NFL Preview 2023: Houston Texans

Tra scelte sbagliate e piani sfumati, le ultime tre stagioni hanno portato i Texans da essere una tra le squadre più intriganti della Lega, capace di mettere in difficoltà i Chiefs di Patrick Mahomes nel Divisional del 2019, dopo aver vinto la AFC South per il secondo anno di fila, al fondo del barile. Non soltanto di Conference, ma dell’intera NFL. Houston ha festeggiato appena undici vittorie dal 2020 a oggi e si augura che, con un nuovo quarterback al timone, un nuovo playmaker a guidare la difesa e con il quinto allenatore diverso in panchina, dopo Bill O’Brien, Romeo Crennel, David Culley e Lovie Smith, sia finalmente giunto il tempo di rinascere e di tornare a gioire. Si sa, però, che processi come questo richiedono solitamente molto tempo e altrettanta pazienza. Soltanto una offseason da assoluta protagonista, con tanti innesti mirati e di valore, avrebbe potuto riportare i Texans a intravedere la luce. E così è stato.

OFFENSE

Il più importante tra i pezzi inseriti nel puzzle di Houston è, senza dubbio, C.J. Stroud. Il quarterback, seconda scelta assoluta nello scorso Draft, ha collezionato 8.123 yard con il 69.3% al lancio, 85 touchdown pass e 12 intercetti in 25 partite giocate a Ohio State e ha dimostrato di poter gestire al meglio la pressione, di avere un’ottima velocità e meccanica di lancio, pur con qualche difetto di precisione sul profondo e senza eccellere nella lettura delle diverse situazioni sul campo. Il grande punto interrogativo, però, sta nel fenomenale parco ricevitori avuto nei Buckeyes, che gli ha consentito di lanciare ai vari Chris Olave, Garrett Wilson, Jaxon Smith-Njigba e Marvin Harrison in queste due stagioni, mentre ai Texans la qualità media del reparto sembra essere decisamente inferiore. In questo senso, però, gli innesti di Robert Woods dai Titans e Noah Brown dai Cowboys, a sostegno di Nico Collins e John Metchie, saranno senz’altro fondamentali per assicurare a Stroud qualche arma di valore. Metchie, scelto al secondo giro nel Draft 2022, è finalmente pronto a esordire, dopo aver saltato tutta la stagione da rookie per una diagnosi di leucemia arrivata ormai un anno fa.

Ancor più importanti, però, sono altre mosse chiuse in questa offseason: Dalton Schultz arriva dai Cowboys dopo 577 receiving yard e 5 touchdown, che lo hanno reso tra i tight-end più solidi della Lega, mentre Devin Singletary si è ritagliato un ruolo da ottimo comprimario pur in un attacco “lanciocentrico” come quello dei Bills, in cui ha collezionato 819 rushing yard – 4.6 di media in 177 portate – e 5 touchdown. A loro si aggiungono i vari prospetti giunti dal Draft, a partire dal receiver “Tank” Dell, scelta numero 69 in uscita proprio da Houston. Senza dimenticare il runningback Dameon Pierce, che nella propria stagione da rookie è stato una delle note più liete a Houston, con 939 rushing yard e 4 touchdown, in uno dei peggiori attacchi in NFL. Altrettanta attesa è sulle spalle dell’offensive line, che ha aggiunto l’eccellente Shaq Mason dai Buccaneers per dare man forte al fenomenale Laremy Tunsil e a un paio di prime scelte passate che ancora devono entusiasmare, come Kenyon Green e Tytus Howard. Il nuovo centro, invece, è Juice Scruggs, scelta numero 62 allo scorso Draft in arrivo da Penn State. Insomma, un attacco tutto da valutare, a partire da Stroud, nella propria efficacia ed efficienza.

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DEFENSE

I Texans non si sono accontentati di rivoluzionare l’attacco, ma hanno posto le basi per una grande rinascita del reparto difensivo, in primis affidando l’incarico di head coach a DeMeco Ryans, ex linebacker proprio a Houston e successivamente grande mente difensiva da coordinator dei 49ers. Houston, poi, non si è accontentata della seconda scelta assoluta, ma è salita a prendersi anche la terza, pur a caro prezzo, dai Cardinals. In cambio delle successive scelte numero 12 e 33, oltre a un primo e a un terzo giro nel 2024, Ryans ha messo le mani su Will Anderson, l’edge-rusher più ambito del Draft, che nelle ultime due stagioni ad Alabama ha ammassato 27.5 sack e 48 tackle for loss e promette di poter diventare un Pro Bowler sul lungo periodo. Al suo fianco, nella linea difensiva a quattro, ci sono altri tre nuovi arrivati, Sheldon Rankins dai Jets, Hassan Ridgeway dai 49ers e Chase Winovich dai Browns, importanti innesti nelle rotazioni al fianco di Maliek Collins, Jonathan Greenard e dell’esperienza di Jerry Hughes.

