NFL Preview 2021: Atlanta Falcons

Dopo anni di stallo, questa non sarà la solita preview dei Falcons. Ogni anno i Falcons si presentavano come una squadra piena di talento offensivo e punti di domanda difensivi, ogni anno gli ultimi surclassavano i primi portando la squadra sempre più lontana dai fasti del 2016, rendendo sempre meno stabile la posizione di dirigenza e coaching staff. Dall’ultima volta in cui abbiamo cercato di prevedere l’andamento della stagione di Atlanta sono cambiate tantissime cose: dopo un quadriennio post-Super Bowl che è stato un grande omaggio a Friedrich Nietzsche e alla sua teoria dell’Eterno ritorno dell’uguale, finalmente c’è aria di novità.

Dicevamo, non sarà la solita preview della solita squadra. Ad Atlanta è cambiato tanto, la squadra si prepara ad una nuova era, per lo meno a livello di protagonisti in campo, lungo la sideline e in dirigenza. Lo spettro del Super Bowl hangover forse è passato, ma resta da pagare il conto al bar per la sbornia colossale successiva alla debacle contro i Patriots. A cercare di sistemare i conti della gestione Dimitroff – l’ex GM che nel tentativo di cullare l’illusione della Win now mode ha prosciugato il Cap della squadra – è arrivato Terry Fontenot, rookie GM da subito alle prese con delicatissimi equilibrismi finanziari. Fontenot ha avuto un compito difficilissimo e, senza qualche errore da rookie, ha fatto del suo meglio per presentare una squadra accettabile, della quale andremo a conoscere i principali protagonisti.

 OFFENSE

Fontenot ha nominato come Head Coach Arthur Smith, mente dell’ottimo attacco dei Titans nelle due scorse stagioni. Smith sarà anche il playcaller offensivo della squadra e questa è un’ottima notizia, dato che nelle ultime due stagioni l’anemia tattica di Dirk Koetter aveva sprecato la quantità considerevole di talento a disposizione. Smith proporrà uno degli stili offensivi più in voga nella NFL di oggi (sul quale non ci dilungheremo avendolo trattato nel nuovo volume di The Playbook), quel gioco basato su bootleg e outside zone che spopola sempre di più nei playbook della lega e garantirà ai Falcons una buona base su cui fondare le proprie fortune offensive. Purtroppo, durante la scorsa offseason Atlanta ha perso la vera pietra angolare del suo attacco negli ultimi 10 anni. Julio Jones ha chiesto ed ottenuto una trade verso i Tennessee Titans – ironicamente proprio la ex squadra di Smith – lasciando una voragine nel depth chart dei Falcons e nel cuore di chi scrive.

Pubblicità

Il quarterback Matt Ryan si troverà così senza il suo target preferito, ma avrà comunque opzioni credibili per scaricare il pallone, primo fra tutti Calvin Ridley. Se non ancora draftato il vostro Fantasy Team, puntate forte su Ridley, ha pochissima concorrenza alle spalle – solo Russell Gage è un ricevitore credibile – e ha già dimostrato di potersi sobbarcare un carico da WR1. Passiamo all’elefante, anzi all’unicorno nella stanza. Kyle Pitts da Florida è stato scelto dai Falcons con la quarta scelta assoluta, la più alta mai spesa su un tight end. Definire Pitts un “tight end” è riduttivo: se tutto andrà per il verso giusto, Pitts sarà un’arma da mismatch inarrestabile, la regina sulla scacchiera che permetterà a Smith di disegnare un attacco esplosivo e versatile. Considerando le tipiche difficoltà dei tight end nel loro anno rookie, probabilmente non vedremo la versione definitiva di Pitts fino al 2022, ma già da ora il prodotto di Florida può e deve avere un impatto importante, perché il reparto TE, come sempre negli attacchi di Smith, avrà un ruolo fondamentale. Oltre a Pitts, un pass catcher naturale come Hayden Hurst e un ottimo blocker come Lee Smith vedranno molto spesso il campo insieme nei 3 tight end sets che i Falcons impiegheranno con continuità.

A livello di runningback, da tempo un punto debole della squadra, Fontenot si è coperto firmando un buon titolare come Mike Davis, reduce da un’ottima stagione ai Panthers. Non stiamo parlando di Derrick Henry, certo, ma Davis farà comunque il suo. Al netto della partenza di Julio, gli skill position players dei Falcons sono ancora di buon livello e rappresentano la principale speranza di successo immediato per la squadra. Le cose si fanno meno incoraggianti quando si passa alla linea offensiva, dove le certezze (il left tackle Jake Matthews e la guardia destra Chris Lindstrom) sono di gran lunga inferiori ai punti di domanda. Riuscirà Matt Hennessy a non far rimpiangere lo storico centro Alex Mack? Kaleb McGary saprà finalmente a dimostrarsi un right tackle degno del primo giro? Come guardia sinistra ci sarà qualcuno di più consistente di Josh Andrews? Dalla risposta a queste domande dipende parecchio del successo offensivo della squadra.

