Stadio diverso, stesso risultato (Seattle Seahawks vs Arizona Cardinals 31-21)
Dopo la vittoria nella gara in casa contro i Cardinals, i Seahawks fanno il bis nella seconda sfida stagionale e consolidano sempre di più il primato nella NFC West.
Seattle apre le danze con un field goal, a cui i Cards replicano subito con un touchdown nel primo drive offensivo, interrompendo così una lunga striscia negativa, quasi una maledizione, che gli aveva impedito nelle otto settimane precedenti di segnare al primo drive dell’attacco. Entrambe le squadre fanno fatica a muovere le catene nel primo tempo, e dopo cinque punt, un fumble e un turnover on downs si va nello spogliatoio sul punteggio di 10-7 per Seattle grazie al td di DK Metcalf.
Nel terzo quarto lo spartito sembra non cambiare, almeno fino a quando Zaven Collins non riporta avanti i suoi con una pick six. L’attacco dei Seahawks però si accende, e Tyler Lockett prima e Kenneth Walker dopo riescono a mettere due marcature di distanza tra sé e gli avversari. Kyler Murray prova a riaprire la partita con un passing td per Zach Ertz, ma Noah Fant risale il campo per 51 yds, e spetta infine al rookie Walker l’onore – e onere – di chiudere la partita sul punteggio di 31-21 e portare i Seahawks a quota sei vittorie in stagione.
Non voglio essere la ventesima – almeno – persona che nell’ultima settimana entra nella vostra vita per dirvi: Ma avete visto cosa sta facendo Geno Smith? Però, seriamente, cosa sta facendo Geno Smith! Preso in offseason come rincalzo di Drew Lock, lo ha spodestato e ha iniziato a guidare i Seahawks verso un posto ai Playoff che sembrava un sogno lontano solo poche settimane fa. I suoi numeri parlano chiaro: sta giocando a livelli da MVP o quasi, e solo Mahomes, Allen e forse Hurts hanno reso di più finora. La domanda che sorge spontanea è: durerà? L’unica risposta possibile è: vedremo; ma intanto ha sorpreso ogni fan del football sulla faccia della terra.
Sarebbe però riduttivo e ingiusto dargli tutti i meriti dell’attacco di Seattle. Anche contro Arizona l’OC Shane Waldron ha preparato un ottimo gameplan che ha permesso di essere sempre un passo avanti rispetto agli avversari. Obbligatorio citare poi l’ottima prestazione di Kenneth Walker, che ha superato quota cento yards corse segnando due td. Noah Fant (cinque ricezioni per 96 yds) si conferma un osso duro per i Cards, così come il veterano Lockett (67 yds e un td), arrivato alla soglia dei trent’anni ma ancora in grado di dire la sua su un campo NFL.
Fatti i giusti elogi al reparto offensivo, non possiamo dimenticare l’ottima performance della difesa di Seattle. Ancora una volta, il migliore in campo è per me il rookie CB Tariq Woolen, che ha completamente oscurato dalla partita Hopkins negli ultimi tre quarti. Grazie al suo fisico longilineo e le grandi capacità atletiche, ogni settimana Woolen – nonostante la giovanissima età – si guadagna un posto sempre più in alto nell’ipotetica classifica dei migliori cornerback della NFL, e tra lui e Sauce Gardner credo che sarà davvero difficile assegnare il primo di miglior rookie difensivo quest’anno.
Credo di aver parlato abbastanza dei Seahawks, ma per un approfondimento sempre preciso e puntuale sulla squadra di Seattle vi invito ad ascoltare il podcast Seahawks Nest Italia, targato The Cutting Edge e in uscita ogni settimana su tutte le principali piattaforme.
Conclusa la doverosa “pubblicità” per gli amici delle aquile di mare, passiamo ora al lato dolente – almeno per me – della partita, cioè i Cardinals. Anche questa settimana è arrivata una bella delusione per la franchigia dell’Arizona, e il record di 3-6 è di per sé abbastanza eloquente: quest’anno si pensa – o almeno si dovrebbe pensare – ai giovani e al prossimo Draft! Prima di iniziare con i piagnistei e la solita polemica contro il capo allenatore, permettetemi di passare in rassegna le – poche – soddisfazioni di questa stagione finora.
