A vele spiegate (Tampa Bay Buccaneers vs Dallas Cowboys 19-3)

Finalmente la nuova stagione NFL è iniziata e, come l’anno scorso, la prima sfida per i Buccaneers è a Dallas, contro i Cowboys. Ma la situazione rispetto a 12 mesi fa è completamente diversa: i Bucs si presentavano come Campioni del mondo in carica, forti delle loro stelle, sia in attacco che in difesa, mentre l’ultima offseason è stata ricca di eventi e colpi di scena, dal “provvisorio” ritiro di Brady al cambio di capo allenatore, dall’addio di diversi giocatori chiave all’arrivo di nuovi protagonisti.

I Cowboys sono sempre squadra temibile, anche dopo l’addio di Cooper e l’assenza di Gallup, per l’inizio della stagione, ad indebolire il reparto ricevitori, ma con i punti fermi di Prescott in regia e il duo Elliott-Pollard protagonista sulle corse; in difesa splende la stella del “NFL Defensive Rookie of the Year” Micah Parsons, linebacker tuttofare.

Pronti via e i padroni di casa macinano il campo, anche se si devono accontentare di un FG di Maehr dalle 51 yard (!!). Il primo drive di Tampa vede il rientro, dopo il terribile infortunio dell’anno scorso, di Chris Godwin autore di 3 ricezioni per 35 yard, prima di abbandonare il campo per un infortunio che si spera non impedisca al forte ricevitore da Penn State di riscattarsi in questa stagione; anche i Buccaneers non riescono ad entrare in end zone e il sempre solido Succop centra i pali (3-3). I due successivi possessi di Dallas sono inconcludenti e producono 2 punt, mentre i Bucs vanno ancora a segno con un FG, anche se nel successivo drive Succop sbaglia il tentativo di calcio e il punteggio resta sul 6 a 3 per gli ospiti. Qui arriva la prima svolta dell’incontro, quando la S Winfield intercetta Prescott e riporta il pallone alla soglia dell’end zone ma ancora una volta Tampa deve accontentarsi di un FG, dimostrando che i meccanismi offensivi devono essere ancora registrati. Prima dell’intervallo c’è tempo ancora per un altro punt dei Cowboys e un altro FG del team di Bowles (12-3).

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Al rientro, dopo una prima fase di studio (1 punt a testa) finalmente si assiste al primo (e unico) touchdown di giornata ad opera del duo Brady-Evans, autore di una ricezione in volo, anche se il drive è ben alimentato dalle corse di Fournette apparso ispirato (19-3). Le difese prendono il sopravvento e i due attacchi non riusciranno più a cambiare il punteggio, Dallas non sembra avere il potenziale per contrastare i Bucs, soprattutto dopo l’uscita di Prescott per un infortunio alla mano (sarà necessario un intervento chirurgico che terrà lontano il QB texano dai campi per diverse settimane).

Tampa gestisce la partita che termina con il primo successo in stagione di Brady & Co (da segnalare che il QB 45enne ha un record personale di 7-0 contro i Cowboys). L’esordio stagionale è sempre pieno di incognite per tutte le squadre e i Bucs e i Cowboys hanno evidenziato che i margini di miglioramento, soprattutto in fase offensiva, sono ampi. I padroni di casa hanno mostrato problemi in attacco soprattutto sui lanci, sicuramente dovuti all’indisponibilità di Gallup, al limitato utilizzo di Cee Dee Lamb e all’infortunio di Prescott (sostituito da Cooper Rush). E il dover recuperare il punteggio non ha facilitato il compito. Le corse sono andate meglio con Elliott (5 corse per 52 yard) ma il gioco di Dallas ha dovuto virare sui lanci per poter colmare il divario nel punteggio sempre più progressivo. La difesa ha dato ottimi segnali, soprattutto con il già citato Parsons (2 sack) e con un intercetto di Wilson su Brady che non ha però cambiato l’inerzia della partita.

Per i Buccaneers la difesa, già solida nelle scorse stagioni, a tratti ha ricordato le gesta del reparto di Tampa degli anni a cavallo del nuovo millennio, dove primeggiavano Sapp, Brooks e Lynch e oggi i nuovi protagonisti sono Barrett, White e Winfield. I Cowboys sono stati limitati a 244 yard totali, con 4 sack (2 di White da molti ritenuto MVP dell’incontro) e 1 intercetto (Winfield altro grande protagonista). L’attacco deve migliorare nel rendimento in red zone, in partite più serrate le occasioni mancate potrebbero tradursi velocemente in sconfitte; Fournette nonostante in offseason non fosse stato visto in forma fisica smagliante ha fatto reparto da solo con 21 portate per 127 yard e 2 ricezioni per 10 yard. Da Brady (anche lui protagonista di una tormentata offseason con il rientrato ritiro e il recente litigio con la moglie Gisele Bundchen) partita “normale” (18/27, 212 yard, 1 TD e 1 Int) mentre nel reparto ricevitori, oltre al solito e solido Evans (5 ricezioni 71 yard e 1 TD) da segnalare la prestazione di Julio Jones (3-69) con una ricezione da 48 yard da incorniciare.

Le uniche “macchie” della giornata per entrambe le franchigie vanno ricercate al capitolo infortuni: a Dallas l’assenza di Prescott per le prossime settimane rischia di compromettere da subito una stagione piena di speranze dopo tanti anni deludenti. Anche Tampa non può essere felice: Godwin, al rientro dopo l’infortunio che ha interrotto la scorsa stagione, ha dovuto lasciare per un guaio al legamento del ginocchio e si spera che la sua assenza non sia troppo lunga, anche se il reparto ha profondità (Jones, Gage, Perriman). Anche il LT Donovan Smith ha abbandonato anzitempo la contesa, per un problema al braccio e sicuramente la linea di attacco dei Buccaneers non aveva bisogno di ulteriori forfait (infortuni di Jensen, Stinnie e partenze di Cappa e Marpet in offseason); anche per il tackle veterano si spera in un rientro rapido.

La seconda giornata incalza già; i Cowboys riceveranno i vice campioni di Cincinnati e dovranno far fronte all’assenza di Prescott e alle prestazioni dei ricevitori, potendo contare comunque su una difesa all’altezza. I Buccaneers saranno ancora in trasferta, a New Orleans e contro i Saints negli ultimi 2 anni hanno raccolto 4 sconfitte su 4 partite; obbligatorio affrontare il match con la dovuta motivazione, a maggior ragione visto che sono avversari di Division e chi vince sarà in test al raggruppamento.

La stagione è appena iniziata ma si entra già nel vivo e tutte le squadre devono dimostrare di poter ambire ai traguardi prefissati in offseason

LET’S GO!!

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Roberto Abelli

Tifoso Bucs dal 1984 Ex giocatore ed ora coach Appassionato di football NFL e NCAA

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