Il vascello riparte a gonfie vele (Dallas Cowboys vs Tampa Bay Buccaneers 29-31)

La NFL riparte da dove si era fermata, e non solo perché come da tradizione la prima partita della stagione si gioca in casa della squadra campione in carica del Super Bowl, ma anche perché per la prima volta, la partita inaugurale si svolge sullo stesso terreno della gran finale.

Anche Tampa Bay quanto a roster e coaching staff, è come se fosse rimasta congelata per questi 7 mesi, non è cambiato nulla, prima squadra che vince il Lombardi Trophy e ritorna tutti e 22 i titolari, non perdendo neanche il validissimo defensive coordinator Todd Bowles, citato come papabile candidato per le posizioni di head coach apertesi l’ultima offseason. Se possibile i Buccaneers si sono migliorati, aggiungendo profondità a ruoli già eccellenti come quello di outside linebacker/edge, dove al primo giro dell’ultimo draft hanno selezionato Joe Tryon-Shoyinka, o quella di runningback, dove hanno aggiunto un eccellente receiving back, come Giovani Bernard, che potrebbe replicare, sebbene traslato nel ben diverso sistema di Bruce Arians, quello che faceva James White a New England. Tampa Bay ha chiuso in crescendo l’anno, e con essa Tom Brady, che sembrava sempre a più agio nel sistema offensivo di Arians, cucitogli su misura dall’offensive coordinator Byron Leftwich, che comunque non è stato snaturato, avendo chiuso Brady la scorsa stagione in seconda posizione per distanza media dei propri lanci.

Lato Cowboys, uno dei focus dell’offseason è stato il recupero ottimale di Prescott, che ha dovuto subire due operazioni per la caviglia fratturata in week 5 della scorsa stagione, e sofferto un infortunio alla spalla destra con cui lancia, probabilmente dovuto all’eccessivo sforzo cui è stata sottoposta nel percorso di recupero; tra l’altro a dimostrazione della fiducia che Jerry Jones ripone nel suo quarterback, nonostante tira e molla passati e un infortunio grave, Dak è stato legato a sé dai Cowboys con un lucroso contratto da 160 milioni per 4 anni. Dopo i disastri dell’anno scorso sul lato difensivo della palla, Dallas ha chiamato come defensive coordinator Dan Quinn, che ha portato con sé da Atlanta, dove era head coach, due safety in Keanu Neal e Damonte Kazee e a testimonianza della volontà della società di migliorarsi in questa fase di gioco, ben 8 scelte al draft sono state investite in giocatori difensivi.

Pubblicità

Come è intuibile dal punteggio, la partita, in pieno stile NFL degli ultimi anni, è stata una “sparatoria” fatta di botta e risposta nelle segnature, da ultima decisa dai kicker, visto che Zuerlein dopo aver mancato un PAT e due field goal da 31 e 60 yds, mette il più difficile a 1 minuto e 24 secondi dalla fine da 48 yds. In queste situazioni però Brady è un “assassino” e senza timeout lancia per 62 yds affidando a Succop un calcio abbordabile da 36 yds che il kicker manda tra i pali a 2 secondi dalla fine.

Considerazioni

L’attacco dei Buccaneers si dimostra efficace come l’avevamo lasciato nella finale dello scorso febbraio, e ciò nonostante i defensive back dei Cowboys hanno fatto tutto sommato un buon lavoro considerando che si trovavano davanti possibilmente il miglior trio di ricevitori della lega in Evans, Godwin, Brown; il primo di questi, Evans, vero ricevitore numero 1 è stato annullato nelle sue tracce profonde, “costringendo” Brady a guardare a matchup più sul medio corto maggiormente favorevoli che si trovavano Godwin e Brown, i quali non a caso hanno chiuso rispettivamente con 9 ricezioni, 105 yds e 5 ricezioni, 121 yds e 1 touchdown ciascuno. Brady, maestro, tra le altre cose, nell’esporre gli accoppiamenti favorevoli, ha consistentemente esposto le mancanze in copertura dei linebacker di Dallas, in particolare Micah Parsons, sebbene talvolta lo spazio fosse dovuto ai blitz lanciati da Dan Quinn in cui era coinvolto lo stesso Parsons, primo giro dell’ultimo draft, schierato sia come inside linebacker che come outside. Questi matchup favorevoli sono stati sfruttati dal mismatch ambulante che è Rob Gronkowski, il quale l’anno scorso ci aveva messo un po’ a carburare, ma che in questa stagione 2021 riprende da dove aveva lasciato all’ultimo Super Bowl, con 2 touchdown.

https://twitter.com/NFL/status/1436159442500796421

La linea offensiva dei Buccaneers è stata in grado di mantenere tasche pulite, condizione fondamentale per Brady, il quale soffre in particolare la pressione centrale, DeMarcus Lawrence a tratti ha messo in difficoltà il right tackle Tristan Wirfs, che dopo una spaziale stagione da rookie vuole confermarsi come uno dei migliori e più promettenti tackle della lega. Qualcuno leggendo il tabellino vedrà i 2 intercetti di Brady, relativamente tanti per uno come lui che l’anno scorso ne ha lanciati 12, ma questo è il tipico caso in cui le statistiche non spiegano tutto, se non nulla, il primo è stato dovuto a una mancata presa di Fournette su uno screen pass, che ha fatto rimbalzare lo sferoide prolato sulle sue punte delle dita per essere intercettato comodamente da Trevon Diggs; la seconda è arrivata su un tentativo di Hail Mary allo scadere del secondo quarto, classici esempi di intercetti che o non sarebbero da attribuire al quarterback o nel primo caso sarebbero da mettere a carico del compagno di squadra.