Al primo posto c’è sicuramente Zaven Collins, che contro Seattle domenica ha messo a referto una bella pick six e un tackle for loss. Il lb primo giro si conferma ogni settimana il giocatore più migliorato nel roster dei Cardinals, e potrà essere un’ottima eredità per il futuro. Lo stesso si può dire per il compagno di reparto Isaiah Simmons, che ci ha messo un po’ di più a trovare la sua dimensione nella difesa di Arizona e in NFL, ma contro Seattle è stato quasi ineccepibile con sei solo tackle e un sack ai danni di Geno Smith. Buona notizia il ritorno di James Conner, che è semplicemente infermabile quando abbassa la testa e decide di conquistare il down, mentre Rondale Moore è stato il miglior ricevitore con otto ricezioni per 69 yards.
Il reparto offensivo di Arizona ha invece giocato una partita complessivamente pessima, mettendo a referto quattordici punti ma viaggiando solamente una volta nella redzone avversaria. Il primo imputato è Kyler Murray, che non gioca così male ma dimostra ancora una volta di non meritare il contratto firmato in offseason.
Contro Seattle Murray non è riuscito a superare la forte pressione della difesa avversaria, e ha finito per tornare a casa con cinque sack subiti. Il front seven dei Seahawks, e soprattutto Uchenna Nwosu, ha dei grandi meriti, ma delle colpe altrettanto importanti vanno attribuite a Kliff Kingsbury. L’head coach dei Cardinals era consapevole delle cruciali assenze nella linea offensiva (Hudson e Garcia, a cui si aggiunge anche Hernandez, uscito nel primo quarto), eppure non ha preparato un playcalling offensivo in grado – almeno in parte – di nascondere le tante defezioni.
Non siamo ancora arrivati alla Festa del Ringraziamento, eppure si potrebbe già mettere una pietra sulla stagione di Arizona e pensare alla prossima. La NFC West non è la Division più competitiva della lega, ma il record di tre vittorie e sei sconfitte parla abbastanza chiaro. Spero solo – da tifoso Cards – che si possa arrivare a una decisione importante in termini di coaching staff e front office.
Domenica prossima i Seattle Seahawks voleranno in Europa, a Monaco di Baviera, dove affronteranno i Tampa Bay Buccaneers nella prima partita della NFL in Germania. Arizona invece si sposterà a Los Angeles, dove sfiderà i Rams.
Ciao Carlo sono Mauro pure io grande fans dei CARDINALS il tuo articolo è pressoché perfetto vorrei porti una domanda, non pensi che il coach sia inadatto per questo roster ? A mio avviso i cardinals infortuni a parte e la sospensione di Hopkins abbiano un buon roster per accedere ai play off ma obiettivamente in attacco abbiamo fatto veramente poco..
Coach kingsbury sapeva benissimo che per 6 giornate gli mancava il suo miglior wr eppure con il suo rientro non vi sono stati grandi risultati…almeno 2 partite erano da vincere ma vuoi per un calcio sbagliato contro gli eagles vuoi i vari errori a Minnesota e per ultima contro Seattle la squadra in attacco fatica molto….oramai sperare nei play off è al quanto da folli ma un cambio di head coach a mio avviso è l’unico spiraglio per concludere bene la stagione. Un saluto e FORZA CARDS
Ciao Mauro, intanto grazie mille per i complimenti e sì, sono d’accordo con te. Il roster non è tra i primi della lega secondo me, ma credo valga più del record di tre vittorie e sei sconfitte che abbiamo e che è imputabile proprio al nostro head coach. Il problema più grande è proprio il reparto offensivo, guidato da Kingsbury, che fatica a raccogliere i risultati che dovrebbe visto che, a livello di qb e skill player, abbiamo poche squadre della lega avanti. Per questo concordo con te sul bisogno di cambiare HC e OC, ma non so se è meglio farlo subito o con la dovuta calma nella prossima offseason. Certamente non faremo i Playoff quest’anno, almeno dobbiamo sperare di costruire un buon progetto per le prossime stagioni.
Un saluto, Carlo Giustozzi