Uno sguardo al 2020: Seattle Seahawks

A stagione conclusa, vi proponiamo la review della stagione 2020 delle trentadue squadre NFL. Oggi è il turno dei Seattle Seahawks.

COME DOVEVA ANDARE…

Durante il mandato di Wilson Seattle ha sempre raggiunto grandi traguardi e risultati sotto la media. A inizio stagione le più grandi preoccupazioni erano verso le altre contendenti della NFC West piuttosto che verso il proprio roster. L’offense, eccetto la linea, rispetto all’anno prima non si era disciolta nelle mani del mercato, anzi, si era rinforzata con numerose opzioni tra i ricevitori/tight end. La difesa era invece un vero e proprio taboo. L’addio di Jadeveon Clowney aveva lasciato un vuoto enorme in linea difensiva. A ingigantire la voragine anche Quinton Jefferson e Al Woods hanno presto lasciato la squadra. Nonostante i problemi sulla linea difensiva, i Seahawks sembrano promettere scintille nel ruolo di linebacker confermando Bobby Wagner e KJ Wright. Le uniche grandi aggiunte per i Seahawks in difesa sono il cornerback Quinton Dunbar e la safety Jamal Adams.

Nonostante il ringiovanimento della difesa, i Seahawks promettevano di contendersi nuovamente la vetta della NFC West instieme ai cugini 49ers e di guadagnarsi un posto ai PO (il più auspicabilmente alto in graduatoria).

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…E COME È ANDATA

La stagione 2020 si è aperta al meglio per i Seahawks: guidati da un quarterback capace di “cucinare” gli avversari, Seattle si è trovata imbattuta in bye alla week sei. Sebbene le prestazioni delle difesa non fossero altissime, Russell Wilson è stato abile a trasportare l’intera squadra alle vittorie grazie alla sua semplicità di segnare punti sul tabellone. Ma a partire dalla sconfitta contro Buffalo in week 9 e alla sconfitta contro i Rams la settimana successiva,  tutto ha iniziato a sgretolarsi, persino i sogni di Wilson MVP. Nonostante tutto Seattle vince 6 delle ultime 7 partite, segnando una media di 24.7 punti a partita (dato influenzato dalla vittoria di 40 punti contro i Jets) con un QB molto al di sotto delle sue forze e una difesa decisamente buona. Seattle passa ai playoff come prima della NFC West e si trova ad ospitare i Rams. La strada ai playoff si interrompe immediatamente con un amara sconfitta e un ricordo di non sottovalutare mai l’avversario. Il campionato per i Seahawks è finito troppo presto: quando l’attacco era inarrestabile, la difesa era inerme, quando la difesa è diventata dominante, l’attacco ha faticato a segnare.

COSA HA FUNZIONATO…

Vincere il 75% delle partite è sintomo di una squadra in forma e al di sotto solo di poche. In attacco, il passing game è sembrato davvero buono per la maggior parte della stagione. Balbettava di tanto in tanto, ma Wilson è stato il favorito al premio MVP fino alla fine di ottobre. Anche la linea offensiva sembrava decisamente solida: PFF li ha classificati al 14° posto assoluto (16° in blocchi su passaggi), la più alta posizione raggiunta nell’era Russell Wilson. A inizio anno mancava un vero e proprio veterano a colmare la difesa. Dopo aver iniziato la stagione come una delle peggiori unità della NFL, la linea difensiva ha accolto Carlos Dunlap e si è trasformata nel reparto più inflessibile della difesa. Il resto della difesa, dopo un avvio molto lento e arrugginito, ha preso corsa ed ha cercato di tenere a galla una squadra senza un attacco al 100%.

