Il review di week 7 USFL

I Generals dopo la sconfitta in week 1 non si sono più fermati, così come gli Stallions che rimangono imbattuti. In week 7 abbiamo visto il primo OT in formato USFL, con gli shootout dalle due yard vinto dai Breakers.

Tampa Bay Bandits vs New Jersey Generals 13-20

Partenza di studio in cui i due attacchi non vanno oltre il punt, poi, al secondo possesso, al termine di un drive impostato sulle corse di Darius Victor, Luis Perez trova Kaevonta Turpin in end zone con un passaggio di 14 yard. La replica dei Bandits si risolve con un FG da 34 yard di Tyler Rausa.
Nel successivo possesso Perez risale il campo per oltre settanta yard dosando giochi di corsa e passaggi senza che la difesa di Tampa riesca a fermarne l’avanzata, fino al rush finale di Victor che porta la palla per le ultime 6 yard.
I Bandits appaiono frastornati e nel loro successivo possesso, dopo un fumble causato da uno snap difettoso e due incompleti, Jordan Ta’Amu, si fa intercettare sulle proprie 38 da Dravon Askew-Henry.
Per questa volta però Tampa non paga dazio perchè, nonostante la buona posizione di partenza, New Jersey si deve accontentare di calciare un FG da 52 yard che Austin Jones fallisce. L’offense di Tampa non gira e i Generals segnano ancora con un FG di Jones da 35 yard portandosi sul 17-3.
Prima che si chiuda il tempo, Ta’Amu, nel tentativo di recuperare con il gioco aereo, dopo un paio di incompleti si fa di nuovo intercettare, ancora da Haskew-Henry, ma dopo questa azione si va al riposo.
Inizia il terzo periodo con l’ovale in mano a Tampa, che grazie a dei giochi di corsa ben condotti da B.J. Ellis e JuWann Washington arriva sulle 30 dei Generals, ma qui Ta’Amu subisce il terzo intercetto, stavolta da parte di Shalom Luani.
Anche questa volta il turnover non produce danni e, tornati in possesso del football, i Bandits vanno a segno ancora con un FG di Rausa da 37 yard a coronamento del primo drive in cui Ta’Amu gioca come sa.
Siamo ormai nel quarto periodo e New Jersey, deve accontentarsi di un altro FG che Jones realizza da 47 yard riportando il vantaggio a quattordici punti: 20-6. A questo punto l’attacco di Tampa finalmente si sveglia e Ta’Amu dopo una bella sequenza di completi, uno dei quali per Vinny Papale per un guadagno di 31 yard, manda in meta John Franklin con un TD pass di 20 yard, riportandosi a sette punti.
Mancano ancora dieci minuti e l’offense dei Generals si ferma, collezionando due possessi improduttivi che servono solo a far passare altri cinque minuti.
Nell’ultimo possesso Bandits Ta’Amu in poco meno di due minuti guadagna circa settanta yard, con una serie di completi che portano Tampa sulle 11 yard di New Jersey dove Chris Horr ferma la corsa di Papale. Resta il quarto tentativo in cui il passaggio destinato a Papale viene difeso dall’eroe di giornata Haskew-Henry che deflette l’ovale anticipando la ricezione.

I Generals rischiano di perdere una partita che per tre quarti era stata nelle loro mani, e la vincono per merito della difesa che, quando Tampa ha cominciato a credere nella possibile rimonta, è riuscita a spegnerne le velleità.
Quindi, alle fine di una partita in cui, a un certo punto i rossi si sono ritrovati con il “braccino corto del tennista”, il salvatore è risultato Dravon Haskew- Henry autore di otto tackles, due intercetti e tre interventi di pass defence l’ultimo dei quali ha impedito la ricezione di Vinny Papale chiudendo la partita.
I Bandits, dal canto loro, devono recitare il mea culpa per il primo tempo a dir poco disastroso in cui sono riusciti a conquistare tre soli primi down.
Per Jordan Ta’amu, reduce da prestazioni molto positive, è stata la giornata più nera della stagione, con tre intercetti subiti e solo il 45% di completi.
I Generals hanno giocato una partita da due facce. Nella prima hanno confermato la capacità di  convertire le situazioni di terzo e di quarto down, segno di grande sicurezza, ma nella seconda hanno alzato troppo presto le mani dal manubrio, per usare una metafora ciclistica, credendo di poter controllare la partita ed hanno rischiato il sorpasso in volata.
La vittoria nel complesso è meritata, come meritato è il passaggio matematico alla post season. Si complica invece il futuro dei Bandits che vedono New Orleans, vittoriosa su Michigan, incrementare il vantaggio in classifica a due vittorie