DEFENSE

Qualche settimana fa, nei meandri dell’NFL Twitter ci si è divertiti con un giochino che partiva da questa domanda: «Chi sa nominare più di 5 giocatori dei Falcons?». Non un compito facile, almeno per chi è stato risparmiato dal supplizio di tifare questa squadra: i giocatori di rilevanza nazionale sono pochi e sono posti quasi esclusivamente sul lato offensivo del pallone, mentre su quello difensivo anni di mala gestione e scommesse perse hanno fatto sì che la difesa dei Falcons fosse sempre meno ricca di giocatori dei quali vale la pena ricordarsi il nome. L’unico giocatore davvero dominante è il defensive tackle Grady Jarrett, da anni unico pass rusher degno di nota della squadra. Facciamo un giochino anche noi, vediamo quanti nomi riconoscete tra i quattro che completano la linea difensiva secondo Ourlads: Tyler Davidson, Jonathan Bullard, Jacob Tuioti-Mariner, Steven Means. Se avete fatto più di 1, complimenti. In ogni caso, estrarre un minimo di Pass rush juice  da questi cinque non sarà per niente facile, a meno che Tyler Davidson, Dante Fowler e i rookie Ta’Quon Graham e Ade Ogundeji non portino un insperato contributo.

I linebacker centrali sono l’unico reparto di buon livello, visto che Deion Jones e Foye Oluokun hanno range, rapidità e istinti per pattugliare con successo il centro del campo. Alle loro spalle, una landa desolata di carneadi dal passato dimenticabile e rookie del futuro incerto compongono una delle secondarie peggiori della lega. Con l’eccezione di AJ Terrell, i cornerback rappresentano un enorme punto debole che rischia di diventare fatale contro i ricevitori di Bucs e Panthers, giusto per restare all’interno della division. Le safety Duron Harmon ed Erik Harris hanno un passato da titolari in NFL, ma sono comunque dei tappabuchi firmati a contratti annuali giusto per schierare due giocatori almeno presentabili a livello NFL. Vedremo se e quando il rookie second rounder Richie Grant riuscirà a scalzarli e ad affermarsi come titolare. Il vero colpo difensivo è stato messo a segno da Arthur Smith, che è riuscito a convincere Dean Pees a rinunciare alla pensione per accettare il ruolo di coordinatore difensivo della squadra. Pees è un coach rispettatissimo e dal passato illustre, che negli anni precedenti il suo ritiro si era specializzato nell’aggiustare reparti zoppicanti. Vista la scarsità di talento, per i Falcons 2021 servirà un miracolo paragonabile a quello del 2019, quando Pees era riuscito a far rendere la difesa dei Titans ben oltre le qualità del reparto.

SPECIAL TEAM

Il coordinatore del reparto sarà coach Marquice Williams, che si è costruito negli anni una buona reputazione e potrà contare su Cordarelle Patterson, che giocherà anche da runningback ma darà il suo contributo anche e soprattutto come kick returner, fondamentale in cui è un fuoriclasse assoluto. A calciare tra i pali ci sarà il mago degli onside kick, Younghoe Koo, mentre per il ruolo di punter la competizione è ancora aperta.

COACHING STAFF

Per un roster privo di talento in tanti punti chiave, il coaching staff rappresenta la più grande speranza di successo immediato. Arthur Smith e Dean Pees e i rispettivi assistenti sono chiamati alla sfida professionale della propria carriera. Da come sapranno affrontarla dipenderanno le prospettive a breve termine della squadra.

Record previsto: 7-10

[review] [ad id=”89475″]

I nostri voti

Offense - 7
Defense - 5
Coaching Staff - 7.5

6.5

I Falcons si trovano in una fase intermedia della loro storia recente, sospesi tra la volontà di cambiare e i paletti salariali che impediscono per ora una cesura netta col passato. Quella 2021 sarà certamente una stagione interlocutoria nella quale l’importante, più che competere, sarà porre le basi per farlo in futuro.

Pubblicità
Merchandising Merchandising

Alberto Cantù

Se vi è piaciuto questo articolo e in generale vi interessa l'analisi tattica della NFL, potete trovarmi su Twitter.

Articoli collegati

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.