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Se molte cose hanno funzionato, molte altre sono andate storte. Per cominciare, il run game è stato molto mediocre. Gli infortuni hanno nuovamente afflitto l’unità, costringendo giocatori come Bo Scarborough e Alex Collins ad assumere ruoli da protagonisti. Chris Carson, una volta rinvigorito, non è stato all’altezza delle sue precedenti performance, mentre DeeJay Dallas ha mostrato potenziale ma non è stato un fattore decisivo. Rashaad Penny ha fornito ottimismo al suo ritorno, ma non è riuscito a sorprendere. Malgrado Seattle abbia passato una delle stagioni più redditizie (parlando di punti) della franchigia, ciò che rende straordinariamente un dilemma è stata la difficoltà di tradurre i terzi down in primi. Uno dei primi, e a parer mio importantissimi, problemi a portare Seattle su un 3&long sono stati i sack e le penalità. Sul piano difensivo, la secondaria è stata un vero e proprio grattacapo per le prime 10 partite. Durante questo periodo sono stati i peggiori in campionato. Il gruppo si è poi ripreso nelle ultime sei partite sebbene sia difficile farsi sovrastare da QB del calibro di Dwayne Haskins, Carson Wentz, C.J. Beathard, Sam Darnold, Colt McCoy e Jared Goff. Individualmente, Jamal Adams è stato un vero e proprio Jolly in situazioni di Blitz ma allo stesso tempo valeva un giocatore in meno in copertura. Ciò che realmente è mancato ai Seahawks in questa stagione è stata una vera sintonia tra difesa e attacco: nessuna è riuscita mai a completare l’altra.

E ADESSO?

La primissima cosa a cui guardare è trovare un nuovo OC, il team ha deciso infatti li lasciare a casa Brian Schottenheimer citando differenze filosofiche di gioco. Pete Carroll ha espresso il desiderio di correre più frequentemente e in modo più efficace la prossima stagione, ciò significa che il prossimo OC del team ha il compito di realizzare quella visione. Il nuovo coordinatore offensivo dovrà anche riportare Russell Wilson in carreggiata. Ciò significa stabilire un veloce pass game con cui Wilson è a suo agio, nonché un rimedio per trovare le giocate esplosive che sono andate perse nella seconda metà del 2020.

Il must (come ogni anno) è sempre proteggere Wilson, soprattutto ora che un altro incubo si è aggiunto alla NFC West e si troverà faccia a faccia con Russell per ben due volte a stagione. Il mantra let russ cook è stata il motivo per cui Seattle a inizio stagione era vista come una contendente al Super Bowl. Finite le ricette, in gran parte a causa di una vera e propria protezione costante, Seattle è decaduta e scesa nelle projections. Durante la partita contro i Rams valevole l’avanzamento ai Playoff, Wilson è stato sackato 5 volte e Aaron Donald ha saltato parte di questa per un infortunio alle costole. Finchè Seattle non risolverà il problema in OLine, gli anni coi Seahawks saranno complicatissimi per Wilson.

Un’altra delle unità da migliorare assolutamente è la secondaria. La difesa dei Seahawks ha consentito il maggior numero di yard su passaggio nella storia della NFL durante le prime nove partite della stagione. La statistica pesa di più se si conta il fatto che nella scorsa offseason Seattle si è mossa abbastanza per poter acquistare Jamal Adams. Sebbene Adams, infortuni a parte, sia valso la mossa (per lo meno nei blitz), il lotto cornerback ha lasciato a desiderare. Un esempio potrebbe essere Shaquill Griffin, che ha ottenuto tre intercetti ma ha consentito un tasso di completamento del 62,1% e un massimo in carriera di 6 TD.

Ultimo ma non meno importante, WILSON NON È IN VENDITA! Nonostante gli interessi sul trentaduenne, i Seahawks non hanno mai avuto intenzione di vendere il talentuoso QB. Considerando che i Seahawks hanno terminato la stagione sul 12-4 e hanno grandi aspettative per il 2021, non avrebbe molto senso scambiare Wilson. Russell ha di certo alimentato le voci incriminando Seattle di non fare abbastanza per proteggerlo, ma a parer mio nella sua testa non gira di certo l’idea di voler lasciare l’emerald city.

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Un Commento

  1. Personalmente #3 1st round pick, #1 3rd e un giocatore proposti dai Bears mi sono sembrati un’ottima offerta, avremmo potuto massimizzare… peccato! Per la prossima stagione IMO con questo roster e un salary cap ingolfato potremo ambire, nella più rosea delle ipotesi, ad un altro turno di P.O.

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