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Michigan Panthers vs New Orleans Breakers 27–31 (OT)

Primo periodo in cui le difese hanno il sopravvento sugli attacchi e l’unica segnatura è il FG che Cole Murphy mette a segno da 26 yds.
I Breakers passano a loro volta in vantaggio nel secondo periodo al termine di un drive ben condotto da Zach Smith, che nel frattempo ha avvicendato Kyle Sloter nel ruolo di QB, che lo stesso Smith conclude con un TD pass per il TE Sal Cannella.
L’attacco di Michigan, in cui il posto di Shea Patterson, rilasciato in settimana, è stato preso da Josh Love, ex QB dei Maulers, è abbastanza in difficoltà e riesce solo a produrre un altro FG, di Murphy da 47 yds per portarsi sul 6- 7. Nel possesso successivo New Orleans allunga grazie ad un TD pass di Sloter per Jonathan Adams. Prima della fine del tempo i Panthers si avvicinano ancora grazie all’infallibile Cole Murphy che centra i pali da ben 60 yatds.
Il terzo periodo si consuma in due soli drives in cui prima Bertolet calcia tra i pali da 39 yds, imitato poi da Murphy che chiude con un calcio da 34 yds un drive di ben nove minuti. Sul ritorno del successivo kick-off di Murphy, il ritornatore Taiwan Taylor perde la palla in seguito ad un intervento di I. Hyman. Il fumble viene ricoperto da Kieron Williams sulle 31 di NO e i Panthers, chiudono una serie di brevi corse con un TD run di Stevie Scott. La trasformazione da due punti in cui Lance Lenoir riceve il pass di Love porta Michigan in vantaggio per 20-17.
New Orleans replica subito e in due minuti conclude un drive con Anthony Jones che riceve un passaggio corto e corre per 35 yard fino alla end zone avversaria. Ormai le difese sono saltate e Michigan torna avanti con una corsa di una yard di Cameron Scarlett al termine di un drive quasi tutto di corse brevi
Nei minuti finali, dopo un punt a testa, Michigan potrebbe aumentare il vantaggio ma stavolta Murphy da 54 yard non riesce a centrare i pali. Ci riesce invece poco dopo Tyler Bertolet che impatta la partita con un calcio da 27 yard 27 pari e si va per la prima volta in OT.
Le regole USFL prevedono una serie di tre PTA-2 alternati. New Orleans segna i primi due mentre Michigan, sbagliando anche il secondo, rende inutile la continuazione della serie. Finisce 31-27 per New Orleans

Abbiamo finalmente visto la prima partita decisa con le regole USFL per l’overtime. E’ stata una partita divertente, tra due squadre molto diverse: una, i Breakers, più orientata al gioco aereo, l’altra, i Panthers dotata di un efficace running game. Ne è scaturito un bel testa a testa che alla fine ha visto la vittoria meritata di New Orleans non fosse altro che per la migliore varietà di giochi e per la prestazione del secondario di difesa che ha messo in grande difficoltà i ricevitori di Michigan.
I Panthers escono ancora sconfitti ma dimostrano che il processo di miglioramento continua e prima della fine potrebbero finalmente migliorare il loro record nei tre confronti con le rivali di division.
Quello che desta qualche perplessità è stata la decisione di tagliare Shea Patterson, prima scelta del giro dei QB che aveva obiettivamente cominciato male, ma che nelle ultime due partite aveva ottenuto buoni risultati. Il suo sostituto, Josh Love, veniva anche lui da un’esperienza poco esaltante con i Maulers e , inserito nel nuovo sistema, non ha brillato concludendo con un modesto 48% di completi per 179 yard. Chi ha tenuto Michigan in partita fino all’ultimo è stato il RB Reggie Corbin, che anche oggi ha conquistato 108 yard in 13 portate, coadiuvato dal buon Cameron Scarlett che ne ha guadagnate altre 43 in sole 6 portate.
Di fronte si sono trovata l’efficiente coppia di QB di NEW Orleans che complessivamente ha completato più del 62% dei passaggi per 228 yard e tre TD, confermando New Orleans compagine regina del passing game.
Con la vittoria di oggi i Breakers portano il vantaggio sui Bandits a due vittorie e mettono una seria ipoteca sul secondo posto.