Tanti volti nuovi anche nel resto della difesa, a partire dai linebacker: Cory Littleton dai Panthers e Denzel Perryman dai Raiders, in cui ha totalizzato ben 237 tackle nelle ultime due stagioni, si aggiungono a Christian Harris, reduce da una negativa annata da rookie, e a Christian Kirksey, altrettanto deludente nel 2022. Le tante incertezze nel front seven sono in parte oscurate dalle potenziali qualità della secondaria. Probabile che i Texans si stiano mangiando le mani nell’ammirare Sauce Gardner e le sue magie ai Jets, ma Derek Stingley, a lui preferito con la terza scelta assoluta al Draft di un anno fa, resta un cornerback di enorme talento, pur reduce da una stagione in cui ha concesso 33 ricezioni su 49 target, con appena un intercetto. Altro solido prospetto è la safety Jalen Pitre, che potrà contare sul supporto di Jimmie Ward, 5 pass deflected e 3 intercetti agli ordini di Ryans a San Francisco nel 2022. Al fianco di Stingley, invece, il nuovo arrivato è Shaquill Griffin, reduce dalla negativa esperienza ai Jaguars e pronto a battagliare per un posto sul campo con Desmond King e Steven Nelson.

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SPECIAL TEAM

Qualche certezza in più i Texans dovrebbero averla nello special team, guidato dal kicker Ka’imi Fairbairn, che nel 2022 ha siglato il proprio career-high convertendo il 93.5% dei field goal tentati, con un eccezionale 6/6 oltre le 50 yard. Fairbairn ha così confermato una tendenza positiva nelle ultime tre stagioni, in cui ha praticamente sempre centrato i pali entro le 40 yard (40/41) e dato soddisfazioni oltre le 40 (31/40). Anche il punter, Cameron Johnston, è reduce da due fantastiche regular season, in cui ha tenuto l’ottima media di 42 yard per punt. Il rookie Tank Dell dovrebbe essere il nuovo kickoff returner, sperando ripeta le 18.3 yard di media del college, mentre Desmond King farà il possibile come punt returner.

COACHING STAFF

Il coaching staff è stato completamente rinnovato ai piani più alti e, come anticipato, il ritorno a casa di Ryans, questa volta in veste di head coach, è la notizia più lieta per i tifosi dei Texans. Nominato Assistant Coach of the Year nel 2022, l’ex linebacker ha rapidamente scalato le gerarchie nelle sei stagioni ai Niners, arrivando a giocarsi il Championship, poi deciso dall’infortunio iniziale del quarterback Brock Purdy. San Francisco lo scorso anno ha lasciato agli avversari appena 300.6 yard di media, il numero più basso in NFL, al pari dei 277 punti concessi, soltanto 16.3 a partita. Un reparto fenomenale, che, passo dopo passo, Ryans spera di riuscire a riproporre ai Texans, partendo dalle fondamenta della scelta di Anderson. La scelta sembra essere più che valida, ma al momento troppe sono le incognite per prevedere cosa possa accadere. Al suo fianco ci saranno il defensive coordinator Matt Burke, al secondo incarico di questa portata dopo aver vestito gli stessi panni nel 2017 ai Dolphins, e l’offensive coordinator Bobby Slowik, che nei 49ers di Ryans ha svolto svariati ruoli, ultimo quello di offensive passing game coordinator, e ha imparato a conoscere il suo prossimo head coach negli ultimi sei anni.

Record previsto: 6-11

I nostri voti

Offense - 6
Defense - 6.5
Coaching Staff - 6

6.2

La nuovissima versione dei Texans prevede un rinnovato attacco guidato dal talento di Stroud, mentre una difesa in apparenza più solida si affida ad Anderson per rinascere sotto gli ordini di Ryans e di un coaching staff voglioso di sorprendere.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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