NFL Preview 2021: Denver Broncos

Nel 2020 le poche certezze dei Broncos si sono infrante fra infortuni, Opt-Out e giocatori al di sotto delle aspettative. La stagione non ebbe nemmeno inizio che Von Miller si fa male in preseason e sta fuori tutta la stagione, a lui si aggiungeranno in IR altri 21 giocatori. Ma ora i più importanti son tutti tornati. La offseason ha portato un nuovo GM, George Paton, che ha costruito un roster niente male, e messo Teddy Bridgewater come l’ennesimo QB titolare dalla vittoria del SB 50.

OFFENSE

Partiamo dalla nota dolente: il Quarterback. Uno dei motivi per cui questa preview arriva così a ridosso della stagione è proprio per via della lotta per il posto da titolare. Drew Lock, draftato al secondo giro nel 2019, dopo le ultime partite scoppiettanti nella sua stagione da rookie, ha mostrato l’anno scorso col il nuovo Offensive Coordinator una certa regressione e dei limiti nelle scelte e nelle letture. I 16 TD e i 15 Intercetti nel 2020 hanno portato il nuovo GM a chiamare Teddy Bridgewater, con cui aveva lavorato ai tempi di Minnesota, per portare competizione nella QB room. Nonostante le prime partite di preseason fossero abbastanza 50/50 sul QB da scegliere Fangio ha deciso per l’usato sicuro, magari conservativo, ma sicuro, scegliendo Teddy Bridgewater come starter per Week 1. Non voglio aprire la discussione su tale scelta, o non draftare Fields al draft o provare a prendere Stafford, ma il talento offensivo, QB a parte, in questo team è di medio-alto livello. 

Iniziamo con il duo dei Running Back, formato da Melvin Gordon e Javonte Williams. Gordon veterano al suo ultimo anno di contratto, affiancato dal rookie di North Carolina, considerato uno dei migliori 3 RB del draft 2021 per via del fisico, agilità, equilibrio e abilità in pass-protection nei terzi down.

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Davanti a loro la O-Line titolare è fatta da Garett Bolles (che ha meritato l’estensione contrattuale con un anno fra i migliori LT della lega), e Bobby Massie (ex RT dei bears) come tackles, Dalton Risner e Graham Glasgow come guardie e Lloyd Cushenberry come centro. Cushenberry, preso con il terzo giro del 2020, è forse l’unico dei titolari che ha più da dimostrare, visto il pessimo anno da rookie. Vedremo se rimarrà titolare dopo le prime 4-5 partite, visto che dietro di lui in depth chart c’è Quinn Meinerz, idolo del Senior Bowl di quest’anno e dei tifosi Broncos per via degli allenamenti a pancia scoperta e video dove abbatteva alberi a mani nude, ma che ancora deve “sgrezzare” e affinare il proprio talento. Come riserve in OL, oltre Meinerz, ci sono Cameron Fleming e Calvin Anderson, che come swing tackles non sono male, e Netane Muti che viene da due disastrose partite l’anno scorso. Per Muti vale lo stesso discorso di Meinerz. Ma alla fine possiamo ritenere, se rispettano le aspettative dalla stagione scorsa, questa OL abbastanza solida, a metà di una ideale classifica prestagionale. 

Sempre seguendo questa ideale classifica, nel riparto ricevitori fra WR e TE invece ci troviamo potenzialmente davanti uno dei migliori per qualità e profondità reparti della NFL. Courtland Sutton, detto Mini-Megatron, che torna dell’infortunio da week 2 del 2020, dopo un 2019 a dir poco esplosivo; Jerry Jeudy, che rivedendo i filmati della scorsa stagione era la maggior parte delle volte libero, ma che ha provato a ricevere palloni spesso imprendibili; KJ Hamler, speedster che ha mostrato sia la scorsa stagione che questa preseason che se lo lasci scappare non lo prendi più. Come complemento a questo incredibile gruppo di ricevitori c’è Noah Fant come TE, uber-atletico prospetto draftato al primo giro 2019, che è secondo me pronto alla sua break-out season. Come quinto ricevitore c’è Tim Patrick, Big-Body WR, che potrebbe essere tranquillamente un WR2 in tante squadre NFL. Forse l’incognita è il ritorno di Sutton magari non al 100%, ma come talento in potenziale in NFL nel Receiver Group c’è davvero poco di meglio, da qui la disperazione dei tifosi Broncos per il mancato arrivo di un QB che possa esaltare questo gruppo di ricevitori e rendere quantitativo la qualità del roster. Vedremo cosa Teddy B potrà fare.

