Dominio Cowboys! (Atlanta Falcons vs Dallas Cowboys 3-43)

Entusiasmo incontenibile, ad Arlington, Texas, dove the America’s team passa sopra agli Atlanta Falcons come un rullo.

Dak Prescott (24/31, 296 yard, 2 TD pass più un TD su corsa) è uno schiacciasassi.

Dopo i primi quindici minuti che si concludono sul punteggio di 7-3 per i padroni di casa, Atlanta spegne la luce e rimanda tutte le considerazioni a Week 11. Matt Ryan era partito discretamente avviando un buon dialogo con il suo rookie Kyle Pitts (4 ricezioni per 60 yard), ma l’ex MVP finisce nella trappola del suo vecchio allenatore Dan Quinn che lo cancella dal campo.

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Proprio la settimana scorsa, Dan Quinn, aveva minimizzato il significato di giocare contro la sua ex squadra, gli Atlanta Falcons, ma dopo la convincente vittoria per 43-3 dei Dallas Cowboys domenica, il coordinatore difensivo ha ricevuto il simbolico pallone della partita. I legami affettivi tra Quinn e i Falcons non si possono tralasciare: cinque stagioni da capo allenatore e un Super Bowl LI perso (il più pazzo di sempre) contro i New England Patriots nell’epica disfatta del NGR Stadium di Houston. Quella stessa disfatta, dopo aver visto dilapidare 19 punti di vantaggio nell’ultimo quarto contro Brady, fu l’inizio della fine dei Falcons.

Quinn era rimasto fino alla quinta settimana del 2020 e, dopo aver iniziato la stagione con un poco brillante 0-5 (inclusa la sconfitta per 39-40 proprio contro i Cowboys), era stato licenziato dal suo team. Affetti sì, dunque, ma anche un pò di rancore doveva aver trovato rifugio nel cuore di coach Quinn per aver architettato una figura così pessima alla sua Atlanta.

Un secondo periodo da 29 punti subiti senza saper reagire in nessuna maniera rappresenta la giornata perfetta dei Cowboys e la giornata da dimenticare dei Falcons. A uno gira tutto bene, all’altro tutto va storto. Le due facce della medaglia si contrappongono mentre sugli spalti dell’AT&T Stadium, ogni singola azione è vissuta sulle ali dell’entusiasmo perchè, a quanto pare, i Cowboys sembrano essere tornati!

Al netto dell’incapacità di Atlanta di muovere la catena, con Ryan che per una domenica si dimentica come pilotare l’uomo dei tre ruoli Cordarelle Patterson, all around player che andava utilizzato diversamente nel contesto di Arlington, i texani esprimono grinta e cattiveria agonistica degna di una contender.

Non fraintendetemi. Dallas, a mio avviso, è ancora lontana dall’essere una reale pretendente al trono. Ma lo stile di gioco messo in mostra sul manto verde è lodevole. Avversari poco svegli, divisione poco competitiva, Dallas sarà una chimera o quello che volete, però oggi il record dice 7 vittorie e 2 sconfitte con annesso primato in NFC East e post-season quasi totalmente garantita. Dura pensare che una tra Eagles, Giants o Football Team sia in grado di rimontare gli uomini argento-blu e spodestarli dalla vetta divisionale. Poi, una volta che i playoffs inizieranno, tutto può succedere…

Dak Prescott ha la cattiveria agonistica di un atleta che intende far rimbombare il suo nome. La fiducia concessagli dalla dirigenza è attualmente più che ripagata ed il ragazzo, dopo aver attraversato un periodo buio che più buio non si può, oggi è tornato alla carica più forte che mai. Per la rubrica “quello che non ti uccide, ti rende più forte”.

Anche da parte mia, davanti a questi Cowboys, è necessario fare un passo indietro con ammissione di colpe. In sede di draft avevo puntato il dito contro le scelte ostentate dei Cowboys che si erano concentrate esclusivamente sulla difesa: da Micah Parsons che in stagione ha totalizzato fin qui 44 tackle, 6 sack e 1 fumble forzato (contro i Falcons leader difensivo con 6 solo tackle e 1 sack), a Osa Odighizuwa che vanta numeri nettamente inferiori ma che ha dato un buon contributo alla difesa, il reparto è cresciuto bene anche grazie all’innesto di giovani forze fresche. La difesa di Dallas è tra le meno violate in NFC e questo è un dato di fatto.

E se la difesa ha subito un’evoluzione positiva, l’attacco che già era forte, è letteralmente esploso. CeeDee Lamb è incontenibile, contro i Falcons 6 ricezioni per 94 yard e 2 touchdownElliott non ha bisogno di lusinghe, ciò che necessitava era ritrovare fiducia nella sua figura ed anche in occasione dell’ultima allacciata di scarpe quei 2 TD su corsa lo hanno aiutato a fare un passo avanti. Tony Pollard è un’arma a doppio taglio che punge i fianchi delle difese grazie alle capacità in ricezione, e buca centralmente sulle corse con benestare della linea offensiva (altra carta importante in questo attacco). L’esperienza di Amari Cooper fa da collante. Infine, ieri, si è rivisto un Michael Gallup che, tendenzialmente, dovrebbe avere ancora qualcosa da dire a questa NFL.

Dallas trova una reazione importante dopo la débâcle di sette giorni fa che li aveva visti cascare male contro i Denver Broncos. Ora esami importanti attendono i Cowboys: già nel prossimo turno di campionato quando i ritrovati Kansas City Chiefs di un ritrovato (e ieri stratosferico) Patrick Mahomes ospiteranno il team di Mike McCarthy per un match che terrà gli appassionati di football americano incollati al divano!

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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