Pittsburgh Maulers vs Birmingham Stallions 16-26

Birmingham apre lemarcature con un FG di Brandon Aubrey da 27 yard, ma nel successivo possesso i Maulers vanno in TD con un drive impostato quasi esclusivamente sulle corse di Madre London, che va a segnare con un’ultima portata per 4 yard. Dopo un’alternanza di possessi improduttivi, Pittsburgh mette altri tre punti in tabella grazie ad un FG da 27 yard di Ramiz Ahmed. Prima della fine del tempo Birmingham, a sua volta, segna un altro FG con Aubrey e si va sul 10- 6 per Pittsburgh.
All’inizio del secondo tempo l’episodio chiave. Birmingham non riesce a superare la resistenza della difesa dei Maulers e sulle proprie 48, su un quarto e cinque, si prepare per calciare ma,  sorpresa serve uno dei gunners, Bobby Holly, che corre per 52 yard e segna il TD del 12- 10 che poi diventa 13- 10 per effetto del calcio addizionale. Al successivo possesso degli Stallions, però J’Marr Smith si fa intercettare da Bryce Tormeden e i Maulers, rientrati in possesso della palla sulle 21 di Birmingham, non riescono a coprire la distanza e devono accontentarsi di pareggiare con un altro FG di Ahmed da 43 yard.
Nel turno successivo gli Stallions vengono ancora fermati dalla difesa bluarancio e si accontentano di calciare un FG da 43 yard.
Il quarto periodo vede i Maulers sempre in difficoltà nel gioco d’attacco e gli Stallions allungano con un drive in cui si affidano alle corse di Bo Scarbrough che in cinque minuti risale tutto il campo per poi lasciare a C.J.Marable l’onere di portare lo sferoide prolato in end zone. I Maulers non si arrendono, ma devono comunque accontentarsi di un difficile calcio da 53 yard che Ahmed realizza riportando i suoi a -7.
Quando mancano due minuti alla fine Birmingham si rimette a distanza di sicurezza con un altro FG di Aubrey. A questo punto, su un terzo e due, Kirby Wilson decide di calciare, per avere la possibilità, segnando dei punti, di tentare la carta del “quarto e dodici” per mantenere il possesso e avere un’ultima chanche, ma il calcio di Ahmed da 52 yard colpisce il palo e la partita si chiude con la palla agli Stallions.

Pittsburgh: 9 su 23, 83 yds – Birmingham: 9 su 24 138 yds 1 int
In questi numeri si potrebbe sintetizzare la sconfitta dei Maulers contro l’imbattuta dominatrice del campionato. Sono i numeri che riportano le statistiche essenziali del passing game dei Maulers e degli Stallions e dicono che la difesa di Pittsburgh è riuscita ad annullare il passing game degli Stallions, ma il suo attacco è riuscito a fare di peggio rendendo vano il lavoro della difesa
Entrambe le squadre hanno affidato le fortune del loro gioco offensivo al running game e anche qui risultati sono stati molto simili. Da parte dei Maulers c’è stata la prestazione di London con le sue 99 yard, per gli Stallions le 100 yard guadagnate da Bo Scarbrough.
A differenza delle ultime due partite Kirby Wilson ha rinunciato al gioco aereo e quando si è finalmente deciso a farlo, invece che affidarsi a Vad Lee, che comunque non aveva combinato granchè, ha affidato l’incarico all’esordiente Roland Rivers che purtroppo non ha fatto il miracolo.
Peccato, perchè con un po’ di coraggio, quello dimostrato per rimontare sui Gamblers la settimana scorsa, questa partita avrebbe potuto avere un risultato favorevole.
Sì, perchè alla fine la differenza, con l’attacco Stallions limitato alle portate di Scarbrough, la differenza è venuta dal fake punt che ha mandato in meta Bobby Holly sorprendendo lo special team dei Maulers.
Sia chiaro, la superiorità degli Stallions sui Maulers non può e non deve essere messa in discussione, ma in questo confronto diretto si è avvertita solo in minima parte e soprattutto si è manifestata nella diversa consapevolezza dei propri mezzi. Birmingham ha giocato male, ha sofferto più del previsto l’aggressività della difesa avversaria, ma non ha mai perso la convinzione che avrebbe comunque vinto la partita, quella convinzione che invece è mancata ai Maulers che possono consolarsi solo con la grande prestazione della difesa nella quale spicca l’expolit di Bryce Torneden con 7 tackles, 1 sack e 1 intercetto. A questo punto Birmingham va a giocarsi i tre divisionale rimasti con la certezza matematica dell’accesso ai play-offs mentre i Maulers giocheranno per ottenere almeno un record finale meno mortificante.

