (130esimo dato tra i ricevitori), e solo il 4.1% dei target erano considerati profondi, cioè oltre le 20 yard.Prima ancora dell’esplosione di St. Brown, però, un bel boost in termini di pericolosità e produzione offensiva era arrivato da Josh Reynolds; l’ex Rams era stato pescato da Detroit tra i free agent nel bel mezzo della stagione 2021, dopo essere stato tagliato dai Titans. A causa dell’infortunio al ginocchio patito da Cooper Kupp nella stagione 2018, Reynolds era diventato per forza di cose il terzo ricevitore dei Rams. Sono passati anni, e Reynolds è diventato un route runner decisamente più educato, nel tempo; il rapporto di conoscenza e stima con Goff, poi, ha certamente aiutato la sua transizione nell’attacco di Detroit. Nella stagione 2021, Reynolds ha terminato con 16 yard di media su ricezione, mentre l’anno scorso ha messo a referto 38 ricezioni per 579 yard e 3 TD. Il nativo di San Antonio avrà ancora un ruolo importante nell’attacco, almeno nella primissima parte di stagione; a seguito di una violazione del protocollo di Lega legato alle scommesse, infatti, Jamison Williams sarà assente per le prime 6 gare stagionali causa sospensione. Possiamo certamente dire che il reparto ricevitori dei Lions sia piuttosto monotematico, come caratteristiche tecniche, e che forse manchi un ricevitore fisicamente dominante. Quello che di certo non manca sono i giocatori capaci di fare male sul medio-corto, e Reynolds non fa eccezione.Un giocatore particolarmente interessante, che ha raccolto proseliti nel gruppo squadra per la durezza con cui gioca e per l’uomo spogliatoio che è, è Kalif Raymond. Il nativo di Lawrenceville, Georgia, è un ricevitore minuscolo (173 cm per 83 kg) che gioca ‘più grande’ di quello che è, e questo ha contribuito sicuramente a farne un beniamino dello spogliatoio. Raymond è sempre stato un journeyman, avendo cambiato 5 squadre in 6 anni di carriera. È con Detroit da due stagioni e nel 2022 è stato inserito nella seconda squadra All-Pro come punt returner, ruolo in cui ha collezionato 264 yard (su 20 ritorni, 13.2 di media) e un touchdown. In due stagioni ha messo insieme 95 ricezioni per i Lions, dopo averne totalizzate 19 nelle quattro precedenti. Con oltre 200 yard come punt returner, inoltre, ha raggiunto Jeremy Ross (tra il 2013 e il 2014) come gli unici giocatori a realizzare 200+ yard su ritorno in due stagioni consecutive. Nonostante le dimensioni ridotte, Raymond è stato impiegato in stagione più come ricevitore esterno (330 snap) che come slot receiver (212).
[…]Era dai tempi di Stafford e Megatron che l’ottimismo non regnava sovrano all’interno dell’organizzazione Lions. Vuoi per gli incoraggianti risultati della scorsa stagione, vuoi per la partenza di Aaron Rodgers – che rende la division più aperta che mai – Detroit sembra aver guadagnato molti punti in consapevolezza di sé. Per la prima volta dopo più di due decenni, a Motor City c’è davvero la sensazione che un nuovo progetto possa iniziare e, soprattutto, una nuova cultura di squadra possa prendere piede.
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