Uno sguardo al 2020: Denver Broncos
La pessima annata dei Denver Broncos è riassumibile in: infortuni e turnover, turnover e infortuni. Un paio di sprazzi di luce contro la AFC East, e un recupero allo scadere contro i Chargers. Ma poi poco, e male.
COME DOVEVA ANDARE…
I Broncos venivano da un fine stagione scoppiettante nel 2019, con un Drew Lock che fatto esordire nelle ultime partite aveva mostrato buone cose, portando la squadra a vincere 4 delle ultime 5 partite. La free Agency e il draft hanno messo in chiaro che si è provato a dare a Lock tutto il possibile per migliorare. Arrivata la guardia Glasgow, Jerry Jeudy, Hamler, Melvin Gordon, tutto pronto per fare esplodere il potenziale del giovane ragazzo del Missouri. In difesa erano arrivati Casey e Bouye da due scambi. Il potenziale di partenza per un grande anno c’era. Tanto Hype, tanta volontà di recuperare dagli anni con record negativo.
…E COME È ANDATA
La stagione è iniziata male prima di iniziare. A parte il COVID, che ha impedito a Lock di allenarsi dopo l’arrivo di un nuovo OC (Pat Shurmur), e l’opt-out del RT titolare James, l’infortunio a Von Miller durante l’ultima settimana di allenamenti è quello che ha spezzato il morale e le gambe a tutti. Inoltre una serie di infiniti infortuni non ha mai permesso alla squadra di funzionare. Sutton si è rotto il ginocchio (ACL) dopo la seconda settimana, cercando di recuperare un intercetto causato da Lock, lasciando un attacco in cui i target principali erano rookie. Lock stesso si è infortunato al braccio in quella partita, mancando poi per le settimane successive. Anche Bouye e Casey si sono fatti male, mancando il primo 9 partite, mentre il secondo andando in IR dopo 3 partite per poi restarci tutto l’anno. Infortuni a grappoli anche in difesa, dove i Cornerback titolari non hanno mai praticamente giocato insieme, ed in cui spesso i cornerback titolari erano gente presa dalla practice squad altrui. Nota a margine, il COVID ci ha permesso di vedere la partita più brutta della stagione proprio al Mile High, dove a causa di un meeting dopo il giorno del Ringraziamento da parte di tutti i QB, e della positività scoperta qualche ora dopo di Driskel, abbiamo visto in campo Hinton, un WR della practice squad che aveva giocato QB al college, perché tutti i QB disponibili sono stati forzati ad essere in lista covid.
La squadra ha mostrato in alcune circostanze buoni sprazzi, per quanto spesso le vittorie sono state merito di fortuna e demerito degli avversarsi. La vittoria con i Chargers è nata con l’aver recuperato uno svantaggio di 21 punti, vincendo all’ultimo secondo. La vittoria contro i Patriots è stata fatta solo calciando di Field Goal, e difendendo da un Cam Newton ancora debilitato dal COVID. Non cito nemmeno la partita contro i Jets dove Rypien ha lanciato 3 intercetti, e ha Jets sono riusciti a perderla ugualmente.
Uniche vere partite in cui so è visto una squadra competitiva è stato contro i Dolphins e contro i Panthers, in cui la squadra si è comportata davvero bene e vittoria non è stata mai messa in discussione.
Il 5-11 di fine stagione è comunque dettato dalla IR list che in certi frangenti della stagione sembrava più un rotolone Regina che un foglio di carta. Ad un certo punto della stagione il 40% di tutto il salary cap usato era in IR. Non si va lontani in queste condizioni.
COSA HA FUNZIONATO…
La Difesa. Come nel 2019 la difesa, tolto qualche momento, si è rivelata una delle migliori difese della NFL, ancora una volta in Redzone. Fangio si è rivelato nuovamente una delle migliori menti difensive che ci sono in NFL. Una delle migliori difese nonostante l’enorme quantitativo di infortuni, l’infortunio di Miller in primis, sobbarcandosi un attacco poco esplosivo e con tanti turnover, portandola alla vittoria in diverse occasioni. Di rilievo sono state le perfomance di Shelby Harris e Justin Simmons, che hanno meritatamente firmato un nuovo “grasso assegno” per restare legati ai Broncos negli anni successivi.
Inoltre la linea offensiva ha mostrato un deciso passo in avanti, nonostante l’opt-out di James. Il LT Bolles ha mostrato grandi miglioramenti da un stagione all’altra, facendo uscire tutto il potenziale grezzo che lo aveva portato ad essere un primo giro nel 2017. L’ex “Mr. Holding”, soprannome arrivato per via delle numerose penalità negli anni scorsi, ha mostrato migilioramenti tecnici impressionanti e che sono valsi una estensione di 4 anni per quasi 70 milioni di dollari. Gran bel contract year!
…E COSA NON HA FUNZIONATO
Le catene per l’attacco Broncos sembravano inchiodate al terreno. I Broncos hanno avuto il peggior passer rating (72.5), il più alto numero di intercetti (23) e Lock ha completato solo un lancio su tre oltre le 15 yards (31 su 87). Vuoi anche per l’enorme numero di passaggi “droppati” da parte dei ricevitori (23).
Ma il numero più importante è il differenziale dei Turnovers: -14. Undici delle quattordici squadre andate ai playoff sono finite nella top-10 per margine di Turnovers. I Broncos sono stati ultimi in tutta la Lega guidando la NFL negli intercettazioni in attacco e finendo terz’ultimi in turnover totali contando. Sicuramente la colpa è da dare sia a Drew Lock, per gli eccessivi rischi presi. Ma cambiare Offensive Coordinator, sistema, in piena pandemia, senza poter aver OTAs e prolungato Traning Camp non ha aiutato il giovane Lock. Inoltre, a causa degli opt-out e degli infortuni molti titolari erano rookies o con poca esperienza. Questo di certo non ha aiutato.
E ADESSO?
Adesso si parte dall’arrivo del nuovo GM George Paton, che ha dalla sua una squadra molto giovane e completa con i ritorni dagli infortuni e dagli opt-out. La squadra c’è, soprattutto difensivamente, quello che il 2020 ha mostrato che la panchina invece non è molto profonda. Tre infortuni e da potenziale contendente per i Playoff i Broncos sono diventati ultima in division. Paton ha fatto nella sua prima off-season un ottimo lavoro in Free Agency, chiudendo la maggior parte dei ruoli scoperti. Al Draft i Broncos scelgono come noni, permettendo di selezionare sia giocatori di qualità non solo in base ai Need.
Sicuramente bisogna capire cosa fare con Lock, che in due stagioni ha collezionato solo 18 presenze, se draftare un nuovo QB che possa metterlo sotto pressione o credere in lui per un altro anno. Nel Marzo 2022 molti degli attuali titolari vanno in scadenza, quindi questo Draft sarà fondamentale per capire le future dinamiche della squadra.