Houston Gamblers vs Philadelphia Stars 24- 35

L’inizio di partita è tutto a favore di Houston, giacchè Case Cookus si fa subito intercettare da Donald Payne, che dalle 39 di Phila si invola in end zone.
Segue un “three & out” degli Stars e i Gamblers prendono altri tre punti con un calcio di Nick Vogel da 29 yard, cui segue un FG di Luis Aguilar per togliere lo zero anche dal segnapunti dei giallorossi.
Con l’ovale in mano a Houston si cambia campo e i texani sono costretti al punt dalle proprie 2 yard. Il punt è bloccato da Bug Howard e ricoperto da Chris Rowland sulle 18 di Houston, ma gli Stars non vanno oltre il FG che Aguilar realizza da 30 yard.
Philadelphia riesce però a realizzare il primo touchdown poco dopo, al termine di un drive in cui Case Cookus risae il campo per ottanta yard affidandosi alle corse di Darnell Holland e, soprattutto, di Mark Colburn che con l’ultimo rush di 4 yard viola la end zone dei texani.
Poco più tardi, però, Cookus si fa intercettare ancora dal solito Payne che stavolta viene fermato sulle 44 degli Stars. Poco male, perchè con due passaggi, il primo di Clayton Thorson per Jonathan Allen, il secondo di Kenji Bahar per Brandon Barnes, Houston segna un’altra meta e si riporta avanti per 17- 10.
Il secondo tempo, dopo un tentativo a testa senza esito vede Houston andare ancora in TD con Mark Thompson che corre per nove yard dopo che Bahar ha condotto una bella serie di azioni tra cui un gran passaggio per Teo Redding per un guadagno di 45 yard. Si va sul 24- 13 e comincia il quarto periodo che per i texani è ormai diventato una maledizione, visto che nelle ultime cinque partite sono stati sempre rimontati.
E la cabala non si smentisce perchè Cookus lancia un pass di quasi quaranta yard in end zone dove è appostato Jordan Suell e accorcia le distanze.
Houston, in piena sindrome da quarto periodo fallisce con Vogel un FG da 49 yard e poi subisce il TD run di Holland che riporta avanti Philadelphia.
I Gamblers sono ormai in rottura prolungata e Bahar incappa nel “principe degli intercetti”, al secolo Channing Strabling, che al rientro da un infortunio mette a segno il suo quinto intercetto stagionale e lo riporterebbe anche in TD se il suo compagno non facesse un blocco illegale.
Poco male, nel possesso successivo Aguilar calcia per i tre punti che portano Phila a +9. Restano gli ultimi secondi in cui Bahar viene atterrato nella propria end zone per una safety che fissa il punteggio sul 35- 24.

Questa volta in tanti, compreso il sottoscritto, avevano creduto che i Gamblers ce l’avrebbero fatta. Vantaggio di undici punti e una difesa efficientissima guidata da un Donald Payne in gran spolvero, ma forte in tutti i suoi componenti.
Questa volta anche l’attacco era stato all’altezza, con un 18 su 25 per 171 yard di passaggi mettendo insieme le statistiche dei due QB, Thorson e Bahar. Tutto molto bello, ma è arrivato il quarto periodo e il sogno si è interrotto: improvvisamente l’attacco ha smesso di funzionare mentre quelli dall’altra parte, che finora non erano andati granchè bene, si sono messi a macinare yard per terra e per cielo ed hanno completato il come back prendendo anche il largo: il parziale del quarto periodo, 22- 0 parla da solo.
Bene per gli Stars Case Cookus, nonostante i due intercetti, perchè quando è servito ha guidato con estrema sicurezza le operazioni e alla fine porta a casa un buon 21 su 31 per 163 yard.
Molto bene, ma non è più una novità, anche il running game, che ha prodotto 152 yard in 31 portate con protagonisti Mark Colburn (21 x 75) e Darnell Holland (7 x 49). Non male per una squadra che nelle prime cinque partite aveva viaggiato a 65 yds/game.

La classifica USFL dopo week 7

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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