Doppia Sconfitta: i Bears perdono coi Cowboys e poi perdono Roquan Smith

Partita a senso unico, quella tra Dallas e Chicago all’AT&T Stadium. Finisce 49-29 per i padroni di casa che si impongono su dei Bears remissivi, sebbene la squadra di Eberflus arrivi da una vittoria considerevole nel New England.

Bears privi di Robert Quinn, impacchettato e scambiato in fretta e furia coi Philadelphia Eagles in cambio di una quarta scelta al prossimo draft; mossa che lascia Chicago senza pass-rush e che fortifica le mura della Pennsylvania, già piuttosto solide come vuole dimostrare il record di 7-0 degli Eagles, il solo rimasto imbattuto nella lega. 

Tony Pollard capisce che quella contro i Bears può essere la sua occasione per scalzare Zeke e mettere in seria discussione il ruolo di RB1 in The America’s Team e la coglie al volo: gli bastano 14 portate per sommare la bellezza di 131 yard e 3 touchdown!

Pubblicità

Chicago non ha risposte agli attacchi di Dallas, che in casa se la cava sempre piuttosto bene (record di 4-1 tra le mura amiche). Justin Fields fatica a trovare continuità nel lancio e preferisce puntare sulle corse avvalendosi del supporto di un buonissimo Khalil Herbert, ma non basta. I Bears sono smarriti nelle terre texane e cedono con facilità alle incursioni dei Cowboys, assoluti padroni del campo.

L’altalena degli orsi 2022 continua con questo percorso alquanto travagliato, un sentiero tortuoso che via via decima le colonne portanti di questo gruppo. Un collettivo che si è visto strappare prima Khalil Mack e poi, a distanza di una settimana sia Robert Quinn, sia Roquan Smith.

E proprio Smith si era presentato in lacrime davanti ai media americani per cercare di rispondere alle domande inerenti alla cessione del compagno di reparto veterano. Smith, palesemente in disaccordo con le scelte societarie, aveva espresso tutto il suo disappunto sulla questione Quinn senza lasciare nulla al caso. Ed ora, dopo pochi giorni, Ryan Poles prende il suo giocatore più forte nonchè il centro di un possibile progetto di ricostruzione e lo spedisce in AFC cercando di evitare di trovarselo contro.

Roquan Smith va ai Baltimore Ravens in cambio di una seconda e di una quinta scelta al prossimo draft.

I Bears alzano bandiera bianca su Roquan, decidendo di cederlo ad un prezzo svantaggioso pur di evitare di perderlo a zero o di dovergli pagare uno o due anni di tag. L’opzione del rinnovo mancato non è da attribuire a Ryan Poles, bensì alla gestione precedente targata Ryan Pace (l’uomo che ha effettivamente draftato Smith da Georgia con l’ottava scelta assoluta del 2018).

Chicago perde questa trade a mani basse, perchè un all-around player del livello di Smith non è sostituibile: questo difensore era, sotto tanti aspetti, una sorta di erede naturale di Bryan Urlacher. Solo Bobby Wagner aveva medie di tackle più alte di quelle di Roquan, una vera e propria tackle machine che garantiva sicurezza e dominio in mezzo alla difesa; che intercettava palloni, si infilava dietro le linee nemiche a caccia del quarterback sdraiandolo al suolo con estrema veemenza.

Oggi tutto questo talento troverà dimora al centro di un progetto che storicamente ha sempre saputo elevare le qualità difensive come quello di Baltimora. Ai Ravens, però, rimarrà sul gobbo un nodo cruciale da sciogliere: quello legato all’estensione del contratto di Roquan, il quale vuole uno stipendio minimo di 20M di dollari!

Cifra alta e fuori mercato per un linebacker. Nonostante i suoi numeri e le sue prodezze, Roquan non è mai entrato a far parte dell’elite NFL, spesso fuori da ogni genere di considerazione individuale forse anche per via dello scarso rendimento dei Chicago Bears. Abbiamo fatto notare molte volte che la lega abbia giudicato con molta leggerezza la figura di Smith, quasi non prendendola seriamente e nelle dovute maniere, ma questo è quanto; probabile che Poles e il front office di Chicago non siano stati stimolati a pagare tutti quei soldi ad un atleta che non è mai rientrato in certe discussioni, come ad esempio quella del Defensive Player of the Year.  

La fine di un ciclo perdente, fatto di se e di ma, giunge inesorabile nell’Illinois ed ora la testa non può far altro che proiettarsi sul futuro; un futuro che posiziona i Chicago Bears al top della lega per salary cap da spendere sul prossimo mercato degli agenti liberi (Chicago avrà a disposizione qualcosa come 140M di dollari da mettere sul piatto).

Pubblicità

Inoltre, sebbene da una seconda e una quarta non ci si aspetti certo di trovare un rimpiazzo per Roquan, i Bears avranno una folta scelta di selezioni al prossimo draft. A Chicago, sotto il comando di Pace, abbiamo sempre osservato gli altri divertirsi al draft poichè le nostre scelte venivano sempre cedute con grande leggerezza e noncuranza dai dirigenti; oggi Poles inverte la rotta e carica il suo quaderno degli appunti di lavoro.

Nel draft 2023 i Chicago Bears avranno a disposizione queste pick

  • 1st round
  • 2nd round
  • 2nd round (via Baltimore)
  • 3rd round
  • 4th round
  • 4th round (via Philadelphia)
  • 5th round
  • 5th round (via Baltimore)
  • 7th round

Una montagna di soldi da spendere, sommata ad una profondissima selezione di scelte al prossimo draft e, considerando che i Bears non andranno lontani col record in questa stagione, le scelte saranno abbastanza alte. A Chicago soffriamo ora, ma ci prepariamo per un 2023 scintillante, si spera da protagonisti.

Ora però bisogna portare a termine questa sciagurata stagione che si sta rivelando più funesta del previsto.

T.Shirt e tazze di Huddle Magazine Merchandising

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.