DEFENSE

Nonostante la pessima annata 2020, costellata di infortuni, la difesa guidata da Fangio ha retto abbastanza bene, dimostrandosi una delle migliori difese soprattutto in coverage e in redzone. Fangio gioca una difesa 3-4 con giocatori molto leggeri e con due safeties alte che devono saper fare molto bene anche contro le corse (per informazioni più tecniche vi lascio al capitolo: “bye bye single high” di The Playbook Vol.2). In questa difesa torna l’eroe del Super Bowl 50, Von Miller, dall’altro lato c’è il suo compare di merende Bradley Chubb per gli assalti ai QB. Fra loro una linea dove Dre’Mont Jones, Mike Purcell e Shelby Harris che hanno preso di propotenza il posto da titolari la scorsa stagione. Shelby Harris in particolare la scorsa stagione è stato a tratti dominante e porterà non poche difficoltà alle OL avversarie. A meno di infortuni, non mi stupirei se i Broncos a fine stagione non fossero fra le prime 10 per sack in NFL. Da tenere d’occhio come pass rush ci sono i rookie Jonathon Cooper e Andre Mintze che hanno fatto una preseason scoppiettante. Se le riserve per la pass rush mi tranquillizzano, onestamente avrei preferito un po’ di più di profondità in panca per quanto riguarda la Defensive Line, dove siamo ad un infortunio dal dover andare a prendere un giocatore da terzo livello. Dietro la linea dei 3 IDL e i due OLB, i 2 ILB titolari sono Alexander Johnson e Josey Jewell. Il primo è un LB macina-tackles, pronto a coprire ogni gap lasciato scoperto dalla DL che non riceve ancora la luce dei riflettori nonostante l’enorme talento, l’altro un LB magari più limitato fisicamente, ma molto intelligente tatticamente. Forse unica posizione in cui nella prossima off-season c’è da lavorare. Ma puoi avere anche una mediocre schiera di LB, perché hai intorno uno dei migliori gruppi di Defensive Back.

In Offseason i Broncos hanno fatto andare via Bouye, per prendere Ronald Darby (dai Football Team) e Kyle Fuller (rilasciato dai Bears per motivi salariali), quest’ultimo giocato sotto Fangio, in una delle difese più dominanti degli ultimi anni, e si riunisce col il suo ex compagno ed amico Bryce Callahan. A suggellare questo trio di titolari, i Broncos hanno preso al Draft Patrick Surtain II, talento di Alabama, che potrebbe essere titolare anche da subito in Week 1, se non avesse davanti veterani collaudati che conoscono già il sistema di Fangio. Mettiamola in questi termini, questi 4 CB sarebbero titolari in tutte le squadre NFL e saranno probabilmente usati tantissimo in rotazione o in situazione di Nickel formation. A fare da safeties Justin Simmons, fresco di contratto dopo stagioni esaltanti, e Kareem Jackson, una delle migliori coppie di Safeties degli ultimi anni, forti sia in coverage che contro le corse. Come backup ci sono Jamar Johnson e Caden Sterns, freschi rookie che lotteranno per un posto da titolare quando Kareem Jackson (ormai 33enne e in aria di ritiro) lascerà l’elmetto al chiodo. La secondaria è, come direbbero gli americani, Overkill.

COACHING STAFF

Il talento di Vic Fangio come mente difensiva non è in discussione, ma l’anno scorso diversi errori sono stati fatti dal punto di vista della gestione del cronometro e delle challenge chiamate, si spera quindi che dei passi avanti siano stati fatti sotto questo punto di vista. l’OC è Pat Shurmur al suo secondo anno da coordinator ai Broncos e che già in Preseason ha cercato di mettere Teddy Bridgewater nelle condizioni più favorevoli e familiari possibili per costruire una offsense che possa portare a non perdere le partite. Nota di demerito, lo special team guidato da Tom McMahon, che ha fatto davvero molto male lo scorso anno, speriamo che il reparto migliori, o che lui venga licenziato. 

Record previsto: 9-8

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

I Broncos sono una macchina da corsa a trazione difensiva. Il motore Ferrari di grossa cilindrata è limitato da un QB/benzina a bassi ottani. Bassi giri, ma costanti, non sono previste giocate esplosive. L’attacco giocherà non per vincere, ma per non perdere, guidata da una difesa che sulla carta ha una delle migliori secondarie degli ultimi anni. Se il roster fosse in altre mani e con un altro QB potremmo parlare di roster da Super Bowl, ma qualcosa manca a livello di QB, Coaching Staff e “Team Culture”. Confidiamo nel calendario favorevole e roster pieno di talento per avere la prima winning season dal 2016.

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Emanuele Sortino

Doctor in Material Science and Engineering at University of Colorado Boulder. Titolo preso solo col scusa di avere una copertura per la sua smania di football. SKO Buffs e GO Broncos!

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