La difesa dei Buccaneers nel front seven si è confermata spaventosa (in senso positivo), con una interscambiabilità incredibile, soprattutto nelle situazioni di chiaro passaggio, in cui i giocatori vengono disposti in posizioni mai definite sulla linea di scrimmage, alcuni con un braccio a terra, altri in una “2 feet stance” (mi viene in mente in un’occasione Jason Pierre-Paul che va in pass rush partendo in piedi direttamente davanti al centro Biadasz), cosicchè la linea offensiva e il quarteback non siano facilitati nel capire chi effettivamente verrà in pressione e chi arretrerà in copertura e aggiustare di conseguenza le protezioni. In quest’ottica la selezione al draft di Joe Tryon-Shoyinka aggiungerà freschezza e versatilità a questa parte della difesa. L’altra parte, la retrovia, è stata meno performante, probabilmente a causa delle seconde linee in campo per l’infortunio di Whitehead e poi durante la partita di Murphy-Bunting, la cui giuntura del gomito si è piegata nella direzione opposta a quella prevista dall’anatomia umana; non a caso dopo la sua uscita, per diversi snap consecutivi, e a ragione, Dak ha preso di mira il malcapitato Dean, passato sull’esterno. Se l’infortunio di Murphy-Bunting dovesse rivelarsi grave sarebbe una grave perdita per la difesa di Todd Bowles.

Entrambe le difese sono state eccellenti nell’annullare le corse: lato Dallas, Elliott (33 yds su 11 corse) probabilmente non per propri demeriti, è sembrato quello spento della scorsa stagione, pare abbia perso quel “juice” che lo contraddistingue, ma era solo la prima partita contro la miglior difesa sulle corse della NFL, non precipitiamo a conclusioni affrettate; mentre Pollard ha guadagnato14 yds su 3 portate, meglio come media ma non paragonabile come numero di “carry”. Anche i Buccaneers non hanno avuto fortuna in questo fondamentale, Fournette ha guadagnato 32 yds su 9 corse, Ronald Jones II 14 yds su 4 portate, una delle quali si è conclusa con un fumble perso.

Questi dati spiegano perché i due quarterback abbiano lanciato così tanto, Brady ha messo a segno 32 passaggi su 50 per 379 yds e 4 touchdown, Dak, che anche l’anno scorso nelle prime 5 partite aveva lanciato tanto, non a caso era primo nella lega per yard su passaggio, è andato 42 su 58 per 403 yds, 3 touchdown e 1 intercetto.

L’attacco di cui chiama i giochi Kellen Moore era una garanzia già l’anno scorso, per questo il front office dei Cowboys è intervenuto sulla difesa, e se prima si parlava di quello di Tampa come uno dei migliori trio di ricevitori della NFL, si potrebbe benissimo fare il caso per quello di Dallas, con Cooper, Lamb e Gallup. Le chiamate offensive sono state idonee vista l’impossibilità di correre, la pericolosità della pass rush targata Buccaneers e la necessità di far riacclimatare Dak a lanciare in una partita dalla velocità di gioco e intensità quale solo l’NFL garantisce. Sono stati chiamati schemi che ingannassero la difesa, come play action dalla shotgun formation con il runningback a lato del quarterback, o che permettessero a Prescott di liberarsi velocemente del pallone, con screen pass e letture immediate sul medio corto.

https://twitter.com/NFL/status/1436161940959608859

Pubblicità

Anche la sequenza del play calling, fondamentale per la riuscita di un attacco, è stata congegnata a dovere, si veda il touchdown di Lamb, che dopo lo snap si gira di 90 gradi verso il suo quarterback per eseguire quello che sembra uno schema di screen pass come aveva fatto poche giocate prima, il difensore abbocca e Lamb corre libero in verticale ricevendo e facendo passare la palla al di qua del piloncino nell’angolo basso della end zone. Questa scelta quanto a tipologia di chiamate è stata dovuta, com’è comprensibile che sia, al braccio di Dak che non è apparso ancora al 100% con la palla che talvolta pareva uscire debole, incerta, dalla sua mano destra, detto ciò Prescott ha giocato una partita eccellente, è una garanzia nella gestione del pallone e un leader di primo livello adatto a un ruolo quasi istituzionale come quello di quarterback della squadra della stella.

[ad id=”89475″]
Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.